Salve, devo dire che questa “storia” me la sono immaginata
migliaia e migliaia di volte in modi diversi… e nella mia mente era
praticamente perfetta anche se non arrivavo mai ad una fine XD
E’ una delle mie one-shot XD solo che a differenza delle
altre che scrivo non dovrebbe essere così tragica XD ma non fidatevi troppo di
me^^
E la dedico al mio amore ed ai giorni fantastici che
abbiamo trascorso insieme…
Lo so che non c’entra niente ma volevo lasciarvi un…
AVVISO IMPORTANTE:
Consiglio a tutti voi di scaricarvi (ho detto scaricarvi????
Intendevo: comprare! XD) questa stupenda canzone: Hide and Seek di
Himogen Heap… E’ la canzone della pubblicità della skoda octavia^^ Tutto quello
che posso dirvi è che quando dopo mille peripezie sono riuscita a scaricarla
(ehm… comprarla XD) e a sentirla, sono scoppiata a piangere da quanto è intensa
ed emozionante… Bhe io l’ho detto per voi^^
Ok, adesso scrivo la ff^^ Devo scegliere le parti migliori
dei miei viaggi mentali e congestionarle tutte qui XD ce la posso fare!
Buona lettura! ( Auguri XD Abbandonate ogni speranza di
felicità o voi che leggete XD)
La Corsa
Avete mai corso come se da una corsa dipendesse la vostra
intera esistenza?
Come se aveste alle calcagna qualcuno seriamente
intenzionato a farvi fuori con la bacchetta sguainata ed il volto trasfigurato
in una smorfia terrificante? o come se steste camminando su un ponte sul punto
di crollare?
Bhe, un ragazzo biondo, snello, con due diamanti grezzi al
posto degli occhi, lo stava sperimentando in quel momento…
Ma non c’era nessun assalitore che lo inseguiva e nessun
ponte stava per crollare… Solo un lungo ed orribilmente bianco corridoio di un
lungo ed orribilmente bianco ospedale; questo aveva davanti, dietro, intorno a
se, il giovane…
E l’unica cosa che sapeva era che avrebbe dovuto continuare
a correre, perché da quello sarebbe dipesa la sua vita…
Quel ragazzo era solo, nel solo corridoio, con un solo
obiettivo che doveva raggiungere… null’altro esisteva…
Inchiodò di colpo scivolando appena sulle piastrelle bianche
e lucide del pavimento che brillavano alla luce delle lampade… Tutto così
orribilmente bianco…
C’era quasi… il suo obiettivo non era lontano… Ma le parole
che sentì rimbombare nel corridoio vuoto e bianco fondarono a mille milioni di
chilometri di distanza il suo obiettivo:
“Il sig. Potter, purtroppo, ha subito gravi violenze fisiche
e maltrattamenti, violenze carnali… sessuali… assoggettamento psicologico… E’
psicologicamente e fisicamente distrutto anche se le ferite e le fratture non
sono nulla che non si possa curare entro qualche giorno… A parte le cicatrici…
alcune credo che rimarranno… E’ già un miracolo che l’abbiano trovato vivo!”
Il biondo fece un passo indietro… Svuotato, totalmente
svuotato… La testa gli girava, il suo corpo non rispondeva più… Qualcuno gli
stava stringendo lo stomaco in una ferrea presa che non lo voleva mollare…
L’inseguitore l’aveva raggiunto… Il ponte era crollato…
Come tanti altri corridori, quel ragazzo non era arrivato al
traguardo in tempo… Rimaneva lì, come pietrificato, ancora distante dalla fine…
Una ragazza dai lunghi capelli ricci singhiozzò… Aveva il
volto sommerso dalle lacrime… Accanto a lei un diciassettenne alto e
lentigginoso esibiva una faccia stravolta mentre si lasciava cadere su una
delle orribilmente bianche sedie di quell’orribilmente bianco corridoio… “E
s-si riprenderà?” Esalò a fatica…
“E’ sotto shock… Ma la compagnia degli amici e dei cari gli
sarà essenziale per riprendersi… Senza di voi non ha speranze… Con voi potrà
tornare a vivere…”
I due ragazzi si scambiarono un’occhiata piena di sentimenti
così diversi e contrastanti che se mi mettessi a farvi un elenco probabilmente
smettereste di leggere alla seconda riga della terza pagina…
“E… e… come reagirà ora?”
“Non si è ancora svegliato… Non possiamo dire a priori quale
sarà la sua reazione ad una detenzione del genere… Dipende tutto da lui…
Potrebbe manifestare aggressività, impazienza, o finire in una specie di stato
catatonico… Potrebbe allontanarvi mavoi dovete fargli capire che deve fidarsi.”
