L’ultimo giorno, il tanto atteso ballo di fine anno è ormai arrivato. E
io? Bhe io me ne stò tranquillamente a casa, andare a vedere Erik e
Alyson assieme?No grazie, mi sentirei molto imbarazzata dopo quello che
è accaduto settimana scorsa. Durante la settimana li ho evitati
accuratamente, anche se da quello che mi hanno detto Eva e Beck, Alyson
non è arrabiata con me.
Oggi non ho proprio voglia di fare nulla, dovrei fare qualche pulizia
in casa,ma non mi va proprio.
Spalanco le finestre della mia stanza e un caldo raggio di sole mi
bacia il viso, la tanto attesa estate è finalmente arrivata.
Accendo il computer e carico sul mio ipod qualche canzone, un po’ di
musica mi farà certamente bene. Controllo la mia email, e trovo una
lettera di Alyson.
“Ciao Roxanne, mi spiace questo tuo continuo evitarmi anche perché
teoricamente dovrei essere io arrabbiata con te, e non il contrario o
sbaglio? Sappi però che non ce l’ho con te, anzi, finalmente ho capito
molte cose. Dovrei essere io a chiederti scusa, senza volerlo e senza
saperlo mi sono intromessa fra di voi. Tu puoi anche continuare a dire
ripetutamente che io ed Erik siamo una bella coppia, ma la realtà è ben
diversa, io e lui siamo troppo simili per questo non possiamo stare
bene assieme. Io so, come molte altre persone, tra cui Eva e Beck, che
sei tu la ragazza destinata a lui, e forse dentro di te anche tu lo
sai. Spero di vederti al ballo, con affetto Alyson.”
Lettera che fa riflettere non c’è che dire, ma resto comunque della mia
idea, lei è quella giusta.
Mi sdraio sul letto, accendo l’ipod e chiude gli occhi lasciandomi
cullare dalle note di Celin Dion.
Come guardando un film, le immagini di noi due assieme si fanno sempre
più nitide, la prima volta che ci siamo parlati, la prima volta che
siamo usciti, e quel piccolo ma significativo regalo.
Quando mi sveglio mi rendo conto che qualcuno stà suonando il
campenello di casa.
Con lentezza mi alzo dal letto e vado verso l’ingresso.
-Oddio meno male stai bene, pensavamo ti fosse successo qualcosa.-
-Eh?-
-Beh, ultimamente stai sempre sulle tue, dai muoviti, dobbiamo
prepararci.-
-Ehm, no, io non vengo, non me la sento.-
-Stai ancora male?-
-No, è che vederli farebbe male.-
Beck stringe i pugni mentre mi guarda in modo molto minaccioso, mentre
Eva resta a bocca aperta.
Senza rendermene conto mi arriva un sonoro ceffone da parte di Eva, un
gesto che stupisce sia me che Beck, infondo non è da lei.
-Chi diavolo sei?-
-Come?-
-Dov’è la mia migliore amica? Dov’è la vecchia Roxy? Non puoi essere
tu.-
-Certo che sono io.-
-No, la mia amica, non si sarebbe mai rinchiusa in casa, avrebbe
lottato fino alla fine, tu nemmeno ci provi, ti ostini a dire che loro
sono una bella coppia, ma facendo cosi soffri tu, e fai soffrire me e
Beck perché odiamo vederti triste, soffre Erik perché è innamorato di
te, e soffre anche Alyson perché ha paura di averti ferito, questa tua
indecisione fa male a tutti.-
-Quindi mi stai dicendo che io non posso essere indecisa? Non sono
sempre forte, anche io ho le mie debolezze.-
-Quando non devi averle. Hai cosi tanta paura di ammettere di essere
innamorata? Il tuo orgoglio è più importante di tutte noi?-
-No, ma..-
-Noi andiamo al ballo, tu resta pure qui a deprimerti. Addio.-
Eva prende per un braccio Beck e assieme si allontanano.
Chiudo la porta alle mie spalle, e mi appoggio, lasciandomi scivolare
fino a terra.
Resto rannicchiata cosi per diversi minuti, poi mi rendo conto che
questa non sono io.
Mi alzo di scatto e vado in bagno, davanti allo specchio.
Quella che vedo non è la solita Roxy, non sono io.
Sono diventata una persona patetica senza spina dorsale. Fino a qualche
tempo fa qualunque sia stata la difficoltà l’affrontavo sempre di
petto, senza mai tirarmi indietro. Avevo la grinta e la determinazione
per tutte e tre, mentre ora!?
Ora è come se mi divertissi a farmi commiserare.
No cosi non va.
