Polvere

di Asfe
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*** Lettura sconsigliata a chi non può capire.

Per Suricata.

Polvere

Si abbandonò sulla sedia, un'improvvisa felicità impressa nel viso.
Volse lo sguardo ai suoi amici, ma non volle aprir bocca. La scena di serenità che mostravano chiacchierando fra loro era perfetta.
Ordinaria, comune, banale. Perfetta.
«A volte penso ai sogni.»
Un sussulto scosse i compagni di lei a queste parole. Era rimasta silenziosa tutto il giorno, senza chiamarli, ed adesso se ne usciva così.
La adoravano anche per questo.
«I sogni?»
«I sogni... grandi e piccoli sogni, ecco. Alcuni sono molto scontati, altri incredibili.»
«Che intendi?»
«Per chi non chiede nulla di eccezionale, non c'è mai nulla.»
Nessuno le rispose. Lei non voleva risposte.
Qualcuno bussò alla porta e lei ebbe paura per niente.
«Dobbiamo andare al supermercato, piccola. Con tre buste e a piedi, da solo non ce la faccio. Ma con chi parlavi?»
«Nessuno, papà. Vengo subito.»
Si alzò e si voltò nuovamente verso i ragazzi che prima ridevano e scherzavano e parlavano con lei. I ragazzi che prima erano vivi.
«A dopo.»
Fu un sussurro lieve come i sorrisi di polvere che la salutarono.





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