Rispose l’uomo con aria seria…
Ed in tanto il corridore stava immobile… Nel bel mezzo del
corridoio… Fissando l’uomo che aveva bruciato il suo traguardo…
“Malfoy?” Nel sentirsi chiamare voltò appena la testa
individuando la ragazza mora che lo fissava… Gli occhi rossi e fuori dalle
orbite per il troppo piangere… Anche il tipo coi capelli rossi lo individuò
scattando in piedi e guardandolo con uno sguardo che lanciava fiamme…
“Che diavolo ci fai qui, Malfoy?” Chiese ostico facendo un
passo nella sua direzione… Il ragazzo chiamato Malfoy rimase immobile…
“Vattene!” … Nessuna risposta… Nessun movimento… Altri maghi
dal camice bianco avevano notato il nervosismo crescente e si erano fermati a
fissare la scena metà incuriositi metà preoccupati…
“Ti ho detto di andartene, brutto stronzo!” Fece per
avventarsi su di lui ma in quel momento gli uomini intervenirono, bloccando il
Rosso per le braccia… Tuttavia questo non gli impedì di continuare a sfogarsi…
”Non credi di aver fatto abbastanza danni??? Eh??? Vuoi riportarlo da quei
figli di puttana??? Godi che stia così male, vero??? Vieni qui se hai il
coraggio, brutto stronzo!”
“Ron…” Tentò la ragazza…
“Zitta, Hermione! Lasciatemi! Io ti distruggo, Malfoy!Sei un
bastardo Mangiamorte! Non osare MAI più avvicinarti ad Harry! MAI!” “Ron… Non è
stata colpa sua…”
“Sì che è stata colpa sua! Bhe, la gara è finita! Non devi
più dimostrare niente,Malfoy! Hai vinto! Sei contento??? Ora esci dalla nostra
vita, dalla SUA vita e non farti più vedere!!!” A quel punto Ron si districò
dalle braccia che lo trattenevano percorrendo a passo deciso il corridoio fino
a sparire divorato da quel bianco… Quell’orribile bianco che continuava a
riempire la testa del ragazzo…
“Draco, Harry…” Quando Hermione pronunciò quel nome, Draco
sollevò una mano per interromperla… Non voleva sentire… Non voleva credere…
Si voltò. Prese a camminare nella direzione opposta,
ripercorrendo il tragitto che aveva fatto per arrivare, buttando all’aria tutto
quello in cui aveva sempre creduto… Che non bisognava mai tornare sui propri
passi.
*~*~*~*
(Quella che segue
è una scena ispirata da Q.a.F. Nd Lily)
1 mese dopo…
Quel bellissimo ragazzo biondo era ancora lì, anche quella
notte… In quel lungo corridoio orribilmente bianco… Avrebbe voluto accendersi
una sigaretta ma sapeva che in quel posto gli avrebbero fatto parecchie storie…
Fissava una figura oltre un vetro… Un ragazzo, moro, bello,
sdraiato in una posa rigida su un letto dalle lenzuola orribilmente bianche,
come tutto, in quel posto… Aveva gli occhi chiusi… Ma forse “serrati” sarebbe
la parola più giusta da usare… Chissà se dormiva veramente… Chissà da quanto
non dormiva veramente… Una pozione soporifera era posata sul suo comodino, come
sempre… Come ogni notte da un mese a quella parte…
Gli occhi grigi di Draco Malfoy scintillarono quando Harry
Potter si agitò nervosamente nel sonno pronunciando parole sconnesse che,
attraverso il vetro che li separava, Draco non poteva sentire…
Erano un mese e dieci giorni che non si parlavano…
Erano un mese e dieci giorni che Harry non vedeva Draco…
Ed era un mese che tutte le notti Draco andava lì e rimaneva
delle ore a fissare il suo “giochino” dormire…
Perché quello doveva essere Harry per lui… Solo un giochino,
un passatempo sessuale, qualcosa che quando ti sei stufato non ci metti niente
a buttare… Ma, evidentemente, questa volta il passatempo si era preso un posto
migliore nel cuore del giocattolaio… Anzi, si era totalmente portato via il suo
cuore… Tuttavia Draco non poteva scordarselo… Non poteva scordarsi quello che
LUI aveva fatto accadere un mese e dieci giorni prima… Quella sua stupida
negligenza che si era portata via l’unica persona che importasse davvero…
Suo padre li aveva scoperti… Lucius Malfoy era venuto a
sapere della loro relazione… Ed aveva cominciato a spiare il figlio
attentamente, senza farsi scoprire… E quando i due ragazzi si erano incontrati
