Elle Est Ma Rose
Salve! Bene,questo è l'ultima,ma non meno importante,fic natalizie...YEEEEH! :°D
Ci ho messo un casino,ma alla fine,ce l'ho fatta! òwò9
Questa fic,la dedico alla mia mujeritaH,Sey! <3
I love you <3
Prima di farvi leggere la fic,vorrei chiarire un paio di note
1) Seychelles,la chiamo qui Sesey anche perchè,che io sappia,non
hanno dato un nome a quella povera creatura...E poi,è il nome
che la mia mujereH ha dato al suo pg! *-*
2) Storia non propriamente mia,tratta dal 'Piccolo principe'
3) Tempo fa,ho visto che è stata pubblicata un'altra fic tartta
dal piccolo principe...Ora,vorrei dire,per fare in modo che non venga
qualche casino vario,che la fic non è tratta da quella fic.
Anche perchè,io l'ho iniziata molto prima...Solo per colpa del
poco tempo,son riuscita a postarla solo adesso! çAç E
poi...Noterete anche,che la trama è complettamente diversa xD
4) In teoria,è una FrSey ma....Lo spagnolo e il francese son
andati per i fatti loro,quindi sembra anche molto FraGna...Quindi,se
offendo qualcuno per fatto di paring...GOMEN! çAç
Detto ciò....Buona lettura <3
-°Elle Est Ma Rose°-
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"Sei sicura che starai bene?"
"Sicura. Io..Sono stata una sciocca. Ti volevo bene,ma tu non l'hai mai
saputo perchè non sono mai stata chiara. Fin dall'inizio. Ma tu,tu
sei stato sciocco quanto me. Forse anche di più. Ora va,e cerca
di essere felice. Oh,e lasciamo qui fuori"
"Eh? Ma c'è il vento e ci sono degli animali selvatici,qui fuori! Non fare sciocchezze.."
"Finiscila. Non mi prenderò il raffreddore per un po' di vento.
E poi non son così debole. Ho i miei artigli. Ma adesso,basta.
Il tuo dubbitare adesso,è una cosa alquanto irritante
per me. Hai deciso di partire? E allora vai!"
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Un francese a caso,si perse per strada.
"Mon Dieu!" imprecò,immergendo teatralmente,la sua mano nei suoi soffici capelli "Ma dove sono finito?"
"Ehi,ragazzo,ti sei perso?"
"Oui..." mormorò, direzionando il suo viso a quella voce che proveniva dal basso,ma non vide nessuno.
Guardò a destra e a sinistra,ma l'unica cosa che vide,era una piantaggione di pomodori.
"Sono qui!"
Si grattò la testa,un poco confuso: ma dove diavolo...?
Ad un certo punto,una volpe uscì fuori da quella piantaggione.
Così,di soppiato. Faccendo spaventare il povero francese.
"Mais....Que....?" mormorò,un poco confuso.
"Oh...Tu non sei di queste parti..Giusto?"
"Beh..In effetti..."
Il francese lo fissò a lungo: era una volpe dalla colorazione
rosso-arancio,occhi verde smeraldo e adesso,stava mangiando....Un
pomodoro?!
Ma che razza di volpe era?
"Oh! E che cerchi in un posto come questo?" esclamò la volpe,prima che il francese potesse dire o fare qualcosa.
"Beh..Cerco...Diciamo la felicità,ecco!" disse il
francese,con un sorriso smagliante,scuotendo un poco i suoi
capelli "Tu come ti chiami?"
"Il mio nome? Anto..." si bloccò di colpo,come
accortosi di aver fatto una cosa grave "No,aspetta! Non ti posso rivelare il mio
nome!!"
"Mh? Perchè scusa?" mormorò il francese,alzando un sopraciglio perplesso.
"Perchè per te,sono una volpe come un'altra! Che senso
avrebbe,rivelarti il mio nome? O per me,sapere il tuo? Non ne
avrebbe!" esclamò shockata la povera volpe,come se fosse la cosa
più ovvia del mondo "...A meno che,tu voglia 'addomesticarmi'!"
"..Addomesticarti,eh?"
E prima che la volpe potesse dire o fare qualcosa,il francese era già bello che nudo.
