I wanna be the girl he
cherishes.
If I’m that little
girl precious to him, I won't need no other men no more.
Passion.
Mi ritrovo sempre a dedicarti le canzoncine di Kingdom Hearts,
l’hai notato? Già, l’hai notato? Già. Sarà che in esse ritrovo te e me, sarà
che in me ritrovo te, sarà che in te ritrovo il mondo.
Scovo ogni cosa con questi piccoli occhi scuri. Non vedo
niente eppure osservo ogni cosa con minuzia.
Ieri sera, ritrovandomi a contemplare la mia immagine allo
specchio, mi sono sorpresa.
Una verità a me sconosciuta si è affacciata su di me,
sbattendomi fortemente la testa contro il vetro. Piccoli pezzi di cristallo si
sono incrostati nel mio cervello, altri li ho ingoiati provocando una forte
indigestione allo stomaco.
Non avevo imparato nulla.
Mai ho esecrato il mio riflesso perché parte di me, ma
nemmeno mai l’ho amato poiché Io amo me medesima, non l’immagine su quella
lastra dalla fredda caratteristica. Sempre e solo me stessa.
Io. Me medesima. Me stessa. Me.
Che sciocca sono stata.
Ho sbagliato tutto.
Per tutto questo tempo
ho vissuto avvolta nella mia stessa menzogna: Io mi sono innamorata dell’amore.
Perché l’immagine che di me vedevo, quell’essere nel vetro riflesso,
era in realtà ciò che io sempre desideravo, colei che nei miei sogni bramavo
con ardore e ringraziavo il corpo per simile Innocenza.
Osservando il riflesso dipinto sullo specchio, un’unica cosa
ho compreso: non ho mai amato tanto me stessa come credevo. Io allora
m'innamorai dell'amore, non della mia figura. Illusa da quel sogno, ancora oggi
per me tal sentimento è utopia. L'amore a cui agogno, l'uomo che fra le mie
fantasie si nasconde... E' prodotto di musica e inesistenti valori persi nei
meandri della storia. Amore per me è come sabbia che scivola fra le dita.
Nostalgia.
Oggi la luna piange lacrime argento insieme a me.
Non potrei mai amare qualcun altro nello stesso modo in cui
amo me stessa, per questo amavo il mio riflesso. Perché quello che chiamano
“Uomo perfetto” è per me non altro se non la mia versione maschile.
Io mi sono innamorata
dell’amore.
Questa frase è stata la mia cena ieri sera mentre la luna si
nascondeva per piangere in solitudine, incapace di sorridermi. E per dessert
l’ho sognato: ho sognato il mio ragazzo ideale.
Era bellissimo.
Perfetto in ogni sua fazione, principesco e misterioso,
elegante seppur con un pizzico di freddezza e distaccamento dalle umane
preoccupazioni. Le sue labbra erano acide seppur la lingua traboccante di miele
fosse, scuri gli occhi quanto il buio di una notte priva di stelle seppur donassero
un calore che mai neppure il sole riuscirebbe a elargire. Era così bravo. Era
così me.
Eppure non sarebbe durato per sempre. Eppure io sapevo,
nell’incoscienza del mio essere, che mentre mi sfiorava svanivo fra le sue carezze
di lussuria e zucchero filato.
Gli ho fracassato il cranio.
Con molta cura mi sono allontanata da lui e con un sorriso
che di me mostrava l’Infanzia e l’Impudicizia, con un grosso macigno nero ne ho
distrutto la testa dall’umana forma, tingendo di scarlatto quel nostro fiabesco
incontro.
L’ho fatto perché, anche nella sua più grande perfezione,
anche nella sua miglior forma, non era nient’altro che un uomo. Un misero umano
dai miseri sogni, miseri desideri, misere le voglie. Mi aveva sbattuto contro
il muro lui dalle belle fattezze e con furia animale pretendeva la mia
Innocenza.
Ha deflorato il mio Candore con fare giocondo, macchiando la
bianca anima mia di amaranto.
Piccoli pezzi di
rubino accostati sul volto di una bambina dal peccaminoso corpo di donna.
Io per ripicca gli ho distrutto il cranio e mi sono
deliziata a gustare un po’ di ciò che era rimasto.
Io non sono vendicativa, non covo rancore, non conosco cosa
sia dell’Odio l’essenza. Eppure ho agito d’istinto, ho fatto ciò che ho fatto
senza pensare.
Poche stronzate e fugace verità: ho ucciso io il Principe
Azzurro.
