where the rain
When The Rain Comes
Here - Cosa può succedere sotto la pioggia?
"Sta
per cadere una dura pioggia"
-
Bob Dylan
"Ore 7.55 pm. Secondo turno di guardia. Tutto regolare.
Tutto maledettamente bagnato. Ancora una volta mi chiedo chi
me lo
ha fatto fare." Il Caporale Juan Rodriguez percorreva il suo terzo giro
intorno alla recinzione metallica.
Il
caldo era soffocante, un po' come la cappa di nubi che oscurava il
cielo e diminuiva di molto la luminosità del sole.
Ma dopo i
cinque anni di servizio ormai si era abituato a questo tempo schifoso.
Gli
stivali colpivano incessantemente l'asfalto bagnato, mentre ad una
distanza di circa 40 metri poteva intravedere, tra le goccie d'acqua, i
grossi apparati per la difesa antiaerea della base.
Ad un osservatore disattento, potevano quasi sembrare dei grossi
dinosauri preistorici: in realtà erano frutto dei
più
recenti studi nel campo della missilistica e della difesa di punto.
"Ma difesa da che cosa? Il calibro di quegli affari è
talmente
esagerato che potrebbe passare il municipio di Arrecife da parte a
parte e proseguire verso l'oceano, senza rallentare."
In realtà i cannoni laser dovevano essere necessariamente di
grosso calibro, altrimenti non avrebbero avuto gittata a sufficienza.
Già la frequenza di fuoco faceva abbastanza schifo (infatti
venivano utilizzati per lo meno in coppie di due),
figuriamosi poi se non fossero stati in
grado di distruggere (o almeno danneggiare gravemente) il bersaglio ad
almeno 75km di distanza.
Certo, erano un miglioramento rispetto al progetto americano di laser
aviotrasportato anti-missile balistico, ma ancora eravamo
lontani dalla perfezione...
Continuando le sue riflessioni sulla tecnologia moderna, Juan si
strinse nel suo poncho impermeabile. Un gesto dettato dall'istinto,
più che dall'utilità. L'umidità
entrava nelle ossa
e il pensiero correva veloce ad una doccia calda dopo una sana nuotata
nel mare tropicale che lambiva le coste di Lanzarote, da dove proveniva.
Pioveva.
Giornata ideale per usare un po' di quelle simpatiche supposte a guida
radar che avevano portato in mattinata.
Durante la stagione dei monsoni adoperare dei missili a guida
infrarossi diventava problematico: nonostante la teconologia avanzata
il vapore acqueo e le correnti termiche potevano confondere ancora i
sensori di quinta generazione, quindi meglio affidarsi alla buona,
vecchia guida semi-attiva, odiata dai piloti di caccia ma amata da chi
prestava servizio nella Flak, ovvero i reparti anti-aerei.
"Ancora 15 min alla fine del turno. Speriamo non succeda niente di
grave."
La recinzione metallica gocciolava, qua e là si
intravedevano
tele di ragno impregnate di piccole gocce somiglianti a gemme.
Ancora passi di stivali sull'asfalto, il peso dell'M-16A2 sulle spalle.
Una jeep che usciva dall'hangar 15, un camion per i rifornimenti che
giungeva in ritardo.
La sbarra che si alzava, voci in inglese che si mescolavano, una risata.
Nonostante fosse lontano dall'ingresso, avvertiva chiaramente l'odore
del sigaro del comandante della base.
"Eh, quello se ne sta al caldo nel suo ufficio a compilare rapporti",
pensò con una punta d'invidia.
D'un tratto, le sirene si misero a suonare.
Senza perdere tempo Juan incominciò a correre verso
il
punto di raccolta, la pioggia sembrava fermarsi mentre molte figure,
vestite di verde, schizzavano avanti e indietro, apparentemente senza
meta.
Almeno lui doveva mantenersi calmo, in questi frangenti bisognava dare
l'esempio, bisognava contrastare il panico che inevitabilmente avrebeb
colto alcuni di loro.
I suoi commilitoni erano palesemente agitati, anche se
l'addestramento
aveva preso il sopravvento. Per molti di loro era la prima volta, ma
non per lui.
- Che cavolo sta succedendo?
- E che ne so?
- E' un'esercitazione?
- Andiamo gente, qui rischiamo di beccarci qualcosa in testa -
esclamò Juan - MUOVERSI!
Si diressero speditamente verso il bunker 4, mentre una sirena, diversa
da quella dell'allarme, suonò per due secondi.
Juan sapeva cosa significasse, quel suono. Difatti...
La torretta di nord-est ruotò sulla sua base di 45°
in
direzione oraria. Le due grosse
torrette ai lati si inclinarono verso l'alto con un rumore di
ingranaggi bene oliati. Dalle bocche dei due cannoni binati
fuoriuscirono quattro lance di luce purpurea che squarciarono il cielo,
tramutando l'acqua in vapore.
Per i pochi osservatori non impegnati a salvare la pelle, l'effetto
ottico creato dai raggi laser ad alto potenziale non era dissimile alla
terra smossa da un gigantesco aratro.
Il suono di un'esplosione avvenuta a 15.000m di quota
rimbombò prepotentemente.
"Che modo schifoso di festeggiare il quinto anno di servizio!"
All'interno del bunker, gli operatori si muovevano alacremente alla
ricerca di nuovi contatti.
- Bersaglio distrutto. Ricerca.
- Nuovi contatti, quattro veiivoli, assegno identificativo
Bravo, quota 2.000, direzione 230, velocità 680.
Le pareti di acciaio rinforzato e cemento armato non riuscivano ad
attutire il ruggito dei SAM mentre si alzavano in volo.
- Bravo ha lanciato! Quattro Vampiri. "Vampiro" era l'identificativo
standard dei missili lanciati dal nemico.
Siccome Juan aveva una sorella più piccola, sapeva dei
"Vampiri" di celluloide anche più di quanto desiderasse...
Per pochi attimi l'immagine di Edward Cullen lanciato come un fuoco
d'artificio fece ridere Juan, anche se si tenne il pensiero per
sé ("non era
il momento giusto").
L'operatore girò una chiavetta, inserendo la
modalità
denominata AUTO-SPECIAL. In questo modo, il controllo delle batterie
antimissili passava direttamente all'elaboratore centrale. Alcune luci
verdi si accesero sulla consolle di comando, buon segno: tutti i
sistemi funzionavano a dovere.
Un nuovo rumore di missili, stavolta proveniente da sud. Juan non
riuscì a contare quanti ne erano stati sparati, sembrava una
raffica da otto.
Probabilmente di più.
- Tempo stimato all'impatto, 15 secondi.
I missilii presero quota tra la pioggia, cabrando; poi si
stabilizzarono in volo orizzontale verso i propri bersagli, ignorando
le condizioni atmosferiche.
Un arcobaleno di fiamme arancioni tra gli sbuffi di nebbia e i vapori
verdastri creati dalla combustuione di carburante solido per razzi.
La pioggia si era fatta più forte,
ma nessuno prestava attenzione a questo particolare.
Ancora una volta, il boato dell'esplosione si unì al forte
fragore della batteria laser di nord-est.
- Bersaglio distrutto. Ricerca... ricerca conclusa. Nessun nuovo
bersaglio. Passo a modalità MANUAL.
Il solievo nell'aria si fece palapabile, mentre il comandante
annunciava che la base passava a Condizione Due.
Mentre tutti si battevano pacche sulle spalle e urlavano, Juan si
appoggiò ad una parete e si concesse un sorriso.
"Beh, alla fine poteva essere un quinto anniversario molto
più traumatico...".
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