"...EH?? ODDIO,NON IN QUEL SENSO!" esclamò la volpe terrorizzata,sussultando.
"...Oh" esclamò il francese,visibilmente deluso "E allora,cosa
intendi,cara la mia volpe? E cosa intendevi,che non posso conoscere il
tuo nome e tu non puoi conoscere il mio? Certo che sei strana forte:non
vuoi sapere che io sono Franc..?"
"Francese! Si,lo so. L'avevo capito dal tuo accento!" lo
bloccò,incrocciando le braccie e faccendo lo sguardo di chi la sa
lunga.
"Que? No guarda,non hai capito! Ti volevo dire che il mio nome è..."
"Allora,'addomesticare'" lo interuppe,di nuovo,la volpe "Significa
'creare dei legami'. Ti spiego meglio:tu per me,per adesso, sei
un essere umano uguale a tanti altri.E anche io,per il
momento,sono
per te,solo una volpe qualunque. Io non ho bisogni della tua presenza,e
tu non hai bisogno della mia. Ecco perchè non ha senso sapere i
nostri nomi,non adesso. Ma,se mi addomestichi,io per te non sarò
più una volpe come le altre,perchè sarò per te
l'unica al mondo. E anche per me,tu sarai l'unico al mondo"
Il giovane dopo aver riflettuto un poco,sospirò.
"..Oh. Ho capito cosa intendi.." mormorò tristemente "Sai,penso di essere già stato addomesticato.."
"Davvero?" esclamò la volpe,battendo gli occhi sorridente "E da chi?"
Il francese,rimase un attimo in silenzio,poi scrollò le spalle e sospirò.
"Lei...Lei è un fiore. Deve essere certamente così. Sai,a
me piaccino molto i fiori,soprattutto le rose. Si,lei dev'essere una
rosa. Perchè io...Provo un sentimento per lei. Molto forte. Che
supera l'amore che provo per tutte le rose del mio giardino..Non
avrei dovuta ascoltarla e non avrei dovuto sentire il suo profumo.."
sussurrò,vagando nei suoi lontani ricordi,fino ad arrivare al
giorno in cui l'aveva conosciuta.
Quel giorno,era andato a
passeggiare nel suo enorme giardino. E,ad ogni passo,ammirava estasiato
le rose che erano fiorite rigogliose nel suo giardino. Dopo averle
ammirate,le annusava una per una. Com'era buono il loro profumo!
Ma,quel giorno,non fu come gli altri.
Infatti,si sorprese di costatare che nel suo giardino, nel quale oltre
alle rose non spuntava neppure un'erbaccia,ci fosse un altro ospite.
Una ragazza,dai lunghi capelli neri raccolti in due enormi
fiocchi,vestita semplicemente da un vetito azzurro,era nel suo prato. E
dormiva placidamente.
Per qualche oscuro motivo,non aveva nessuna intenzione di svegliarla e
sapere chi fosse o da dove venisse o che cosa ci facesse lì,ma
voleva lasciarla dormire e aspettare che si svegliasse di sua spontanea
volontà.
A dispetto di tutte le sue aspettative,la ragazza dormì per un
giorno intero: sembrava quasi che si stesse preparando. Come un seme
che vuole un po' di tempo per crescere e far spuntare il suo
fiore,sembrava che lei volesse aspettare finchè non fosse il
momento giusto,finchè non fosse nel pieno della sua bellezza.
Finalmente,al calar del sole,si svegliò.
"Oh,buongiorno!" esclamò la ragazza poi,osservando il cielo,
esclamò di nuovo "Emh,volevo dire buonasera! S-Scusami,sono
tutta spettinata"
Lei si alzò di scatto,come accortasi che non era a casa sua e
che fosse un estranea e cercò,con un poco d'imbarazzo,ti
togliersi tutte le foglie che si erano appiccicate al suo vestito e ai
suoi capelli.
Il francese,rise di gusto:quella ragazza gli interessava.
"Come sei bella.." le mormorò,con fare molto romantico "Come ti chiami?"
"Oh..Oh! Ovvio che sono bella!" esclamò con fare
spavaldo,senza esser riuscita a trattenere il rossore nelle sue guancie
"Il mio nome è Sesey! E...Oh!! Hai del pesce?"
"...Pesce?" mormorò,guardandola confuso.
