L’anno di San Valentino
Di Sejr
Traduzione di Madeleine
L.
Disclaimer: i luoghi e i personaggi appartengono a
JKR
Questa traduzione è un regalo per il Compleanno di Kiti Vain.
Kiti, questa storia sembra scritta apposta
per te. Happy Birthday!
***
-… e cosa abbiamo ottenuto alla fine?
Niente! Assolutamente niente! – Cornelius Caramell, Ministro della Magia, si
volse verso i presenti con uno sguardo pieno di rammarico. Aveva l’espressione
di un bambino che stesse per mettersi a piangere. –
Dopo tutto il lavoro delle nostre squadre di Auror! Combattimenti!
Imboscate! Ben tre tentativi falliti nell’ultimo anno…
– Quattro. – Corresse Piton in tono
pedante.
- Non importa. Quattro. E a cosa ci
hanno portato? - Caramell sospirò scoraggiato. Piton comodamene
seduto in una delle morbide poltrone dell’ufficio di Silente rabbrividì.
Si ricordava perfettamente l’esito dell’ultima offensiva contro l’Oscuro
Signore. Aveva anche tentato di aggiustare all’ultimo momento l’esplosivo
difettoso nel pacco postale spedito dal ministero a Colui Che
Non Deve Essere Nominato… Risultato – un braccio rotto e la personale
gratitudine di Lord Voldemort che, sollevato di essersela cavato con un leggero
spavento, aveva considerato il gesto come nobile sacrificio per la causa.
- … i Mangiamorte prosperano e il loro numero continua ad
aumentare! Il ministro smise di camminare nervosamente per l’ufficio e si
lasciò cadere pesantemente nella poltrona.
- Su, su, Cornelius… io non vedo motivo per tanta apprensione!
– Silente mise in bocca l’ennesimo confetto e guardò con compassione il
ministro da sopra gli occhiali a mezzaluna.
- Non vedete il motivo?! – Caramell
guardò il preside come se fosse pazzo.
- Professore, apprezzo il vostro ottimismo, - Piton interruppe
il ministro, - ma la situazione è davvero senza via d’uscita. La mia attività di
spionaggio tra i Mangiamorte negli ultimi due anni non ha portato a nessun
risultato apprezzabile. Ora ogni tentativo di attentato
contro l’Oscuro Signore è diventato semplicemente inutile: il suo cibo viene
preventivamente assaggiato da Codaliscia, la sua posta privata da allora è
aperta in un bunker con tutte le misure di sicurezza, e lui stesso lascia il
castello solo se accompagnato da sette tra i più fedeli collaboratori... Lo
spionaggio, certo, ci fornisce qualche informazione, ma i risultati non sono
sufficienti per giustificare lo spreco di tempo e energie. Sono perciò portato
ad essere d’accordo con il Ministro. Se però voi,
Albus, avete qualche altra idea…
- Severus, sapete che giorno è oggi?
- Quattordici febbraio?
- Esatto! Ed è proprio per questo che
oggi vi ho riunito qui!
Silente si alzò in piedi e sorridendo maliziosamente guardò i
presenti. Caramell lo fissava in preda ad una folle e irrazionale speranza. Il
preside fece una lunga pausa compiacendosi dell’effetto delle sue parole.
- Ebbene, ascoltate in cosa consiste
il nostro nuovo piano…
***
- … ecco, e questo è tutto! Semplice e ingegnoso, non vi pare?
Silente si fermò aspettando le reazioni.
Il ministro sembrava alquanto confuso mentre
cercava di digerire le informazioni ricevute. Durante l’esposizione del nuovo
piano la sua espressione era cambiata gradualmente: gli occhi si erano
allargati per lo stupore e il volto ne rivelava l’agitazione. Il professore di
pozioni divenne più pallido del solito. Gli occhi esprimevano terrore e dubbio
nelle capacità intellettive del preside. Nell’ufficio regnava il silenzio, si
sentiva solo il rumore della fenice che si puliva le penne. Piton ruppe il
silenzio per primo:
- Albus, pensate seriamente che possa funzionare?
Silente sorrise e allargò le braccia:
- Se devo essere sincero, quando la
persona che ha ideato tutto questo venne da me, anche io considerai l’idea
assolutamente folle. Ma poi, dopo una più attenta analisi, sono giunto alla conclusione che il piano è adeguato ed
estremamente originale! Sapete, ora sta cominciando a
piacermi…
- Sì, probabilmente avete ragione! – Caramell si era improvvisamente
ravvivato, la sua fronte si distese, gli occhi si illuminarono.
