Seduzione, che stress!

di Aching4perfection
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Qui urge una tattica

Mi piace. Non c’è niente da fare, mi piace. E’ inutile continuare a negarlo, ed è inutile anche ripetermi che prima o poi passerà, perché so benissimo che non è così.
Del resto non è poi una cosa così sorprendente, era inevitabile che prima o poi succedesse.
Lo conosco fin da quando riesco a ricordare, e forse anche prima; è presente in tutti i miei più bei ricordi, e anche in molti di quelli più brutti. E come potrebbe non essere così? Lo vedo praticamente ogni giorno, tanto che ormai quando capita che è fuori in missione, la notte non riesco a dormire per l’inquietudine.
Lui è una parte insostituibile della mia vita, lo è sempre stato e lo rimarrà qualunque cosa succeda...ma non è più come quando eravamo bambini...o forse sì, è sempre stato così, ma non l’avevo mai realizzato.
Fino a qualche tempo fa, quando lo incontravo, saltellavo serena verso di lui e mi ci appiccicavo, divertendomi a vedere la sua aria infastidita, e nell’accanirmi su di lui ed osservare come incrociava le braccia e scuoteva la testa, ero così felice...così calma, così serena...ero esattamente dove dovevo essere. Come lo rimpiango quel periodo della mia vita, come mi sembra lontano.
Ora ogni incontro con lui è emozione, ansia, terrore, fiato sospeso...Lo vedo e comincio a tremare, lo guardo da lontano sperando che non si accorga di me e pregando perché mi noti, e quando gli sono vicina...ci sono dei momenti in cui sento chiaramente che sto per svenire.
Quando mi sorride con quel suo ghigno insopportabile, e mi si accosta fin quando riesco a sentire il suo profumo pungente, allora tutto comincia a girare e poco a poco le mie ginocchia vengono meno, come se quel profumo fosse odore di vino.
La sera prima di dormire rivivo i nostri incontri, ripercorrendo gesto per gesto tutte le mie emozioni, e nel ricordare tutto mi sento così euforica che mi alzo dal letto per aprire la finestra, e poi torno a coricarmi e sogno che lui entri e si sdrai accanto a me...
Vorrei fare l’amore con lui. Carezzargli i capelli sulla nuca, aggrapparmi alla sua schiena...muoio di piacere solo al pensiero, e muoio di rabbia quando riapro gli occhi e realizzo che sono sola nel mio letto, e ci rimarrò, mentre lui è a divertirsi da qualche parte con quella strega.
Pensare a Temari mi manda fuori di testa: non so mai se odiare di più lei che me lo porta via o lui che preferisce quella vipera a me...ma mi consolo ricordando a me stessa che probabilmente la sta solo usando, come ha più volte lasciato intendere...la sta usando...dev’essere orribile venire usati...
Eppure io la invidio.
Sì, la invidio a morte perché a me basterebbe anche solo quello che ha lei: un’illusione. Una notte, una notte sola, mi andrebbe bene, non chiedo altro...ma di nuovo mento a me stessa.
Se solo riuscissi a passare anche solo un’ora con lui, smetterei vivere; mi torturerei col ricordo, mi struggerei nella speranza, mi consumerei nell’attesa...morirei per la delusione...
Perché lui, Shikamaru Nara, è come una droga: ti attira quando non l’hai ancora provato, ti travolge quando entra nella tua vita, e ti distrugge quando non ce l’hai più.

