Eccomi tornata dopo gli esami universitari che sono andati benissimo per fortuna.
Prima di tutto saluto tutte le mie lettrici e, lo metto, mi sono mancate moltissimo in questi 2 mesi le vostre recensioni e sono contentissima di continuare.
Allora ho una mezza idea per questa seconda parte e spero di approfondirla al meglio e che non diventi troppo scontata e noiosa. Siete liberi di bloccarmi in qualsiasi momento se questo accadesse.
L'aggiornamento dei capitoli, almeno all'inizio, non sarà così costante come il primo racconto ma cercherò comunque di rispettare le scadenze.
In fondo al capitolo metterò sempre la data probabile della pubblicazione del capitolo successivo.
Vi lascio allora al capitolo. Per chi volesse lasciare due righe di recensione (anche negativa) sarebbe molto gradita, giusto per capire se la direzione che prenderà il racconto è buona o meno.
A presto, buona lettura.
Metà settembre: 4 mesi dopo.
-
Buongiorno Torino, sono le 7.00 in punto del
mattino e sta per iniziare
una nuova giornata sotto un cielo nuvoloso che non preannuncia niente
di buono.
Per allietare il vostro risveglio ecco a voi l’ultimo
successo dei Modà ed
Emma, “Arriverà”…-
Le
prime note della canzone
escono dalla radiosveglia appoggiata sul comodino di fianco ad un letto
matrimoniale.
Non
è il mio di letto, ed è
una delle rare volte che non mi sveglio a casa mia. Ultimamente,
diciamo negli
ultimi 4 mesi, capita veramente spesso, soprattutto quelle sere in cui
proprio
non ho voglia di staccarmi da lei…anche se dovrei essere al
lavoro alle 9;
anche se per arrivarci devo attraversare tutta la città
proprio nell’ora di
punta.
Per
lei, per la pittrice che
sta dipingendo con tinte forti la mia vita, sarei capace di fare
qualsiasi
cosa.
Ho
sperimentato che solo chi
non è mai stato innamorato sul serio, non può
capire quanto è vero che l’amore
non abbia confini e regole e, più tu cerchi di
razionalizzarlo, più ti porta a
compiere gesti che non ti appartengono.
Ho
imparato ad aspettare, io
che ho sempre voluto tutto e subito quando potevo prendermelo, a vivere
alla
giornata come se ogni secondo con lei, fosse un attimo di paradiso
rubato.
Si,
sono anche diventata dannatamente
smielosa, all’inverosimile, roba che Valentina non perde
un’occasione per farmelo
notare e prendermi in giro. La mia risposta è la stessa
tutte le volte e ha
sempre lo stesso effetto di zittire la mia migliore amica:
“Quando ti
innamorerai davvero ne riparliamo…”
Nel
mio processo di
cambiamento, in positivo azzarderei, non voglio dimenticare che sto
passando
dalla fase “assatanata di sesso occasionale o meglio con
ragazza fissa”, musica
e parole sempre della mia dolce Valentina, alla fase
“aspetterò fino a quando
non sarai pronta”.
Quindi
i miei 4 mesi da quella
mattina al batticuore sono stati pieni di baci, di coccole ma mai
più sotto
dell’ombelico, e di passeggiate mano nella mano a notte fonda
per le strade
quasi deserte della città.
Per
ora mi basta questo, anche
se Valentina crede che sia matta e che da un momento
all’altro mi stuferò della
situazione. Balle. Ho l’arroganza di conoscermi
così bene da non aver nessun
dubbio nonostante le sue parole.
E
poi come potrei rinunciare a
questi momenti quando, zittita la radiosveglia, posso starmene nel
letto di
Irene, con lei fra le mie braccia ancora addormentata, a bearmi del
tepore e
della dolcezza del suo corpo contro il mio.
Le
poso delicatamente un bacio
sulla tempia, spostandole con cura i capelli dietro
l’orecchio.
-
Buongiorno Nene..- le
sussurro.
La
sento muovere mentre le mie
mani le accarezzano i fianchi.
-
Giorno… mmmh- mi risponde
stirandosi e girandosi verso di me.