"Si! Del pesce!! Sai cos'è un pesce,vero?" esclamò la ragazza,incominciando a preoccuparsi.
"OUI! So cos'è un pesce! E si,c'è ne dovrei avere un po' a casa! Ma che ti serve?"
"A mangiarlo,ovvio!" disse,sorridendo "Scusa,che altro ci dovrei fare di un pesce,se non mangiarlo?"
Il francese aprì la bocca nel vano tentativo di ribattere
qualcosa,ma non riusciva a trovare una cosa che potesse essere
appropriata in quel momento. Sesey,come a intuire i pensieri del
francese,gli sorrise,lo prese per mano e trotterellò verso l'interno della
sua villa.
La ragazza odorava di mille rose rosse e,per il francese,fu l'inizio di una grande tristezza.
"Mmh..Devi tenere molto a questa rosa.." mormorò sovrapensiero la volpe.
"..Beh,è naturale!" esclamò,ritrovando la sua solita
spavalderia,faccendo un sorriso fascinoso "Ogni donna è un
fiore,una rosa,no? Lei è una donna come tut.."
"No!" la interruppe la volpe,guardandolo in cagnesco "Lei non è
come le altre. E tu lo sai bene. Presto,ti insegnerò io,non
preoccuparti.."
Il francese lo guardò alzando un sopraciglio "Hai proprio del tempo da perdere,eh?"
"Beh.." mormorò la volpe,scrollando le spalle " La mia vita
è abbastanza noiosa. Io rubo i pomodori,e gli umani danno la
caccia a me perchè rubo quei pomodori. Ma,anche se sono sempre
buonissimi,i pomodori sono tutti uguali...E anche gli umani sono tutti
uguali...Cioè,i coltivatori di questo campo sono gemelli!!"
Sospirò e scosse leggermente la sua coda.
"..Ma,se tu mi addomestichi tutto questo cambierà! Se i passi
dei contadini mi farano ritornare dentro la mia tana,i tuoi mi
farano uscire. Poi guarda! Lo vedi quel campo di limoni laggiù?"
"Eh? Si.." mormorò il francese,scorgendo a pochi metri dal campo di pomodori,un campo di limoni.
"Beh..A me non piace il limone: è un agrume,ma non
è come l'arancia, cioè,fa schifo,è asprissima!
Però..I tuoi capelli hanno il loro stesso colore! Quindi,se
prima non li mangiavo perchè mi facevano schifo
dopo,continuerò sempre a non mangiarli,ma mi ricorderano te!"
"QUE? I miei capelli paragonati a limoni??" esclamò il
francese,oltraggiato. Poi,sorridendo ammicante e faccendo muovere un
poco i suoi capelli,disse " I miei capelli sono così belli..Non
ti viene in mente...Che so...Dell'oro colato?"
La volpe lo guardò per lungo tempo,poi si grattò la testa
e infine disse "..Mh. Io direi più limoni,fidati!"
Il francese,mormorato a sottovoce un 'buzzurro' guardò l'orologio da polso e si accorse che era molto tardi.
"Beh volpe,credo proprio che debbo lasciarti.."
"Oh..Ok...Ma,aspetta! Ma tu non te n'eri andato di casa??"
Momento di silenzio.
"...In effetti,hai ragione!" esclamò il francese,faccendo una
delle sue mosse da attore drammatico "Vorrà dire che
chiederò a qualche douce femme di passaggio,se vuole ospitarmi in cambio di una notte d'amore con..."
"MOMENTO,MOMENTO!" esclamò la povera volpe,agitandosi un poco "...E va bene,francese,dormirai nella mia tana..."
"Oh,mercì,cara la mia volp..."
"Si,ma ad un patto."
"Oh? E cosa??"
"Rimettiti i vestiti"
Calò,di nuovo, un attimo il silenzio.
"..Tsk,quanto sei noioso"
E senza aggiungere altro,il francese finalmente si rivestì.
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Dopo una notte abbastanza tranquilla,tornò il mattino.
"Aaaaah,che bella giornata!" esclamò il francese,uscendo fuori dalla tana,e stiracchiandosi un poco.
Anche la volpe uscì poco dopo,ma aveva una strana espressione.