Il brusco suono della sveglia mi ridestò violentemente dai miei pensieri con quel suo irritante trillare che mi catapultava di nuovo nella vita reale. Aprii pigramente gli occhi, ricordandomi in un istante che mi trovavo a casa di Hinata, dove avevo dormito quella notte insieme alle mie amiche Sakura e Tenten...certo anche se non mi fossi ricordata questa cosa da sola comunque sarebbero bastate le urla di Ten, già attiva e vergognosamente allegra di prima mattina.
-Sveglia pigrone la sveglia è suonata e la giornata comincia!
-Fanculo!
Le rispose con voce impastata Sakura, lei sì che era una persona come si deve!
-Dai Sakura lasciala stare- intervenne dolcemente Hinata -è molto felice perché ieri si è finalmente messa con Neji!
-Sì è così!!!
La voce di Ten si fece talmente acuta mentre confermava la sua gioia, che giuro di aver sentito il bicchiere che tenevo sul comodino vibrare.
-Ok abbiamo capito!- ringhiai spazientita -evviva l’amore! Ora taci!
Hinata mi guardò accigliata.
-Che hai Ino?
-Non ho niente, è solo che l’amore fa schifo, quindi non vedo il bisogno di svegliare una povera ragazza che stanotte ha dormito solo 11 ore e deve smaltire una sbronza, solo per ciarlare d’amore!
-Cavoli Ino sei un po’ acida stamattina- mi fece notare con tono critico Sakura -ieri ci siamo ubriacate, abbiamo spettegolato alla grande, e la nostra superinformata Ten qui ci ha rivelato che l’ultimo reggiseno comprato da quella strega di Temari era a doppia imbottitura...a quest’ora dovresti essere più felice e rilassata di Dumbo quando vedeva gli elefanti rosa!
Sorrisi abbassando lo sguardo, mentre Tenten si portò una mano alla tempia con una smorfia di dolore
-Lascia perdere gli elefanti rosa, io ce li ho in testa ancora adesso, e penso che stiano ballando la conga! Dai ragazze andiamo in cucina, ho bisogno di un caffè!
Così ci alzammo tutte e ci trasferimmo ciabattando in cucina, dove Hinata preparò premurosamente una massiccia dose di caffeina per tutte noi, che ci eravamo abbandonate intorno al tavolo boccheggiando come meduse spiaggiate.
-Allora Ino?- si rivolse a me la Hyuga versandomi il caffè nella tazza- ci vuoi dire perché l’amore fa schifo?
Presi un bel sorso di quella che ormai era diventata la mia droga e risposi biascicando le parole.
-Tanto per cominciare perché ha trasformato Ten in una pazza isterica che si sveglia allegra e pimpante di prima mattina
-Veramente é mezzogiorno e mezzo- s’intromise Sakura.
-Appunto e io che ho detto!
Ten si spiaccicò una mano sulla faccia scuotendo rassegnata la testa.
-E in secondo luogo- continuai depressa -perché sta trasformando me in una triste e patetica etilomane che se la prende con le proprie amiche quando si dimostrano felici...
Le tre ragazze ammutolirono stupite. Non capivano perché avessi detto quella frase, e nemmeno io...forse ero solo stanca di tenermi dentro la sofferenza che provavo per Shika, o forse, cosa più probabile, la bottiglia di Vodka che mi ero scolata la sera prima aveva un tantino lesionato il mio autocontrollo.
-Che vuoi dire Ino?
Hinata mi aveva fatto la domanda che tutte le mie amiche sembravano volermi porre con i loro sguardi interrogativi.
-Voglio dire...- cominciai prendendo coraggio-che sono innamorata di un essere odioso ed irritante, noto per la sua scarsa voglia di vivere e la sua presunta genialità, che, vi assicuro, è solo una voce di corridoio...è conosciuto dai più con il nome di Shikamaru Nara.
Gli sguardi d’intesa che corsero fra le tre mi fecero capire che la notizia non le aveva sorprese...il chè sorprese me.
-Beh?! Non dite nulla?
-E che possiamo dire...Alleluja!
Incenerii Sakura con lo sguardo
-Come sarebbe a dire!
-Dai è dalle elementari che tutti sanno che vi sareste sposati o roba simile!
-Io dalla materna- precisò Hinata
Rimasi assolutamente basita...mi sentivo lo scemo del villaggio, peggio di quella volta che ad una festa ero uscita dal bagno con un pezzo di cartaigenica attaccata sotto ad una scarpa, e me ne ero accorta solo tre mesi dopo riguardando le foto.
-Beh...wow...questa non me l’aspettavo...ma sentite...non è che per caso sapete dalle elmentari anche come devo fare a mettermi con lui?
-Mi dispiace- disse Ten -questo la nostra sfera di cristallo non ce l’ha mostrato, sai è il vecchio modello...
-Lo sapevo siete inutili!!
Hinata mi poggiò una mano su una spalla comprensiva, mentre io nascondevo il viso fra le braccia incrociate sul tavolo.
-Ino...stai tranquilla, ti aiuteremo noi...
-Ma certo!
Urlò sovraeccitata Sakura
-Faremo squadra e ti aiuteremo ad incastrare Shika! Potrà anche vantarsi di essere un genio, ma contro i subdoli trucchetti di quattro ragazze in pieno sviluppo ormonale non potrà nulla! Giusto Ten?
-Giusto!- rispose Ten ancora più elettrizzata -Vedrai Ino: se è Shikamaru che vuoi, stai pur certa che entro un paio di mesi al massimo ti arriverà a casa nudo e infiocchettato come un cucciolo di labrador!
Sembravano davvero convinte e determinate, ed io non potei che sentirmi un po’ più ottimista sapendo di avere al mio fianco tre consiglieri di guerra così esperti e pronti a tutto...anche se nutrivo ancora qualche piccolo dubbio
-Ok ragazze vi ringrazio, ma esattamente...come farete ad aiutarmi?
Silenzio di tomba.
-Non ci avete minimamente pensato vero?
Qualche altro secondo di silenzio.
-E che cavolo Ino!- sbottò Sakura -non siamo mica Megamind! Noi ti abbiamo offerto il nostro aiuto, ma tu dacci tempo! Ma guarda questa, le dai un dito e si prende tutto il braccio...
-Io avrei un’idea...
Intervenne timidamente Hinata, mentre Sakura, tentando di salvarsi il cuolo in calcio d’angolo aggiungeva:
-Visto? Hinata ha un’idea...su, digliela!
-Ognuna di noi potrebbe insegnarle la propria tecnica per conquistare i ragazzi: con tre diversi metodi a disposizione le possibilità di successo si triplicheranno...
La fissavamo, assolutamente ammirate dal semplice ma sottile ingegno di quella tranquilla e riservata fanciulla. Hinata era come una mina antiuomo:se ne stava nascosta nascosta, ma quando usciva allo scoperto, faceva i fuochi d’artificio!
-Sentito?
Mi rivolsi dunque a Sakura e Ten.
-Questa, è un’amica utile. Prendete esempio!