– E soprattutto, il piano è davvero molto insolito, quindi
il nemico non sospetterà niente, beh, almeno fino a che non sarà troppo tardi!
- Appunto! – Silente sorrise soddisfatto. – Allora è deciso, non ci rimane che definire i dettagli. Severus?
Il ministro e il preside si girarono contemporaneamente verso
il professore. Piton guardò inorridito prima Caramell e poi Silente.
- Ma è assolutamente inconcepibile!
Io mi rifiuto…
- Suvvia, smettetela, Severus! – definitivamente rincuorato il
ministro si stava preparando per andare via. – Vale la pena di provare! Albus,
io vado subito al ministero, comunico il cambiamento dei piani… Poi bisognerà
avvertire i nostri auror, spedire qualche lettera… - Caramell si infilò il cappello, prese l’ombrello e si avvicinò al
camino. – Arrivederci, Albus! Arrivederci, Severus! E
non indugiate oltre, io credo in voi, riuscirete brillantemente.
Cornelius Caramell sorrise entrando nel camino, salutò con la
mano e scomparve in una nuvola di fumo. Nella stanza rimasero solo Piton e Silente. Il professore fissava il camino da cui era
appena partito il ministro riflettendo sull’assurdità della sua situazione.
- Ecco, vedete! E voi dite
“situazione senza via d’uscita”! – Il preside, sorridendo, gli diede un’amichevole
pacca sulla spalla. – Il vostro compito e facile come…
- Facile?! – Piton finalmente superato lo shock cominciava a
trapassare nell’isteria. - Propagandare comportamenti sessuali non tradizionali
tra i Mangiamorte vi sembra “facile”?!! Pretendo di
essere immediatamente sostituito con chiunque altro! – Il professore scattò in
piedi. – Mandate Lockhart, lui sì che ci riuscirà,
molto meglio di me!
Silente scarto con molta calma un’altra caramella. – Severus,
sapete bene che nessun altro può prendere il vostro
posto. Fate parte dei Mangiamorte da molto tempo, e loro vi conoscono e si fidano di voi… E
poi, non c’è davvero niente di difficile. Semplicemente usate la fantasia!
Piton fulminò il preside con lo sguardo e si girò rapidamente
verso l’uscita. Già sulla soglia si voltò verso Silente. Negli occhi aveva una luce
maligna.
- Professore, potrei sapere chi è l’ideatore del nostro
geniale piano? Fatemi indovinare – Black? No, troppo sofisticato per la sua modesta intelligenza. Potter? No,
alla sua età neanche a me sarebbe venuto in mente niente di simile… Allora chi?
Silente sorrise colpevolmente.
- Capisco, Severus, che vi piacerebbe saperlo, ma l’autore del
piano preferisce rimanere anonimo, almeno per ora…
Piton digrignò i denti piano e uscì sbattendo la porta.
***
La prima settimana di studio della letteratura sull’argomento
si rivelò terribile. Solo il vivo desiderio di sopravvivere, per vendicarsi a
dovere di chi aveva inventato questo piano idiota lo
aiutava a soffrire meno durante la lettura dell’ennesima opera dedicata a ... -
no, relazioni tra sessi non si poteva proprio definirlo…
Alla fine del mese tuttavia, le sue conoscenze gli permettevano
di orientarsi liberamente tra le sottigliezze della letteratura licenziosa,
conosceva alla perfezione la biografia di Oscar Wilde
ed era in grado di distinguere facilmente il simbolismo di Verlaine da quello
di Rimbaud.
Era giunto il momento di applicare le conoscenze acquisite
nella pratica.
***
Il professor Piton si compiaceva del suo buon umore camminando
allegramente per il corridoio del castello di Serpeverde. Era passato
esattamente un anno dal giorno del colloquio con il preside di Hogwarts. Tutto stava andando a gonfie vele. La realizzazione del piano lo intrigava sempre più soprattutto
perché richiedeva immaginazione e creatività. E tutti
gli sforzi erano stati ampiamente ricompensati.
Nell’ultimo periodo nel castello di Serpeverde si era diffuso
uno stato d’animo dissoluto e ozioso. Nell’aria c’era qualcosa che impediva lo
svolgimento di discorsi seri, e l’esecuzione tempestiva degli ordini
dell’Oscuro Signore. E tutto era cominciato con la misteriosa comparsa in
biblioteca di alcuni libri hanno provocato scompiglio e
eccitazione in casa del rispettabile Salazar Serpeverde. In seguito un paio di
diari privati particolarmente maliziosi finirono nelle
mani giuste, e, a giudicare dai risultati furono quindi attentamente letti.