in un apparentemente vuoto Malfoy Manor, Lucius aveva catturato il moro ed
aveva diseredato il figlio, troppo debole nell’animo per far realmente del male
al proprio erede… Era stato Lucius stesso a tenere la cosa nascosta al Signore
Oscuro… Voleva proteggere Draco…
Tuttavia prima che la cancellazione del cognome “Malfoy”
successivo al nome “Draco” fosse effettuata, Lucius fu ucciso in battaglia…
Dio solo sapeva quante piste avesse tentato di seguire Draco
per arrivare al suo amore…
Quanti attacchi aveva sferrato in quei dieci giorni che gli
erano parsi lunghi dieci anni…
La sua corsa per la salvezza era cominciata lì… Ed era
terminata con il ritrovamento del ragazzo che amava, o almeno di quello che ne
era rimasto…
Non era stato presente all’irruzione degli auror che aveva
tratto in salvo il moro… Ed era venuto a sapere del blitz quando ormai era
avvenuto, altrimenti avrebbe tentato di parteciparvi… E poi, in ospedale, la sua corsa era stata arrestata ed ora uno
spesso vetro trasparente lo divideva dal suo traguardo…
Tutte le notti dopo quella del salvataggio era andato lì…
Ormai conosceva a memoria la sua figura stanca, la posa che assumeva durante i
suoi inquieti sonni, quella mano serrata a pugno sulle coperte che si teneva
strette addosso…
Si mise una sigaretta in bocca senza accenderla, continuando
a fissare oltre il vetro…
“Ciao, Draco” Il biondo sussultò appena nel sentire una voce femminile dietro di sé;
si voltò di scatto. Non appena identificato il suo interlocutore si rivoltò
verso la stanza semibuia dietro alla vetrata… “Che vuoi, Granger?” Chiese
fiacco… L’acuta ostilità di sempre si era persa nella sua gola… Non smise di
fissare Harry…
“Solo parlare…” Rispose tranquilla, Draco l’avvertì sedersi
su una delle sedie alle sue spalle.
“E di cosa dovremmo parlare?”
“Potremmo parlare… di te… Del fatto che vieni qui tutte le
notti da quel giorno ma non vuoi che lui lo sap…” “Oppure potremmo imparare a
farci i cazzi nostri, che ne dici, Granger?” La interruppe Malfoy per nulla
incline ad affrontare quell’argomento…
“Perché non vuoi vederlo? Gli farebbe bene… TI farebbe
bene...” Draco finalmente si voltò.
“No! Non c’è niente che io possa fare per lui! E comunque…
Ho già fatto abbastanza…” Terminò abbassando lo sguardo.
“Non devi sentirti in colpa… Insomma, non potevi saperlo!
Non è colpa tua…”
“Non ha importanza ormai… Nessuna fottuta importanza…”
“Sì che importa! Tu puoi fare molto per Harry!”
“Tel’ho già detto,Granger! Non c’è niente che io possa
fare…”
Vi fu qualche secondo di silenzio in cui i due si fissarono…
“Tu non sai come sta Harry, vero?” Chiese Hermione con una
bassa voce tremula… Draco non rispose, tornando a fissare il letto oltre il
vetro che ospitava la persona che affollava senza sosta i suoi sogni… i suoi
incubi…
“Lui… Lui è diventato ostile… Aggressivo a volte… Vuole
stare sempre solo ma non deve!… Lui… Ci respinge duramente quando lo andiamo a
trovare… Non ci vuole attorno a lui e n-non…” E singhiozzò portando una manica
ad asciugarsi gli occhi, avrebbe tanto voluto scacciare via tutto quel dolore
come faceva con le lacrime… “Non si fa toccare da nessuno… Quello che è
successo… Lo psicomago dice che lo fa sentire perennemente vulnerabile… Ha
paura di tutti, anche di noi… Non si fa nemmeno me-medicare… Lo d-devono
addormentare… Io… Io rivoglio il vecchio Harry… Mi manca…”
Ormai stava piangendo sonoramente, ma di certo non si
aspettava che Malfoy la consolasse! Difatti era rimasto immobile, lo sguardo
fisso su quella figura desolante oltre il vetro… La mascella serrata…
“Ed io cosa dovrei fare?” Chiese dopo qualche secondo di
silenzio…
“Toccalo… Solo così supererà lo shock… Lasciandosi toccare…”
Draco rivolse lo sguardo verso di lei… Uno sguardo di ghiaccio puro… La bocca
deformata da una strana smorfia… “Vuoi che lo fotta???” Sputò fuori in un
sibilo di rabbia repressa, di angoscia e frustrazione… “Vuoi che me lo porti a
letto?”