Hinata era stata la prima a volermi suggerire la sua tecnica. Me l’aveva confidata quando Sakura e Tenten erano già uscite per tornare a casa, e l’aveva chiamata “la tattica della preda”, suscitando istantaneamente la mia curiosità.
-Di che si tratta?
Le chiesi bramando avidamente una risposta.
-Gli uomini sono cacciatori, o almeno gli piace pensare di esserlo, anche se hanno l’istinto di caccia di un cucciolo di kohala....
Annuii, trovandomi perfettamente d’accordo su ogni sua parola.
-Per conquistarli devi dargli l’illusione di essere macchine della seduzione, e quindi recitare la parte della preda, della fanciulla timida e riservata che va conquistata e scoperta.
Non potevo credere alle mie orecchie...il carattere insicuro e teneroso che ai nostri occhi aveva sempre contraddistinto Hinata...era un subdolo piano per fare fessi gli uomini...quella ragazza mi piaceva ogni giorno di più!
-Hina sei un genio, un autentico guru...io non mi capacito...
-Lo so, lo so...ora ascolta.
Mi preparai a prendere appunti mentalmente, ancora più ammirata da quel lato nascosto e un po’ sconvolgente della ragazza.
-Dunque, la prima regola è tenere sempre gli occhi bassi
Poco male, pensai, avrei avuto più tempo per contemplare le mie meravigliose scarpe (avrei duvuto comprarmene qualche nuovo paio).
-Secondo: devi parlare il meno possibile
Qui pensai che mi stesse prendendo in giro.
-E terzo: devi creare mistero vestendoti in modo tale da nascondere le tue forme
E qui le scoppiai a ridere in faccia.
-E’ una cosa seria Ino!
Mi riprese severa Hinata
-Ma non ci riuscirò mai!
La mia amica mi mise le mani sulle spalle e mi guardò dritta negli occhi con sguardo serio e determinato.
-Ino...Shika ti piace? Intendo sul serio...sei convinta al 100% che è lui l’uomo per te?
Ripresi un’aria composta e ricambiai il glaciale sguardo di Hina con uno sguardo altrettanto fermo e deciso
-Si- risposi secca -lui è quello per me...io so di per certo che è così...anche se sul fatto che si possa definire uomo ho i miei dubbi...
Hinata rise dolcemente, riprendendo la sua consueta aria da graziosa punzella.
-Vedrai che funzionerà Ino...e nel caso non dovesse funzionare ti porterò a fare shopping per farmi perdonare!
La cosa prendeva una piega interessante...


