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di Smemo92
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-Akito, tu ci credi agli alieni?-
-Mh?- chiese di rimando, osservandola un istante, per poi distogliere lo sguardo.
-Massì, tu ci credi? Ai mostri che verranno a conquistare la terra, o tipo E.T...-
Sana parlava convinta, mentre osservava distesa il cielo stellato.
Erano uno vicino all’altra, distesi su un asciugamano.
-Tsk.. Anche se ci fosse qualcuno, credi davvero che sprecherebbe del tempo per venire fino qui?-
Akito era palesemente scettico e continuava a fissare il cielo e quei tanti puntini luminosi, le mani dietro la nuca.
-Perché no? Sarebbe fantastico! Pensa a tutto quello che potrebbero insegnarci, o che noi potremmo insegnare loro.-
Continuava convinta, mentre un leggero fiato di vento le faceva venire un brivido. Si avvicinò ad Akito, il naso ancora per aria.
Percepiva distintamente il calore del suo corpo, sfiorandolo appena. Un altro brivido, non di freddo.
Akito scosse leggermente la testa.
-E se venissero per ucciderci?-
-Perché mai dovrebbero farlo, scusa? Noi non gli abbiamo fatto niente.-
-Anche l’uomo uccide, spesso senza una ragione valida. Ma lo fa.-
Sana rimase un momento in silenzio, a riflettere.
-E allora cosa pensi che siano, quelle stelle lassù? Secondo te c’è qualcos’altro, oltre, che noi non possiamo vedere?-
-Ci saranno altre galassie.. L’universo è immenso, e noi siamo infinitamente piccoli.-
-E il paradiso? Dov’è il paradiso, allora?-
Akito si girò a guardarla, attentamente, fissando gli occhi nei suoi.
-Il mio paradiso è dove sei tu. Quello degli altri non mi interessa.-
Sana arrossì tremendamente, sotto il suo sguardo. Poi sorrise e gli si buttò addosso, stringendosi a lui e baciandolo.
Dolcemente, intensamente, si persero sotto quella trapunta illuminata da miriadi di stelle.
E se c’era davvero qualcuno, lassù.. Beh, che li vedesse pure.
Ad Akito non importava.

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice

Che dire? Avevo voglia di scrivere qualcosa su Akito e Sana. Mi mancavano moltissimo, e ho voluto provare. Ne avevo bisogno.
Ho cercato di rendere Akito il più asciutto e conciso possibile, ma un pochino più aperto, soprattutto visto che è con Sana e visto il rapporto che ha con lei. E ho cercato di vedere Sana come la solita, un po’ persa e sbadata, che pensa a mille cose e poi si imbarazza e si blocca all’improvviso. Per poi sciogliersi e gettarsi, istintiva, come un uragano.
Fatemi sapere cosa ne pensate, in positivo o negativo!
Alla prossima,

Smemo





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