Perfetto

“Mio figlio”, una correzione necessaria per lei.

Suo, non tuo, come se tu non c’entrassi niente.

Ti ferisce Noah e tu non fai niente per difenderti.

Vorresti non dover soffrire così e non capisci come sia potuto succedere.

Tu, proprio tu, Noah Puckerman che soffre per amore.

Vorresti dirle troppe cose, ma non riesci a dirle nulla.

O almeno niente di giusto.

Tutte le parole che escono dalla tua bocca sembrano essere sbagliate, troppo sbagliate per la perfetta Quinn.

Nemmeno mentre lei ride e ti butta la farina addosso.

E ride Quinn, ride e sembra felice, era una vita che non la vedevi ridere in quel modo.

Era una vita che non la vedevi allegra e spensierata.

Quinn Fabray, sempre così composta, sempre così perfetta.

Ogni regina deve mostrarsi perfetta, affinché il suo popolo possa fidarsi di lei.

Quinn lo sa e si comporta da regina, finge di essere una persona perfetta e ci riusciva bene prima che tu arrivassi a sconvolgerle la vita.

Ridi e la stringi a te.

È tuo figlio quello che porta in grembo, è tuo l’errore che le sta rovinando la vita.

E vorresti poterle donare tutto ciò che desidera per riparare a quell’errore, vorresti darle tutto per vederla sempre così felice.

E ti avvicini alle sue labbra con prudenza.

“Hei, che succede?” le voce di Finn ti riporta improvvisamente alla realtà e ti allontani bruscamente da lei guardando il tuo migliore amico.

Si, forse Quinn ha ragione, forse lui è molto più adatto di te.

Forse lui è la persona che serve per mantenere intatta la sua perfezione, o almeno, quel po’ che ne è rimasto.

Tu no, tu sei maledettamente sbagliato, Puck.

Tu devi farti da parte.

E così esci dalla stanza senza voltarti indietro, vai via dando le spalle a quella finta felicità, a quell’impalpabile perfezione che a te è stata negata.