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Mind The Wildcats, Arizona!
Phoenix non mi è mai piaciuta molto come città, ma adesso che ci
sono dentro da musicista ha qualcosa che forse mi convince di più.
All’inizio il viaggio è stato piuttosto tranquillo e in
autostrada c’era anche poco traffico. Poi però verso Tonopah abbiamo forato
perciò siamo stati mezz’ora alla stazione di benzina per ricarburare e per il
cambio gomma (fatto possibilmente da uno che si intendesse di motori, perciò NON
da Alex).
L’ultima volta che ha provato a fare benzina da solo si è
innaffiato la testa e Jay ha anche cercato di accendergli i capelli.
Come se non bastasse poi, arrivati a Tolleson ci siamo persi e
abbiamo girato in mezzo ai campi sulla W Van Buren per mezz’ora.
“Alex, perché sei uscito dall’autostrada?” aveva chiesto Jay
“Che ne so, il navigatore di sto cazzo mi ha detto di girare!”
si era lamentato Alex
“C’era scritto all’inizio che la Route 10 ci avrebbe portato
diretti a Phoenix!”
“Lo so, ma mi avete detto voi di seguire il navigatore! La
prossima volta guidi tu!”
“No ti prego, Jay no!” aveva esclamato Jimmy e lui e Jay avevano
ripreso ad azzuffarsi.
Nel frattempo io e Daniel siamo stati belli comodi i nostri
posti guardando fuori dal finestrino salutando i tizi in camion che ci passavano
accanto, mentre il tempo passava.
Di conseguenza quando siamo arrivati a Phoenix i nostri compari
ci stavano aspettando con il dito puntato deridendoci.
“E’ stata colpa di Alex!” esclama Daniel quando scendiamo
finalmente dopo tre ore e mezza passate sul bus.
“Beh l’importante è che siete arrivati, ci stavamo preoccupando”
dice Matt venendoci incontro con Valary che mi abbraccia.
“Ciao donna bellissima.. ti hanno fatto dannare?” mi chiede
indicando i miei bandmates
“No, è stato tutto piuttosto nella norma” sorrido “abbiamo
forato a Tonopah”
“Ah ecco perché avete ritardato.. come diavolo ci siete finiti?”
chiede il Rev fissandoci in modo piuttosto strano.
“Dovevamo ricarburare” risponde Alex “e siamo finiti in mezzo al
nulla, abbiamo beccato una pietra per strada e bum!” il Rev annuisce, come se
Alex avesse appena fatto un discorso di alto livello culturale e filosofico.
“Che palle.. domani è l’ultima data!” si lagna Syn
“Già.. non ho proprio voglia di tornarmene a casa..” sbuffa
Daniel
“Ehi, band!” grida un tizio molto alto, molto largo e molto
muscoloso uscendo dalla porta sul retro del locale “Iniziamo a portare dentro la
roba?”
“Certo, scarichiamo subito..” risponde Matt, uomo molto alto,
non molto largo ma molto muscoloso. Che bello forse troverà un fedele amico in
quella sottospecie di vichingo!
Saliamo sui nostri bus e iniziamo a portare giù le varie cose:
avendo soltando tre microfonni e sei jack non sono molto carica di roba perciò
aiuto Jimmy con i suoi ampli che sono davvero ingombranti.
Entriamo nel posto e io spalanco gli occhi: nonostante io abbia
già suonato al Warped e in altri posti giganteschi con gli Avenged non mi
aspettavo un posto COSI’ grande.
“Certo che ci amano qui a Phoenix!” commenta il Rev entrando
insieme a me.
“Porca pupazza, che posto!” grida Johnny “ci sarà un riverbero
allucinante!”
“Odio il riverbero!” esclama Matt
“Quando sarà pieno non si sentirà neanche più, ve lo assicuro!”
dice il vichingo dello staff mentre tira su l’ampli di Jimmy e lo porta sul
palco.
Dopo un quarto d’ora non abbiamo ancora finito di montare le
varie cose.
“Mi scusi, per quanto riguarda la scenografia, come facciamo?”
chiedo avvicinandomi ad un amico del vichingo.. anche lui piuttosto nerboruto.
“Abbiamo tutti i macchinari lì sopra.. basta attaccare le
cose..” risponde
“D’accordo.. Johnny! Tu che non stai facendo un cazzo, aiutami a
prendere su le cose delle sceografie!” esclamo e il nanetto si volta verso di me
e annuisce.
Saliamo sul mio bus e iniziamo a scavare tra le scatole del
merchandise dove IN TEORIA dovremmo aver messo i vari striscioni e tendaggi per
il palco.
Troviamo tanta di quella roba (anche inutile) che quasi ci
sentiamo spaesati: ci sono CD, maglie, felpe, costumi da bagno (mi chiedo solo
perché Jay abbia voluto fare i costumi da bagno della band), poster, flyer e
vinili, una mia maglia presa al concerto di Adam Bomb l’anno scorso con
scritto su “ROCK LIKE FUCK”, il portafogli di Daniel, un cappellino dei
Motorhead, un cavatappi, due CD dei Pantera e altre cianfrusaglie
incomprensibili.