Silenzio… Poi vi fu una tremula ed incerta risposta… “Io lo
rivoglio indietro… Voglio che sia di nuovo felice… E se quello è l’unico modo…”
Draco sbuffò e lanciando un’ultima occhiata al ragazzo
addormentato ripercorse il corridoio all’inverso, vero l’uscita da quel posto
così orribilmente bianco
Quando ebbe voltato l’angolo la ragazza sospirò un debole…
“Grazie…”
*~*~*~*
Quella notte Draco non tentò nemmeno di dormire… Rimase a
camminare sotto la pioggia che cadeva quasi ininterrottamente ormai da una
settimana…
Una lacrima di stanchezza, tristezza ed impotenza scese dai
suoi occhi confondendosi subito con le grosse gocce che scendevano dall’alto…
Nella sua testa mille domande… mille dubbi… mille paure…
Ma il mattino seguente era lì, Davanti alla sua stanza…
Ancora una volta, ma era la prima volta che la vedeva illuminata dalla luce del
giorno… Niente, la luce non faceva alcuna differenza… La stanza era triste e
spenta come ogni notte… Spenta come il corpo di quel ragazzo steso tra le
coperte, una mano serrata su di esse, che fissava il vuoto, gli occhi sbarrati,
la bocca leggermente aperta a richiamare ossigeno…
Draco chiuse gli occhi forte e li riaprì di scatto… Ma Harry
era ancora lì, nella stessa posizione… Non era un brutto sogno…
Fece un passo verso la porta… La paura cresceva… Posò una
mano sulla maniglia… Scottava… scottava da matti, bruciava la sua carne…. Serrò
le dita attorno ad essa e la abbassò, lentamente…
In quel preciso momento, quando sentì la serratura scattare,
pensò di non potercela fare… Di fuggire da tutto quello, di buttarsi tutto
dietro alle spalle… Ma non poteva… Il traguardo non era ancora raggiunto, e lui
non si tirava mai indietro.
Spinse la porta e scivolò silenziosamente nella stanza… La
richiuse piano alle sue spalle e si voltò verso quel letto… Lui era lì…
Harry…
E lo fissava con uno sguardo indecifrabile… Gli occhi verdi
resi ancora più luminosi dalla luce della finestra… Ma era solo la reminescenza
di quel brillio che prima vedeva nei suoi occhi… Come quelle stelle che si sono
spente secoli fa ma di cui noi vediamo ancora la luce…
Draco inghiottì il groppo che gli si era formato alla gola e
parlò… “Ciao, Potter”
La risposta che ottenne non fu quella in cui aveva sperato…
“Cosa ci fai qui, Malfoy?” La sua voce era dura, arrabbiata…
Draco fece un passo verso di lui… “Sono venuto a sapere come
stavi…”
“Sono vivo, ora puoi andare…” Rispose sempre duro senza
guardarlo negli occhi… Evitava il suo sguardo…
Fece un altro passo e la mano di Harry si serrò ancora di
più sulle coperte tirandosele addosso…
“Stammi lontano, Malfoy! Non sono più la tua puttana!” Il
viso di Draco si contrasse… “E’ inutile che fai quella faccia! Non sei venuto a
trovarmi da quando sono qui! Non hai fatto niente in questo ultimo mese! Te ne
sei fregato di me!”
“Io… Non sono potuto venire…” Tentò di difendersi Draco da
quelle parole scottanti…
“Non sei POTUTO venire??? O forse non sei VOLUTO venire?
Dimmi, Malfoy, ti sei divertito senza di me? Eh? Ti è piaciuto spedirmi dai
mangiamorte, vero? Anche se non c’è nessuna accusa contro di te lo so che sei
stato tu! Tu mi hai mandato in quel posto! TI ODIO! Sei solo un fottuto
bastardo! Crepa! Vattene! E’ tutto merito tuo!” Sproloquiò Harry con gli occhi
fuori dalle orbite
Un passo… un passo all’indietro che firmò la sconfitta di
Draco… Un’altra.
“Ascoltami un attimo…” Ma l’espressione di Harry lo fece
desistere… Anzi, lo fece incazzare!
“Senti, allora crepa! Sei solo un cretino, Potter! Io non
c’entro un cazzo! Rimani a deprimerti del tuo letto di merda che tanto a me non
me ne frega un cazzo di come stai!”
