Titolo: Un Concerto Magico
Autrice: PrincesMonica
Rating: per tutti
Disclaimer: non mi appartengono né i
30 Seconds to Mars (Ancora) e tanto meno i personaggi di Harry Potter
che sono dell'esimia JK Rowling. Scrivo solo per divertimento
personale e niente altro.
Note: questa FF nasce da una foto vera
scattata alla O2 Arena il 30 novembre 2010 al concerto dei 30 Seconds
To Mars, cioè questa:
http://img844.imageshack.us/img844/2017/tumblrlf8ymhcfpo1qbup3u.jpg
Divertitevi.
“EVVIVA!!!!!”
La quiete della Sala Comune di
Grifondoro era stata nuovamente violata. Tutti, quando il ritratto
della Signora grassa aveva sbattuto contro lo stipite, avevano
pensato che i gemelli Weasley ne avessero combinato un'altra, invece
rimasero tutti a bocca aperta quando una scintillante Hermione era
entrata come un turbine brandendo una pergamena vergata e firmata
dalla scrittura sottile di Silente.
“Che succede, Herm?” domandò Harry
alzando gli occhi stanchi da un noiosissimo tema che stava
concludendo per il professor Ruf.
“Ho il permesso!!!”
“NO! Non ci credo, ci sei riuscita?”
George lasciò cadere un paio di Merendine Marinare a terra e
le
prese le mani con sguardo speranzoso.
“Ebbene si, caro Weasley, abbiamo il
permesso scritto e Vidimato che ci permette di andare a
Londra.”
Il rosso mollò un urlò di felicità
che fece accorrere anche i suoi due fratelli. Non ci volle molto,
bastò loro vedere George saltellare e Hermione baciare una
foto
babbana per capire cosa succedeva. Solo Harry pareva avesse un enorme
punto di domanda sopra la testa e lanciò un'occhiata a Ginny
che,
scuoteva la testa sorridendo.
“Tu sai che sta succedendo?” le
chiese, mentre i gemelli si lasciavano andare ad uno strano balletto.
“A quanto pare Silente ha dato loro
il permesso di andare a Londra a vedere il concerto.”
“Che concerto?”
“All'unico che vale la pena di
andare!!!” esclamò Ron felice. “Ma
Hermione, come facciamo per i
biglietti? Ce li facciamo mandare via Gufo?”
“Ma no! Ti pare che i Babbani che
gestiscono queste cose sanno di Hogwarts e dei gufi? Useremo un
Pc.”
“Un che cosa?”
“Un Personal Computer, Ron. È una
invenzione babbana che permette, tramite connessione Internet di
collegarsi con tutto il resto del mondo.”
“Come la Metropolvere?” fece Ginny
interessata.
“No, con degli impulsi elettrici e i
cavi del telefono.”
“O del Wi- Fi.”
“Giusto.”
Harry e Hermione si ritrovarono 4 paia
di occhi vaqui a guardarli.
“Ma Herm, ci hai detto tu che qui le
apparecchiature elettriche non vanno.. come pensi di poter usare un
computer?”
Lei sorrise felice.
“Ho già chiesto alla professoressa
Burbage di Babbanologia il permesso. La sua classe è l'unica
zona di
Hogwarts protetta dall'incantesimo anti Elettricità.
È fatta
apposta per gli studenti.”
“Ok, hai sistemato questa cosa, e
come li fai arrivare qui i biglietti?”
“Ho già parlato con la mamma. Li
compro con la loro Carta di Credito a nome loro, poi quando arrivano
a casa, me li mandano con il Gufo Celere. Così siamo sicuri
che li
avremmo in mano.”
“Carta di credito?” Fece Fred
confuso.
“E' un tipo di soldi Babbano, Fred.
Ma quello che importa è che avremo i biglietti! Si va a
Londra. Bill
è ancora disponibile, vero?”
“Certo, non vede l'ora anche lui!
Vuole assolutamente farsi una foto con Tomo.”
“E ve lo immaginato Shannon. Dai che
ce la facciamo”
“CHI???” chiese Harry cercando di
sovrastare la confusione che facevano i suoi compagni di Casata.
“Io voglio Jared. Devo fare una foto
con lui! O almeno devo vederlo da vicino.”
“Oh sì!!! Fai una foto per me,
quello si che è un uomo”
“Mi dite chi andate a vedere?”
Hermione allungò la sua foto a Harry:
tre uomini vestiti di nero, uno con dei capelli francamente ridicoli,
lo osservavano quasi beffardi.
“Ma ovviamente i 30 Seconds to Mars
alla O2 Arena di Londra!”
