Il suono del tamburo, la danza delle ombre

di Graine
(/viewuser.php?uid=97583)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


"We r who we r" - Kesha



Palermo 11 gennaio 2011 ore 12:15

 

 

Il suono del tamburo, la danza delle ombre

Sono sveglia nel silenzio della notte, sola in questa casa buia.
Soltanto le ombre mi fanno compagnia.
Si muovono sinuose intorno a me ed io le guardo danzare e giocare coi raggi della luna.
La mia stanza ha contorni indistinti, nell'oscurità, e la brezza della notte calda sospira e sussurra al mio orecchio parole che risuonano in ogni fibra del mio corpo come un grido.
Bruciando avanza, centimetro per centimetro, il grido, e risveglia il mio spirito di febbricitante elettricità.
È una sensazione, un suono lontano, come il battere di un tamburo che riecheggia prima piano e poi annulla la quiete.
E lo sento, adesso, il tamburo che rende viva la notte.
È il battere continuo e frenetico, il battere assordante che mi invoglia e mi supplica, mi chiama e mi ordina di alzarmi e ballare per lui.
E mi unisco alle ombre e mi muovo e danzo con loro in questa fluida e ardente armonia.
Si intrecciano tra loro e si avvicinano a me, mi cingono, mi abbracciano, mi raccontano della loro vita segreta al chiarore della luna.
Le ombre si muovono assecondando il canto del tamburo ed è naturale.
Le vedo che si lasciano trascinare dalla corrente della sua danza.
Una corrente che le cattura, improvvisa e fulminea, e le fa scivolare veloci e le anima di linfa rovente che mi scotta la pelle e mi attrae.
Mi lascio andare insieme a loro e so che non me ne pentirò.
Ora, la tua mano si intreccia alla mia e danzeremo insieme. 


 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=635461