OK
Ve
l’avevo promesso …
Ecco
la one-shot scritta durante una noiosa lezione di storia quindi non so cosa ne è uscito però spero vi
piaccia! ^.^
Appena
finisco di scriverla aggiorno anche la Long-fic!
Buona
lettura !!
LA
LISTA
<<
abbiamo chiamato i familiari della vittima >>
<<
bene >>
<<
hanno detto che arriveranno oggi in giornata per identificarne le spoglie
>> Beckett annuì seria e imperscrutabile
.
Esposito
e Ryan si lanciarono un’occhiata interrogativa tornando poi a guardarla
preoccupati. Non era da lei comportarsi così, impressionarsi così tanto per una
vittima, ma lei non dava peso a quelle occhiate, irritata com’era preferiva
ignorare i due colleghi che tentavano in modo disperato da minuti di
aggiornarla suo nuovo caso preso in esame; preferiva invece osservare con
insistenza la lavagna bianca con appesa la foto della vittima e in nero le
scritte che raccontavano la sua vita in poche righe .
Beckett
sospirò guardando il viso dolce di una ragazza appena diciannovenne uccisa
con dodici dolorose pugnalate e si chiese se fosse giusto commemorare la sua
perdita con due semplici righe .
Appena
poco tempo prima avrebbe alzato le spalle sicura nell’affermare che il suo
lavoro consisteva nel catturare l’assassino e, quindi, solo in questo modo
avrebbe onorato la sua memoria. Ma oggi era diverso … lei era diversa.
<<
Beckett ? >> Esposito la chiamò ancora indicando il referto dell’autopsia
che da minuti cercava di passarle affinché lo esaminasse.
<<
sì … scusate, oggi sono parecchio stanca … >>
<<
eh, Castle ti tiene impegnate vero ? >> per quel commento Ryan si beccò
una dolorosa gomitata allo stomaco e tossì maledendo la sua lingua lunga e il
suo partner dalle maniere rudi .
<<
stavate dicendo ? >>
<<
Lanie ha trovato fibre di tessuto blu nella gola della vittima, segno che ha
tentato di soffocarla prima di pugnalarla >>
<<
E l’ha lasciata dissanguarsi sul tappeto >> commentò tristemente <<
portate qui il fidanzato della vittima, voglio interrogarlo il prima possibile
>>
<<
va bene … ma … sei sicura di stare bene ? >>
<<
già … hai il viso pallido >> continuò Ryan spalleggiando Esposito .
Beckett alzò gli occhi al cielo annuendo.
<<
sono solo stanca e … voglio mandare il galera quel maledetto che ha ucciso una
ragazza così giovane … Dio … ha la stessa età di Alexis … >>
<<
a proposito come sta ? >> Beckett sorrise al ricordo di Alexis che ogni
mattina li chiamava da Oxford pronta per il resoconto dettagliato delle sue
giornate nella piovosa Inghilterra.
<<
bene … studia … si diverte … tornerà fra poco per le vacanze di primavera
>>
<<
Immagino che Castle stia già organizzando una festa come l’anno scorso …
>>
<<
già … >> sospirò esasperata cercando di non ricordarsi l’esagerazione del
party dell’anno precedente.
Esposito
e Ryan d’improvviso risero e lei li guardò stupita : << parli del diavolo
… >>
<<
Kate! Kate! Kate! >> e si girò nel sentire urlare il suo nome con tanta
insistenza, trovando Castle che le correva incontro evitando
maldestramente gli agenti che passavano per il corridoio
<< Ho la lista!! Ho la lista ! >> continuò entusiasta, sventolando in aria un foglio
stropicciato mentre Kate si vide costretta a prendere un bel respiro profondo
per calmarsi.
Castle
sorrise fiero parandosi di fronte a lei lanciando un semplice cenno di saluto
ai due amici << ehi ragazzi come va ? >> e poi tornò a concentrarsi
sulla sua musa senza aspettarsi una risposta << ho la lista >>
<<
io un nuovo caso! >> ribatté senza trattenere più quel sorriso nato
quando aveva risentito la sua voce.
<<
sì … ma io ho la lista ! >> ribadì incurante della nuova foto appesa alla
lavagna << è importantissima! >>
<<
quale lista ? Quelle delle cose che ti rendono incredibilmente insopportabile?
>> lo schernì e lui la guardò di sottecchi.
