Hansel e Gretel. Due nomi. Due soli nomi, che portavano ovunque sangue,
violenza e distruzione. Eppure non c’era solo questo. I due
nomi erano collegati in modo indissolubile a due bellissimi gemelli.
Due bambini, i cui occhi richiamavano l’azzurro limpido di un
cielo primaverile. Due bambini splendidi e dal viso innocente,
circondato da una marea di capelli lisci e biondissimi. Due teneri
angeli. È strano, come a volte due può essere uno
ed uno è due. Sì. È strano.
Perché i due bambini erano due entità distinte,
eppure erano unite. Non avevano nome. A cosa serviva un nome, quando
neppure chi ti aveva generato ti aveva amato? Nessuno aveva mai fatto
un sacrificio per loro. Si muovevano nel buio, incapaci di amare, di
sentire, di soffrire, incapaci di tutto, ma allo stesso tempo capaci di
brandire un’arma, di divertirsi. Due bambini
dall’aspetto di due teneri angeli, ma il cui viso era fin
troppo acceso da una luce demoniaca di soddisfazione. Erano due mostri,
due diavoli, ma chi gli aveva resi tali? Chi aveva spento i dolci
pensieri di due anime innocenti? Erano due bambini. Due creature
innocenti, bloccati in un mondo di odio, di sangue, di vendetta, di
violenza. Non si può pretendere che un bambino impari ad
abbracciare, se nessuno gli ha mai spiegato come si fa. Loro erano
consapevoli soltanto di essere loro stessi, che la violenza meritava la
vita. Non conoscevano altro. Unico amico dell’altro era il
gemello e viceversa. Non c’era altro. Non c’era
vita. Non c’era morte. C’era solo l’odore
del sangue, il potere dell’uccidere.
“Vieni ucciso o uccidi”
Nel regno del terrore non c’è altro modo di
intendere la vita. La loro era davvero vita? Chiunque li guardasse
tremava terrorizzato, ma chi guardava oltre quella barriera di patetica
invincibilità. Chi pensava a Gretel ed alla sua delicata
dolcezza, ai suoi modi femminei, al suo dolce sorriso, a quella
parrucca lunga e liscia, del medesimo colore dei suoi capelli? Chi
pensava a lei come persona e non come macchina per uccidere? Chi
pensava ad Hansel ed alla sua forza nascosta? Chi aveva protetto quel
bambino, che poteva giocare a calcio, invece che sapere come si
maneggia un’ascia? Neppure in punto di morte venne versata
una lacrima. Del resto, perché mai versare una lacrima per
un mostro? E poi, lui non poteva morire. C’era sempre Gretel.
L’uno è Due ed il Due è Uno. Loro erano
nati distinti, ma erano uniti da un sentimento particolare: un amore
proibito. C’era forse qualcosa di male nell’amarsi
intensamente se si è soli al Mondo? Se l’unica
persona che sai ti è sempre vicina è il tuo dolce
fratellino? Cosa c’è di male nell’amare
l’unica forma di vita che ti ha sempre amato? Non
c’è nulla di male. È amore, malsano
amore, ma sempre amore. Due bambini, che si prendevano per mano,
affrontando la loro esistenza intera con il sorriso malato di un
assassino. Due dolci maschietti trasformati in due spietate macchine da
guerra, ma non lontane dal provare un’emozione. Piangere nel
vedersi ferire a morte, cercare di premiare una gentilezza è
un qualcosa che un qualunque bambino compie. Eppure, non è
stato compreso quel loro modo. Gretel aveva cercato di premiare una
gentilezza: gli adulti apprezzavano quel genere di cose, vero? Tutti
gli adulti che aveva visto lei apprezzavano quel genere di cose, ma non
quell’adulto che sembrava provenire da un altro mondo. Hansel
aveva piagnucolato nel vedersi uccidere, nel sentire che quella volta
aveva perso, che la morte era venuta a prenderlo. Aveva paura. Non
aveva mai pensato che la morte sarebbe venuta per lui. Era un gioco.
Lui uccideva per gioco e tutto era ridotto ad un giochino nelle sue
manine infantili. Ridacchiò e pianse. Non poteva fare altro.
Erano pensieri di due bambini questi, intersecati ed interscambiabili.
Gretel era sulla battigia, mano nella mano con il fratello. Lo
guardò un momento e poi la bella boccuccia si
aprì in un sorriso. Un vero sorriso, il primo che faceva
lontano dal sangue. Un sorriso dolcissimo, che le illuminò
l’angelico visetto.
*A che gioco giochiamo ora, fratellino?*
Domandò con quella vocina delicata e piacevole. Hansel volse
il capo verso di lei. I corti capelli a caschetto, scompigliati da
quella brezza marina. I vestiti candidi, del perdono, della purezza,
perché loro ancora non avevano perso l’innocenza
di sperare, che aderivano a quel corpicino torturato fin da piccolo
dalla crudeltà umana.
*A quelli che vogliamo. Qui possiamo fare ciò che vogliamo.
Nessuno ci sgriderà più.*
Disse con quel suo modo dolce di sorridere, prima di eliminare
qualcuno. No. Non avrebbero più rivisto il sangue, non
avrebbero più giocato con le armi. Ora erano due angeli.
Qualcuno aveva chiamato per loro gli angioletti. Qualcuno gli aveva
salvati. Ora erano felici, anche i loro neri vestiti a lutto erano
spariti. Nessuno gli avrebbe più sgridati, nessuno gli
avrebbe più costretti a fare del male. Potevano giocare,
come solo due bambini possono fare.
Note
dell’Autrice:
Cosa
dire? Sono rimasta particolarmente colpita dai due gemelli di questo
fumetto ed anime. Mi hanno fatto una tenerezza, una pena, una
compassione incredibile. Due piccolissime tigri armate di denti, ma non
per colpa loro. Poi, non so..mi ha colpito molto il modo freddo con cui
sono stati eliminati, il modo in cui tutti gli guardavano, il modo in
cui tutti gli temevano, il modo in cui sono stati trattati. Sono cose,
purtroppo attuali per molti bambini e forse è per questo che
la loro figura mi ha colpito ancora di più. Ho voluto
scrivere, accompagnata dalla canzoncina di Gretel, il mio pensiero. Non
ho riflettuto su cosa, né se c’è una
trama. C’è solo il mio racconto, buttato
giù in dieci minuti, quindici a dir tanto. Ho sentito che
era una cosa che dovevo fare, magari non vi piace, magari vi
aspettavate qualcosa in più o in meno, magari vi fa schifo,
ma non mi importa. Mi è sembrato doveroso scriverla ed anche
scrivere il perché questi due bambini mi hanno tanto
colpito..pensavo che mi avrebbero spaventato, per via del sangue, ma
invece ho sentito solo una tristezza immensa ed una tenerezza
particolare per questi due piccoli bambini. Ho desiderato condividere
con voi quello che mi ha dato vederli. Forse io ho una visione simile a
quella di Rock, che voleva adottare Gretel..non lo so..ma mi sembrava
giusto. Poteva essere più lunga o anche più
corta..ma ho scritto tutto quello che desideravo comunicare! Spero che
vi piaccia e vi avviso, non sono un'esperta di questo anime e neppure
di questo fandom, quindi abbiate pazienza!
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