Dedico
questa storia alla mia beta che, nonostante il suo lavoro, trova sempre
il tempo per me <3
Dedico
questa storia ai miei ragazzi del GDR: perchè noi siamo una
squadra fortissimiiiiiiiii!!!!!!! <3
Dedico questa storia a mio marito Rick <3
Dedico questa storia ai miei figli <3
Dedico questa storia alle mie donnacce preferite: mannaggia a voi!!!
<3
Ma soprattutto dedico questa storia a quella cagnaccia rognosa di Julla
e allo gnomo porcello traviatore: brutti bastardi è per
colpa vostra che ho ripreso a scrivere tzè <3
<3 <3 <3
Vi adoro!!!!!!!
E al grido di "So Alessandro, so carino e so gajardo", vi lascio alla
lettura di questo mio capolavoro ;)
PS: quando ho scritto questo capitolo NON ero arrabbiata con nessuno
giuro u.u Se vi sembra un pò crudo tranquilli... si
calmerà prima o poi xD!
Evie ^_^
For Those Bloody
Blue Eyes
The
devil inside
I see your eyes changing,
Green to white
There is nowhere to hide,
inside I feel the same,
I feel the same way too
La
luna piena era appena passata lasciando come sempre i suoi segni
indelebili sulla pelle di Melissa.
Si
risvegliò che era quasi l’alba, come al solito
nuda nei pressi di Clermont - Ferrand, questa volta più che
mai convinta che quella sarebbe stata la sua ultima luna piena in
Francia.
Indolenzita
si alzò lentamente reggendosi ad un albero.
L’indomani mattina avrebbe preso un aereo per la Virginia, ma
prima aveva un’ultima cosa da fare.
Stava
andando tutto secondo i piani.
Aveva
convinto Luc, Joshua e Dominic a seguirla nei sotterranei dove
solitamente quelli come loro venivano rinchiusi e torturati nei giorni
precedenti al plenilunio. Li aveva drogati e indeboliti colpendoli con
delle freccette allo stozza lupo.
Era
stato più facile del previsto.
Con
la freddezza di un sicario professionista, li legò ai grossi
catenacci che spuntavano dal muro di pietra come serpenti, esattamente
come loro facevano con lei e Sarah quando volevano sfogare i loro
istinti e loro si opponevano…
Scacciò
quell’immagine dalla mente: non poteva permettersi
distrazioni.
Ma
un nodo le prese le stomaco al ricordo di Sarah. La sua unica vera
amica in quel posto maledetto… non era sopravvissuta
più di un anno lì… non era stata
abbastanza forte.
Nessuno
aveva pianto la sua morte. Nessuno!
Se
non ci fosse stata lei, non avrebbe neppure avuto una degna sepoltura.
Quel
giorno di qualche mese prima si era ripromessa che non avrebbe mai
più versato una lacrima e che sarebbe stata abbastanza forte
per vendicare entrambe.
E
ora che i suoi desideri si stavano avverando non poté fare a
meno di sorridere nel vederli tutti e tre lì, inermi,
indifesi, totalmente nelle sue mani.
Si
avvicinò ad una rientranza della roccia per prendere il
pugnale che vi aveva nascosto giorni prima e accarezzandogli la lama
con un dito si avvicinò ai tre.
“Allora…
chi l’avrebbe mai detto eh?”, esordì
accennando un mezzo sorriso.
“Che
hai intenzione di fare?”, le chiese Joshua aprendo i grandi
occhi nocciola e puntandoli su di lei con la sua solita insolenza.
Melissa
chinò la testa di lato guardandolo con freddezza al di
là dei suoi occhi color ghiaccio.
“Vuoi
saperlo davvero? Ne sei proprio sicuro?”, rimarcò
le ultime parole.
Joshua
non si mosse, non fece cenni, non disse una parola.
Si
limitò ad osservarla con disprezzo.
“Chi
tace acconsente”, sorrise Melissa avvicinandosi a Luc, un
ragazzo dai capelli rossicci, la corporatura possente e dalla scarsa
intelligenza. Si chinò sulle gambe per essere al suo livello
e poggiò la punta del coltello su una coscia del ragazzo.
“Se
te lo spiego a parole poi non so se sei abbastanza intelligente da
capirlo, così adesso ti faccio vedere”, disse e un
mezzo sorriso le accese gli occhi di una luce che Luc
considerò inquietante.
“Quesque tu fais?”
*,
biascicò Luc.
"Shh…"
Lentamente
ma con decisione, Melissa conficcò la lama attraverso i suoi
jeans per poi raggiungere la carne e andare in profondità.
Le
urla di Luc risvegliarono anche Dominic che si guardò
intorno in preda al panico.
“Che
succede?”, chiese incrociando lo sguardo di Joshua.
“Non
lo farà mai. Non ha il coraggio…”,
disse risoluto lui.
Melissa
estrasse la lama insanguinata rivolgendo uno sguardo di sfida a Joshua,
“Scommettiamo?”
Si
voltò di scatto senza nemmeno aspettare la risposta e con
una mossa decisa conficcò il pugnale nel petto di Luc.
Mentre
rigirava lentamente la lama prima di estrarla, gli occhi freddi di
Melissa rincontrarono quelli nocciola di Joshua.
“Mai
sottovalutare un cane bastonato…”, gli disse con
una punta di amarezza nella voce.