<<
No, quanto sei carina, ti amo anche io ! >> e sorrise sghembo << la
lista … >>
<<
degli invitati alla festa di Alexis ? >> provò ancora oramai leggermente
terrorizzata dal misterioso contenuto di quel foglio.
<<
no … quella l’ho stilata ieri e ho già invitato tutti! >> Beckett si appoggiò
alla scrivania portandosi alla labbra la tazza di caffè . Castle sgranò gli
occhi togliendogliela dalle mani .
<<
ehi! >> protestò infuriata .
<<
no, niente caffè ! Dicevo … >> ricominciò imperterrito al che Beckett gli prese bruscamente quel foglio di
mano leggendone il contenuto.
“
Clarisse … Rachel … Kate … Jennifer … Martha … Alexandra …”
<<
ci ho messo delle ore , ma sono fiero del lavoro che … >>
<<
no! Scordatelo! >> Castle sgranò
gli occhi spaventato .
<<
ma perché ? Non ti piacciono ? >>
<<
Rick , non chiamerò mai mia figlia
Rachel !! >> tuonò sconvolta .
<<
ok … allora … ehm … Alexandra ?
>>
Si impietrì .
<<
è solo l’ennesima manifestazione del tuo gigantesco ego ! >>
Lo
scrittore arricciò le labbra mostrando la sua irresistibile espressione da
cucciolo bastonato, ma appurato che quel giorno non
avrebbe funzionato, riprese la sua lista porgendola a Ryan ed Esposito.
<<
ha ragione lei … >> esordì il primo con aria sdegnata << fanno
schifo >>
<<
accidenti! >> borbottò stringendo i pugni << averi dovuto saperlo
che era una pessima idea chiedere consiglio a mia madre ! >>
Kate
gli sorrise intenerita riprendendo in mano quel foglio malridotto e lo rilesse
sospirando rassegnata << riscrivila, senza cercare su google, per favore … >>
gli disse porgendogliela e lui annuì imbronciato.
<<
A me piace Samantha … >> s’inserì Esposito mugugnando tra sé . Tutti i
presenti lo ignorarono.
<<
Mi spieghi cos’hai contro il nome … Clarisse ? >>
<<
come Clarisse Starling ? Del silenzio degli innocenti? >> lo schernì Ryan
scoppiando in una fragorosa ridata
<<
ehi! Era un bel film! >>
<<
ragazzi … >> li interruppe lei con
uno sguardo eloquente << andate a prendere il fidanzato di della vittima,
vi sta aspettando nell’atrio … >> loro capirono i sottintesi di quella
frase , annuirono e in un attimo sparirono .
<<
Rick! >> disse lei con voce ferma << Potrei ricordarti perché ho
assegnato a te il compito di stilare una lista di nomi? >> Castle roteò
gli occhi fingendo di pensarci.
<<
perché mi volevi fuori dai piedi ? Per darmi qualcosa da fare ? Perché si era
stabilito che se fosse stata femmina lo sceglievo io ? >> tentò
domandando con fare incerto e lei sorrise annuendo.
<<
per tutte queste cose messe insieme … >>
<<
ah … >> gemette << credi che dovrei rifarla vero ? >> lei
annuì mordendosi le labbra .
<<
ok! Niente google e niente madre ficcanaso! >>
<<
bravo … >> e posò le labbra sulle sue dolcemente rilassando finalmente i
muscoli delle spalle.
Rick
posò una mano sul ventre sentendo il cuore appartenente a ciò che avevano
creato battere veloce, sorrise spontaneamente allontanandosi di un passo per
osservarla meglio.
<<
uh e come sta la mia bella bimba ? Lo sai che ieri hai compiuto sei mesi ?
>> domandò retorico alla pancia
con un tono insopportabilmente mieloso << quanto Alexis tornerà
finiremo di dipingerti la stanza sarà fantas… ahi!! >> Beckett gli tirò i
capelli riavvicinando il viso al suo.
<<
Rick … siamo ancora al distretto, queste cose risparmiatele per quando saremo
soli! >>
<<
Perché ? Non posso intraprendere un discorso unilaterale con mia figlia ?
>>
<<
non qui >> e a quel punto scoppiò a ridere abbracciandolo di slancio.
<<
I tuoi sbalzi d’umore mi terrorizzano Kate, sappilo! >> sussurrò lui
rabbrividendo.
<<
scusa … lo so … sono insopportabile >> ed abbassò lo sguardo imbarazzata,
ma lo scrittore lo riportò al livello delle sue labbra lasciandole piccoli baci
sulla guancia e sul collo.