Le
nostre labbra si toccano appena
dandosi il primo bacio della giornata.
-
Hai dormito bene?- le chiedo
premurosa.
-
Si.- mi risponde
semplicemente arrossendo quel tanto che basta per colorarle le guancie.
Poi
lei chiude gli occhi
rituffandosi fra le mie braccia con il viso comodamente appoggiato sul
mio
seno.
-
Tesoro, non fare così.. se
no chi riesce più ad alzarsi?- le dico sorridendo mentre i
suoi piccoli
movimenti contro il mio corpo, lo stanno facendo scaldare.
-
Ancora 5 minuti…-
-
Penso che non li abbiamo 5
minuti- le rispondo con un sussurro cercando di mascherare
l’eccitazione.
Chiudo
gli occhi cercando di
resistere alla tentazione di lasciarmi andare completamente.. questo
ancora non
me lo posso permettere.
Anche
questo succede abbastanza
spesso, cioè che lei mi provochi senza accorgersi fino in
fondo dell’effetto
che mi fa averla a pochi millimetri.
A
volte, come adesso, mi sento
come un affamato che ha un piatto piano di succulento cibo davanti ma
sa che
deve resistere e che per ora non può mangiarlo.
Ecco,
l’esempio calza a
pennello e rende l’idea di quanto il mio amore verso questo
donna meravigliosa
sia puro e vero.
-
Sei una pelandrona e mi farai
fare tardi al lavoro questa mattina… di nuovo!- le dico
riuscendo di malavoglia
fuori dal letto.
Mi
metto la t-shirt che
indossavo la sera prima e prendo l’occorrente per andare in
bagno a farmi una
doccia e prepararmi per un nuovo massacrante turno
all’ospedale.
Nel
corridoio che porta al
bagno incontro Paola che è appena rientrata a casa con Puck
dal loro solito
giro mattutino.
Con
Paola si è creato un
rapporto indecifrabile: in alcuni momenti sembriamo amiche da una vita,
in
altri proprio non ci sopportiamo. Direi che ci stiamo ancora
“annusando” per
trovare un vero punto di equilibrio.
E’
comunque la prima volta,
escludendo Vale, che ci tengo davvero ad andare d’accordo con
un’altra persona,
un po’ per Irene e poi perché Paola non
è così male ed, in fondo, non siamo
così tanto diverse.
Entro
nel bagno chiudendo a
chiave la porta, evitando così qualche incursione della mia
fidanzata che
sarebbe graditissima, ovviamente, ma il mio autocontrollo con lei
vicino,
magari nuda, è vicino allo zero.
Apro
l’acqua fredda, non
troppo gelata, e mi ci tuffo dentro. L’impatto con il getto
è un po’ traumatico
ma direi inevitabile per calmare i bollenti spiriti.
Venti
minuti dopo riemergo dal
bagno, pronta per affrontare il traffico della città
nell’ora di punta.
Mi
siedo solo qualche minuto a
tavola per fare colazione e per scambiare qualche battuta con le
padrone di
casa:
-
A che ora finisci stasera?-
mi chiede lei.
-
Penso di potermi liberare per
le 7. Ho un paio di interventi programmati più tutte le
routine…-
-
Allora possiamo uscire
insieme!- Sul mio viso e su quello di Paola compare la stessa
espressione
enigmatica.
-
Cosa intendi esattamente per
“uscire insieme”?- le chiedo.
-
Intendo quel uscire insieme.
Non lo so un cinema, una cena…- gli occhi di Irene fissano i
miei prima di
aggiungere – con la mia ragazza.-
Rimango
qualche secondo ad
osservarla con una fetta biscottata in mano rimasta sospesa
nell’aria per la
sorpresa.
Era
la prima volta che la
vedevo così convinta nell’uscire in mezzo alla
gente non come due semplici
amiche ma come fidanzate. In realtà stavo iniziando a
perdere le speranze che
una cosa del genere sarebbe mai potuta succedere.
-
Sei…sei sicura?-
-
Si.- mi risponde Irene
dandomi un bacio sulla tempia.
