Specchi di Stelle
*
I nostri passi
risuonano pesanti, nel silenzio sacro della foresta.
Al nostro passaggio, gruppi di Trifogli intenti a
guardare le stelle, si voltano verso di noi,
silenziosi e vigili. Bambini curiosi, tendono piano
i fragili steli nel tentativo di scorgerci,
indistinte ombre tra i tronchi d'albero.
Bambina ombra,
nell'erba alta, mi precede con passo costante.
Procede piano, a tentoni, ispezionando ciò che la
vista non le concede di vedere.
La sorveglio pazientemente, lasciandola però nel suo
indipendente avanzare.
La Luna non
splende.
Ha deciso di ritirarsi lasciando il compito di
illuminare la volta celeste a piccole Stelle,
tremanti e indifese, smarrite senza la presenza
della loro feconda compagna.
Contrastano la fredda oscurità con la loro flebile
luce. Il cupo blu della notte è opprimente per le
loro anime luminose.
E la bambina si
ferma ogni tanto, per guardare in alto; le iridi
rese ancora più scure dal riflesso notturno.
Lei segue le
Lucciole e con loro, percorriamo un sentiero di
Alberi Afflitti.
Uno di loro, piegato a descrivere un'ampia volta, ci
ha accolto, maestoso e macabro coi suoi drappeggi
d'edera, nella loro terra. Terra di legno
scricchiolante, radici e rami piantati nel terreno.
Terra di Alberi sofferenti, dal tronco piegato.
Si è avvicinata a me, allora, sfiorandomi la mano
con le piccole dita.
Ha alzato lo sguardo verso il mio volto come per
guardare il cielo.
Sopra di noi, nella
nostra lenta marcia, non v'è niente a separarci
dalle Stelle, sospese in ragnatele di buio.
Gli Alberi ci circondano, respirano
impercettibilmente dell'aria notturna. Amano la
pioggia, ma è tanto che il Cielo, impietosito, non
dona loro qualche lacrima.
Perché gli Alberi vivono per toccare le Stelle. Le
piante erette le osservano, lassù, desiderando
ardentemente toccarle, crescono, tendono i rami
unicamente per riuscire a sfiorarle.
E gli Alberi Afflitti puntano i rami sottili a
terra, si aiutano tra loro, sorreggendosi,
instabilmente eretti su radici deboli tentano di
protendersi verso l'alto.
Ma non serve, la terra, implacabile è lì ad
aspettarli e per quanto si sforzino, continuano a
scivolare nella polvere.
Non toccheranno le Stelle.
Non le toccheranno, perché non sono in grado di
abbandonare la terra e volgere i rami al cielo.
Non le toccheranno, finché non arriverà la pioggia.
Fedeli l'attenderanno, dolce rivelatrice.
E nell'aria,
volteggiano le Lucciole.
Tracciano sentieri luminosi tra gli Alberi,
solleticano innocentemente l'erba, perse nelle loro
frivole danze di luce.
Illusorie amiche, raccolgono i desideri di ingenui
Trifogli. Essi, vedendole comparire nel buio, si
lasciano ammaliare dalla loro luce, così vicina,
così palpabile. Credono fiduciosi alle loro parole
'Porteremo i vostri sogni alle stelle…'. Non
lo faranno. Non lo fanno mai. Gli Alberi Afflitti lo
sanno, ma non osano avvertire i Trifogli, timorosi
di spezzare la loro innocenza di cristallo.
E inevitabilmente i loro sogni finiscono
accantonati, dimenticati dalle Lucciole.
Ma non sono malvagie. Credono davvero, che un giorno
riusciranno a raggiungere con le ali trasparenti le
tremanti luci della notte, prendendo posto tra loro.
Illumineranno il cammino dei viaggiatori. Saranno
ispiratrici dei poeti. I Trifogli le ameranno
candidamente, rivolgendo loro fantasie stravaganti.
Divideranno il loro fardello di desideri con le
altre Stelle, guardando dall'alto, altre Lucciole
arrancare per raggiungerle.
