Avete capito bene, nuovo
personaggio! In realtà mi serve per indicare che non
è un personaggio ben preciso. Questo perchè non
so chi mettere... e credo anche che sia utile ad accontentare tutti,
lasciando libera l'immaginazione x3
E' un po' un
insieme di pensieri...
Non mi resta
nient'altro da dire se non augurare buona lettura!
(Ci vediamo
"qualche" riga più in basso! :D)
Pensieri
d'amore
Sono davanti alla grande vetrata che da sul giardino, fantasticando e
immaginando, quasi stessi assistendo ad una grande rappresentazione
teatrale della quale sono un inconscio spettatore. La proiezione dei
miei ricordi si riflette sull'erba ricoperta di luccicante rugiada
mattutina. I miei occhi si illuminano a loro volta, da quel sole che
quelle minute goccie mi mandano, semplicemente incantato dallo
spettacolo iridescente che esse mi offrono. Occhi che diventano
luminosi trasportati dal dolce traghetto che naviga sul fiume della mia
mente: i ricordi di ieri.
Ieri, io e te sdraiati sul manto erboso che mi appare tutti i giorni,
appena mi apposto davanti a questa grande finestra; vorrei che il
nostro odore non andasse mai perduto, vorrei che il prato ne fosse
ancora pregno, quando la rugiada di tutti i giorni invece lo rende
più debole, diluendolo.
Ridevamo. Solleticandoci con i finissimi fili verdi; divertendoci
osservando qualsiasi piccola creatura posare senza rumore alcuno le sue
deboli zampette ma restando cauti per timore di farle del male;
riposando sotto la penombra fresca del ciliegio.
Improvvisamente sento la voglia di parlarti, silenziosamente con la
voce che percepisco nella mia testa.
Ti ricordi quando una tiepida giornata di primavera ci rincorrevamo tra
gli alberi in fiore di un grande viale della città? Sembrava
quasi che ogni elemento più moderno e artificiale non
esistesse più per noi. Il tempo passava contro la nostra
volontà, ma senza preoccupazioni; facevamo a gara a chi
raccoglieva più petali rosa, compiancendosi ognuno del
risultato ottenuto, complimentandosi reciprocamente; ci tenevamo
stretti stretti la mano, godendoci quello spettacolo così
incantevole, consapevoli dell'affetto che provavamo e del calore che ci
trasmettevamo; tutto questo, ancora ora, un sogno che continua e si
trasforma, regalandoci un sentimento però reale.
Ieri. Ci immergevamo nei rispettivi sguardi, quando ci siamo alzati, le
nostre mani ancora giunte che ci aiutavano a sostenerci nella manovra.
Le nostre gambe si accompagnavano l'una all'altra. Spesso passeggiamo
per l'unico angolo verde che la nostra abitazione possiede; ogni
singola volta passata ad ammirare e rimirare le stesse cose,
perchè siamo insieme, ogni volta è sempre
un'emozione nuova, ogni giorno passato in più con te; il
giardino diventa come una città che muta eternalmente, di
fronte alla mano plasmatrice dei nostri sentimenti, e necessita di
frequenti giri turistici; il nostro amore diventa come una
città troppo grande, nella quale forse non basta nemmeno una
vita per ammirare e riconoscere ogni singolo monumento od opera d'arte.
Ho fatto rientro in casa, il sole seppure primaverile mi ha inaridito
il corpo. Tu mi seguivi, cingendomi la vita con il tuo caldo abbraccio,
che mi ha sempre sostenuto in qualsiasi momento, sia di intensa gioia
che di immensa tristezza. La mia mano cingeva il bicchiere di vetro, da
dove sgorgava l'acqua, che scivolando lungo la mia gola, mi ha ridonato
sollievo, dissetandomi. Tu mi osservavi, seduto al tavolo, senza
tuttavia un'occhiata insistente, quasi cosciente che così mi
avresti procurato anche un minimo imbarazzo in me per ammirarmi mentre
compivo un gesto così banale e ripetitivo. Sembravi
così perso, con quegli occhioni da bambino, ai quali non
saprei mai resistere; quei fanali così innocui ma capaci di
trafiggermi, di scavare dentro di me, alla ricerca di ogni possibile
mio segreto. Ogni volta che ero triste te ne accorgevi sempre subito, e
mi infondevi tutta la dolcezza di cui necessitavo; ci sedevamo,
accomodati e rilassati sul divano del nostro salotto, avvinghiati; io
mi sentivo subito meglio se ti sentivo vicino, ti sentivo vicino se mi
confidavo con te e mi confortavi con le tue tenere parole e i tuoi
gesti che ridonavano la vita; solo tu sei in grado, tu sei l'unico che
ho e che vorrei avere al mio fianco.
Siamo rimasti imbambolati, entrambi rapiti dall'unica presenza nella
stessa stanza in grado di donarci speranza in questa esistenza,
entrambi preoccupati per la sorte che affronta il nostro cuore nel
sostare e nell'essere protetto dalle mani dell'altra anima vivente: tu
per me, e io per te.