"..Oh? Cos'hai mia cara volpe? Non starai male,spero.." esclamò il francese,un poco preoccupato.
"Si...Por què, nadas va bien! NADA!" esclamò,con un velo di disperazione.
Il francese,lo guardò alzando un sopraciglio e incrocciando le braccia.
"....Non sarà ancora per la storia dell'addomesticare,vero?"
mormorò e poi sospirò "Cosa c'è adesso che non va?"
"...Non dovevamo vederci...Così. Magari alla stessa ora di
ieri,per rendere il giorno speciale. Ti spiego: se tu vieni alle
9...Mh,facciamo 11,che io mi sveglio tardi.Comunque,già alle
10.30 sarò felice,e con il passare dei minuti aumenterà
ancora di più. Poi,quando saranno le 11,incomincerò ad
agitarmi perchè scoprirò il prezzo della mia
felicità! Ma se ti vedo appena mi sveglio,io non mi posso
mangiare un pomodoro in santa pace e,perciò,non mi posso
preparare psicologicamente! Insomma,ci vogliono dei riti.."
"Oooh,mon Dieu,altre parole strane..!" esclamò,teatralmente,il
francese "Passi per addomesticare che,anche se mi sembra un invito
esplicito ad amarci,ci può stare con il discorso,ma che mi
rappresenta la parola rito? Non avrai mica fatto conoscenza con un
inglese,spero!"
All'ultima frase,i suoi lineamente si indurirono.
"...No,caro il mio francese" esclamò la volpe,muovendo la coda
"Il rito,è un giorno diverso dagli altri. Ti faccio un esempio:a
casa dei contadini di pomodori,c'è l'usanza il sabato di andare
a trovare gli amici al villaggio. Io,da qui,sento che c'è
già festa e io,nel mentre,ne approffitto sempre per farmi una
gran scorpacciata di pomodori! Se il sabato fosse come tutti gli
altri,io non avrei mai vacanza!"
Intanto che la volpe parlava,il francese rimaneva immerso nei suoi pensieri.
"...Francese? Che ti prende?" esclamò la volpe,avvicinandosi lentamente.
"Oh,scusami cara volpe.." disse il francese,con un sorriso malinconico
"Sai,questo discorso mi ha fatto pensare ad un ricordo felice quanto
malinconico"
"..Oh.." mormorò la volpe,abbassando il capo poi,lo alzò di scatto e gli sorrise dolcemente "Ti va di parlarne?"
"...Beh,oramai sono in ballo...Quindi è il caso di ballare,no?"
Dicendo ciò,si immerse in altri suoi ricordi,che costituirono l'inizio della sua decisione di partire...
Sesey,ormai,era diventata un ospite fisso a casa del francese.
Gli illuminava la giornata,con il suo dolce sorriso e il suo
inconfondibile profumo.
Sembrava come se avesse un'altra rosa nel suo giardino. E,come ogni
rosa che si rispetti,doveva diffenderla dai bruchi che volevano mettere
le loro zampe per rovinargli il fiore.
E,di bruco,c'e n'era uno abbastanza fastidioso e abbastanza inglese.
Non sapeva dove ne fosse spuntato quel bambino biricchino ma,sta di
fatto,che non la smetteva mai di importunare la sua povera rosa. E,ogni
volta,doveva pensarci lui,a difenderla.
"Devi fare attenzione ad Arthur,non si sa mai quello che potrebbe fare
quell'inglese!" le disse una volta,mentre stavano faccendo una
passaggiata nel giardino.
"Oh? Non preoccuparti,so cavarmela da sola!" esclamò la
ragazza,alzando un pugno "E poi...Anch'io ho i miei artigli!
Il francese sospirò e,dopo aver datto un buffetto alla guancia di Sesey,gli regalò un sorriso.
I giorni passarono tranquilli,finchè un giorno,nel suo giardino
sentì delle grida. E una di quelle grida,apparteneva alla sua
rosa.
Corse,corse per correrle in suo soccorso....Finchè,non
arrivò al centro del suo giardino,e vide una cosa inaspettata.
Sesey era lì,con lui,con il brucchetto inglese -che dall'ultima volta ce l'aveva visto,era cresciuto-.
Stavano giocando a non si sa bene a cosa,forse a disegnare.
Poi,ad un certo punto,successe una cosa che mandò in tilt il francese.
