Settima
Classificata del contest “Alcoolique and Slash
Contest” indetto PurpleMally.
Nick Autore: Andy14
Titolo: Un bacio al sapore di
Whiskey Incendiario
Pairing/Personaggi: Draco/Harry
Genere: Generale, Romantico
Raiting: Giallo
Avvertimenti: OOC, Slash, One-Shot
Intro/Note: Note
- Devo dire che non sono soddisfatta nemmeno io di questo
lavoro. L’avevo ideata in maniera diversa…meno
banale, però è uscito fuori
questo.
Trama
- Harry annega
i suoi dispiaceri dell’alcol, dalle pene della guerra appena
finita, alle pene
che fa passare al suo ragazzo. Ma una in particolare gli spezza il
cuore. Ed è
proprio grazie ad una lettera di Draco e al ricordo di quella notte che
fanno
reagire Harry ad abbandonare il suo vizio.
A.D.C.C.C. scelti: Strumento Musicale,
Sala Grande, "Sappi che
stanotte non mi troverai lì pronto a
reggerti la testa mentre vomiti l’anima".
Draco suonava il pianoforte a occhi chiusi alla
casa
deserta. Le dita diafane si muovevano con maestria sui tasti bianchi e
neri,
come se fossero state create per farlo. Il biondo
s’interruppe bruscamente,
aprendo gli occhi color del ghiaccio. La porta del piccolo appartamento
dove si
trovava si aprì con uno scatto, permettendo a Harry Potter,
visibilmente
ubriaco, di entrare. Il nuovo arrivato chiuse l’uscio
facendolo sbattere, per
poi, con non poche difficoltà, andare a sdraiarsi, quasi
gettandocisi di peso,
sul divano rivestito di pelle nera. Malfoy sbuffò
sonoramente, abbandonando il
pianoforte per sedersi accanto al compagno.
-Sei di nuovo ubriaco?- chiese, senza nemmeno
guardarlo.
Harry, prima di rispondere, si coprì gli occhi infastiditi
dalla luce.
-Forse un po’ brillo… no, non
è vero sono ubriaco-
-Bene, sappi che stanotte non mi troverai
lì pronto a
reggerti la testa mentre vomiti l’anima- con queste parole,
Draco si alzò dal
divano per andare a prepararli un’aspirina. Harry lo sapeva.
Lo sapeva, perché
lo faceva sempre. Tutte le volte che si ubriacava, ogni sera o mattina
che
fosse, gli ripeteva quella frase. “Sappi che non mi troverai
lì pronto a
reggerti la testa mentre vomiti l’anima”.
Prontamente, però, al minimo sintomo
della nausea che ogni volta lo colpiva, Draco gli era acanto a
sostenergli la
testa e spostargli dalla fronte i capelli umidi dallo sforzo. Harry
sorrise di se
stesso e della sua situazione. Sorrise, perché nemmeno si
ricordava in che modo
era arrivato a ridursi così. Anzi, pensandoci meglio, se ne
ricordava
benissimo.
La prima volta che aveva bevuto qualcosa
dall’alto tasso
alcolico, era stato proprio con il suo ragazzo. Il suo primo Whiskey
Incendiario. A cui ne erano seguiti molti altri. Grazie ai quali,
quella notte,
era riuscito finalmente ciò che il suo cuore gli urlava
addosso già da mesi.
Che Draco, lo stesso Draco che lo perseguitava da anni, lo guardava in
modo
diverso. Probabilmente se non avesse ingurgitato tutto
quell’alcol, non lo
avrebbe capito. E soprattutto non avrebbe avuto il coraggio di dire
tutto in
faccia al biondo, in quella fatidica sera di Natale durante la festa in
Sala
Grande. Ma se non avesse bevuto, probabilmente avrebbe evitato il
più grande
sbaglio che potesse mai fare. Quella notte aveva creduto di trovare e
perdere
la persona più importante della sua vita, il tutto
nell’arco di poche ore. Harry
ricordava ancora la scena come se fosse appena successa, nonostante
oramai
fossero passati tre anni. Ricordava ancora l’abito bianco che
aveva indossato
Draco. Era strano vedere un Malfoy, vestito in bianco. O semplicemente
Draco
cercava un modo con cui purificarsi dei suoi sbagli. Questo Harry non
lo
sapeva. Era
solamente cosciente del
fatto che Draco, fasciato da quel dannato vestito bianco, era uno
spettacolo
per gli occhi. Sembrava quasi una creatura angelica, e il mondo intorno
a lui
sembrava sbiadire fino a divenire confuso come se una nebbiolina fosse
scesa a
celare tutto il resto.
Ricordava perfettamente il sapore di quel Whiskey
Incendiario. Soprattutto perché lo aveva assaggiato dalle
labbra del bel Malfoy
che si era completamente abbandonato fra le sue braccia. Erano rimasti
in Sala
Grande finchè gli era stato possibile. Nessuno dei due
voleva lasciare l’altro.
E non lo avevano fatto. Si erano, infatti, diretti alla Stanza delle
Necessità,
muovendosi come due ladri per non farsi vedere. Tutta colpa del Whiskey
e della
Sala Grande.
L’arrivo di Draco lo riportò
alla realtà, in mano teneva un
bicchiere d’acqua e un’aspirina.
-Manda giù e poi mettiti a dormire-
Harry mugugnò, ingerendo
la pastiglia. L’acqua fresca donò un po’
di refrigerio alle pareti della sua
gola che fino a poco prima erano state bagnate solo
dall’alcol.