Non pretendo d’incontrarlo nella realtà, perciò non chiedo
di conoscere l’uomo apposta per me nella vita. Non esiste.
“L'amore è un'illusione utilizzata dall'umana razza per
allietare il tedio” dice Isabella Santacroce. L’amore come amante, come dolce
metà... Io non l’ho mai conosciuto. Strano, eh?
Tu che come tanti forse credevi mi sarebbe bastato
schioccare le dita per avere mille uomini al mio cospetto. E invece no.
Sai, passano i giorni e quando ti vedo, mi si tronca il
cuore. Quando mi guardi e mi odi sento poter morire.
Ma quando mi guardi e sei sereno credo poter
vivere in eterno.
Perché, non importa se alle volte non ti sopporto, non
importa qualunque cosa io dica o faccia, non importa cosa mi dicano gli altri:
non riesco a smettere d’amarti. Anche quando sento la repulsione che ti provoco
alla vista, non posso smettere d’amare di te, quell’uomo che sin dalla più
tenera età fu il mio scudo, il mio Cavaliere Nero.
Nero.
Il tuo colore preferito. Il colore della tua anima.
Il colore del tuo cuore.
Tu che del Male sei l’umana forma. Tu che dell’Ombra sei
l’ambasciatore. Mentirei se dicessi sei la bontà fatta a persona, mi si
scioglierebbe la lingua nell’affermare che tu sia del bianco la raffigurazione.
Bianco sono Io.
Bianca come la neve che il cielo piange. Bianca come
dell’Angelo l’anima.
Io che del Bene sono l’umana forma. Io che della Luce sono
la Principessa.
Tu Cavaliere Nero. Io Principessa Bianca.
E’ per questo che io amo te.
Amore che nutro per te è amore che nutro per la genitrice
mia. Gli unici due.
Amore provato nei tuoi confronti è amor limpido, lontano
dalle sessuali scelleratezze. Tu che sei Padre, Amico, Confidente e mio più
fidato Cavaliere.
Nei miei sogni sei colui che mi viene a salvare. Perché io
ho fracassato il cranio al Principe, ma tu mi hai subito raggiunto in sella al
tuo cavallo dalle oscure sembianze. Mi hai offerto la tua mano che con un
sorriso ho accettato, lasciando che tu mi portassi via, lontano da quel
castello dai vivaci colori.
Ricordo una volta di tanti anni orsono, mi addormentai fra
le tue braccia, protetta dal tuo corpo. Al mio risveglio dicesti la cosa più
dolce che credo tu abbia mai detto in vita tua “Dormire con te mi ha creato un
senso di pace”. Mi confessasti come fosse ben diverso dal tuo solito nervoso sonno
ed io me ne compiacqui.
Ti donavo pace. Ti
donavo amore.
Amore che tuttora trabocca persino nei respiri che nei
polmoni diventano vita.
E anche se probabilmente domani o dopodomani ci rivedremo e
tu mi tratterai con la gentilezza di un iceberg, io rimarrò nella mia stessa
posizione.
Non ti ho mai amato con il desiderio tu amassi me. Non
faccio cose, non provo sentimenti per essere ricambiata. Giammai.
Io sono così.
Non odio. Non auguro il male. Non faccio del male. Non è per
vantarmi, non è perché io mi creda santa perché io santa né divina sono.
Sono solo umana.
Mi hai insegnato questo e il reverse di ogni cosa. Il bene e
il male. Spesso hai innalzato la bandiera di Lucifero le cui corna schiacciavi
con i piedi, molte volte hai agito con le intenzioni di Dio.
Eppure, mio forte Cavaliere, hai scelto la strada
dell’Ombra.
Io ho paura, ho paura del buio. Mi spaventa. E ho paura
della luce perché più mi avvicino ad essa, più la mia ombra diventa grande.
M’inghiottisce verso un abisso di perfidia, la mente umana mi graffia, sembra
voler corrompere di me la Bontà.
Ma ricordo una volta tu mi dicesti d’essere forte, di non
lasciarmi calpestare, di agire secondo le mie decisioni anche se da tutti
condannate. Di essere me stessa.
Così faccio mio Cavaliere.
Seppur tu forse avresti voluto Io scegliessi del Male il
cammino, ho lasciato che argentee ali crescessero sulla mia schiena e ho con
fermezza preso la strada dell’anima mia.
Tu Demone. Io Angelo.
Due entità contrapposte. Eppure legate da un filo
impossibile dal Destino sciogliere.