-*-*-*-*-*
“Ragazzi di qua.” fece Bill.
Lavorando alla Gringott e, soprattutto,
essendosi trasferito a Londra, conosceva perfettamente tutte le
strade necessarie per arrivare sani e salvi all'immensa O2 Arena.
Nevicava da quando avevano lasciato la scuola e il vento sferzava le
strade londinesi. I Weasley erano sorpresi dalle macchine, dalla
Metropolitana e dai continui squilli di quei cosi che Hermione aveva
detto chiamarsi Cellulari. Guardavano tutto con aria assolutamente
incredula.
Senza neanche pensare a quello che
avevano dovuto fare per prendere la metropolitana. Hermione aveva
ringraziato il cielo che al ritorno avevano il permesso di usare una
passaporta per arrivare direttamente all'ufficio di Silente.
“Miseriaccia, guardate quanta gente
c'è.”
“Sembra di essere alla Coppa del
Mondo di Quiddich.”
“Ragazzi, vi volete calmare? È solo
un concerto. Cercate di non attirare troppo l'attenzione dei Babbani,
non possiamo farci scoprire.”
Seguirono la folla che ridendo felice
entrava da una porta enorme in un atrio spaziosissimo. Ovunque
ragazzi con strani segni sul viso, triangoli e bandiere da tutta
Europa. Nessuno li guardava in maniera strana, erano tutti troppo
eccitati e pronti per entrare. I visi erano tutti sorridenti ed
emozionati, pronti a scatenarsi al suono della musica dei loro
beniamini.
“Allora Andiamo, da che parte Herm?”
I Weasley al completo stavano già
seguendo la direzione per gli spalti, quando si bloccarono vedendo la
faccia sconvolta della strega. Aveva le mani dentro la borsetta e
continuava a muoverle frenetiche.
“Che succede?”
“I Biglietti... non li trovo. Me li
hanno rubati!!”
“Sei sicura di non averli lasciati a
scuola? Magari Harry ce li può spedire tramite
Edvige.”
“Per quanto Edvige sia veloce, ci
vorrebbe comunque troppo tempo per arrivare fino a qui.
Dannazione!!”
urlò Fred attirandosi gli sguardi curiosi di alcune ragazze
che
stavano passando di li.
“No... non è possibile. Finalmente
avevo la possibilità di vedere Jared e i biglietti
scompaiono?
Questa deve essere una Maledizione lanciata da Malfoy, ci
scommetto.”
Stava per scoppiare in lacrime
isteriche, quando George si mise a ridere.
“Che ti ridi, scemo di un fratello?
Qui solo Bill ha il suo posto!”
“Eh certo, perchè pensate anche che
vi lascio qui da soli e io me ne vado a vederli. Non posso, siete
sotto la mia tutela!”
“No, so un modo per poter andare
dentro. Anche se forse potrebbe non essere considerato
molto...etico.”cadde il silenzio e George, assicurato che
avesse
tutta l'attenzione possibile continuò “Potremmo
infiltrarci nel
backstage.”
“Bhe certo, è una cosa che fanno
tutti.” Sbuffò Hermione con sufficienza.
“No, non tutti, perchè non possono.”
“Per entrare di li dovremmo avere dei
pass speciali, non ci faranno mai entrare altrimenti.”
George guardò il gemello che sussultò
e gli sorrise di rimando. Aveva capito.
“E noi creiamo questi pass. In fondo
basta una semplice formula di trasfigurazione e il gioco è
fatto.”
“E' un'idea geniale!” Urlò Ron.
“E' un'idea stupida ed illegale. Non
possiamo. Che facciamo se ci beccano?”
Ma neanche Bill sembrava avere molte
remore morali... possibili che tutti i Weasley fossero assolutamente
degli incoscienti? Pensò Hermione.
“Ok Herm, tu resta qui da Starbucks,
mentre noi andiamo a salutare Jared Leto.”
Hermione sbiancò: loro a salutare il
suo idolo e lei a bere una cioccolata calda? Giammai!
“Ok, ma al primo segno di pericolo si
scappa.”
“Sì, sì, come se noi non sapessimo
fare certe cose. Ti stai dimenticando con chi hai a che fare.”
Hermione, in realtà, era più che
altro preoccupata ben sapendo chi fossero George e Fred e
già aveva
visto in rassegna nella sua mente una serie di possibili punizioni
che andavano dalla più lieve reprimenda, fino alla tragica
espulsione da Hogwarts.