Sey si avvicinò a quel bruco -quell'infido e perfido brucchetto- e,abbracciandolo,gli urla un 'Ti voglio bene!'
Il francese,ne rimase perplesso. Lui la conosceva da più
tempo,la coccolava...Eppure,non gli aveva mai detto cosa provasse per
lui.
Poi,arriva un animaletto inglese,che fino a qualche tempo fa la maltrattava,e spifera i suoi sentimenti ai quattro venti?
"Ehi!" cinguettò Sesey,notando il francese,andando verso di lui,lasciando in pace un -grato- brucchetto.
Si avvicinò ma,man mano che diminuiva la distanza fra loro,il suo sorriso diminusce.
"....Ehi....Cosa c'è...?" mormorò,accennando ad un sorriso.
Ma,ormai,era tardi. Il sorriso del francese,si era spento.
"Mmh" mormorò la volpe,scuotendo dolcemente la coda "Sei molto gelosa della tua rosa.."
"..La mia rosa?" mormorò, interdetto, il francese "Lei non
è mia. E poi,esistono tante rose al mondo,no? Tante donne che..."
"No,francese,no!" esclamò esasperata la volpe " Non hai capito!
Non hai ancora compreso a fondo..." sospirò,un poco afflita "Va
bene,tanto abbiamo tempo"
In quel momento,illuminazione,sbattito di ciglio e un sorriso fiorì nel viso della piccola volpe.
"Mh? Cos'hai renard? " disse il francese,incuriosito da quella strana reazione.
"Oh,nada.." mormorò la volpe,faccendo uno strano sorriso "..Oggi è martedì,vero?"
"Oh? Oui...Perchè?" chiese,sempre più curioso
"Mmmh,beh allora c'è un po' di tempo.."
mormorò,pensieroso,infine guardò il francese " E io te
l'ho detto,ci vogliono dei riti! Chiaro?"
"EH? E come faccio a vedermi all'ora che dici tu,se dormiamo insieme?"
"Mh..." mormorò,la piccola volpe "Potresti svegliarti prima di
me,e andartene in giro...E dovresti riuscirci senza problemi,ho il sonno pesante...A meno che, non ti
appicichi a me come ieri sera...Sei sicuro che al posto di un francese,tu
non sia una qualche razza particolare di polipo?"
Il francese si sentì quasi offeso e,mentre borbottava qualcosa
sul fatto che l'amore si deve manifestare sempre e
dovunque,rientrò nella tana,non notando lo sguado di
tristezza,quasi di dolore,affiorata nel viso della volpe.
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Passarono i giorni e,finalmente,il francese riuscì ad addomesticare la volpe.
"E arrivato il giorno..." mormorò la volpe,fissando intensamente il sole,con uno strano sguardo negli occhi.
"Mh,cos'hai mon amì ?" esclamò il francese,sorridendogli.
"No,nada...." mormorò,cercando di accenare ad un sorriso "Sai che giorno è oggi,vero?"
"Mmmh.." mugugnò il francese,contando i giorni nelle ditta "Oggi è...Sabato,vero?"
"Giusto..." sussurrò la volpe,e lo fissò negli occhi "Ti
ricordi,che il sabato è il giorno in cui i contadini scendono in
paese?" vedendo che il francese stava annuendo,continuò
"Sai,oggi c'è una festa nel villaggio...Perchè non vai a
vedere?"
"Mmmh,perchè dovrei andare? E tu,poi,cosa farai?" esclamò il francese,un poco turbato.
"Beh...Ci sono tante donne,nel villaggio...Tutte 'rose'...Tu dici
sempre che la tua rosa non è importante,eppure ne parli con
malinconia e nostalgia insieme...Se è davvero così,vai
nel villaggio e dimostrami che io ho torto e tu hai ragione.."
disse,guardandolo fisso negli occhi "E poi...Io qui devo fare alcune
cose..Se vai,al ritorno ti aspetta un regalo.."
"Oh? Un regalo? E che cos'è?" esclamò curioso,il francese.
"E' una sorpresa..Tu vai e ritorna con una risposta!"
"Allora va bene mia cara volpe! Ci vediamo dopo!"