Qualche biglietto personale confuso, un paio di illustrazioni
provocanti inserite nella corrispondenza e alcuni incontri accuratamente
orchestrati fecero il resto. Il risultato era stata una completa disorganizzazione tra le fila dei Mangiamorte e neanche il
minimo sospetto.
Si era inoltre registrata una notevole diminuzione nel numero
dei Mangiamorte. Per prima cosa si allontanò la metà femminile. Alcune donne
furono mandate a casa dai mariti col pretesto della sicurezza, altre se ne andarono spontaneamente dopo aver assistito ad un paio di
situazioni equivoche. Rimasero solo i più resistenti e quelli che cominciavano
proprio a divertirsi… L’organizzazione e la disciplina erano
sul punto di crollare. Voldemort era in preda a continue crisi isteriche. In
poche parole il lavoro magistralmente svolto dal Professore era degno di lode.
E soprattutto, questa attività di spionaggio, ormai
vicina alla conclusione, si era rivelata piuttosto indolore e sorprendentemente
facile.
- Piton! Dall’Oscuro Signore, è urgente! – la voce di Lucius
Malfoy lo distrasse dai piacevoli pensieri.
***
Il Signore Oscuro distolse lo sguardo
dal cielo plumbeo oltre la finestra e cominciò a camminare nervosamente per la
stanza. Gli occhi rossi brillavano di rabbia e
esasperazione. Sull’antico tavolo di legno scuro erano sparsi dei giornali, tra
cui anche la “Gazzetta del Profeta”. Voldemort ripensò agli ultimi titoli
apparsi sulla Gazzetta e rabbrividì disgustato. “Messa Nera o
solo l’ennesima Orgia?”, “Mangiamorte: rivelazioni sensazionali!”, “Tutte le
indiscrezioni sui Mangiamorte” – per citarne solo alcuni. Con una
reputazione così avvilente vi erano motivi sufficienti per un suicidio di
massa… E fossero solo i giornali!
Si sentì bussare alla porta.
- Entrate!- Voldemort si girò bruscamente verso
la porta.
Nello studio entrarono cautamente Malfoy e Piton -
rispettivamente la mano destra e sinistra dell’Oscuro Signore. L’ultima
speranza. Gli unici due che non avevano perduto il buon senso
nel clima di dissolutezza generale. Il volto di Voldemort si calmò
leggermente.
- Ci avete chiamato, Signore?
- Si, Lucius. Avete gia visto questo?
– Colui Che Non Deve Essere Nominato allungo ai due un
pezzo di pergamena spiegazzato, coperto da scrittura illeggibile.
- Una lettera da Codaliscia?!!
- Appunto. Una lettera d’addio. I topi
fuggono dalla nave naufragante... - l’Oscuro Signore accartocciò
il foglio e lo gettò sul tavolo. – E’ per questo che
vi ho chiamato. Dobbiamo agire. Immediatamente. Fintanto che abbiamo ancora un
po’ di credibilità. E’ la nostra ultima opportunità di
vittoria. E allora potremo ampiamente vendicarci di
chi ci ha tradito per seguire la via dell’immoralità! – serrò i pugni, e la
pergamena sul tavolo si accese in una fiammata di fuoco verde.
Gli occhi rossi tornarono a fissare
nuovamente le teste chine di Piton e Malfoy.
- E quindi io
affido a voi - gli ultimi di cui posso fidarmi – il compito di riunire tutti
che ci sono ancora fedeli, per l’ultima, decisiva battaglia. Lucius, prepara i
piani e le mappe.
- Si, mio Signore!
- Severus, convoca qui tutti i Mangiamorte
che si trovano nel castello. Informa Goyle…
- Ma mio Signore, -
lo interruppe cautamente Piton, - Goyle ci ha lasciato la settimana scorsa…
- Come?!
- Vedete, mio Signore, - spiegò Malfoy senza
alzare gli occhi, - si stanno avvicinando le elezioni municipali a cui Goyle
partecipa e le voci che circolano sui Mangiamorte potrebbero influire
negativamente sulla sua credibilità politica…
L’Oscuro Signore emise un cupo ruggito.
- Non importa!!!
Riusciremo anche senza di lui! Agite!!!
- Sì, mio signore! – Piton e Malfoy si
girarono verso l’uscita.
***
Per qualche minuto camminarono in silenzio.