SBAM
*~*~*~*
E se la scena precedente si era conclusa con uno SBAM questa
si aprirà con uno:
SBAM
Draco irruppe nella propria stanza sbattendo la porta senza
riguardo…
Ma si fermò… Di colpo e, come se fosse tutto normale, si
tolse con grazia mantello e maglione, rimanendo in camicia e pantaloni. Poi le
scarpe... Andò verso la bella scrivania di quercia e vi si appoggiò,
puntellandosi sulle braccia tese. Socchiuse gli occhi e…
Afferrò uno dei suoi preziosissimi fermalibri di cristallo e
lo scagliò attraverso la stanza. Quello andò a frantumarsi contro la parete
opposta in tanti piccoli pezzi che raggiunsero, saltellando, i piedi nudi del
ragazzo. Poggiandosi al muro con la schiena si fece scivolare fino a terra
coprendosi il volto con le mani… I capelli celavano il volto rigato dalle
lacrime sottraendolo alla vista di ogni oggetto di quella stanza curiosa…
Terminato quello sfogo si alzò stancamente lasciandosi
cadere sul letto, dalla parte che occupava ogni notte… Ed affianco a lui… il
vuoto. Un vuoto che non era occupato ormai da tempo… un mese e undici giorni.
Uno in più.
Draco, il volto ancora arrossato e la faccia stravolta, tese
un braccio tirandosi addosso il cuscino di Harry… Vi affondò il volto alla
ricerca del suo profumo… Era quasi andato via del tutto…
In quella posizione, stringendo il cuscino del proprio
ragazzo, Malfoy si addormentò….
Quando si svegliò, molte ore più tardi, trovò un paio di
occhi di un intenso blu notte che lo fissavano…
Mollò immediatamente la presa sul cuscino mentre si tirava
su a sedere.
“Blaise!”
“Allora non ti sei dimenticato di me!” Fece il ragazzo
seduto sulla poltroncina affianco al letto.
“Che vuoi?” Chiese Draco brusco, portandosi i capelli
indietro in modo da liberarsi il viso…
“Vorrei che tornasse tutto come un mese fa, chiedo troppo?”
Draco non gli rispose, scese dal letto andando verso
l’armadio in cerca di una camicia pulita… Odiava dormire con i vestiti addosso.
“Chiedo troppo anche se ti chiedo di rispondermi?”
“Fammi delle domande sensate e io ti risponderò” Rispose
Draco cercando di non saltargli addosso e picchiarlo a sangue.
“Sei andato da lui, vero?”
Draco si voltò di scatto a guardarlo… come cazzo lo sapev-
“Ti conosco, Draco. – ed occhieggiò il pavimento cosparso di
piccoli frammenti di cristallo – Non sei il tipo da perdere il controllo senza
un motivo preciso.”
Draco sbuffò… “Come ti pare”. Si infilò una camicia nuova
guardandosi allo specchio mentre se la allacciava: era in uno stato pietoso. Il
viso portava ancora i segni del pianto precedente, delle ombre scure gli
incorniciavano gli occhi ed era completamente spettinato ma, per la prima volta
nella sua vita, se ne fregò.
“Draco… Lo sai che non è colpa tua…”
“Certo che lo so.”
“No, non è vero. Tu sei convinto che il ‘merito’ di tutto
vada a te, bhe, ti sbagli.”
“Ti ho detto che LO SO che è colpa di mio padre”
“Come ti pare” Fece Blaise con lo stesso tono che aveva
usato Draco. Il biondo sbuffò mentre si infilava il maglione.
“Si può sapere che cazzo vuoi???”
“Voglio che torni a parlarci. Adesso”
“No” Disse Draco ‘fuggendo’ in bagno; Zabini lo seguì.
“Invece ci andrai. E lo farai per me, per te e per lui.”
“Blaise, apri bene lo orecchie: Lui non vuole parlarmi! Mi
odia! Ed io non insisterò alimentando la cosa!” Gli sibilò in faccia spietato.
“Lui non ti odia. Ne sono sicur-“
“Che cazzo ne vuoi sapere??? Cosa vuoi capirne??? NIENTE! Tu
non sai un cazzo di noi! Di lui! e non sai niente nemmeno di me!
“Tornaci, Draco. Voi vi amate, non potete continuare così.”
SCIAFF
Draco aveva tirato uno schiaffone dritto in faccia a Blaise,
era livido…
“Che cazzo fai!”
“Lui non mi ama! SMETTILA!” Gridò Draco ma… il secondo
schiaffo fu indirizzato a lui e lo fece finire a terra dalla forza che era
stata usata.
“Ora tu andrai da lui. Adesso.”
Draco aveva le lacrime agli occhi ed i capelli spettinati
gli ricadevano scompostamente davanti al viso… “E’ notte.”
“Sì. Ma non mi sembra che questo sia mai stato un grave
problema per te, no? Non vorrai mancare all’appuntamento anche oggi, vero?”
“T-tu… come lo sai?”
