AMELIA

di smemo89
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Una notte senza stelle, senza luna, non un’anima in giro se non fosse per una piccola ombra stagliata contro il muro, sotto l’unico lampione di una via sperduta della piccola cittadina.

La sagoma di una ragazza dalla pelle diafana, di una ragazza tanto bella che pareva un miraggio, tranne per un particolare: due occhi che, chiunque li avesse incontrati, avrebbe detto di aver visto il diavolo in persona, avevano l’iride uno rosso, l’altro viola e creavano uno strano contrasto.

Era vestita in nero, pareva in lutto con quella lunga gonna che si trascinava dietro. Gli occhi arrossati erano il segno di un lungo pianto disperato che durava da molto tempo, aveva ormai finito le lacrime. I lunghissimi capelli neri che le incorniciavano il viso ricadevano lisci sulla schiena, mossi da una lieve brezza notturna appena percepibile.

“perché?…perché la gente teme la verità?…perché teme ciò che non conosce?”

Le parole uscivano come lame taglienti dalle labbra nere, come se fossero rimaste soffocate per troppo tempo.

Teneva stretta convulsamente in una mano una vecchia bambola sporca di sangue, forse il suo stesso, in un tentativo di trasfondere un poco di vita in quel pezzo di stoffa che l’aveva accompagnata fin dall’infanzia. Non era viva, e Amelia, pur sapendolo, questo non lo accettava.

Camminava lentamente trascinando i piedi scalzi come se le pesassero, avanzava senza una meta, senza sapere dove la stesse portando quel vicolo quasi del tutto buio.

Era circondata da un alone di nostalgia e romanticismo nascoste da una fitta rete impenetrabile d’odio che le conferiva un’aria malvagia, diabolica.

Le bruciavano le braccia, appoggiate stancamente lungo i fianchi, erano fasciate provvisoriamente con uno straccio, per nascondere i tagli profondi che partivano dai polsi fino alla parte interna del gomito. Pensava a quando si sarebbe dovuta staccare gli stracci dalle ferite, avrebbe sicuramente pianto ancora dallo strazio e non si pentiva di ciò che aveva fatto perché il dolore era il suo unico compagno.

Fin da piccola l’avevano tutti perseguitata per via del suo aspetto, ed ecco come si era ridotta: fare una trasfusione per portare in vita una bambola…povera Amelia, le persone erano veramente state crudeli e insensibili con lei!





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