-Grazie- riuscì a dire il moro, con
voce roca.
-Ancora acqua? Caffè?- gli chiese
Draco, ora premuroso.
L’altro sorrise, tirandosi su a sedere sui cuscini del divano.
-Acqua. No, caffè. No, acqua. Se prendo
il caffè ora, non
riuscirò a dormire.- sussurrò.
-Vai a metterti a letto, te la porto lì
l’acqua- gli disse
il biondo, sparendo nuovamente in cucina. Harry si alzò con
fatica, riuscendo
fortunatamente a tenersi dritto sulle proprie gambe. Con
un’andatura
traballante riuscì a raggiungere la loro camera da letto,
arredata secondo i
gusti del biondo aristocratico. Si buttò sul letto, sentendo
immediatamente
qualcosa di fastidioso sotto la propria schiena. Rotolò
nella parte di letto
occupata solitamente dal compagno, notando una boccetta di vetro posata
dove
poco prima si era gettato con poca grazia. La prese con mani tremanti,
agitandola piano fra le dita. Conteneva un liquido denso, argenteo.
Ricordi. I
ricordi di Draco. Harry indugiò ancora un po’ nel
guardare la boccetta, per poi
aprirla. Si tolse la bacchetta dai passanti della cintura, puntandola
contro il
liquido argentato. Un sottile filo di ricordi uscì dal
vetro, formando una
perfetta linea fluttuante. Il moro si mise a sedere, tirando fuori da
sotto la
maglietta un ciondolo di forma concava. Un piccolo pensatoio. Draco
glielo
aveva regalato l’anno prima dicendo che in missione poteva
aver bisogno di
leggere i pensieri dei ricercati, e che senza un pensatoio non poteva
farlo. Da
allora lo portava sempre con se. Riversò i ricordi nel
piccolo oggetto,
toccandone poi la superficie con le dita. Si ritrovò
risucchiato nel pensatoio
prima di poter solo dire “oh”. Una volta che la
stanza smise di girare, Harry
riconobbe la Sala Grande intorno a sé. Era semi vuota, e
addobbata a festa.
Vide un altro sé poco distante da lui, seduto accanto a
Draco.
-Hai bevuto troppo…- sentì
dire al biondo, mentre si
avvicinava piano a loro.
-Nah. Sto bene- disse la sua copia, alzandosi
dalla sedia.
–Andiamo?- chiese, porgendo una mano all’altro. Il
vecchio Harry sapeva dove i
due ragazzi si sarebbero diretti. Nella Stanza delle
Necessità. Non si mosse di
un centimetro. Non voleva seguirli. Non voleva, perché
sapeva cosa avrebbe
fatto il giovane Harry avrebbe fatto di lì a poco. Avrebbe
preso Draco con la
forza, annebbiato dai fumi dell’alcol.
-Non voglio vedere…-
sussurrò a sé stesso dato che i ragazzi
intorno a lui ignoravano la sua presenza. Come se lo avesse sentito, il
ricordo
cambiò. C’era solo Draco nella stanza. Nella loro
stanza. Il biondo aveva una
busta in mano, che aprì subito dopo. Ne tirò
fuori una lettera, che prese a
leggere ad alta voce, come se la stesse leggendo direttamente a lui.
-Caro Harry, ho deciso di scrivere questa lettera
per dirti
alcune cose che a voce non riuscirei mai a dirti. Mi hai fatto
rammollire,
stupido Grifondoro. Oggi è il 24 Dicembre, ricordi? I
ricordi che hai visto
poco fa risalgono esattamente a tre anni fa. È il nostro
anniversario, e tu non
ci sei. Come ogni sera da quando stiamo insieme. Ti scrivo per dirti
che non ce
la faccio più. O almeno, sono mesi che mi dico
“Draco, una sera fermalo. Digli
di non uscire. Se ti darà retta tiene a te” ma tu
prontamente tutte le sere
esci e torni ubriaco. Ho la valigia pronta da non so quanto, nascosta
nella mia
parte dell’armadio. Ma non me ne sono andato. Sai
perché? L’unica cosa che
voglio, sei tu. Anche se ogni sera sono costretto a sorreggerti
perché non ti
reggi in piedi. l’unica cosa che ora vorrei, è che
tu mi dica perché ti riduci
così. Ricordati che io ci sono. Con amore, Draco-.
Il ricordo si interruppe ed Harry si
ritrovò di nuovo
sdraiato sul suo letto. Draco era accanto a lui, seduto con le
ginocchia
strette al petto. Il moro gli si gettò contro,
abbracciandolo forte.
-Butta via quella roba. Hai ragione, non mi serve.
Mi
dispiace per tutto quello che ti ho fatto in tutti questi
anni… e soprattutto
tre anni fa. Mi dispiace- Draco sorrise, accarezzandogli i capelli
scuri.
-Ti ho perdonato un minuto dopo che era successo.-
-Toglierai la valigia dall’armadio?-
-Si, credo proprio che lo farò. Bevi
dai- gli disse,
porgendogli un bicchiere d’acqua fresca. Harry lo bacio. Un
nuovo bacio al
sapore di Whiskey Incendiario. L’ultimo, si promise Harry.
Che chiudeva quella
parentesi della sua vita, per aprirne una nuova. La parentesi della sua
nuova
vita con Draco Malfoy.
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