-Fünfzig Sätze-
[ #50 – Manette]
Nana
avrebbe tanto desiderato che il patrigno di Mayu finisse in manette per
quello che aveva fatto alla ragazza, ma sapeva che lei non
l’avrebbe mai voluto, quindi continuò a fissare
quella
cabina pubblica senza osare fare una telefonata anonima alla
polizia per denunciare il fatto.
Cinquanta frasi per due dolci fanciulle: Nana e Mayu
[Shoujo-ai - Nana x Mayu]
FanFiction partecipante
alla Challenge indetta dalla community "1frase"
utilizzando il Set Epsilon
-Titolo:
Fünfzig Sätze
-Autore:
XShade-Shinra
-Fandom:
Elfen Lied
-Pairing:
Nana x Mayu
-Genere:
Vari generi
-Rating:
Giallo
-Avvisi:
Shoujo-ai, What if..., Missing Moments
-Capitoli:
One-Shot
-Disclaimer:
Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e comunque non
esistono/non sono esistiti realmente, come d'altronde i fatti in essa
narrati. Inoltre questi personaggi non mi appartengono (purtroppo...),
ma sono proprietà dei relativi autori; questa storia
è stata scritta senza alcuno scopo di lucro ma solo per puro
divertimento.
-Note: il
titolo è in tedesco, e significa "cinquanta frasi",
anche se la parola Sätze
ha anche altri significati, tra cui anche "serie/set".
-Fünfzig Sätze-
#01 – Gelosia
Loro due non sapevano cosa fosse la gelosia,
poiché si
fidavano talmente tanto l’una dell’altra che non
c’era bisogno di annacquare un sentimento così
denso come il loro amore miscelandolo con essa.
#02 – Lenzuola
Nana aveva ormai capito di essere un caso disperato, e anche il
semplice stendere delle fresche lenzuola bianche profumate
d’ammorbidente era un compito da cui Mayu aveva deciso di
alleggerirla.
#03 – Caffè
«Che amaro…»,
guaì Nana, tirando fuori la linguetta color caffellatte,
mentre Nana le porgeva un sorriso di cortesia, indicandole lo zucchero,
che naturalmente la Silpelit non aveva messo.
#04 – Interrogatorio
Se Nana fosse stata catturata dalla polizia, l’avrebbero
senz’altro sottoposta ad un interrogatorio, e lei avrebbe
fatto di tutto affinché la dolce Mayu non potesse essere
coinvolta nella vicenda dei Diclonius.
#05 – Melodia
La voce di Mayu era pura melodia alle orecchie di Nana, soprattutto
quando le sussurrava quelle due parole così pure
all’orecchio.
#06 – Lavoro
«Voglio trovare un lavoro», disse Nana,
decisa come non mai, facendo ridere Kouta, «Così
io e Mayu ci sposeremo e andremo a vivere per conto
nostro», aggiunse, prosciugando il sorriso dalla faccia
del padrone di casa, il quale si segnò mentalmente di dover
spiegare gusto qualcosina
alla Silpelit.
#07 – Denti
Mayu non mostrava mai i denti mentre sorrideva, come Nana del resto,
anche se quest’ultima li mostrava spesso e volentieri quando
la facevano irritare.
#08 – Libro
Nana adorava i libri di favole e fiabe, e la sua storia preferita era
cenerentola, perché le ricordava un po’ la sua
storia, soprattutto nella parte delle sorellastre e del principe
azzurro, anche se nel suo caso era una timida principessa bruna.
#09 – Chiave
Tutti in famiglia avevano una copia della chiave di casa, tranne le due
inquiline più giovani, che ne avevano una in comune.
#10 – Sguardo
Lo sguardo dall’iride rosacea si posò su quello
castano scuro, quasi mogano, della giapponese per chiedere conforto, un
abbraccio, una carezza… un bacio.
#11 – Biancheria
«Chissà se questi piaceranno a
Nana…», borbottò tra sé
e sé la giapponese, guardando due completini di biancheria
intima: uno verde con le fragoline rosse e uno nero con i lecca lecca
colorati.
#12 – Massaggio
«Auhhuu… Che bellezza!»,
miagolò Nana, mentre la ragazza dai capelli bruni le
massaggiava i moncherini indolenziti.
#13 – Sete
La sete di conoscenza aveva portati gli scienziati a far diventare quei
Diclonius delle cavie da laboratorio, mentre la sete d’amore
di quegli esseri soli e sfruttati li aveva fatti diventare gli esseri
più fedeli sulla faccia della terra.