“Non dire MAI PIU’ che non so un cazzo di te, chiaro? Ora
corri, non è da te mollare così presto i giochi.”
Draco si mise il mantello e le scarpe ma, prima di chiudersi
la porta alle spalle disse…
“Sono stufo di correre”
*~*~*~*
Ancora quel bianco… Accecante, terribile. Non riusciva a
liberarsene! Proprio non riusciva! Ogni volta che tornava era lì ad aspettarlo…
In agguato, per farlo desistere dal suo percorso…
E per l’ennesima volta Dracosi trovava in quel luogo, a
fissare il suo vero amore dormire… A fissare il suo traguardo senza avere la
forza per raggiungerlo…
In un attimo si sentì come tutte le notti precedenti:
stanco.
Terribilmente stanco… Come quando hai corso troppo e ti fa
male ovunque…
Ma era diverso da quella mattina… molto più… familiare…
Forse perché il bianco si vedeva meno con il buio a contrastarlo. Adorava la
notte.
Fece un passo posando la mano sulla maniglia… La abbassò,
per la seconda volta, sperando di non doverlo fare mai più, e si intrufolò
dentro , socchiudendola per non svegliare l’occupante della stanza…
Sentiva il suo odore pervadere quel bianco… Ma era diverso,
meno puro… Restava comunque il profumo più buono che avesse mai sentito
Il buio regnava sovrano, e questo lo aiutò ancora di più…
Era come se la notte sospingesse le sue membra stanche portandolo sempre più vicino
alla vittoria… alla fine di quella maledetta corsa…
E senza quasi accorgene si trovò lì, davanti a lui… E si
accorse che il premio era… il più bello di tutti. E valeva la pena di ritentare
all’infinito solo per poterlo avere…
Harry dormiva a pancia in su, come sempre. Il viso
leggermente piegato di lato, le palpebre serrate a forza quasi… Le mani
stringevano convulsamente le coperte… Era bellissimo, certo, ma a Draco mancava
la figura abbandonata di Harry, totalmente rilassata sul suo letto, magari tra
le sue braccia… Caldo e sciolto… Così innocente e al contempo così… così Harry.
Senza quasi accorgersene si chinò sul suo viso, le labbra
desiderose di sentire quelle dell’altro su di esse…
Una bacchetta gli fu puntata alla tempia in un lampo…
“Chi cazzo sei?! ….. Malfoy!”
Ma, una volta riconosciutolo, Harry non ripose la bacchetta.
Draco si risollevò dritto fissandolo negli occhi… “Abbassa
la bacchetta.”
“Cosa volevi farmi? Come sei entrato?”
“Volevo baciarti e… sono entrato dalla porta…”
“Fottiti.”
“Mi piacerebbe che lo facessi tu”
“Bhe a me no!” Ringhiò Harry. In quel momento Draco si
accorse che si era praticamente incollato le coperte addosso, le stringeva
talmente forse che i muscoli del braccio tremavano. “Allontanati da me”
“No”
“Scusa?!”
“Ormai mi manca così poco, perché rifare tutta la corsa
daccapo?”
Harry lo guardò con aria smarrita abbassando la guardia per
un attimo e Draco ne approfittò per afferrare la bacchetta dalla punta ma, non
gliela tolse di mano, continuando a fissarlo negli occhi…
“Lasciala…” Sussurrò…
Un dito alla volta la presa si allentò consentendo a Draco
di sfilargliela di mano e posarla sul comodino…
Si fissarono qualche attimo e poi Draco, senza smettere di
fissarlo negli occhi, si sedette sul bordo del letto… Sentì Harry fremere e
stringersi addosso le coperte con entrambe le braccia…
Poi, finalmente, lo sguardo che li univa si districò e Draco
si voltò del tutto verso la parete accanto al letto, fissandola mentre parlava:
“Quello che ho detto ieri… Non volevo che… Insomma mi sono
lasciato prendere dalla rabbia… Non… non ci credo davvero.”
Harry non aveva smesso di fissare la sua nuca e quando Draco
si rivoltò verso di lui con il capo, i loro sguardi si incontrarono; il moro
però,non riuscì a sorreggere un tale peso e distolse il proprio.
“L-lo so…”
“Davvero?” Chiese Draco incredulo…
“S-sì… E… anche… anche io…”
“Anche tu cosa?”
“Non penso quello che ti ho detto… Ma… ero arrabbiato.”
“Perché non sono venuto a trovarti?”
… “Sì” pigolò Harry…
“Io sono venuto”
“Bugiardo!”
“Non ti sto mentendo! Venivo qui… di notte”
Harry sbuffò “Giusto! E come pretendevi che io me ne
accorgessi?”
