I sentieri della vita

di mdt
(/viewuser.php?uid=8494)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


La piccola Desiree giaceva addormentata nella sua carrozzina. Nessuno la guardava, nessuno la cullava, nessuno la consolava nei momenti del pianto. Solo tre settimane di vita, e a malapena qualcuno si degnava di darle da mangiare. Nemmeno del latte materno aveva diritto, no, il seno della donna si sarebbe rovinato... un biberon preparato senza voglia, forse con dosi sbagliate di latte. Una figlia non considerata nemmeno in quel nucleo famigliare così strano. Alle persone, che in quelle tre settimane erano accorse a conoscere quel roseo fagottino, era stato sempre detto che i regali e le visite non servivano. Dopotutto era solo nata una bambina... Nessuno la coccolava. "Sono tornato..." una voce risuonò tra le sottili pareti del villino. Una voce maschile, non molto grave. Un ragazzo, più o meno sedicenne, varcò la soglia di casa mentre la donna, Marta si chiamava, si preoccupava di annaffiare le piante. "Oh, ciao Daniele... come mai sei a casa?" la donna chiese questo al figlio senza nemmeno voltarsi. "Mamma... il collegio andava pagato... se proprio non volevi tenermi in casa, almeno tirare fuori da quel conto i soldi necessari per farmi studiare... ma non fa niente... al diploma posso rinunciare. Vado a sistemare la mia roba..." il ragazzo fece per salire al piano superiore, quando la donna lo fermò. "Daniele, di sopra c'è tua sorella. Ah... scusa, non ti avevamo avvertito che aspettavo un bambino. Beh... adesso lo sai. Anzi menomale che sei tornato! Ho così poco tempo di occuparmi di lei..." "Ho una sorella?!" Chiese sbalordito il ragazzo. "Papà allora è qui?!" "No, tuo padre non è qui, è ancora in Florida, è stato qui 5 mesi fà l' ultima volta, pensavo di andarlo a trovare domani, starò lì per qualche settimana, tu ti occuperai della bambina assieme a tua nonna, arriva domani" concluse la donna dirigendosi in cucina. Il ragazzo abbassò lo sguardo cominciando a salire i gradini con le pesanti valigie tra le mani. Giunto così alla zona letto della casa, udì dei piccoli vagiti provenire dallo sgabuzzino. Daniele posò le valigie nella sua stanza, poi con cautela entrò nella umida e maleodorante stanzetta. Vide lì una carrozzina. Riconobbe la sua carrozzina guardando le foto della sua prima infanzia. Accese la luce, la piccola chiuse gli occhietti per il fastidio. Daniele si avvicinò di più, e allungando una mano per accarezzare la sorellina sussurrò "Ciao piccola Desi... almeno un nome tel' hanno dato, grazie al cielo. Beh, piccolina, a quanto pare hai il mio stesso destino. Abbandonata da tutti... ma non preoccuparti. Adesso ci sono io...".




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=64841