-
Nami!- sento una voce in lontananza, mi sembra di conoscerla ma devo
scappare o mi prenderà, devo scappare corri Nami, corri. Oh
no mi hanno presa AHHH.
- NAMI, NAMI, SVEGLIATI- mi sentii strattonare e finalmente capi che
stavo dormendo e aprii gli occhi, trovai Nico Robin che mi teneva per
le spalle e cercava di svegliarmi. Cercai di mettere a fioco la scena e
capii che era successo un’altra volta.
- stai bene Nami? Mi senti?- chiese Robin con un’aria
preoccupata
- si sto bene, sono sveglia, dimmi ho urlato di nuovo?- le chiesi
passandomi una mano tra i capelli cercando di calmarmi, avevo ancora il
cuore che i batteva a mille e il respiro affannato, ogni notte era
sempre peggio da li a una settimana ormai non facevo altro che fare lo
stesso sogno e solo da un due giorni mi svegliavo urlante e con il
battito accelerato.
- si Nami, mi sono spaventata, sembrava ti stessero attaccando- disse
lasciandomi le spalle ma rimanendo accanto a me.
- vi chiedo scusa io non lo faccio apposta, sembra tutto
così reale- dissi pensierosa.
- sicura di stare bene- una voce dietro Robin catturò la mia
attenzione, alzai la testa per vedere chi fosse e trovai Zoro
appoggiato alla porta della mia camera con le braccia incrociate al
petto.
- si sto bene, cosa ci fai tu qui?- chiesi stupita dal fatto che fosse
venuto a vedere come stavo, di solito non si interessava molto ai miei
problemi.
- ti ha sentito lui per primo ed è corso qui- rispose Robin.
- ah scusa il disturbo Zoro- dissi tornando ad abbassare la testa.
- tz io non volevo le tue scuse tanto ormai mi hai svegliato-
- tanto dormi sempre- gli risposi irritata dal suo atteggiamento sempre
così scontroso, con la coda dell’occhio notai che
Robin stava cercando di trattenere le risate.
- ci stavo provando ma una certa signora mi ha svegliato con la sua
dolce voce delicata- continuò, fece per andarsene ma io gli
tirai il cuscino che lo prese in pieno.
- tu brutta racchia che non sei al…- non gli feci finire la
frase dandogli un cazzotto sopra la testa con tutta la forza che avevo
sbattendolo per terra. In tanto Nico Robin era scoppiata a ridere
sonoramente.
- RAGAZZIII LA COLAZIONEEEE- sentendo l’urlo di sangi
provenire dalla sala da pranzo mi alzai per andare a fare colazione
Nico Robin mi seguii così come Zoro che si alzò
da terra strofinandosi il bernoccolo. Un lampo ci attraversò
passando proprio davanti a noi.
- il capitano si è svegliato- disse Nico Robin.
- già come al solito, certe cose spero che non cambino mai-
dissi sorridendo. Ecco perché il giorno mi dava sollievo,
non lo pensavo solo in questo periodo perché quei sogni mi
disturbavano il riposo, da quando mi eri unita a loro ho sempre
continuato a pensare che ogni giorno fosse stupendo, e piano piano
avevo cominciato a conoscere tutte le loro abitudini e ormai senza la
loro presenza non poteva definirsi una mattina regolare. Stavo bene
solo se in loro compagnia.
- Namiiii mia adorata, oh dolce Nico Robin prego questo è
per voi- disse Sanji servendoci i piatti con il cibo molleggiando sulle
gambe e mostrando due occhi a forma di cuori rosa. Lo faceva ogni
mattina, anche questa era un’abitudine.
- ehi Nami non ti dispiace se ne prendo un po’ vero ?!- disse
Rufy prendendo dal mio piatto una cosa che non feci in tempo a vedere
perché scomparve magicamente, riuscii a notare solo il
braccio di gomma del capitano che ritornava in dietro con la forchetta
piena.
- sei sempre il solito, almeno sai cosa ti sei preso?- chiesi chiudendo
gli occhi e iniziando a mangiare.
- in effetti no, ma che importa tanto ormai l’ho mangiato-
disse continuando a mangiare riempiendo la sua bocca di tutto
ciò che aveva a portata di mano. Era un rito, ogni cosa che
si svolgeva su quella nave era diventata la nostra vita, senza saremmo
perduti.
- Nami ti andrebbe dopo di raccontarmi i sogni che tanto ti
tormentano?- chiese Robin guardandomi preoccupata.
- a cosa servirebbe? Mi rovinerebbero solo la giornata- dissi sospirando
- non lo so è che mi sembra strano il fatto che sia ormai da
una settimana che non fai altro che sognare sempre la stessa cosa, in
più questi ultimi due giorni sta peggiorando- disse
riferendosi al fatto che avevo urlato.
