It's Britney Bitch?
Le cuffie nelle orecchie. L’Ipod tra le mani. E tutto intorno, il silenzio.
Play.
It’s Britney Bitch?
La leggo negli occhi dei paparazzi, quando mi bloccano, mi soffocano, urlano il mio nome inseguendomi. Negli scatti dei fotografi che cercano dietro ad i miei occhiali scuri i segni di una follia che mi tiene sveglia la notte; dietro al mio silenzio, il vuoto di chi ha perso la via, e vive barcollando su tacchi esagerati solo per mettere in mostra le gambe: It’s Britney Bitch?
La leggo sui giornali, nascosta tra le righe. “E' finita” scrivono alcuni. Ma per altri sono già risorta. Come un Dio, ho diviso il mondo: da un lato chi mi considera ancora la regina di fronte a cui inchinarsi, con le cadute e le imperfezioni di una voce piegata dalla droga, con la forza di mostrarsi anche sconfitta; chi nascosto tra la folla urla il mio nome ricordandomi di non precipitare, chi mi cerca nella polvere dell'inferno ed è pronto a sostenermi; dall'altro mai cancellati e indelebili nella memoria gli sputi sulle guance, le risate di scherno ad ogni mio tentativo di essere diversa da quell’immagine che mi ingabbia e dalla quale non posso più liberarmi; i titoli delle riviste: “Britney Spears: un taglio netto con il passato” ; i miei battiti solo contro il mondo malcelati sotto un abito troppo scollato; silenzi di un applauso mancato: It’s Britney Bitch?
Che mi chiamino come vogliamo, sono gli scandali a farli parlare? O il disgusto di una vita oltre ogni limite? Sono i matrimoni falliti alle spalle? O le nottate trascorse tra un locale e un altro? Sono le allucinazioni di una pasticca? O il denaro in cui sto annegando?
Sono scandalo. Sono disgusto. Sono fallimento. Sono sesso. Sono malattia. Sono un’allucinazione mascherata da realtà. Sono un incubo. Sono corruzione. Sono desiderio.
Sono quotidianità. Sono tenerezza. Sono il gradino più alto del successo. Sono il tuo sorriso riflesso nei miei occhi. Sono la realtà travestita da allucinazione. Sono virtù. Sono desiderio.
Sono Britney Spears. |