E’ risaputo che la stagione autunnale è foriera di pioggia. Appena
le foglie degli alberi iniziano ad ingiallire e minacciano di cadere a terra al
primo refolo di vento, neri nuvoloni carichi d’acqua
si affacciano all’orizzonte e lì restano per tutta la stagione, minacciando di
tanto in tanto di scaricare il loro peso sulle terre sottostanti.
Ed in effetti ,a ben pensare , East City era indicata da tutti come una città assai
piovosa, e non solo in autunno, ma anche in tutto il resto dell’anno.
Solo che , seppur a conoscenza di
tutto questo , quel violento acquazzone pareva ad Edward
veramente eccessivo. Gocce grandi come chicchi di grandine e fitte come una
cortina di nebbia cadevano pesanti sulla strada
impedendo all’alchimista di abbandonare il porticato d’ingresso del Quartier Generale.
Non che bagnarsi rappresentasse tutto questo grande problema per lui. Solo che non aveva modo di
proteggere le sue auto-mail e se si fosse presentata da Winry
con anche solo una punta di ruggine addosso ,
probabilmente sarebbe morto prima ancora di avere il tempo di dire “Touka Koukan”.
Rabbrividendo al pensiero dell’amica d’infanzia mentre
brandiva la sua chiave inglese , e un poco anche per
il freddo umido che quel tempaccio si portava dietro , si strinse nel suo
cappotto rosso imprecando tra sé e sé.
Perché doveva essere chiamato
dall’ufficio proprio oggi? Perché quelle fantomatiche questioni burocratiche
inerenti il suo stipendio dovevano proprio essere
improrogabili? Perché non ci aveva mandato Al, che tra
l’altro si era anche offerto di farlo? Perché si era
trattenuto , già che c’era , in biblioteca ed aveva finito per fare
tardi e ora non c’era assolutamente anima viva in giro? Perché
capitavano tutte a lui?
Sbuffò rumorosamente tirando un calcio ad un sassolino.
“Che giornata di merda!!!” esplose inveendo contro un nemico invisibile.
“Un po’ di contegno Fullmetal…” lo
riprese una voce fin troppo nota alle sue spalle.
Ecco ci mancava solo lui a completare la perfezione negativa
di quel momento.
Riusciva a vederlo anche senza girarsi: il Colonnello Roy Mustang , Mister So Tutto Io ,
il Re incontrastato della frecciatina pungente ,
l’imperatore dell’egocentrismo , impeccabile nella sua uniforme mentre lo
osservava con quel suo odiosissimo ghigno divertito.
“Non è davvero giornata ,
Colonnello dei miei stivali! Sparisci prima che ti tiri un pugno in faccia!”
gli ringhiò contro Ed.
“Ah mi piacerebbe proprio vederti tentare! Considera che
siamo proprio fuori dal Quartiere , dove io , non so
se rammenti , sono il tuo superiore. Un’azione del genere come minimo ti
costerebbe il licenziamento , il ritiro della licenza
di Alchimista di Stato e l’allontanamento da tutte le biblioteche della
nazione. Accomodati…”
Da tono di voce l’uomo sembrava molto soddisfatto di sé e
della sua parlantina , cose che fece imbestialire Ed
ancora di più. Purtroppo per lui ogni singola parola pronunciata dal borioso
militare corrispondeva a verità , dunque non poté far
altro che ingoiare il rospo e stare zitto sperando che Mustang se ne andasse
alla svelta.
Invece Roy non
pareva intenzionato a cambiare aria. Si era piazzato al limitare del
porticato dondolandosi leggermente da un piede all’altro mentre osservava diffidente
il cielo plumbeo.
In quel momento Edward fu
illuminato da una trovata geniale.
“Ehi! Colonnello… Il Secondo Tenente Havoc
è andato a prendere la macchina?” domandò senza
riuscire a trattenere la sua segreta speranza di ottenere un passaggio
all’asciutto.
L’uomo lo osservò divertito e poi scosse la testa.
“Giorno di libera uscita! Mi spiace per te ma sembra proprio
che non si possa far altro che aspettare la fine del diluvio!”
Mentre Roy sembrava trovare la
situazione piuttosto divertente Edward
era del parere diametralmente opposto.
Arrivò al punto di considerare come possibilità il fuggire
sotto la pioggia , ma l’immagine di Winry armata e minacciosa gli balenò nuovamente davanti
agli occhi e fu costretto a ripensarci.
Un bidone dall’altro lato della strada si rovesciò con un
tonfo facendo scattare entrambi sulla difensiva. Un gattino ,
solamente un cucciolo , era sbucato fuori come una furia , scrollandosi di
dosso una buccia di banana e cominciando a inseguire infuriato la sua coda ,
alla quale era rimasto appiccicato un groviglio di spago. Il Colonnello
cominciò a ridacchiare.
“Ti assomiglia, Fullmetal!”
“Che cosa???” esclamò Edward arrabbiato prima ancora di essere certo che si
trattasse di un insulto.
“Guardalo! Ha il pelo biondiccio ,
si infuria per un nonnulla e anche se grande come un soldo di cacio fa un
casino tremendo!” si spiegò Roy, pregustandosi già la
risposta dell’altro.
“Stai PER CASO
insinuando che sono BASSO???” si infiammò infatti Edward , reagendo a tempo di record alla provocazione.
Roy non rispose e tornò ad
osservare compiaciuto il micino che cercava ancora di
raggiungere lo spago attorcigliato sulla coda.