“Bene, via alle ricerche..” dico io e Johnny inizia a ridere
“Pensavo di aver visto il disordine più assoluto, ma a quanto
pare ci superate alla grande!” dice il bassista iniziando a cercare nelle
scatole.
All’improvviso sento un telefono che suona
“Credo sia il tuo Johnny..” dico
“No, il mio ce l’ho qui in tasca..” risponde
“Ma che diavolo..” sposto tre o quattro scatole e vedo, dentro
un’altra scatola, il telefono di Jay: il display lampeggia e segna la chiamata
dal numero di Jimmy.
“Pronto?” rispondo io
“Chi è?” chiede Jimmy dall’altra parte
“Sono Emily, idiota..” alzo gli occhi al cielo e vedo che Johnny
ride
“Perché hai il telefono di Jay?”
“Io non ho il telefono di Jay, quel genio lo ha lasciato qui sul
bus dentro le scatole del merchandising” gli dico
“oh, adesso è tutto chiaro.. beh allora siamo a
posto..portaglielo qui va”
“Okay.. e dì a Daniel che ho il suo portafogli” dico prima di
mettere giù. sospiro. Davvero a volte mi sembra di essere una maestra d’asilo.
Johnny nel frattempo, dopo essersi ficcato sotto uno dei
portavalige del bus, ha trovato i vari teloni delle scenografie, per fortuna
ancora tutti piegati, e li sta impilando per terra.. Dopodiché mi aiuta a
rimettere a posto le altre scatole inutili, riprende i teloni e si alza.
Raggiungiamo gli altri: io do il telefono a Jay, il portafogli a
Daniel, lancio il cappellino dei Motorhead urlando “chi lo prende per primo se
lo tiene” e poi vado nel backstage a sistemare le mie cose in camerino.
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“Thank you so
much Phoenix.. I know you’re ready for a fucking rock night with
Avenged Sevenfold!” esclamo nel microfono mentre il pubblico sotto il palco
esplode in un boato.
Lasciamo il palco un momento prima che tutte le luci si spengano
e che i nostri teloni vengano abbassati. Entriamo nel backstage dove gli Avenged
ci vengono incontro e ci abbracciano complimentandosi con noi per l’ottimo show.
In effetti, non per vantarmi, ma stasera siamo stati proprio
grandi! Abbiamo suonato tutto perfettamente e non abbiamo sbagliato manco una
nota!
E il pubblico era entusiasta! Decisamente questa è stata la
nostra data migliore!
Andiamo a posare strumenti e armamentari nei camerini e ci
sistemiamo un po’ prima che i nostri colleghi prendano il nostro posto sul
palco.
Iniziano con Critical Acclaim e la folla inizia a gridare e
saltare già alle prime note.
Li guardo suonare da dietro le quinte.. ogni volta che li vedo è
qualcosa di meraviglioso. Anche se è un mese e mezzo che li vedo suonare quasi
ogni giorno, per me è come vederli sempre la prima volta.
All’improvviso mi rendo conto di essere da sola lì dietro a
vederli. I miei bandmates sono spariti. Bah..
Dopo tre o quattro canzoni necessito di una sosta corporale,
perciò mi sposto verso il bagno.. passando davanti al nostro camerino vedo la
porta aprirsi e una mano afferrarmi e trascinarmi dentro.
Mi trovo di fronte Alex con un mega sorriso che mi fissa.
”Sembri un serial killer..” gli dico e lui ride
“Abbiamo una notizia stupenda per me, mia cara..” mi dice e mi
fa cenno di sedermi su una delle sedie del camerino.
“Uhm.. mi hai chiamata ‘mia cara’.. la cosa mi spaventa molto”
dico sorridendo
“Bene.. chi le dà la notizia?” chiede Alex
“Io! Io! Io!” esclama Jay saltellando e Alex alza gli occhi al
cielo prima di annuire.
”Emy.. noi abbiamo deciso.. che verremo a vivere a Las Vegas con te!!”
Io sbarro gli occhi. Ho sentito bene? Verranno?
“Oh mio dio.. davvero?” chiedo e loro annuiscono “E’ meraviglioso!!!
Dico sul serio!”
Li vado ad abbracciare uno ad uno prima che Jay (il solito
pazzo) tiri fuori una bottiglia di spumante e gridi “bisogna festeggiare!!” .
“Vado in bagno e vi raggiungo..” dico prima di uscire dal
camerino.
Mentre mi avvio verso il bagno inizio a pensare.. cavolo,
andremo a vivere tutti insieme! A Las Vegas poi! Una delle città più pazze
d’America! Con mio fratello!
Sarà meraviglioso, già mi immagino la vita che faremo... non
vedo l’ora!
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