Dolcemorte

di TastemyMarsBar
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Dolcemorte

 

La ragazza, sotto la pioggia, si chiedeva perché si trovasse lì.

Era da stupidi inseguire ancora quei dolci, sciocchi sogni adolescenziali, i miti che aveva adorato quando era una teen.

Non che lei fosse un’ex adolescente da molto. Aveva appena vent’anni… e sognava ancora il principe azzurro. No, si corresse mentalmente, nessun principe azzurro. Un principe di tenebra.

Restava il fatto che era solo un’illusione, il principe di tenebra che amava.

Sospirò e si sedette su di una panchina bagnata, illuminata dalla tremolante luce di un lampione. Era così sciocco rimanere ad aspettare, ma non poteva farne a meno. Avrebbe deluso la ragazza che era stata per la donna che era, e questo non era possibile. Non lei.

Riprese il cellulare e rilesse per la centesima volta il messaggio che la invitava a presentarsi lì, nel parco cittadino, a notte inoltrata. Era da pazzi accettarlo, ma Ofelia, beh… era pazza, no?

 

Finalmente, qualcosa successe.

Un fruscio alle sue spalle, un rumore di passi. Ofelia si voltò; era lui. O forse non era lui, ma gli somigliava incredibilmente. I capelli neri ricadevano sulle spalle, gli occhi grigi avevano riflessi blu e viola, magnetici, attraenti… Il volto era così bello, bello e bastardo allo stesso tempo…

- sei venuta... – le sussurrò lui. La ragazza lo guardò negli occhi e … sorrise. Sì, era lui, non poteva che essere lui, il magnetico, pericoloso, seducente Ezequiel… 

- lo sai, è molto pericoloso…io sono molto pericoloso... –

Oh, si, Ofelia lo sapeva.. pericoloso, pericolosissimo… ma…

- meglio morire tra le tue braccia che continuare a vivere senza di te… -

Il vampiro sorrise lusingato a quell’affermazione. Oh, era davvero un essere dannato…
Si avvicinò alla ragazza e la baciò sul collo, lentamente, dolcemente. Al contatto con la sua pelle gelida Ofelia fremette, poi si abbandonò al suo abbraccio letale. Il vampiro dischiuse la bocca, sfiorando il collo niveo con i denti affilati. La morse. La ragazza non provava dolore, o, se anche lo provava, non se ne accorgeva… come poteva pensare all’umano dolore della morte tra le immortali braccia del suo dio? Godeva di quel morso quanto ne godeva il vampiro, perché ricordava ciò che dicevano i libri: per un vampiro uccidere è come fare l’amore: un piacere supremo.

Ofelia era felice di essere stata, per un attimo, amante del suo principe tenebroso, effimera fonte del suo piacere.

L’ombra si allontanò e la ragazza si accasciò al suolo senza vita, ma con un sorriso sulle labbra.

Moriva contenta e innamorata.



 

Questa storia ha partecipato ad un concorso su Dark Magazine,è stata scritta da me e dalla mia caVa collega Artemide93 (Bennycullen) ed è ispirata a Favole di Victoria Frances. È una what if, poiché questo episodio è ambientato ai giorni nostri ma – ahimè – Ezequiel muore molto tempo prima ;-) Ci sono riferimenti al cantautore preferito di Lilith, Fabrizio de Andrè, in due frasi: “Avrebbe deluso la ragazza che era stata per la donna che era” (reinventata a partire da “non volli tradire il bambino per l’uomo”, frase tratta dalla canzone “un Medico”), e “moriva contenta e innamorata” (“Quando lo vide morir contento… Morir contento e innamorato”, da “Ballata dell’Amore Cieco o della Vanità”); il titolo, Dolcemorte, è un termine coniato da Anne Rice riferendosi a Claudia (Intervista col Vampiro) <3 e qui ha un senso completamente diverso: è la morte che può essere piacevole se avviene per mano di Ezequiel – almeno secondo la protagonista, che NON rappresenta il pensiero di nessuna delle due ù_ù

Il nome della protagonista, Ofelia, naturalmente si riferisce all’Ofelia di Shakespeare, che come la nostra Ofelia diviene pazza e muore per amore.







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