Chiuse gli occhi e rabbrividì quando
una mano la spinse verso un posto più appartato del centro
della
hall della O2 Arena. Ognuno di loro aveva tirato fuori un piccolo
pezzo di carta e glielo stava indicando con fare speranzoso.
“Che volete da me?”
“Bhe sei l'unica capace di queste
cose, lo sai.”
“Lo può fare Bill!” ribattè
lei
con un tono di voce leggermente isterico. Il maggiore dei Weasley
diventò scarlatto fin sulle orecchie, sembrava tutt'uno con
i suoi
capelli.
“Veramente in Trasfigurazione non
sono mai andato molto bene.”
“Dai Herm, sei la più brillante
Strega che Hogwarts abbia mai avuto, lo sai bene.” Ron
partì con
la classica mossa detta 'Faccio-Leva-Sul-Tuo-Ego' e Hermione,
fintamente compiaciuta, tirò fuori la bacchetta. Prese un
profondo
respiro: aveva fatto cose più complesse di quelle. Con
piccoli
movimenti sicuri, i pezzetti di pergamena rovinata diventarono lucidi
tesserini di plastica neri e bianchi con un triangolo con un linea in
mezzo e dietro una piccola scritta che consentiva loro di andare
ovunque dietro il palco.
I gemelli sorridenti si misero in capo
alla fila. Circumnavigarono tutta l'arena fino a quando si trovarono
davanti ad una porta chiusa a chiave.
“Alohomora.” sussurrò Bill e
veloci come furetti, entrarono. C'era un'irreale silenzio.
“Fino a qui, tutto bene.” Sussurrò
Ron che in realtà era forse il più calmo di
tutti. Vivere con Harry
Potter come migliore amico dava una certa sorta di immunità
ai
disastri, lo sapeva benissimo. “Andiamo avanti.”
Riuscirono ad arrivare quasi vicino al
palco, quando finalmente qualcuno li individuò. Era un uomo
che
incuteva un po' di timore, capelli lunghi e grigi, che continuavano
in una barba dello stesso colore ed un paio di baffi che lo facevano
somigliare ad un pirata d'altri tempi. Maglietta a maniche corte di
un gruppo metal sconosciuto e Jeans stinti. Li guardava con
curiosità.
“Che ci fate qui?”
“Ci siamo persi.” ribattè
Hermione, anche lei abbastanza abituata alle risposte nate in fretta.
L'uomo guardò i loro pass attaccati al
collo.
“Venite da questa parte. I M&G
devono iniziare a breve.”
“Grazie.”
Li portò in un corridoio dalle pareti
scure e li lasciò lì, mentre tecnici indaffarati
andavano su e giù
facendoli appiattire al muro.
“Qui rischiamo che ci mandino fuori a
calci.” Mormorò Bill.
Ma proprio in quell'istante apparve la
band.
Davanti a tutti c'era Shannon: jeans
neri e felpa con cappuccio calato. Si fermò di botto quando
i
gemelli, con identico ghigno, si misero davanti a lui, di fatto,
fermandolo.
“Grande Shan!!” dissero insieme e
il batterista non potè che scoppiare in una grossa risata. I
suoi
occhi verdi da gatto sornione li guardò entrambe, come a
cercare
differenze che non poteva trovare. “Ci fai un
autografo?”
“Certo.”
Vicino al batterista c'era Tomo
abbracciato con Vicky, sua storica fidanzata, che guardava divertito
la scena. I capelli lunghi e la barba folta lo facevano assomigliare
ad una specie di orso, ma Bill lo guardava come se fosse un eroe.
“Herm, mi ci fai la foto, vero?”
“Sì Bill.” La strega era più
che
altro impegnata a guardare Shannon che gli sorrideva marpione.
“Vuoi un autografo anche tu?” Lei
si limitò ad annuire tirando fuori dalla borsa la sua copia
dell'ultimo loro CD. Shan fece la sua tipica saetta che faceva spesso
ridere tutti loro a causa della somiglianza con la cicatrice di
Harry.
Nel frattempo Bill aveva intavolato
un'interessante discussione con i piccioncini Milicevic. Si era
già
fatto fare un autografo sul finto pass ed era già in posa
per farsi
fotografare dalla strega. Hermione deglutì sotto lo sguardo
di
Shannon e immortalò Bill mentre abbracciava la coppia.
Poi scese il silenzio... almeno nella
sua testa. Una chioma bionda accesa stava arrivando verso di loro. Il
proprietario aveva la testa abbassata verso il suo amore,
cioè il
BlackBerry e parlottava con Emma, la sua segretaria.
“E' Jared...” mormorò Ron.