Si sentiva solo il fruscio delle vesti e l’eco dei passi nella semioscurità del
corridoio.
- Sai, io capisco benissimo Codaliscia! –
Malfoy ruppe il silenzio inaspettatamente. Piton lo guardo stupito. – Nessuno vorrebbe
ricever un “Avada Kedavra” invece di una raccomandazione! – Malfoy sorrise con
freddezza. – Anche io, pensandoci bene, mi troverei
volentieri al posto del nostro topone!
Piton non rispose. Malfoy si fermo di colpo.
- Spero ti rendi conto che i Mangiamorte
ormai non esistono più. Questa “ultima e decisiva battaglia” semplicemente non
ci sarà!
- Non tocca a noi discutere di
questo, dobbiamo eseguire… - Piton si girò per andarsene, ma si accorse che
Lucius lo aveva afferrato saldamente per il polso. Un secondo dopo il
professore si ritrovò con la schiena premuta contro la parete nel corridoio
buio e silenzioso. Per la sorpresa non provò neanche ad opporsi. Quando
realizzò cosa stava succedendo, era ormai tardi e le mani di Malfoy bloccavano le sue contro la parete. Nello sguardo di Lucius si intravedeva una luce insana e maligna che non lasciava
presagire niente di buono.
- Ti ricordi che giorno è oggi? Mi
sembra che è arrivato il momento di mettere i puntini
sulle “i”…
- Lucius, lasciami immediatamente! –
Ma Malfoy lo guardò languidamente e sorrise di nuovo.
- Non capisci dove voglio arrivare?
Vedete, professor Piton, durante l’ultimo anno il covo dei Mangiamorte si è
trasformato in un bordello… E, sai, è tempo che anche noi cominciamo ad adeguarci.
- Malfoy, cosa…
- E tu vorresti farmi credere che sei l’incarnazione della virtù… Smettila, Piton! So tutto!
E’ da molto tempo che ti osservo… - Lucius si spinse
pericolosamente vicino e lo fisso con occhi folli. Il professore intuì in quel
momento della gravità della situazione e fece l’ultimo tentativo per tirarsi
indietro.
- Ma
Narcissa…
- Ma lei
non lo saprà mai, non è vero? – Lucius si appoggiò con il ginocchio alla parete
e abbracciò Piton con passione. La sensazione di irrealtà
si trasformò in gelido terrore.
Per la prima volta nella sua vita Piton
avvertì la sensazione di panico assoluto. Si trattava di mandare a monte la brillante conclusione del piano oppure… Meglio
non pensare a cosa “oppure”… Un pensiero ricorrente gli passò per la mente:
“Mio Dio! Quale idiota ha inventato un piano simile?” E in
quel momento la memoria trovò da sola la risposta. Ricordò dove aveva
gia visto occhi così esaltati e folli. Sconvolto dalla rivelazione, non riuscì
a sottrarsi al successivo voluttuoso abbraccio. “ Merlino! Non sarà mica…”
***
- Ordine di Merlino,
Prima Classe! Indubbiamente! – Cornelius Caramell sobbalzo nella sua poltrona nello
studio di Silente. – A voi, e naturalmente al professor Piton, quando tornerà…
Ma a Voi, Minerva, prima di tutto!
- Ma no,
signor Ministro… Davvero non è necessario… - La professoressa McGonagall
arrossì leggermente.
- No, Minerva, non provate nemmeno a
sminuire il vostro merito! – Silente, trionfante, si avvicinò alla poltrona
della McGonagall e le diede un’affettuosa pacca sulla spalla. – Un intero
esercito di Auror non avrebbe potuto nuocere a
Voldemort più del vostro piano! L’odierno tentativo di incursione
dell’Oscuro Signore si è rivelato ridicolo, pare che durante gli ultimi mesi molti
sostenitori lo hanno abbandonato… E dopo questo credete di non meritare un
premio?
- Io penso, Albus, che ho già
ottenuto abbastanza, la partecipazione alla Vittoria e una profonda
soddisfazione interiore… - la professoressa McGonagall abbassò lo sguardo e trattenendo
a fatica la contentezza si mise a fissare la punta delle sue scarpe. Discreta vendetta per una relazione iniziata così teneramente e
finita in modo così spiacevole. Crudele, certo, ma la colpa in fondo è
tutta di Severus, avrebbe dovuto mostrare più riguardo
per sentimenti di una signora! Minerva sospirò dolcemente socchiudendo gli
occhi e si sentì una vera strega, in tutti i significati della parola.
Fine.