-Roxy retourn.-
Oddio mi metto pure a parlare da sola.
Per prima cosa ho bisogno di un caldo e rilassante bagno.
Finito di farmi il bagno mi sento rinata, si ecco questa è la Roxy che
tutti conoscono.
Vado in camera e rovisto nell’armadio, perfetto un vestito non sarebbe
male per un ballo peccato che io non ne abbia.
Cerco in tutti i cassetti, alla fine chiamo mia mamma e le chiedo se
posso usare un suo vestito.
-Guarda infondo all’armadio nella camera degli ospiti, il vesito è per
te. Divertiti tesoro.-
Vado in camera degli ospiti, apro l’armadio e trovo due scatole bianche.
Una grande e una più piccola. Le sistemo sul letto e delicatamente le
apro.
In quella più grande c’è un stupendo vestito azzurro, con guanti
coordinati, dire che è stupendo èpoco, mentre nell altra scatola delle
eleganti scarpe col tacco.
Mi vesto e sistemo i capelli.
Mi zia è parrucchiera e molto spesso le ho dato una mano in negozio
quindi riesco a renderli migliori di quello che sono. Mi faccio un
grazioso chignon, sembro una sposina, va beh.
E ora il trucco. Semplice, nulla di esagerato, non ho intenzione ne di
far ridere e neppure di sembrare un clown.
Un po’ di ombretto argento, mascara, matita nera, senza esagerare e un
filo di lucidalabbra.
Mi guardo allo specchio.
Mi piaccio, però è come se manchi qualcosa. Lo guardo cade sul mio
collo. Ecco cosa manca.
La cosa più importante tra tutte.
La collana.
Lui, la luna che illumina le mie notti.
Ora sono perfetta, stavolta non mollo, stavolta combatto fino alla fine.
Gli organizzatori hanno fatto un lavoro stupendo organizzando questa
festa, la palestra è bellissima, piena di decori e palloncini in ogni
angolo.
-Ciao Erik, alla fine la ragazza che merita di stare accanto a te è
ancora Alyson, lo immaginavo, sai non avrei sopportato l’idea di essere
battuta da una ragazzina qualcunque come Roxanne.-
Per fortuna devo reggerle ancora questa sera, poi non le rivedrò mai,
mai più. Che poi chi diavolo si credono di essere Miss Universo. Tutte
vestite identiche, pettinate alla stessa maniera, sembrano degli stampi
di fabbrica, patetiche.
-Sparite racchie, e non provate ad offendere ancora Roxanne, è mille
volte meglio di tutte voi messe assieme.-
-Ma Alyson, come puoi dire una cosa del genere?-
-Le hai mai rivolto la parola? Ti sei mai presa la briga di conoscerla?
No, quindi stai zitta, non avete il diritto di offendere chi non
conoscete.-
Wow, che bel caratterino che ha Alyson, ho sempre saputo che si era
affezzionata ad Roxanne, ma non credevo in questo modo.
Il vestito color perla che indossa le dona tantissimo, sembra un'altra
persona, più adulta, più matura, c’è da dire che però Alyson è
realmente molto più matura per la sua età, emana un aurea diversa
rispetto alle sue coetanee.
-Che la festa abbia inizio.-
Guardo il nostro preside, che per ben 5 anni ci ha sopportato,
consigliato, sgridato e punito, e credo proprio che mi mancherà, come
mi mancheranno i miei professori che in un modo o nell altro mi hanno
fatto crescere.
Ma non pensiamoci, non stasera almeno, come ha detto il preside la
festa ha inizio, bisogna pensare a divertirci.
Ballo in mezzo alla pista con Alyson, mi sono messa per la prima volta
lo smoking pensando fosse musica meno dance e rock e più da sala,
invece…
Dopo aver ballato per quasi un ora di seguito, mi manca il fiato,
maledette sigarette.
-Ehi, ti va di bere qualcosa?-
-Si, dai, ci sono anche Beck e Eva.-
Ci avviciniamo a loro, e noto che hanno entrambe un espressione da
funerale, e la cosa preoccupa sia me che Alyson, sapevamo che dovevano
andare da Roxy, spero non le sia accaduto nulla.
-è successo qualcosa a Roxy per caso?-
-Le ho dato uno schiaffo.-
-Cosa?-
Eh si che Eva mi sembrava quella più calma tra le tre, evidentemente ha
perso la pazienza.
-Non sono riuscita a trattenermi, non è da lei piangersi addosso,
smettere di lottare, so che ti ama, so che ti vuole, scusa Alyson la
franchezza, ma è questa la verità, lei è innamorata di Erik, e so per
certa che pure tu lo sei, vero Erik?-
Che dire?
