On the wings of destiny- Sulle ali del destino

di giulya95
(/viewuser.php?uid=88391)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Salve!!! Allora..c’è da dire che sono ancora alle prime armi dato che di solito mi diletto solo a leggere..ma mi sono buttata anche nell’oceano della scrittura..avevo già cominciato una storia ma ho l’impressione che non piaccia molto..quindi appena riesco a trovare il modo di sospenderla (io e il computer abbiamo litigato da tempo ormai,e anche se io ero intenzionata a risolvere lui non collabora)lo faccio senza rimpianti (u.u) e comincio questa. Dunque..la storia è nata di getto..mentre facevo una versione di latino (bello eh?) e mentre come al solito pensavo a tutt’altro che a finire quella maledetta..mi è arrivata come un flash l’idea di scrivere questa storia..i personaggi faranno veramente quello che vorranno..perché io a malapena ho deciso la trama in generale..ma molto in generale..per come sto messa in questo momento di indecisione se postarla o no potrei anche intitolare come non intitolare i capitoli..quindi mi metto nelle loro mani...ma anche nelle vostre perché sono aperta a tutte le proposte. Dopo avervi annoiato abbastanza..vi lascio alla storia..vedremo che succederà..spero di non combinare qualche guaio con i miei cari personaggi( xD)..e ora ciak si gira!

 
 
 
Prologo
 
Sentivo un peso opprimente all’altezza del cuore. Mi sentivo soffocare. Non poteva essere. Era solo un incubo. Uni stramaledetto incubo da cui mi volevo svegliare. Indietreggiai lentamente,mentre lacrime di dolore cominciavano a scendere sulle mie gote. Devo uscire da qui . Voltai loro le spalle e uscii da quello che poco prima era un luogo sicuro e familiare. Spalancai la porta senza curarmi di chiuderla e cominciai a correre. Come immaginavo nessuno mi rincorse né mi chiamò. Ma dopotutto che potevo pretendere dopo le parole che avevo appena sentito?
Corsi. Corsi come se ne valesse della mia stessa vita. Corsi non curandomi delle gambe che urlavano di dolore e dei polmoni che non riuscivano a prendere aria  per la corsa e per i singhiozzi che scuotevano il mio petto.
 Sbattei contro delle persone,inciampai,caddi e mi rialzai. Ma continuai a correre finché non arrivai al sentiero che arrivava alla scogliera,tagliando dal bosco. Corsi finché arrivai allo strapiombo più alto,dove poco prima c’era la quercia.
 La mia quercia . Il mio rifugio. Dove mi recavo quando avevo bisogno di pensare o stare sola.
Mi buttai sulle sue radici secolari e gridai. Rannicchiata su di esse gridai fino a farmi dolere la gola. I singhiozzi mi rubavano l’aria e il peso che sentivo all’altezza del cuore divenne ben presto un dolore sordo.
Non so quanto tempo passai lì, ma ad un certo punto il dolore divenne più forte. Crebbe pian piano fino a togliermi il respiro. Poi si spostò.
 Sgranai gli occhi per la sofferenza mentre sentivo mille ferri roventi pungermi la pelle fino ad arrivare in mezzo alle scapole.
Mi mancava l’aria! Non riuscivo a respirare!
 Mi trascinai ancora di più verso lo strapiombo con la speranza che riuscissi ad inspirare un po’ di aria marina. In ginocchio sul ciglio del burrone piangevo per un dolore diverso da prima. Era troppo forte per non essere fisico. Il dolore aumentò ancora,facendomi perdere i sensi. L’ultima cosa che sentii fu il vuoto sotto di me e il dolore tra le scapole che esplodeva. Poi il buio.
 
 
 
Allora? Vi ispira? Commentate please! Almeno so che posso continuare perché piace a qualcuno! :)
Ba ci a presto!
Giulya95 

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=669873