La Buonanotte

La dimora del clan Hyuga era avvolta nel silenzio, nel cielo notturno splendeva luminosa la luna piena. L’aria aveva finalmente cominciato a rinfrescarsi dopo la calda giornata di luglio.

Era appena terminata un'altra giornata di duro allenamento: quel giorno il padre aveva fatto faticare Hinata e Hanabi persino di più del solito con la scusa che erano in vacanza dall'Accademia e avevano molto tempo a disposizione.

Sdraiata sul suo futon vicino alla finestra che dava sul giardino, Hinata aspettava che la sorellina arrivasse a farle la solita visita.

                                                                                   ***

Tutto aveva avuto inizio circa un mese prima, quando un'Hanabi agitatissima aveva fatto irruzione nella camera della sorella maggiore.

"Onee-san! onee-san!" aveva piagnucolato con le lacrime agli occhi, mentre la scuoteva per un braccio "Svegliati, per favore!"

Hinata aveva aperto gi occhi, biascicando "Che succede?"

"Ho fatto un incubo. Nel mio letto c'era un mostro bruttissimo che mi voleva mangiare" aveva risposto Hanabi con lo sguardo fisso e spaventato, il respiro affannoso per la corsa e lo spavento "Non voglio tornare di la', ho paura"

Hinata allora si era messa su un fianco per farle spazio e aveva sollevato un lembo della coperta "Va bene, vieni qui, piccolina"

"Grazie!" aveva esclamato Hanabi sollevata, accoccolandosi vicino alla sorella.

A quel punto, per farle dimenticare la paura del sogno, Hinata aveva cominciato a parlare, e quasi senza pensarci le aveva raccontato tutte le storie che conosceva.

Calmata dal tono dolce e carezzevole di Hinata, Hanabi aveva piano piano chiuso gli occhi, e si era addormentata stringendo la mano della sorella tra le sue.

Da quella notte la piccola Hanabi era scivolata in silenzio nella stanza di Hinata, e svelta si era infilata nel letto chiedendole una nuova storia per addormentarsi.

Dopo aver dato fondo a tutte le sue conoscenze, Hinata aveva preso a inventare storie sul momento, prendendo spunto dal frifri dei grilli e dal suono cristallino dello scacciapensieri appeso alla finestra.

                                                                                                ***

Quella sera si poteva dichiarare soddisfatta: era riuscita a inventare una fiaba prima dell'arrivo di Hanabi.

 Speriamo che le piaccia.

Non dovette aspettare molto: il silenzio perfetto della casa venne interrotto da un leggero rumore di passettini veloci.

Hanabi fece scorrere la porta e sgattaiolò dentro con il sorriso furbo e un po' colpevole di una bambina che e’ fuori dal letto in piena notte.

"Ssshh!" soffiò Hinata mettendo un dito sulle labbra e battendo l'altra mano sul materasso, invitando la sorellina ad entrare.

La cosa che più la divertiva di quegli incontri segreti era l’aria da cospiratrici che prendevano lei e Hanabi.

"Ssshh!" ridacchiò Hanabi correndo in punta di piedi e lasciandosi cadere sul futon.

Poi fissò lo sguardo sulla sorella, in attesa, e le prese la mano come d'abitudine, tenendola sotto la guancia grassottella.

Hinata la guardò seriamente per un attimo, le lisciò una ciocca di capelli mettendola dietro l‘orecchio, fissò gli occhi in quelli tanto simili ai suoi, e cominciò a raccontare piano piano "Tanto tempo fa, in un lontano regno al di la' del mare, viveva..."