Jared che si bloccò andando a sbattere
contro George (o era Fred? Bho) ancora intento a parlare con gli
altri componenti della band.
“E questi chi sono?”
In effetti nessuno se l'era chiesto. I
maghi si guardarono uno con l'altro senza sapere cosa rispondere. Fu
Ron, in realtà a dare l'unica vera risposta geniale.
“Siamo Echelon!”
Jared sorrise compiaciuto.
“Bravi, così si fa!”
“JaredPuoiFareUnaFotoConMe?”
domandò Hermione senza quasi muovere le labbra e in una
velocità
che sembrava simile a quella che usava per rispondere in classe.
Mancava solo il tono da so tutto io.
“Ehm... ok?” Jared la guardò e la
vide arrossire fino alla radice dei capelli. Sorrise: il suo fascino
aveva colpito ancora.
Hermione con le mani tremanti diede la
macchina a Ron che alzò gli occhi al cielo. Ogni volta che
la sua
amica si trovava davanti ad uno dei suoi idoli, regrediva
all'età
cerebrale di 3 anni se le andava bene. Con Allock era stata la stessa
cosa. Santo cielo, le ragazze!
Hermione sembrava di pietra, come
quando aveva visto il Basilisco. Fu Jared che, sorridendo malizioso,
aprì il braccio e se la strinse a se. Aveva una giacca Nera
e calda,
analizzò Hermione con l'unico neurone sano che le era
rimasto. Si
appoggiò totalmente a lui, approfittando di allungare il
braccio e
abbracciarlo. Sorrise beata quando Ron fece partire il flash. Si
sentiva al settimo cielo.
Jared fece anche un po' fatica a
staccarsela di dosso, Hermione pareva in trance.
“Grazie..” mormorò in estasi. Si
stava assaporando quel buon profumo di uomo che era riuscita a
captare dal collo dell'uomo. E poi quei muscoli duri sotto di lei...
Avrebbe dato qualsiasi cosa per abbracciarlo di nuovo.
Jared si voltò e tossì un attimo:
pregò con tutto il cuore che non gli venisse mal di gola
proprio in
quella serata davanti a ventiseimila persone. Ebbe un singulto al
pensiero e la tosse aumentò. Aveva bisogno di un po'
d'acqua,
qualcosa per calmarsi.
“Oh cazzo...” bofonchiò.
“To, tieni una caramella.” Gli
passò Fred preoccupatissimo. Non stava per nulla bene che il
leader
e cantante della band si ritrovasse con la tosse e la gola rovinata
prima di un concerto.
“Grazie.”
La tosse smise e Jared tornò anche del
suo sano colorito pallido vampirico. Hermione riprese pure a
respirare e tornò a guardarlo con uno sguardo che rasentava
la
venerazione. Ron si mise la mano davanti gli occhi: e quella era
l'intelligente, brava e Strega del millennio, Hermione Jane Granger?
No, era più facile che fosse una studentessa media che aveva
assunto
Pozione Polisucco. Ma si cadeva sempre nel solito problema: solo
Hermione sapeva prepararla.
“Allora è proprio lei.”
mormorò
il più giovane dei Grifondoro senza essere sentito.
“Jay, che ti sta succedendo?” La
domanda di Shannon bloccò tutti all'istante.
“In che senso?”
“I tuoi capelli... stanno cambiando.”
Fece Tomo con gli occhi fuori dalle orbite.
“Oh mio dio...”
I Weasley guardarono tutti Fred che
sembrava avesse appena visto un fantasma, anzi, anche peggio, visto
che a quelli ci era abituato.
“Fred... cosa hai fatto?”
“Io ero convinto che fossero delle
semplici caramelle di Mielandia... deve essere una di quelle che
avevo preparato per il negozio di scherzi.”
“Miseriaccia, siamo nei guai.”
Nel frattempo i capelli di Jared
stavano variando dal biondo pannocchia che sfoggiava dall'inizio del
tour, ad un intenso color blu elettrico. Sembrava la fata Turchina,
oppure un puffo.
“Qualcuno mi può spiegare?!”
chiese con tono isterico, dato che tutti lo fissavano
impietriti.Vicky tirò fuori dalla borsa un piccolo specchio
da
trucco e Jared si ritrovò, per la prima volta nella sua
vita, senza
parole. Sembrava si fosse fatto appena una delle sue strambe tinte,
eppure aveva solo mangiato una caramella.
“Che cazzo gli hai fatto, ragazzino?”
Urlò come un'aquila isterica Emma che già
presagiva una catastrofe
nucleare o peggio.
“Io... ecco io...”