#14 – Regalo
Nana non aveva dei suoi soldi personali, quindi decise di preparare lei
stessa un regalo per il compleanno di Mayu, intrecciando la canapa per
fare un cestino per contenere la frutta, sicura che sarebbe stato di
suo gradimento, per quanto la forma potesse lasciare alquanto a
desiderare.
#15 – Fotografia
Non avendo neppure una foto assieme, Mayu e la Diclonius numero sette
decisero di scattarne una sulla spiaggia, dove era cominciato tutto.
#16 – Istante
Per un solo, brevissimo istante, Nana pensò che non sarebbe
stata degna di stare con una persona buona e gentile come Mayu, ma
bastò un solo abbraccio della ragazza per poter dissipare
qualunque dubbio dal suo cuore.
#17 – Cane
Se Wanta potesse parlare, potrebbe senz’altro raccontare
tantissimi segreti, come i baci scambiati nel boschetto, i bagni di
mezzanotte al mare e i loro teneri incontri di acerbo amore tra le
lenzuola.
#18 – Rossetto
Nana non aveva idea di come si mettesse un rossetto, ma
pensò che sulle labbra di Mayu non ci sarebbe stato bene:
erano bellissime al naturale.
#19 – Orologio
L’orologio scandiva l’ora con i suoi infiniti
ticchettii, che le due ragazze, nascoste sotto le coperte nel buio
della loro camera, nemmeno sentivano.
#20 – Computer
L’idea di comprare un computer venne stroncata sul nascere da
un piccolo piagnucolio di Nana, troppo sconvolta dalle tecnologie umane
– ancora eccessivamente legata ai demoni che la seguivano da
quando era stata usata come cavia in quel laboratorio –, per
riuscire ad accettare quel laptop in casa; e Mayu sorrise, pensando tra
sé e sé che un cellulare con il GPRS sarebbe
andato più che bene ugualmente.
#21 – Salato
Il gusto salato dell’acqua di mare restava sulla pelle di
Nana come una leggera pellicola, che però non dispiaceva
affatto al contatto con la lingua di Mayu.
#22 – Pelle
Le loro pelli erano giovani e morbide, ed amavano accarezzarle a
vicenda, fregando pelle contro pelle.
#23 – Dolce
Mayu si poteva descrivere con un solo aggettivo: dolce; ma Nana, quando
si parlava di lei, usava tutti gli aggettivi al superlativo, assoluto o
relativo a seconda dei casi.
#24 – Maglia
Il vantaggio di essere una Diclonius, per Nana, era che poteva lavorare
a maglia con diversi ferri alla volta grazie ai suoi
vettori… se solo ne fosse stata capace senza attentare in
continuazione alla vita di Mayu.
#25 – Gelo
«Nana, ho freddo…»,
sussurrò Mayu a causa del gelo pungente di quella notte, e
la Silpelit la abbracciò, riparandola con i suoi arti finti
e dandole calore con il proprio corpo.
#26 – Pallone
Se c’era una cosa che Nana e Mayu adoravano fare, era giocare
a pallone con Wanta.
#27 – Alba
I primi raggi di sole filtrarono dalla finestra, illuminando i corpi
nudi delle due ragazze che giacevano sognanti sul letto, abbracciate.
#28 – Oscurità
Nana racchiudeva una parte oscura dentro di sé, questo lo
sapevano tutti, ma in quella casa regnava la tranquillità
non solo perché Nana era comunque di indole buona, ma
perché gli inquilini che ivi abitavano erano certi che Mayu
avrebbe potuto placare l’oscurità nel suo cuore
grazie alla dolcezza che le infondeva quotidianamente.
#29 – Lacrime
Nana non riuscì a trattenere le lacrime quando
tornò sana e salva a casa, potendo così
riabbracciare la piccola Mayu che l’aveva aspettata in piedi,
incapace di dormire.
#30 – Tatuaggio
Mayu si stava recando per la prima volta in vita sua da un tatuatore,
accompagnata da Wanta, perché voleva fare una cosa che
desiderava da tempo: tatuarsi il numero sette su una spalla.
#31 – Occhiali
Nana aveva un debole per le persone che portavano gli occhiali
– perché le ricordavano suo padre –, ma
Mayu era decisamente carina anche senza di essi.
#32 – Latte
Latte e miele prima di andare a dormire erano d’obbligo in
Inverno, per scaldare lo stomaco, quando le due non avevano nemmeno la
forza di spogliarsi a causa del freddo intenso.
#33 – Taglio
«Nana, dacci un taglio, è imbarazzante»,
disse Mayu,
sbuffando, mentre la Silpelit le palpava il seno in pubblico.