- forse se tu ne parlassi con qualcuno ti sfogheresti oppure potrei
cercare di capir se c’è qualcosa che non va e
trovare una soluzione nei libri-
- non so se i libri possano servire a qualcosa questa volta
però mi hai convinta dopo ne parleremo- dissi continuando a
mangiare, anche lei riprese a mangiare con il sorrisetto soddisfatto
sulle labbra.
Mi alzai da tavolo e mi andai a cambiare in camera, la mia testa girava
dai mille pensieri che mi frullavano per la testa.
“toc-toc” sentii bussare e immaginai che fosse
Robin per parlare dei miei sogni.
- avanti- dissi togliendomi la maglietta per cambiarmi.
- Nami vorrei parlarti di … - sentendo quella voce mi girai
di scatto poggiando ma maglietta davanti al seno
- s _ sei nuda- disse Zoro con voce tremante.
- ESCI SUBITO DI QUI- gli urlai girandoli il cuscino.
- Nami aspetta- sentii la porta chiudersi ma lui era ancora in camera
mia, sentivo i passi che venivano verso di me, cominciai ad agitarmi,
che diavolo gli era preso? Cosa voleva fare?
- ma che diavolo vuoi Zoro esci di qui fammi vestire- ripetei.
- aspetta, fammi vedere- disse sfiorandomi la schiena.
Fammi vedere? Fammi vedere?! Era forse impazzito? Cosa voleva vedere?!
- ma cosa dici? Cosa vuoi vedere?!- lo sentii premere un punto sulla
mia schiena e sobbalzai dal dolore
- AHI! - urlai. - ma sei diventato pazzo? Che mi hai fatto? Hai usato
forse una mossa speciale imparata da poco?- Mi aveva fatto malissimo.
- ma quale mossa sciocca ragazza, piuttosto hai sbattuto la schiena di
recente?- chiese
- n _ no? Perché?- chiesi preoccupata
- perché hai un livido e sembra strano, ha la forma di una
mano o almeno credo, dovresti controllare il reso del corpo per vedere
se ci sono altri lividi- la sua mano saliva dal punto dove mi aveva
toccata prima fino ad arrivare al laccetto del reggiseno del quale
sfiorò solo i ferretti e poi ritirò in fretta la
mano. - M _ MA SEI NUDAA- urlò di nuovo.
- si Zoro e circa dieci minuti fa ti ho anche detto di uscire- dissi
alzando il tono della voce. Mi immaginai il volto che poteva aver
assunto, di sicuro era diventato rosso come un peperone mi venne da
ridere al solo pensiero, se non fosse stato per l’indiscreto
stato nel quale mi trovavo mi sarei girata per vedere la sua faccia.
- CHE COSA STA SUCCEDENDO- l’urlo di Sanji si senti chiaro
prima ancora che aprisse la porta della mia stanza sorprendendo me
mezza nuda e Zoro dietro di me.
- ZOROOOOOOOOOOO cosa diavolo stai combinando con la mia amata Nami? Oh
mia dea cosa ti ha fatto questo maniaco pervertito?-
- non è successo niente stavo solo facendole
notar…- mi girai di scatto sentendo quel rumore e vidi Zoro
per terra per il calcio che gli aveva dato Sanji.
- stai bene mia adorata? AHHH! Ma sei mezza nuda- gli uscii il sangue
dal naso e poi svenne.
Andai di corsa a Zoro rimettendomi la maglietta per vedere se stesse
bene, gli presi la testa tra le mani e cercai di svegliarlo, notai che
aveva un po’ di sangue sul labbro e lo tolsi delicatamente
con il dito prima che potesse accorgersene e vendicarsi su Sanji,
speravo solo che non ne sentisse il sapore all’interno della
bocca.
- Zoro?! Svegliati, stai bene? - però aveva proprio un bel
viso mentre dormiva, di solito ha sempre quello sguardo serio o
arrabbiato, mentre dorme invece sembra così sereno e
tranquillo.
- Zoro! - cercai di svegliarlo poggiando una mano sul petto scuotendolo.
- cosa è successo?- chiese cercando di aprire gli occhi -
quel dannato cuoco- continuò
- stai bene?- chiesi guardandolo attentamente
- si sto bene, non sarà di certo una femminuccia del genere
a mettermi al tappeto- disse tirandosi su.
Eppure era quello che aveva appena fatto quella femminuccia, pensai
ridacchiando.
- finalmente ti sei rivestita- disse guardando la mia maglietta, poi
posò lo sguardo su Sanji che se ne stava ancora svenuto col
sangue al naso. - immagino che ti abbia visto come ti ho vista io - si
riferiva allo stato di Sanji
- tu mi hai vista da dietro- dissi cercando di giustificare il
poveretto.
- non ci tenevo a guardare il resto, grazie- gli diedi un pugno in
testa a tradimento.
- ahia - disse toccandosi il bernoccolo.
- esci e portatelo via vorrei cambiarmi in santa pace.
lo trascinò dai piedi fuori dalla mia camera e finalmente mi
cambiai.
|