Happy birthday George!

di Levi McCartney
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HAPPY BIRTHDAY GEORGE!
-Hey! Guarda quante luci!
-Eh?Cosa?
-Dico, guarda!
-No, dai, sto dormendo!
-Ma è troppo bello per perdertelo!
-Va bene, mi alzo, ma questa me la pagherai!
Il bel chitarrista si alzò sconsolato dal letto e guardò stranito l’amico, che indicava la Terra stupito, come un bambino.
Si decise a osservare anche lui il bel pianeta che l’aveva ospitato in passato e in effetti notò che c’erano delle luci particolari. Erano diverse dal solito, non erano le comuni luci dei lampioni o provenienti dalle finestre delle case, erano luci calde, che sembravano avessero una vita propria.
Non riusciva a capire perché la Terra avesse qualcosa di diverso, così decise di andare ad esplorarla per scoprire il mistero delle mille luci. Ovviamente dovette portare con sé il suo amico.
Così i due volarono in basso, sempre di più, fino ad arrivare abbastanza vicino ad alcune case, probabilmente in Europa.
Davanti alla finestra di una c’era una famigliola stretta a cerchio, con il loro cagnolino, che aveva acceso una candela. Indossavano una misera vestaglia per riparasi dal freddo, e vicino al lume avevano posto una foto omaggio al grande mito della musica.
Di fronte ad un’altra dimora vi era una coppia di fidanzati, sempre con una candela accesa, mentre recitavano qualcosa, forse una preghiera,
I due cambiarono paese, e finirono nel lontano Oriente, anche lì tutti volevano omaggiarlo e ognuno davanti alla finestra aveva posto una bella candela accesa.
Cambiarono continente e stato per un po’ di volte e ogni volta trovarono candele accese in onore del grande chitarrista George Harrison.
Dopo il lungo viaggio, arrivarono poi in una piccola cittadina dell’Inghilterra, da loro conosciuta molto bene, Liverpool. Lì i cittadini, legati particolarmente all’occasione avevano organizzato una veglia nella piazza della città, e cantavano tutti insieme con candele accese.
Il chitarrista rimase molto colpito da questa visione, ma il suo sguardo si soffermò poco sul gruppo di gente. Infatti era presto caduto sul tetto di una casa in periferia. Lì stava una giovane ragazza: i capelli castani, gli occhi azzurri. Sedeva a gambe incrociate sulle rosse tegole e imbracciava una chitarra. Vicino a lei una candela, accesa e un foglietto, forse una poesia o una lettera. Sulle guancie continuavano a scivolarle grossi lacrimoni.
-George, se mi senti, io ti volevo dire solo che mi manchi tanto!- disse fra le lacrime- Tu sei sempre stato importante per me. Sai, le tue canzoni mi rallegrano sempre le giornate e mi fanno sempre felice. Sei sempre stato uno dei miei idoli e da grande voglio diventare come te. Eri buono, lo so, per certo. Tanta gente sta sempre a dire che tu non eri fondamentale per i Beatles, che sarebbero potuti esistere anche solo con Paul e John, ma non è vero. Tu eri importantissimo. Hai scritto delle canzoni bellissime, e hai sempre portato gioia nel cuore di tutti. Senti, io non so più cosa dirti, quindi ti saluto, sperando che tu senta le mie parole e possa essere felice in questo giorno bellissimo. Buon compleanno George, buon compleanno!
 
-John! È vero! Oggi è il mio compleanno! Me ne ero completamente dimenticato! Ecco il perché delle candele! Vuol dire che la gente mi ricorda!
- Già già, piccolo Harrison! Ti vogliono tutti bene, anche io, quindi,…
BUON COMPLEANNO GEORGE!
  




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