Ho scelto di divenire un Angelo di Luce poiché laddove tu
avessi avuto bisogno, con le mie ali io ti avrei protetto, con la mia Purezza io
ti avrei fatto da scudo. Il mio amore ti avrebbe donato quella forza necessaria
per andare avanti. Anche ora, da lontano: passo leopardato il mio quando ti
seguo. Ti seguo e proteggo anche quando tu non lo vuoi.
Odiami se puoi. Detestami se sarà necessario. Ma io non ho
intenzione di abbandonarti: né ora né mai.
Nei tempi in cui ancora mi rivolgevi la paura, non avevo
paura del futuro. Smettesti di parlarmi e allora crollai. Come un castello di
carte ogni parte di me cadde a terra, sparsa qua e là, non fui capace di
ricompormi al primo intento. Come fare senza te? Quell’oscurità che era stata
la mia culla ora sembrava volermi uccidere, sentivo la notte bramosa di veder
il mio nettare divenir un fiume dallo scarlatto liquido.
Nonostante ciò mi è bastato davvero poco, sai?
Natale 2010.
Mi hai rivolto parola, serio ma senza rancore, privo d’odio.
Senza dolore. Senza distorti sentimenti.
Allora mi ricordai quella volta di capodanno di tanti anni
fa, la prima volta che la trascorremmo davvero insieme. Felici. Ricordo averti
guardato e d’aver sorriso.
Per tutto questo tempo, in tutti questi anni io…
Sono stata una stupida.
Perché quella volta, incontrando i tuoi occhi così identici
ai miei, non me n'ero accorta. Non me ne sono mai accorta.
Io giurai di amarti
per sempre.
Perché questo amore così candido,
questo amore che non conosce la carnal cupidigia, questo amore che non ha ragioni
ma c’è anche quando è contrastato dall’astio dei tuoi occhi... Quest’amore è
bellissimo.
E’ semplicemente perfetto.
Amore che provo per te e la madre mia. Amore che un giorno
proverò per i figli miei. Amore che nulla vuole se non amare.
Amore. E’ per me questo l’amore.
Perciò continua a ignorarmi se vuoi, io non ho intenzione di
smettere di proteggerti e amarti.
Mai.
Perché se prima temevo l’ombra e il futuro, ora grazie
all’amore che nei tuoi confronti nutro ad ogni sospiro, è svanito. Non ho più
paura di niente ora.
Poco prima mi sono ritrovata a leggere una frase molto bella
pronunciata da una protagonista di un manga: “I want to be like Kaito. I like
Kaito.”
Lacrime hanno rigato gli zigomi miei mentre un sorriso si
faceva spazio sul mio viso. Quelle sono esattamente le stesse parole che dissi
da bambina in una tiepida serata in cui la luna brillava piena nel suo pallore.
Io voglio essere come te. Io sono come te. Solo l’esatto
contrario. Per proteggerti e completarti. Ho scelto il cammino del Bene poiché
opposto al tuo. E se così forse mi sono allontana, in un certo verso mi sono
guadagnata la sua salute, la tua Salvezza.
Perché sei di me la parte oscura. Sei di me il Male.
Ma senza di te non potrei esistere.
Mi chiedo solo se, andando avanti, potrò riaverti una
qualche volta. Anche solo un giorno. Anche solo un sorriso. Anche solo una
frase tutta per me.
Sto’ combattendo mio Cavaliere.
Ogni giorno m’imbatto nella menzogna, nell’umana ipocrisia e
ricordo di te le parole, i genuini ma forti e decisi pensieri. Allora mi
guarnisco di scudo e spada, quelle armi che tu mi donasti in un nefasto giorno
di sofferenza e rivelazioni.
Sono divenuta una Principessa Guerriera. Conto solo su me
stessa. E seppur io vittime non provochi, seppur mai di sangue la mia spada
s’imbratti, ho imparato a difendermi da sola.
Ora so camminare, correre e anche galoppare.
E quando mi vedrai la prossima volta, non so come reagirai.
Se mi sorriderai, m’ignorerai oppure dimostrerai interesse come nelle ultime
mie visite. Qualunque essa sia non ha importanza. Non ha più importanza ormai.
Io ti sorriderò. Ti
sorriderò per sempre.
Ti amerò in silenzio.
Ti amerò per sempre.
Perché hey, io sarò anche divenuta abile combattente, ma per
la guerra mi servi tu. Perciò, quando prenderai qualche giorno di riposo dal
tuo nobile casato, vieni a trovarmi.
Passion.
La porta del mio cuore è aperta.
If I recall, far far away
the future was shining on everywhere.
Beneath the beautiful blue sky
we were slumbering forever.
Sempre.
Per sempre.