La rivincita..
A Chiara, che mi ha
fatta appassionare alle FF,
e
a Giuliana, che legge e approva ogni
passaggio..
La sala d'ingresso era
piena di alunni con le bacchette alzate,
pronti a sfidarmi.
Che stolti.
Io, Lord Voldemort, non avevo neanche
intenzione di scendere laggiù a combattere.
Stavano aspettando
lui.
Lui, il ragazzo che era sopravvissuto, l'unico mai sopravvissuto
all'anatema che uccide, l'unico mai sopravvissuto a me.
Avevo
sopportato per fin troppo tempo i suoi giochetti e le sue stupide
vittorie.
Ne avevo abbastanza.
La scuola era infestata
da mangiamorte
e nel cielo volavano numerosi dissennatori, pronti, a un mio cenno, ad
attaccare.
Gli avevo fatto
sapere che sarebbe dovuto uscire e
venire da me, e avrei salvato i suoi compagni.
Ero sicuro che lo
avrebbe fatto, non poteva sopportare che altri soffrissero per lui.
Molto generoso da parte sua, anche perché ormai tutti quelli
che
gli volevano bene erano morti a causa sua.
Guardando dalla
torre, noto una certa agitazione tra i ragazzi.
Tra di loro c'è Potter con quei due amici.
Lo sento urlare ma non capisco cosa dice, starà facendo uno
dei soliti discorsi d'incoraggiamento.
Non ne riesco a sopportare neanche la vista e con Lucius e
Bellatrix entro nella scuola.
Tutti
ammutoliscono, lentamente sono accerchiati dai mangiamorte.
Lui si volta, spavaldo, con la bacchetta in mano, pronto al duello.
Dico il suo nome con disprezzo mentre tutti si ritirano alla base delle
scale, sul fondo della sala.
Iniziamo a girare in tondo, stando pronti a colpire.
Lui inizia a parlare di Severus, di come amava sua madre, come se
m'interessasse, si era messa in mezzo, non ci si oppone al destino.
Non
ci si oppone a me.
Inizia poi a parlarmi di una bacchetta.
Stupido, crede che non sapessi di dover uccidere il vecchio
proprietario per averla mia.
Non sa che io ho sconfitto Draco per primo.
E' convinto di sapere tutto, di essere il vero proprietario della
bacchetta di sambuco.
Gli lascio questi ultimi attimi di gloria,
dopodiché alziamo simultaneamente il braccio.
Mi preparo a lanciare l'avada kedavra, ma poi penso che non ci sarebbe
alcun gusto.
Meglio farlo soffrire, voglio dimostrargli chi tra i due è
il più forte.
"Crucio!"
Come al solito non ha usato un anatema che uccide, il suo expelliarmus
mi ha appena sfiorato.
Si dimena in aria, con le braccia e le gambe aperte, in preda a un
dolore atroce.
La sua bacchetta
è per terra, la raccoglie subito Lucius per me.
Inizio a raccontargli di
quando, ancora studente, avevo saputo dei doni della morte, e di come
Silente mi aveva gentilmente spiegato i loro utilizzi.
Il suo volto storpiato dal dolore esprimeva una grande sofferenza,
sofferenza che mi scatenava una grande soddisfazione.
Un sorriso mi spunta sul volto e i nostri occhi s'incontrano per un
secondo, prima di urlare.
"Avada kedavra!"
Il suo corpo smette di muoversi e quando mi avvicino, i suoi
occhi sono spenti e vuoti.
Nella sala si sentono dei sussurri, delle grida, dei pianti.
E' morto.
Harry Potter è morto.
Questa è la
mia prima FF,
ne ho altre nel quaderno che aspettano solo di essere trascritte e
probabilmente ci sarà qualche tempo verbale non proprio
azzeccato..:)
Ho pensato che fosse la più adatta ad
essere pubblicata per prima,
quella che secondo me rappresenta la fine di HP,
come avrebbe dovuto essere..
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