Dedicato a Francesco; chamiser.
Tutto di te, dal collo all’alluce, dalle scapole al menisco,
urla aiuto.
AIUTO; aiuto. Un’eco, sei eco.
Ventisei Gennaio Duemilaundici. Ore ventitré e quarantacinque.
Venne dentro me. Si svuotò completamente l’anima tra una
spinta, un fioco commento e il mio nome sillabato.
Perché si usa il verbo ‘venire’ per gli amanti?
Dice Francesco perché
è come se lui divenisse, per un po’, coinquilino del mio corpo.
‘Sto venendo amore, aspettami.’
Dopo aver fatto l’amore, lui dice di essere spossato; dice
che vuole fumare e dice di vestirmi o prendo freddo.
E fuma e apre la finestra e si infila la camicia e i suoi
calzoni monotoni, che dicono ‘guarda la fantasia della camicia’. Fantasia giallo
su viola: brrr.
Ed ora la mia penna puzza di umori e di Francesco.
Ed è ora che sono spossata.
Lui dice che sono ‘no profit’ ma solitamente, parla troppo.
Mi trema qualcosa fra l’utero e il clitoride.
Sarà la mia coscienza? Ho sempre pensato abitasse lì.
Francesco dice che ci sono bei rischi ad amare, dice che
dopo un po’ ti potresti innamorare.
Dice che non va bene.
Dice anche “oh” e “c’mon” e “non scrivere di me”.
Dice tante cose per essere un maschio.
-Sei maschio?- e risponde:- Non so, son vivo-
Ed io rido anche per lui.
Mi dice:-Non scrivere di me con la penna blu; scrivimi in
nero.- dice –Così sei più descrittiva.-
Dice:-Studia. E –Dovresti andare.- e –Domani hai i corsi-
Ma non dice mai quanti anni ha; così un giorno gli ho
sfilato di tasca il portafoglio similpelle dozzinale ed ho preso la carta d’identità
con la sua foto e la sua espressione da coniglio pronto ad essere investito.
Da riccio che attraversa la strada coi figli.
Da solito uomo timoroso.
Ho letto la sua data di nascita ma m’annoiavo di fare i
conti così ho approssimato la sua età ad una trentina.
-Non c’è spazio per i miei anni in questa stanza.- dice.
Così mi segno sull’etichetta del mio cardigan la sua data di
nascita; per non dimenticare. Come le vittime in Vietnam. Le donne con
amputazione genitale.
Come le catastrofi.
-Vorrei fare in modo che tu non debba ricordarmi, Silvia.-
dice – Ma questo non è secondo copione.-
Ed io ho le unghie turchesi ed un completo intimo rosso
corallo che striscia sulla pelle bianca. E lui è nudo. E il suo petto dice ‘Silvia’ ovunque.
E le cicatrici d’amore sul suo collo urlano ‘Silvia’ e il mio clitoride mugugna ‘Francesco’.
Ed è questa danza di nomi che –mio dio metterebbe chiunque
in imbarazzo.
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