Lei

di MarchesaVanzetta
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 Dicono di me, che sono un bastardo, bugiardo e lo fanno senza un perché...

Mi hanno insultato tutti, dopo il mio “Scabrosissimo atto”. Cito testualmente, eh! Dicono che sono un bastardo, uno stronzo, ingannatore di fanciulle, rapitore…

E invece no, nessuno sa.

E invece nessuno sa per perché l’ho fatto. D’altronde, nessuno me l’ha chiesto, dovevo sbandierarlo in giro? Forse sì, in effetti.

Che avrei soltanto l'amore per lei...

Quindi, perché l’ho fatto? Perché la amo! È impossibile dite? Solo perché regno sui morti, non vuol dire che io possa vivere! E vivere –purtroppo- comporta anche innamorarsi.

Dicono di me, che sono un serpente con ali da diavolo e un cuore da re...

Ecco perché, nessuno sa.

Mi insultano e lodano al tempo stesso. No anzi, mi adulano. Per questo non sapranno mai niente.

Per lei che è l'unica al mondo, per lei...

Lei è l’unica innocente e pura, l’unica che non ha fatto niente per blandirmi quando l’ho rapita e ha accettato serenamente la sua sorte. Tuchè* aveva deciso così, e così doveva essere.

Ed ogni raggio di luna è per lei...

Ma questa nostra società non la capisce. Non capisce che ogni cosa dovrebbe essere sua: i raggi del sole e della luna, i petali più delicati dei fiori, i frutti più dolci, la parte più grassa dei sacrifici che ci fanno gli uomini. Tutto per lei.

Lei...*

Lei, semplicemente lei. Persefone.
 
 
*Dicono di me, Cesare Cremonini
* Tuchè sarebbe la trasposizione di Τυχὲ, il Fato
 





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