“Non volevo che te ne accorgessi! Volevo solo vederti!”
Protestò Draco, quasi offeso… La classica espressione da bambino-viziato sul
volto.
“Sei un egoista, Malfoy” brontolò Harry.
“Lo so. E comunque lo conosco il mio nome!”
“Forse non abbastanza! Forse avremmo dovuto capirlo prima
che la tua famiglia era solo un pericolo per me!”
“Chi è l’egoista adesso?” Gli rispose Draco per le rime. Per
quanto Harry potesse essere cambiato, rimaneva lo stesso ragazzo fintamente
perfetto di sempre.
“E comunque… pensavo che mi odiassi…”
“… Lo pensavo anche io…”
Nel vederlo così, con quell’ombra scura sul volto, gli venne
un fortissimo istinto di prenderlo e portarselo al petto e coccolarlo fino a
far uscire tutte quelle lacrime che si teneva dentro…
“Hai mai pianto?” Harry rimase spiazzato da quella domanda e
non rispose subito.
“No” Fece poi atono.
“Perché?”
“Non riesco”
…
“I medimaghi dicono…”
tentò Draco, ma Harry lo interruppe:
“Lo so cosa dicono. Ma io non voglio farmi toccare, e anche
se volessi, non posso.”
“Non puoi?”
“N-no… è più forte di me… io… non riesco a farmi toccare…”
“Ne hai mai parlato con qualcuno?”
“No. Sei la prima persona con cui parlo…”
A quelle parole Draco non si potè evitare di sorridere…
“Vuoi… essere toccato… da me?” Tentò Draco voltandosi per
fissarlo del tutto negli occhi…
“S-sì…”
Esalò Harry… Una mano di Draco si mosse…. Lentamente… percorse un
piccolo lembo di coperte per poi raggiungere un gomito di Harry., serrato sulle
coperte…
“Mollale…
“N-no… Ho paura…”
Le dita di Draco toccarono il suo gomito, risalendo tutto il
braccio fino al polso… Harry tremava…
“N-no, Draco… N-non ce la faccio…”
“Shhhh, calmati…” Tentò di tranquillizzarlo Draco arrivando
quasi ad inginocchiarsi a terra per essere alla sua altezza…
Le mani erano talmente serrate attorno alle coperte che si
potevano vedere i tendini tesi, le vene gonfie…
Le dita di Draco sfiorarono quelle chiuse di Harry e piano….
Molto piano, cercarono di intrufolarsi nel pugno del ragazzo per fargli mollare
la presa….
“D-draco…”
“Fidati di me, Harry. Guardami… guardami negli occhi…” I
loro sguardi si cercarono… E si trovarono… Pian piano la mano di Harry si
sciolse, mollando la presa sulle coperte, accompagnata dall’altra…
“Rilassati… Sposta le braccia….” Suggerì Draco in un
sussurro…
Harry deglutì rumorosamente mentre faceva scivolare le
braccia sotto le coperte…
Draco si tirò su tornando a sedersi sul letto, di lato… Tese
le braccia ai lati di quelle di Harry e
prese tra le dita i lembi della coperta…
Lo guardò negli occhi cercando una muta conferma… Quella
venne e, più delicatamente possibile, Draco sollevò le coperte facendole
scorrere verso il fondo del letto e scoprendo così il corpo del suo ragazzo
avvolto nel pigiama… Tremava…
“Fa… freddo” Sussurrò Harry…
Draco sorrise, intenerito….
Un sorriso ricolmo di tanti di quei sentimenti da scoppiare.
Come quel sorriso che si fa quando il traguardo è ad un
passo e noi sappiamo di essere i vincitori ma abbiamo quasi paura di farlo.
Draco scivolò al suo fianco sul letto, senza toccarlo… E
poi…. Una mano dalle dita lunghe ed affusolate scese a raccogliere quella di
Harry…. Prima il contatto fu debole… Poi si fece più deciso… Le loro mani erano
strette in un unico pugno… Harry sospirò… Continuarono a fissarsi negli occhi,
fermi in quella posizione…
Poi Draco si sollevò…. Si sollevò verso quel volto e quelle
labbra che tanto gli mancavano… E le
sfiorò… Come un soffio di vento… Una
brezza leggera… E a mano a mano quel contatto si intensificò… Quel bacio mutò e le mani dei due si divisero, ma era
solo Harry a toccarlo ora…. Timidamente le dita scorsero lungo un fianco di
Draco, risalendo lentamente verso il suo braccio, la sua spalla ed il suo viso…
senza smettere di baciare il biondo, Harry gli passò le dita tra i capelli,
affondandole in quella setosa chioma bionda.