Rispondo
affermativamente,
finendo la colazione e , alle 8 in punto, esco di casa, salutando Irene
sull’uscio.
-
Ci vediamo stasera, quindi.-
le dico.
-
Si, si. Sei felice, almeno?-
-
Nene…e me lo chiedi? Sono la
donna più felice del mondo- le rispondo baciandola a fior di
labbra.
-
Ok. Allora.. non ti dispiace
se viene anche Paola. Mi sentirei più
sicura….Perchè non lo dici anche a
Valentina?-
Ecco…
lo sapevo che c’era il
trucco:
-
Va bene. Passo a prendervi
per le 9.- Irene annuisce e ci scambiamo un ultimo bacio prima che mi
allontani
da lei.
-
Fai la brava in ospedale..-
mi grida dal pianerottolo.
-
E tu a scuola… - le rispondo
mentre sto già scendendo le scale.
E
già perché c’era un’altra
grossa novità nella nostra vita! All’inizio
dell’estate Irene aveva ricevuto la
comunicazione dal ministero dell’istruzione che le era stata
assegnata una
cattedra in una delle scuole superiori della città come
insegnante di
filosofia.
Finalmente
poteva svolgere il
lavoro che amava cioè insegnare ai ragazzi. Le avevano dato
4 classi,
praticamente il biennio di due sezioni.
Intanto
fuori la temperatura
cominciava a raffreddarsi e faceva un po’ freddino in maniche
corte alle 8e10
del mattino.
Salgo
in macchina, diretta
verso l’ospedale, mentre il cellulare suona. Chi non poteva
essere se non
quella rompiscatole della mia migliore amica?
-
Ma non lo sai che a
quest’ora le persone potrebbero dormire ancora?- esordisco
sarcastica.
-
Buongiorno a te,
simpaticona.-
Scoppiamo
a ridere entrambe
come due sceme prima di continuare la nostra conversazione:
-
Stai lavorando?-
-
No, sono in macchina.
Comincio fra meno di un’ora… sempre che non arrivo
di ritardo.-
-
Allora eri a dormire a casa
sua-
-
Si, era tardi e lei ha
insistito perché rimanessi…-
-
Certo certo. E sei
finalmente riuscita a…-
-
Vale!- le grido al telefono.
-
Che c’è.. stavo solo
chiedendo se eri riuscita a prendere sonno!- prova a difendersi.
-
Sai che stai diventando una
pettegola?- rimango zitta qualche secondo poi aggiungo –
comunque no.-
-
Ancora! Mi stai mica
diventando suora e non ne so nulla??-
-
Smettila di dire scemenze.
E’ una cosa importante, te l’ho già
spiegato un sacco di volte, e voglio
aspettare finchè lei non sia sicura al 110% di quello che
sta facendo-
-
Vabbè, contenta te.-
-
Senti, stasera hai da fare?-
-
Avrei del lavoro in
arretrato…-
-
Quindi sei libera. Ci
vediamo alle 7e mezza sotto casa mia.
-
Dove andiamo?-
-
Usciamo io, te, Irene e
Paola.-
-
Ma..-
-
Non dire nulla. A dopo.
Buona giornata pettegola.-
Chiudo
la chiamata con il
sorriso sulle labbra immaginandomi il viso contrariato di Vale che
proprio non
riusciva a sopportare Paola.
Nonostante
la mia migliore
amica fosse diventata un po’ troppo invadente nella mia vita
privata, mi faceva
piacere che finalmente stava ritrovando se stessa dopo la storia con
quel
delinquente di Andrea.
Vale
si meritava davvero di
trovare l’uomo giusto, di essere felice perché un
po’ mi dispiaceva vivere la
mia storia con Irene sotto il suo naso e, in fondo in fondo, sapevo che
un
pochino ci stava male.
Sono
le 9.06 ed entro nel
parcheggio. In ritardo, come al solito, mentre sul palmare mi arriva un
messaggio di Vale:
“
A stasera. Ma sappi che mi
devi una spiegazione ed un favore!” .
Prox capitolo: Martedì 15 marzo |