Per
la prima volta lo sguardo di Joshua vacillò lasciando
trapelare qualcosa.. paura forse?
Luc
ormai era morto ed il prossimo sarebbe stato il piccolo Dominic, un
ragazzino biondo, gracile per la sua età ma soprattutto per
essere un licantropo e facilmente sottovalutabile per via del suo
aspetto angelico.
La
guardava avvicinarsi con il terrore puro dipinto in faccia.
“Ti
prego no… non farlo Mel.. ascoltami..”,
mugugnò tra le lacrime.
“Ti
prego no… Mel… bla bla bla”, Melissa
gli fece il verso agitando il pugnale, brandendo l’aria a
pochi centimetri dalla sua faccia.
Appoggiò
la lama fredda su una guancia pallida, quasi trasparente, del ragazzo.
“Dammi
un motivo per cui dovrei ascoltare le tue patetiche suppliche, brutto
bastardo mentre tu ignoravi le mie…”,
sibilò spingendo il bordo tagliente della lama nella sua
pelle.
Un
rivolo di sangue si mischiò alle sue lacrime.
“Sii
uomo almeno nella morte”, e velocemente come era successo per
Luc, anche Dominic si ritrovò il pugnale conficcato nel
petto, senza avere il tempo di ribattere.
Aveva
colpito l’arteria e uno schizzo di sangue le
macchiò la camicetta bianca. Abbassò lo sguardo
per contemplare disgustata il sangue sui suoi vestiti.
“Sei
una pazza!”, urlò a quel punto Joshua dimenandosi
e così facendo tintinnare le catene.
“Shh
così fai rumore..”, lei si alzò
avvicinandosi all’ultima delle sue vittime predestinate.
Si
inginocchiò di fronte al ragazzo, forse il più
bello che lei avesse mai visto: lineamenti delicati, grandi occhi
leggermente a mandorla color nocciola, i capelli di un castano chiaro
tendente al biondo che gli ricadevano morbidi sul viso… ma
dietro la sua bellezza esteriore si nascondeva un mostro!
Melissa
gli scostò delicatamente i capelli dal viso per rivedere il
suo volto un’ultima volta.
Sospirò.
“Io
sarò pure pazza… anzi certamente lo
sono!”, indicò con un ampio gesto della mano i due
ragazzi morti alla sua sinistra, “ma ti sei mai chiesto il
perché?”.
Il
suo volto era pericolosamente vicino a quello di Joshua, duro,
impassibile quasi un contrasto con quello perfettamente rilassato e
consapevole della ragazza.
Con
un movimento improvviso, Joshua colpì Melissa al volto con
la catena ferendola all’altezza dello zigomo destro.
Impassibile,
lei si portò un mano al viso, quasi a voler raccogliere il
sangue che sgorgava timidamente dalla ferita.
Sorrise,
un sorriso che metteva paura per quando freddo e folle fosse.
“Avevo
deciso che non avresti sofferto… complimenti per la tua
mossa del cazzo!”, detto questo gli conficcò il
coltello in un braccio tranciando di netto il tendine.
“AAAH!!!”,
Joshua lanciò un urlò straziante, buttando la
testa all’indietro contro la parete spigolosa.
“Fa
male vero? Sì come faceva male a me quando usavi quel
coltellino svizzero per le tue perversioni… come faceva male
a Sarah quando per il dolore il suo cuore ha smesso di
battere…ma mai quanto farà male a te
adesso”.
E
la lama penetrò il suo ventre, appena sotto
l’ombelico.
Joshua
urlò ancora e ancora straziato dal dolore, mentre sbatteva
la testa al muro.
Melissa
tagliò la sua maglietta, solleticandogli il petto con la
punta fredda del pugnale.
“Vuoi
dirmi qualcosa, che so che ti dispiace almeno un pochino per avermi
fatta diventare così, prima di morire?”, gli
chiese sorridendo appena.
Lui
alzò la testa, il volto madido di sudore deformato dal
dolore, ma comunque bello quasi come la prima volta che
l’aveva visto…
“P-puttana!”,
disse sputandole contro il sangue che gli si era raggrumato in bocca.
Il
sorriso sul volto di Melissa scomparve per far posto alla sua ultima
emozione: delusione.
“Sei
stato una delusione sin dall’inizio Joshua… e
pensare che mi ero seriamente innamorata di te”.
Strinse
le dita attorno all’impugnatura semplice e liscia del pugnale
e la lama affilata penetrò il suo petto come fosse burro.
Sorrise
avendo la certezza che lei sarebbe stata l’ultima cosa che i
suoi occhi avrebbero visto, l’ultimo profumo che il suo naso
avrebbe respirato, l’ultima presenza che il suo corpo avrebbe
avvertito.
Rimase
lì, curva su Joshua aspettando che il suo cuore battesse per
l’ultima volta attorno alla lama fredda.
*
“Cosa stai facendo?”
INTRO:
Lui
è un assassino.
Lei
anche.
Lui
è tornato a Mystic per ritrovare il suo grande amore.
Lei
per ritrovare la sua famiglia.
Lui
è un vampiro.
Lei
è un licantropo.
Lui
è un suo nemico naturale.
Lei
anche.
Entrambi
cercano vendetta.
E
ciò non significa che non la possano trovare lavorando
insieme.
Nuove
alleanze si prospettano all’orizzonte e forse non solo
quelle…
[Damon
x Melissa]
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