Mentre si incamminava per il villaggio,la volpe gli fissò la
schiena,consapevole che quando sarebbe tornato,sarebbe stata anche
l'ultima volta che lo avrebbe visto.
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Il
francese,arrivò in un lampo al villaggio e si fece subito
accetare tanto che,passati solo 10 minuti,aveva fra le braccia
già 10 donne al suo seguito. 10 rose,che voleva di più
dalla vita?
Eppure,sentiva che non era contento. Perchè?
Loro erano delle splendide rose,eppure..Perchè gli veniva in mente solo quella ragazza? Quella rosa...Sesey?
"Voi....Ho sbagliato." esclamò il francese,mettendosi la mano in
faccia con disperazione,attirando l'attenzione di quelle donne "Non
avevo capito niente...Voi non siete per niente simili alla mia
rosa,siete solo delle rose come tutte le altre. Anche la mia volpe era
così ma,adesso l'ho addomesticata e per me è unica al
mondo.."
Le rose erano a disagio,e lo fissavano senza capire cosa volesse dire
quel giovinotto. Lui le fissò una a una
e,infine,accarezzò il viso di una di loro.
"Voi siete belle,ma siete vuote.." continuò "Non si può
morire per voi. Una persana qualsiasi,direbbe che fra voi e lei ci sia
una somiglianza,ma è lei che ho annaffiato. E lei che ho messo
sotto una campana di vetro. E lei che ho riparato dal vento. E lei che
ho protetto dagli attacchi di un bruco. Perchè lei è la
mia rosa!"
Apresa la verità del suo cuore,scappò via e ritornò dalla volpe.
"Tu lo sapevi,vero?" mormorò il francese,con uno strano tono
nella voce "Lo sapevi che me ne sarei andato,che questa sarebbe stata
l'ultima volta che ci saremmo visti?"
La volpe lo fissò,poi annuì. Un sorriso strano a dipingergli il viso.
"...Perchè l'hai fatto?" mormorò ancora di più,la
voce che si faceva fiocca "Perchè dovevi conoscermi?
Perchè mi dovevi 'addomesticare'? Tutto questo,ti farà
male,dannazione!"
"....Lo so" disse. Il suo sorriso allargato,sempre con la sua stessa
malinconia. Cosa che stava faccendo imbestialire il francese.
"SEI UNO STUPIDO!" urlò alla fine,i pugni che si stringevano "...Cosa ci hai guadagnato in tutto ciò?"
La volpe,gli si avvicinò,e gli sfiorò i suoi capelli dorati.
"....Ci ho guadagnato,il colore del limone" mormorò,e una piccola lacrima gli sorcò il viso.
Il francese lo fissò e,senza proferire altre parole. Non sapendo cosa fare,cosa dire.
"...Adesso,devi andare,giusto?" mormorò la volpe,dopo qualche istante di silenzio.
E,proprio mentre il francese si stava voltando,per andarsene,la volpe parlò ancora.
"Oh...Quasi dimenticavo il mio regalo" mormorò,sorridendo "Il
mio nome. Non te l'avevo detto. Ma adesso,te lo posso dire...E'
Antonio. Non dimenticarlo,intesi?"
Il francese ridacchiò,sentendo che dietro di se,la volpe stava andando via.
"Che stupido che sei..." sussurrò poi,senza voltarsi
indietro,urlò "Il mio è Francis! Ricordatelo,guardando
quei stupidi limoni!!"
Sentì dietro di se,la volpe ridacchiare divertito,mentre lui si
incamminava,faccendo sgorgare le lacrime che aveva fino ad ora
trattenuto.
Si
mise a fare le valigie,quel giorno,senza pronunciare una
parola,cercando di non badare molto allo sguardo fisso di lei,che lo
guardava dalla finestra.
Era stuffo,si sentiva tradito e lui doveva fuggire. Da lei,da tutto.
Si avvicinò a lei,giusto per darle l'ultimo addio,bacciandole le
guancie. In quel momento,quei baci gli ricordavano molto i baci di
Giuda...Anche se non capiva perchè.
"Addio.." mormorò poi,fissandola negli occhi.
"Addio,Francis" disse a risposta lei,sorridendo. Non uno dei suoi
soliti sorrisi,ma triste e malinconico. Non avrebbe permesso di fargli
vedere le sue lacrime,lei era troppo orgogliosa...E lui,lo sapeva bene.