L'iniziativa l'hai compiuta tu, abbandonando la tua trincea ma sapendo
che non avresti mai rischiato la vita: ti sei alzato, riponendo la
sedia alla sua originaria posizione con la tua minuziosa precisione, ti
sei avvicinato a me, spalancandomi quelle tue calorose braccia,
richiudendomi presso te; la mia testa appoggiata alla tua spalla, un
abbraccio soporifero, dal quale mi hai svegliato ponendo un delicato
bacio sulle mie labbra. Sorridevo, anche tu. Consci di essere in
possesso di una forza sovrumana, con la quale ci saremmo difesi da
qualunque minaccia, sicuri di non separarci. Sicurezza, rifugio che
sento solo accanto a te.
Vieni
ancora fuori, tesoro, è una bellissima giornata!...
Parole di te che mi rimbombano; senza accorgemene le ho ripetute, a
bassa voce. Mi colpisce il tuo modo di fare, la tua delicatezza nei
miei confronti; un bravo giardiniere sa sempre preservare con cura la
sua rosa, che non ha comunque il dono dell'immortalità. Mi
hai preso, ancora una volta, il tuo invito non lo posso rifiutare.
Siamo rimasti ancora nella natura, nuovamente un tutt'uno con essa;
parlavamo, rimembrando i nostri ricordi passati dolci e amari,
parlavamo, delle speranze e dei timori a venire. Cullati dolcemente da
una brezza un po' birichina, ci siamo assopiti, perdendo vista sul
mondo attorno a noi; il sonno si è impossessato di me, e tu
sei stato ancora una volta il mio ultimo pensiero prima di lasciarmi
andare a quella ninna nanna cantatami dai cinguettii in lontananza, con
la rassicurazione offertami dalla presa del tuo palmo.
Ora sono qui, superstite di un lungo viaggio nella mia memoria. Davanti
questo grosso freddo vetro.
Mi dirigo verso la camera da letto. E' appena iniziata la mattina,
troppo presto; nell'oscurità della stanza vedo che stai
ancora dormendo accoccolato nelle tue coperte, la testa china sul
morbido cuscino, anche tu viaggiando chissà dove, in balia
dei tuoi sogni; che spettacolo ti stai perdendo fuori, e quella rugiada
che antipaticamente sta lavando via il nostro odore dai fini steli del
prato. Noto con piacere che ti stai godendo il tuo meritato sonno.
A momenti penso di volerti svegliare con la grande voglia di passare
ancora una giornata con te, ma poi vorrei che tu possa riposare
eternamente, per vedere quel tuo dolce viso rilassato e sentire il tuo
placido e lento respiro. Il tuo organismo, quasi ne avesse il
presentimento, ti ha informato: hai aperto i tuoi occhi assonnati, ti
sei accorto della mia vicinanza. Mi rivolgi i tuoi occhi languidi e
lucidi, acciecati dalla luce che si infila nella stanza dalla porta
appena socchiusa e dalla mia radiosità. Comincio a farmi
domande, con il sospetto che tu mi abbia teso una trappola sin
dall'inizio, da quando ho lasciato il giaciglio caldo di fianco al tuo
corpo, stamattina. La tua testa ancora appoggiata a quella superficie
così comoda, ti accarezzo la fronte, sfioro il contorno del
tuo meraviglioso e perfetto volto. Non ho più dubbi: trovo
la risposta alle mie domande, la conferma dei miei sospetti, quando mi
rinchiudi entro le tue braccia, senza lasciarmi più scampo,
ma non voglio sottrarmi per nulla al mondo al tuo affetto. Distesi su
di un fianco ci osserviamo, vicini, i nostri visi quasi a contatto.
Quale miglior modo per iniziare la giornata insieme, sussurandoci:
parole fioche o bisbigli, ma che risuonano forti nel nostro cuore,
creando con il suo incessante e sempre più accelerato
battito un unico suono. Promesse che escono dalla nostra bocca
all'unisono, quasi non crediamo a ciò che udiamo. Ti amo.
Ti
amo, Takanori.
Ammetto che ho
provato imbarazzo a scriverla, come quando penso alle cose sdolcinate
xD Spero di non essere stata pesante, con tutto questo romanticismo, so
che non tutti sono come me xD Quando poi voglio scrivere testi del tipo
introspettivi o riflessivi mi sento quasi propensa a scrivere in un
certo modo, ho notato, forse per esprimere più sensazioni
possibile, non saprei.
Poi inizialmente
avevo in mente di riunire dei pensieri in una specie di testo
poetico... Non avevo previsto di scrivere così tanto xD Ma
sono contenta così, ho voluto seguire la mia ispirazione.
Comunque spero
anche che abbiate apprezzato il mio scritto; fatemi sapere
com'è il vostro parere! ^^
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