#34 – Anniversario
Era passato un anno da quando Nana l’aveva baciata per la
prima volta, ma le sembrava che fosse passato molto di più,
dato che il loro rapporto era già saldo e consolidato.
#35 – Quadro
«E’ un Picasso?», chiese Mayu,
guardando la tela dove Nana stava disegnando; e la risposta
“No, sei tu”,
le fece raggelare il sangue nelle
vene, soprattutto quando la Silpelit aggiunse con un sorriso:
“Ed
è un quadro per te”.
#36 – Ripetere
Mayu odiava ripete in continuazione a Nana che ciò che
faceva era pericoloso, che la guerra era stupida e che teneva troppo a
lei per rischiare di perderla… e quanto la amasse.
#37 – Sfumature
Ogni parola può avere una sfumatura diversa a seconda del
significato, ecco perché dapprima, quando Nana le disse
“mi piaci”, Mayu non capì esattamente
cosa volesse dire, finché le labbra della Silpelit non si
posarono sulle sue.
#38 – Significati
La parola Nana aveva diversi significati, tra cui
“sette”, il quale divenne il numero preferito da
Mayu.
#39 – Ossessione
Nana all’inizio era la sua ossessione – per colpa
sua fece incubi mostruosi (che avevano come protagoniste ragazze dai
capelli rosacei che venivano mutilate) per mesi –, poi, piano
piano, quel sentimento diventò ancora più grande,
evolvendo in ossessione amorosa.
#40 – Sabbia
La pioggia batteva impietosa sopra gli ombrelli aperti delle due
ragazze, mentre il vento soffiava forte e tempestoso, facendo
imprigionare diversi granelli di sabbia tra i loro corti capelli.
#41 – Aereo
La Silpelit non aveva mai visto un aereo prima di lasciare il
laboratorio – aveva visto solo elicotteri – e
quando Mayu gliene face vedere uno che saettava nel cielo, ne rimase
affascinata, sognando di poter essere lassù, lontano da
tutti, sola con la sua amata nella vastità del cielo.
#42 – Viaggio
Un viaggio sarebbe stato l’ideale per rilassarsi dopo tutta
la loro avventura, ma Nana non voleva andare via dalla casa che
condivideva con Mayu e gli altri, perché sperava che la
Regina tornasse per farle vedere che l’amore tra un essere
umano e un Diclonius era possibile.
#43 – Bosco
Quel boschetto che portava al tempio era un luogo molto particolare per
loro, soprattutto perché, dopo aver consumato una notte
d’amore, solevano tornarci il giorno successivo con la luce
per poter cercare le cose che puntualmente perdevano.
#44 – Bracciale
Non sapendo cosa regalarle, Nana decise di fare un bracciale con le
conchiglie trovate in spiaggia la sera prima, cercando di non fare
troppi disastri.
#45 – Sesso
Loro non avevano mai fatto sesso, ma solo l’amore.
#46 – Polvere
Non era esattamente polvere di stelle quella che Mayu trovò
nascosta in un cumuletto sotto il tappetino del bagno:
«Nanaaa…?» la chiamò,
sbuffando;
avrebbero fatto quattro chiacchiere.
#47 – Penna
«Mayu, ho una cosa per te», disse la
Diclonius, mostrandole una penna di gabbiano, «L’ho
trovata al mare, sulla spiaggia, e ho pensato che
potesse piacere anche a te», spiegò,
sfiorandole la guancia con quella morbida setola bianca dalla punta
grigia.
#48 – Lingua
La loro lingue si accarezzavano piano tra loro, incaute e inesperte, ma
seguendo lo stesso istinto che le aveva spinte ad avvicinarsi
l’un l’altra, a chiudere gli occhi e posare le
labbra su quelle della compagna, lasciandosi trasportare da una
passione che iniziava a sbocciare.
#49 – Note
Quel giorno Mayu aveva preso due note, ma nessuna delle due era
esattamente colpa sua: una era per aver portato un’estranea
in classe – Nana l’aveva seguita –, e
l’altra è stata perché quando la sua
coinquilina aveva sentito la parola “nota” aveva
chiesto se avesse potuto avere un Fa diesis.
#50 – Manette
Nana avrebbe tanto desiderato che il patrigno di Mayu finisse in
manette
per quello che aveva fatto alla ragazza, ma sapeva che lei non
l’avrebbe mai voluto, quindi continuò a fissare
quella cabina pubblica senza osare fare una telefonata
anonima alla polizia per denunciare il fatto.
§Owari§
XShade-Shinra
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