<<
no, sei adorabile … >> ma qualcuno li interruppe tossendo .
<<
ehm … fidanzato nella stanza interrogatori ! >> esordì Esposito indicando
con il pollice la stanza adiacente . Beckett annuì sciogliendo quell’abbraccio.
<<
allora vado a rifare la lista … adesso sono le … cinque del pomeriggio! Alle
otto ti vengo a prendere! E non voglio sentire repliche ! >> e detto ciò
si voltò camminando spedito verso gli ascensori, contento che per una volta non
aveva dato il tempo a Kate di ribattere.
Beckett
scosse la testa aggrottando la fronte e poi, prendendo un bel respiro, aprì la
porta pronta per affrontare un nuovo interrogatorio.
Erano
le otto meno un quarto.
Appoggiata
alla vetrata della sala relax aspettava di vederlo riapparire per portarla a
casa come le
aveva promesso, d’altro
canto era troppo stanca per mettersi a guidare a quell’ora
trafficata , così stanca che gli occhi le si chiudevano da
soli.
Era
difficile essere una detective: nella sua vita aveva dovuto affrontare mille
pregiudizi, lavori casi e omicidi più
complicati degli altri solo per dimostrare che ne era all’altezza come tutte le
reclute anzi, meglio di tutti loro . Ma fare la detective incinta era ancora
peggio.
Per
un attimo guardò il suo riflesso allo specchio sfiorando la linea ricurva del
suo ventre chiedendosi cosa avrebbe
detto, pensato o consigliato sua madre se fosse stata lì.
“Riguardati
Kate, non strafare! Ricordarti che lei è più importante di tutto …” sì,
probabilmente le avrebbe detto qualcosa di simile . Oppure le avrebbe
semplicemente sorriso rassicurandola, sussurrandole “andrà tutto bene” , consolandola quando si sarebbe sentita
inadeguata come in quel momento.
Ma
lei non c’era e una lacrima di malinconia le rigò il viso .
<<
stupidi ormoni >> borbottò spezzando il silenzio che regnava nel
distretto a quell’ora di sera.
Ma
in un attimo le tornò il sorriso nel risentire il passo poco felpato di Castle
venire verso di lei.
Spostò
lo sguardo incontrando i suoi occhi azzurri luminosi .
Teneva
un braccio dietro la schiena nascondendo qualcosa e sorrideva felice e
orgoglioso di esserlo .
<<
ho rifatto la lista >> disse compiendo quei pochi passi che li separavano
<< più o meno >>
Kate
mantenne il sorriso, ma aggrottò la fronte guardandolo curiosa.
Rick
le porse un foglio nuovo, bianco, ripiegato in quattro parti fremendo
dall’emozione.
Lo
aprì lentamente, quasi temesse di dover di nuovo mettersi a ridere, ma appena
lesse ciò che c’era scritto con un inchiostro nero indelebile , il sorriso le
morì sulle labbra.
Spalancò
la bocca incredula rileggendo quell’unica parola tante,tante volte .
Al
centro del foglio il nome Johanna risaltava contrastato dal bianco luminoso della carta.
<<
credo che sia l’unico nome perfetto per lei. Non credi ? >>
Kate
si morse le labbra annuendo , trattenendo le lacrime che minacciavano di uscire
prepotenti.
Rick
baciò quella singola goccia che cadde dalle sue ciglia porgendole la mano .
<<
Andiamo a casa ? >> annuì ancora . Rick le passò un braccio attorno alle
spalle e la strinse a sé sentendo i loro tre cuore battere forte.
<<
allora … è stato il fidanzato? >>
<<
no, l’alibi regge … domani dovrò ricominciare da capo >>
<<
dovremo … >> la corresse .
<<
dovremo >>
<<
oramai il nome è deciso, niente più liste che mi distraggono! Sarò la tua ombra
giorno e notte! >>
<<
come sempre … >> sussurrò appoggiando il viso sulla sua spalla .
<<
come ti ho promesso >>
silenzio ... <<
uh! Johanna a scalciato! L’ho sentita ! >> ridacchiò
e le risate di Kate riecheggiarono per tutto il distretto .
Ts written in the stars ...
... what you'll be.
Siete
liberi di insultarmi se la reputate una scemenza … le ore di storia debilitano
i miei neuroni!! =-=
Grazie a tutti per averla letta!
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