Stupidamente

di Aya Lawliet ___backupFGI
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Stupidamente ~

prompt: #030, romance

 

 

 

«Giselle...»

Giselle lo guarda con gli occhioni spalancati, da sopra lo straccio per pavimenti che tiene in mano, splendida nel suo abitino di tende multicolori. Alla fine le ha dato il permesso di tagliuzzare e reinventare qualunque cosa voglia; lei preferisce questo allo shopping, e comunque, Giselle non sarebbe Giselle senza quell’amabile velo di cose strane di cui le piace avvolgersi. Robert non crede che si abituerà mai davvero a ritrovarsi l’appartamento pieno di topi pronti a lavargli la tazza della prima colazione ogni mattina, o il davanzale invaso di piccioni schierati in squadre per le pulizie dei vetri al venerdì, o ancora quelle tende, quelle benedette tende ridotte quotidianamente in pezzi – sa solo che non potrebbe vivere senza; non più.

Dopotutto è per questo che lo sta facendo.

Indugia un attimo, respira a fondo, si schiarisce la voce. Dio, queste cose non fanno per lui. Ma Giselle lo guarda con gli occhioni spalancati – e bisogna ricordare che è in virtù di quegli occhioni spalancati che strappi di tessuti, bestie strane e altre bizzarrie simili oggi sono così ben accette in casa sua, con gran gioia di Morgan. Un semplice sguardo di Giselle, e ogni sua più ferma volontà crolla miseramente: sul serio, quella ragazza è in grado di indurlo a fare e dire cose totalmente al di là della sua umile inventiva.

Non per niente, adesso si trova davanti a lei con quello stesso stupido vestito che ha già affittato una volta per quello stupido ballo, e si è inginocchiato ai suoi piedi e la ha preso la mano con quello stesso stupido batticuore in gola per rivolgerle una frase che, in tutta onestà, pensava bandita dal proprio vocabolario anni or sono.

«Vuoi sposarmi?»

Quando quegli occhioni si fanno ancora più grandi, quando la vede infiammarsi di felicità e commozione e si sente abbracciare dal suo profumo di cartolina d’auguri, quando lo straccio cade a terra schizzando detergente tutt’intorno, quando è travolto dai suoi baci e dalla piena consapevolezza della sua risposta – «Sì, sì, !» – allora Robert si dice che, tutto sommato, non è poi così male quella stupida parte da principe, se Giselle è destinata ad essere la sua principessa.

In fondo è stata lei a trasformare la sua vita in una favola.

 

 

 

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