Si bene, pensò Hermione, come spiegare
ad una rock band che loro erano tutti maghi e Jared aveva mangiato
una caramella magica e solo con un antidoto sarebbe potuto tornare
del suo colore originale? Che poi, si domandò, quale era
veramente
il suo colore normale? Aveva cambiato talmente tante volte che forse
se lo era dimenticato pure lui.
“Sono proprio figo così. Mi
piacciono i capelli blu.”
“Ehm... sei sicuro?” Bill lo
guardava un po' schifato: quel colore lo faceva ancora più
pallido,
ma ehy, contento lui contenti tutti.
“Jared... stai bene? Cioè, sei
diventato blu tutto ad un tratto.” Fece Shan sorpreso.
“Non è che quella caramella lo farà
diventare tutto blu?”
“No si dovrebbe limitare a colorare i
capelli. Le avevamo create per Halloween... sono andate a ruba a
scuola!”
“E' vero, ci abbiamo fatto qualche
zellino insperato.”
Cinque paia di occhi perplessi
fissavano i gemelli, mentre Hermione stava per mettersi a piangere
dalla disperazione: il suo amore aveva i capelli blu, stavano per
scoprire del mondo della magia e di certo loro stavano per mettersi
in guai fin troppo seri. Di questo passo sarebbe dovuta arrivare la
Squadra magica di cancellazione della Memoria.
“Ragazzi, non credo che il problema
sia la scuola... potete far tornare i capelli di Jared di
quell'orrido biondo....”Bill capì di essersi
spinto un po' troppo
in la quando gli arrivò un'occhiata glaciale e fulminante
dal
cantante. “...cioè quel bellissimo biondo che gli
dona così
tanto.”
“Ecco, già meglio.”
“Non abbiamo le altre caramelle. Il
colore andrà via lavandosi i capelli.”
“COSA?????” Urlò Emma ormai in
totale crisi.
“Ma cosa urli? Rimarrò con i capelli
blu... come se non mi fossi mai presentato con la testa un po'
alternativa.” Tutti alzarono le sopracciglia: un po'
alternativa?
La cresta rosa era stata il massimo. “Non guardatemi
così. Era
Pom, comunque! Tanto lo so che stavate pensando a quella!”
Un addetto della crew li chiamò dal
fondo del corridoio. Dovevano andare a fare i M&G per chi aveva
comprato i Golden Ticket.
“Dai ragazzi, venite qui che facciamo
sta foto e che poi devo scappare. Non so come avete fatto questa
caramella, ma è eccezionale.” Hermione
scattò veloce, mentre Ron
e Fred sfoggiavano il loro sorriso migliore e George e Bill stavano
un po' defilati. I capelli di Jared sembrava brillassero di luce
propria. “Perfetto.” riprese quando ebbero finito
“Dovete
farmene avere altre...” e li salutò, lasciandoli
soli.
“Sei un deficente.” fu la prima
cosa che Ron riuscì a dire. Era chiaro che il soggetto fosse
Fred.
“Non l'ho fatto apposta. Ero sicuro
che le avessimo finite le VogliaDiCambiare, invece una si è
nascosta
tra le altre. Per fortuna che Jared non se l'è
presa.”
“Il problema non era quello! Ti rendi
conto di cosa fosse successo se avesse scoperto chi siamo? Voi
sareste stati espulsi da Hogwarts e io... rischiavo almeno una
condanna.” terminò Bill dando al gemello uno
scappellotto in
testa.
“Adesso vediamo di andare i nostri
posti senza farci scoprire. Con questo pass potremo andare ovunque,
ma qui dietro rischiamo troppo. Muovetevi.”
Dal palco si sentivano già i Funeral
Party, il primo gruppo di supporto, iniziare il loro concerto.
Arrivarono al blocco 112 e trovarono i loro posti: Hermione non
dimenticava mai niente, appena arrivato il gufo dei suoi genitori
aveva memorizzato i posti e la piantina dell'arena, sapendo
esattamente dove sarebbe andata a piazzarsi. Vicino a loro stavano
due ragazze con una bandiera italiana in mano, ancora sedute e
sembravano distrutte.
Finalmente iniziò il concerto vero e
tutti si animarono, ivi incluse le loro vicine che urlavano come
delle ossesse...
Escape iniziò solo strumentale, cadde
il telo, ma di Jared neanche l'ombra: solo Tomo, Tim e Shannon.
Nessuno riusciva a vedere il cantante. Poi la ragazza con la bandiera
indicò la soundboard urlando.
“Si è fatto blu!!! Cazzo, troppo
figo!!”
Hermione Sorrise.
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