La mattina di due giorni dopo, stavo correndo come una dannata per strada, ansimando, mentre imprecavo mentalmente, e non solo, contro quella maledettissima sveglia che non funzionava...o meglio...che suonava troppo piano. Fortunatamente le donne possiedono un cervello polifunzionale, il che mi permetteva, nel frattempo che ideavo un modo per ditruggere la sveglia, di cercare una scusa da rifilare al prof per il mio ritardo, e di ripassare mentalmente i consigli di Hina. Mettere in atto quel piano non sarebbe stato affatto semplice, soprattutto perchè procedendo ai ritmi di Hinata prima di conquistare Shika mi si sarebbero formate le ragnatele in mezzo alle gambe! Mi consolava però il fatto che ero riuscita, per l’occasione, a comprare un bel vestito azzurro cielo e delle fantastiche ballerine intonate, il tutto completato da una morbida sciarpa bianca dove nascondere il viso: anche nella situazioni estreme non bisogna mai dimenticare gli accessori! Finalmente giunsi a scuola e, precipitatami davanti alla porta della mia aula, presi un bel respiro, poggiai la mano sulla maniglia, pensai alle mie favolose scarpe nuove, ed entrai. Non appena ebbi varcato la soglia il prof mi squadrò con disappunto, con un’espressione che mi diede molto fastidio, tanto che ero già pronta a rispondergli: “Oh prof se la mia sveglia e sminchia non è mica colpa mia!”, ma memore dell’impegno preso mi limitai ad abbassare istantaneamente lo sguardo, affondando la faccia nella sciarpa e giocherellando con i piedi.
-S...salve prof...io...ecco io sono così dispiaciuta per il ritardo...p...purtroppo la mia sveglia si è rotta e...
Il professore mi fissò con un espressione intenerita in volto ed un grosso sorriso sorpreso.
-Oh non preoccuparti Ino cara!-urlò quasi commosso -Cosa vuoi che sia un piccolo ritardo!
(Ero in ritardo di mezz’ora!)
-Su, ora vai a sederti, non è carino che un uomo grande e grosso come me se la prenda con una povera fanciulla indifesa non trovi?
Oh. Mio. Dio.
Filai obbediente a sedermi, mentre Sakura mi guardava dal suo posto interrogativa e disgustata.
-Ti spiego più tardi- le sussurrai, dopo essermi seduta accanto a lei -ti dico solo che Hinata ha capito tutto della vita!

********Note Dell'autrice********

Sono passati quasi due anni e mezzo da quando avevo pubblicato la mia prima fic Boom Demografico, ora ho deciso di scrivere una breve fic su quello che accadde cinque anni prima, a quando Ino, Sakura, Hinata e TenTen erano delle ragazze felici, spensierate e single!
Spero che vi piaccia, un bacione e Buona Epifania Kiss by Aching4perfection





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