Servirebbe a qualcosa negare tutto?
No non serve a nulla, tanto vale dire la verità, infondo Alyson già
sapeva.
-Si sono innamorato di lei.-
-E comunque Eva, non preoccuparti io sapevo tutto, avevo già intuito
all’inizio, sia nel modo di comportarsi tra di loro e sia come lui
guardava lei o lei guardava lui, ma entrambi troppo orgogliosi per fare
un passo avanti.-
Restiamo tutti e quattro in silenzio, che altro c’è da aggiungere? È la
sacrosanta verità.
-Ma lei verrà?-
-Non credo, forse stavolta è davvero la fine.-
Allora è cosi che deve finire la mia storia, con questo ballo, con
questa dama?! È questo ciò che ha inserbo il destino? Ma non sono forse
io l’artefice del mio destino? Quindi teoricamente posso cambiarlo,
modificarlo come voglio.
-Eccoci qui cari ragazzi ad eleggere il re e la regina di questo ballo.
I più votati di quest’anno sono, rullo di tamburi: Miss Alyson and
Mister Erik, forza ragazzi venite qui sopra, è il vostro momento.-
Io e Alyson ci guardiamo come se quella coroncina non avesse alcun
valore per noi, infondo è solo un pezzo di plastica inutile.
Tenendoci per mano ci avviamo verso il palco, faccio salire prima lei,
infondo sono un cavaliere, poi la seguo, con la sguardo perso nel vuoto.
Sorridiamo ai nostri compagni che non avevano niente di meglio da fare
che votarci, il preside sistema la coroncina sulla testa di Alyson e
lei fa lo stesso con me.
-Sai non è mai troppo tardi per amare una persona.-
La guardo, le sorrido, e capisco.
Questa non è ancora la fine, finchè non sarò io a dire che è la fine
questa è una partita ancora in corso,e voglio vincerla, voglio amarla,
voglio che lei sappia quanto l’ho amata, e quanto io l’ami tutt’ora.
-Grazie Alyson.-
Correndo scendo dal palco, tra i ragazzi si apre un varco per lasciarmi
passare.
-Forza Erik, non è troppo tardi.-
Spalanco la porta della palestra, con il desiderio di andare a casa sua
che dista a più di un ora da qui a piedi.
Dietro di me mi ritrovo Eva, Beck, Alyson,i miei compagni, le mie ex
ragazze, qualche professore, tutti assieme per incoraggiarmi, per farmi
forza.
Non vado molto lontano però, perché una piccola principessa stà
correndo nella mia direzione.
Non può essere lei, la piccola principessa, la mia piccola Roxanne.
Sento il cuore in gola, avevo cosi tante cose da dirle, ma in questo
momento la mia testa è vuota, incredibile, ricordo a fatica il mio nome.
-Roxanne..-
-Ciao, Erik, ehm, oddio incredibile, avevo cosi tante cose da dirti, ma
ora non ricordo nulla. Io..io sono stata una stupida, per colpa del mio
orgoglio ho ferito la persona più importante della mia vita, e se ora
non vuoi parlarmi, io lo capisco ma devo dirti questo, per me non è
stata solo una scommessa, è stato molto di più, ho imparato a
conoscerti, ho visto lati di te sconosciuti a molti, e poco a poco mi
sono innamorata della luna.-
Sorride, mentre le lacrime le rigano il viso.
Cammino.
Accelero il passo e senza pensarci due volte l’abbraccio.
La tengo stretta a me mentre ci lasciamo cullare dalle note dei nostri
cuori che battono assieme.
Mi stacco un po’, la guardo dritta negli occhi, col rischio di perdermi
in quel mare azzurro.
-Io amo il mio sole. Ti amo Roxanne, non ho intenzioni di lasciarti
andare via.-
Le accarezzo delicatamente il viso col palmo della mano, e lentamente
avvicino le mie labbra alle sue.
Un bacio che sa di inizio estate.
Peccato solo che mi sono completamente scordato di tutti i nostri
compagni, e quando ci stacchiamo, come se fosse normale inziano i
fischi.
Alyson tenendo la corona si avvicina a Roxanne e gliela sistema sul
capo.
-Questa è tua, sei tu la regina e non solo questa sera. Spero abbiate
imparato la lezione, l’orgoglio non porta a nulla di buono, per fortuna
l’avete messo entrambi in disparte in tempo.-
-Già.-
Tengo stretta la mano di Roxanne, e nemmno dopo 7 anni la lascio,
specialmente ora, che stà per nascere la nostra piccola principessa, la
nostra bambina.
-Come la volete chiamare?-
-Alyson.-
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