Draco mugolò soddisfatto… Dio solo sapeva quanto tutto
quello gli era mancato… O forse nemmeno Dio lo sapeva, perché Draco sentiva che
quello che provava lui in quel momento era unico, solo per loro due, e nessun
altro avrebbe mai potuto sentirsi così.
Quando si separarono, per prendere aria, leggermente
ansimanti, Harry parlò per primo…
“Fatti toccare prima tu, da me…” Draco sorrise malizioso:
“In che senso?”
“Scemo!” Borbottò Harry arrossendo appena… “Sdraiati…”
Harry si tirò in ginocchio sul materasso per lasciare spazio
a Draco… Il ragazzo eseguì senza smettere di osservare il moro…
Harry gli sfilò il maglione, aiutato da Draco… e pian piano
gli slacciò la camicia…. Poi, con reverenza,
slacciò i pantaloni levandogli le scarpe, e li calò senza toccarlo…
Draco abbandonò le braccia sopra la testa… Era conscio dello
sguardo di Harry sul proprio corpo semi-nudo e non gli dispiaceva affatto!
Potter si riprese poco dopo biascicando un “Sei bellissimo”
e con una delicatezza sorprendente, gli sfiorò il viso… scese lungo il collo e
gli percorse le clavicola e lo sterno…. Draco rabbrividì appena nel sentire
quelle mani tanto familiari, nuovamente sul suo corpo…
“Mhm… Harry…” Mugolò Draco quando il ragazzo raggiunse il
bordo dei suoi boxer… Lo voleva… Cazzo se lo voleva!
Harry sogghignò e Draco ebbe un moto di gioia… Mai un ghigno
era stato più bello…
“Cambiamoci di posto…” Sussurrò il moretto…. Draco si accostò
in un lampo lasciando che Harry si sdraiasse…
E per un attimo… ebbe paura…
“S-sei sicuro?” Harry annuì… Il biondino si perse qualche
secondo a fissarlo… Stava per farsi toccare, da lui… Si sentì importante e
sentì di amare quel ragazzo ancor più di quanto immaginasse.
Draco fece per sfiorargli la pancia al fine di levargli la
maglia del pigiama ma… le mani di Harry scattarono a serrarsi su di essa,
impedendo a Draco ogni movimento…
“S-scusami…” Piagnucolò Harry respirando a fatica prima di
rilassare ancora le braccia…
A quel punto Draco ritentò ma nuovamente Harry gli impedì di
toccarlo….
Così il Serpeverde si avvicinò all’altro, strisciandogli
accanto sul materasso… Harry tremava… Si era raggomitolato sul cuscino tipo
riccio per cercare di proteggersi…
“Ehi… Potter… calmati… Non ti faccio niente… Voglio solo….”
Ma non terminò La frase…
Harry sentì qualcosa di caldo sfiorargli il viso… Un braccio
andò a circondargli la schiena… Ed Harry man mano smise di tremare… Quel
calore… quel calore che lo avvolgeva era la cosa più rassicurante che avesse
mai sentito. Così pieno di affetto, di devozione… Così pieno di Draco…
Una lacrima.
Una singola unica piccola lacrima abbandonò gli occhi del
Grifondoro…
E dopo di lei altre… tante altre… E pian piano aumentavano
mentre l’abbraccio che lo avvolgeva lo faceva sempre più suo…
Un abisso di sofferenza e dolore, un oceano di paure e
violenza esplosero nel cuore di Harry che per la prima volta… pianse…
Inizialmente il suo era un pianto silenzioso ma mutò ben
presto facendo nascere forti singhiozzi che tuttavia tentava di reprimere…
Draco, ovviamente, se ne era accorto così sussurrò al suo
orecchio: “Lasciati andare… Lasciati andare Harry… Piangi… Piangi per me…
Piangi per te…”
Harry lo strinse più forte lasciando sgorgare dai suoi occhi
e dalla sua bocca tutto il dolore che si era tenuto dentro e Draco lo ascoltò
in silenzio, e quando Harry pareva non farcela serrava quell’abbraccio
facendogli sentire che c’era, che era con lui…
Abbracciati, come se fossero stati un unico, un tutto.
Le lacrime si seccarono all’aria della notte , il pianto si
spense verso l’alba… E il dolore lasciò spazio al piacere di essere di nuovo
tra le braccia del ragazzo che amava, di sentirsi importante e far sentire
qualcuno importante, di amare e lasciarsi amare, di ascoltare e lasciarsi
ascoltare…
E poco prima che si addormentassero, Harry notò un neonato
sorriso sulle labbra del biondino… Non resistette e chiese:
“Cosa c’è?”
“Niente… sono solo arrivato in tempo al traguardo…”
~Fine~