"..Sei sicura che starai bene?" mormorò ad un certo punto,fissandola,quasi con ansia.
Che ti prende,Francis? Adesso che tu,stai mollando tutto,stai abbandonando lei,ti fai prendere dai sensi di colpa?
"Sicura." mormorò Sesey poi,lo fissò con un sorriso più dolce...Quasi nostalgico
" Io..Sono stata una sciocca. Ti volevo bene,ma tu non l'hai mai saputo
perchè non sono mai stata chiara. Fin dall'inizio. Ma tu,tu sei
stato sciocco quanto me. Forse anche di più. Ora va,e cerca di
essere felice. Oh!" mormorò poi,guardando il palazzo a fianco a
loro"E lasciamo qui fuori"
"Eh? Ma c'è il vento e ci sono degli animali selvatici,qui
fuori! Non fare sciocchezze.." esclamò Francis,la voce sempre
più in ansia.
"Finiscila." disse,con voce dura,autoritaria "Non mi prenderò il
raffreddore per un po' di vento. E poi non son così debole. Ho i
miei artigli. Ma adesso,basta.Il tuo dubbitare adesso,è una cosa
alquanto irritante per me"
L'ultima frase,la disse con un tono più flebbile,quasi rotta:lei stava cedendo e lui lo sapeva bene.
"Hai deciso di partire? E allora vai!" lo urlò,con tutta la voce che riuscì a sputare in quel momento.
Francis la fissò,un ultimo istante poi,le voltò le spalle.
E se ne andò.
Lasciando la sua rosa,a cadere per terra,piangengo su quella terra,del suo amore perduto.
Non sapeva perchè,in quel momento,gli veniva in mente una cosa del genere.
Forse perchè stava faccendo di nuovo la stessa cosa,alla fin fine:stava abbandonando una persona a lui cara.
Ma,stavolta,era diverso. Stava andando via,per tornare si nuovo da lei,la rosa,la SUA rosa.
Sospirò e aumentò il passo,sperando di poterla trovarla al più presto.
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Arrivò nel suo palazzo più in fretta di quel che pensasse.
Lo guardò,con un sorriso nostalgico: non era cambiato molto.
Poi,fissò il suo giardino che neanche lui era cambiato molto. E della cosa,si sorprese : le rose,hanno bisogno di cure..
Si guardò intorno e,fra tutte quelle rose rigogliose,l'aveva visto.
Lei,con i suoi codini nero,i suoi occhi color ambra posati attente ad ogni rosa,mentre le stava innaffiando,con estrema cura.
Sentendo un rumore dietro di se,si voltò.
".....F-Francis....?" mormorò Sey,con occhi sbarrati,la bocca semi aperta,il corpo che gli tremava.
La fissò e sorriso delcemente.
"Si,mon tresor...Sono tornato"
Stava passeggiando,cercando la sua piccola creatura.
Dove era scappata adesso,quella maledetta rosa?
Poi,d'improvviso....
"FRANCIS!"
....Sbuccò nel cespuglio a fianco a lui.
"C-Cherì! " esclamò Francis che,nel mentre,si era preso
un accidenti dalla sorpresa " Che succede? Come mai sei così
agitata??"
Senza spiccicare parola,Sesey prese la mano del francese e lo
trascinò fino ad arrivare al prato,lo stesso prato in cui tempo
adietro,l'aveva conosciuta.
E lì,come quella volta c'era qualcuno che dormiva.
Una volpe,dalla colorazione rossastra.
Francis,lo guardò,allargando gli occhi e tremando leggermente.
"Non è possibile..." mugugnò,continuando a fissare la figura.
Poi,come se lo avesse sentito,la volpe si mosse un poco e aprì gli occhietti.
Quegli occhi verdi...No,nessun altro poteva averceli.
"....Francis...?" mugugnò la volpe,confermando definitivamente i suoi sospetti.
Sesey,leggermente confusa,guardò prima la volpe e poi il francese.
"Ehi,lo conosci?" bisbigliò Sesey,con sguardo pieno di curiosità.
"Si..." mormorò Francis,faccendo solcare una lacrima nel suo viso "Lui è Antonio. La mia volpe"
FINE
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