Le inciteranno sottovoce, con parole di zucchero.
Saranno felici, lassù. Saranno belle ed eterne.
Lei segue le
Lucciole.
Le ha viste rivolgersi dolcemente ai Trifogli mentre
gli Alberi afflitti le ignoravano e, tristemente
consapevoli della loro inaffidabilità, aspettavano
la pioggia.
Attendono con ansia l'acqua dal cielo e la
moltitudine di specchi che dissemina al suo
passaggio.
Aspettano pozzanghere per vedere le Stelle. Le
loderanno per la loro bellezza riflessa dolcemente
dall'acqua,
pensando ingenuamente che siamo venute a illuminare
anche loro, abbandonando per un attimo il cielo
delle Piante erette. Piangeranno felicità vedendole
brillare accanto a loro.
'Siete venute anche per noi…' farfuglieranno
alla polvere, commossi per la loro bontà.
E anche se non appena tenteranno di sfiorarle il
loro riflesso indugerà, dissolvendosi, avranno
l'illusione di poterle toccare davvero, un giorno.
Nella loro ultima notte, le toccheranno come è dato
a tutti gli Alberi di fare.
Con flebile
innocenza, tra gli Alberi Afflitti, lei segue le
Lucciole.
Le segue, incapace
di rivolgersi a Stelle troppo lontane per lei.
Appaiono, ai suoi occhi scuri, troppo alte e
impotenti, catturate nelle loro ragnatele eterne.
Avverte il loro terrore per il buio e lo condivide
pacatamente.
E, in cuor suo, vorrebbe essere come i Trifogli.
Vorrebbe come loro dedicare agli astri i suoi
desideri, convincersi che li accoglieranno
pazientemente, rischiarandoli con la loro luce.
I suoi desideri. Il suo desidero.
Le Bambine Randagie non desiderano molto.
Le basterebbe anche
credere nelle Lucciole.
Avere la forza di riporre fiducia in loro,
accettando il loro mondo di illusioni. Favole
luminose e sogni eternamente lucenti.
E sarebbe bello toccarle ogni notte, racchiuderle
tra le mani e saperle tese in ascolto…
Ma non guarda più
in alto.
Non segue più le Lucciole, ma nasconde entrambe le
piccole mani nella mia stingendosi contro di me.
Mi viene spontaneo domandarle: "Hai un desiderio?"
Il caschetto di capelli scuri dondola leggermente
sotto un suo cenno d'assenso.
Osservo le Stelle,
ingiustamente lontane.
Probabilmente, seguirà l'esempio degli Alberi
Afflitti.
Contemplandole in specchi d'acqua piovana forse le
sembreranno vicine, finalmente presenti e, cingendo
le mani a coppa potrà raccoglierle e portarsele al
cuore.
Allora, forse, potrà esprimere il suo desiderio.
Hai un desiderio?
"Sesshomaru-sama."
Risponde debolmente.
Solo allora mi
accorgo di quanto siano calde le sue mani.
Alzando gli occhi, Stelle cadenti si spengono in
scie luminose nella cupa oscurità, meravigliando i
piccoli Trifogli e la bambina accanto a me.
..::::::...
L'ho finita. Assurdo.
Pensavo che non l'avrei mai finita.
Vista la lunghezza sembra ironico dirlo, ma è così
XD
L'ho iniziata circa due mesi
fa. All'inizio era molto più cupa e ho finito per
interromperla, perché lo scriverla mi metteva troppa
ansia.
E' una fic sudata, accidenti oo; Non so quante volte
l'abbia modificata o ricominciata… alla fine ho
quasi ribaltato il concetto di base.
Ah, che casino! Ho la testa svuotata ^^; era troppo
che ci pensavo…
… e per questo non so esattamente che cosa ne sia
uscito. Oh, ho molti dubbi su questa fic…
Infinite grazie a chi ha recensito le mie storie e a
chi le recensirà e comunque, a tutti auguri di Buone
Feste ^^
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