Angel

di Breath_Less
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Ma gli angeli, si ricordò, non esistevano.
Erano solo un’invenzione per non smettere di respirare.
Solo un modo per riuscire a sorridere.
Ogni caduta avrebbe potuto essere evitata, ogni ferita risparmiata.
Ma nessun angelo si era mai fermato tendendogli la mano per aiutarlo a rialzarsi, nessun angelo si era mai chinato a raccogliere una sua lacrima.
Qualcosa in lui ancora cercava, ma non sapeva dove cercare, o forse aveva dimenticato ciò di cui andava in cerca.
Cercava dietro a sorrisi spenti. A lacrime già asciugate. A pugni che chiedevano attenzione e a carezze rabbiose.
Solo il vuoto. Solo il silenzio, e quel sogno di un angelo custode che lo teneva in braccio, inerme.
Poi all’improvviso fu inverno e i fiocchi di neve si adagiavano sul suo volto.
La guardò e dentro di sé accarezzò quel vuoto.
Ascoltò quel silenzio.
Non avrebbe mai più udito altro, perché era tutto ciò che gli era rimasto.
La guardò di nuovo e le sembrò infinitamente piccola.
Capì che era di lei che aveva cercato.
Era lei l'angelo che in quel sogno, lo teneva in braccia, inerme.
Troppe volte si era appoggiato a lei per non fermarsi.
Ora era rimasta indietro e toccava a lui prenderla per mano.
La prese in braccio.
Gli angeli, si ricordò, esistevano.
Da sempre.





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Forse non c’entra niente con Leslie. Ma è per lei che l’ho scritta. È il suo volto che ho immaginato in ogni istante.




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