Questa era un’offesa troppo grande perché il permaloso
alchimista potesse sopportarla e subito si mise a guardare a destra e a
sinistra alla ricerca del mezzo della sua vendetta.
“Ah! Guarda quello!!!” esclamò trionfante.
Il ragazzo indicava un grosso cane nero che camminava
infastidito dalla pioggia, continuando a scrollarsi via l’acqua dal pelo.
“Ecco quello sei! Si da arie di importanza ma due goccioline d’acqua lo
stendono ed è stupido!” si spiegò con un sorriso euforico.
“E come l’hai capito che è stupido scusa?” replicò Roy assolutamente noncurante del tentativo di offesa perpetrato da Ed.
“E’ ovvio! Guardalo! E’ decisamente
stupido! Proprio come te!” concluse sicuro di sé il
ragazzo.
Il cane nel frattempo aveva raggiunto flemmaticamente il
gattino e lo osservava ora con l’aria quasi divertita. O forse così si era
convinto Edward , ormai
perso in quel gioco di paragoni.
Quando il gattino ormai non ce la faceva più a sopportare
tutti quei giri su sé stesso e crollò intontito per terra ,
il cane si avvicinò e prese tra i denti lo spago impigliato. Con un leggero
strappo lo tirò via , ma evidentemente il micio non
poteva sapere che l’aveva fatto per aiutarlo e cominciò subito a soffiargli
contro rizzando il pelo e scoprendo quel poco di unghie che aveva alla sua età.
Il cane lo osservava e basta ,
sempre con quell’aria beffarda pensò Ed.
“Visto??? Proprio uguale!!!”
esclamò tirando la manica a Roy.
In quel momento il cane fece qualcosa di totalmente
inaspettato. Si chinò sul gattino e , ignorando le
minacce e le ostilità, diede un’affettuosa leccata al pelo dritto del micio.
Questi sembrò letteralmente guardarlo con gli occhi fuori dalle orbite , per poi però calmarsi , avvicinarsi
alle zampone del cane e strusciandosi prese a fare le fusa.
Ed fissava la scena sconvolto ,
senza parole , come se il gatto l’avesse tradito.
Roy ridacchiando di gusto gli si
avvicinò.
“Vuoi dire che basta così poco per far star buono anche te?
Dovrò provare la prossima volta…”
Edward lo guardò minacciando di
fulminarlo con gli occhi, anche se ancora esterrefatto dal comportamento del
gattino , comportamento che lui considerava degradante
e disdicevole. Poi Roy riuscì a sconvolgerlo anche di
più.
Se ne stava oltre il porticato ,
protetto da un grande ombrello nero.
“Ma… ma… Ma se avevi l’ombrello cosa diavolo stavi
aspettando???” si imbestialì il ragazzo.
“E rinunciare così a un po’ di
stimolante conversazione con te? Giammai!” rispose teatralmente il Colonnello.
Ed sentì il bisogno di picchiare
qualcosa o qualcuno montargli dentro , se solo Roy
avesse insistito ancora di una virgola gli sarebbe saltato al collo.
Ma Roy
non proseguì. Senza perdere il suo tipico sorrisetto
saputo spostò l’ombrello in direzione del ragazzo.
“Volevi un passaggio o no?”
Ed si calmò. La voglia di
brontolare gli passò , sostituita dal sollievo di aver
trovato un modo per portare a casa ancora intatte le sue parti meccaniche. Per
strada cominciò persino uno scambio di opinioni non
ostile a proposito di un libro appena acquisito dalla biblioteca.
Mentre rispondeva Roy non poté
fare a meno di constatare che in effetti Fullmetal era davvero come quel gattino.
The end… o forse no?
Pensi che questa storia sia troppo soft ,
priva di sconcerie e quindi assolutamente non da me?XD
Hai ragggione! Beccati il finale alternativo non mediaset-censurato.
Preferisci continuare a vivere nel mondo platonico di Roy e Ed che non fanno nulla?
Fermati ora finché puoi!!!! XD
…
“Vuoi dire che basta così poco per far star buono anche te?
Dovrei provare…”
Edward lo guardò minacciando di
fulminarlo con gli occhi, anche se ancora esterrefatto dal comportamento del
gattino , comportamento che lui considerava degradante
e disdicevole. Poi Roy riuscì a sconvolgerlo anche di
più.
Non ebbe il tempo di esternare
tutta la sua disapprovazione rispetto all’ultima frase dell’uomo, perché
quest’ultimo si era chinato su di lui. Nel momento di panico Edward si accorse solo di avere Roy
addosso e una colonna alle spalle. Poi avvertì il tocco di qualcosa sul collo.
Qualcosa di umido e caldo. Completamente ipnotizzato
da quel contatto , lo sentì risalire lungo la
giugulare , fino alla mascella e poi ancora avanti per arrivare alle labbra.
Persa ogni cognizione di sé , di dove fosse di cosa
stesse facendo pochi secondi prima , Edward buttò le
braccia al collo di Roy e si impegnò attivamente a
trasformare quel fugace contatto in un vero e proprio bacio.
Quando si separarono il ragazzo si
rese conto di aver chiuso gli occhi , chissà quando.
Socchiudendoli osservò l’altro che lo fissava come se stesse per dire qualcosa.
E Roy sapeva che forse forse era
meglio stare zitto, però la tentazione era davvero troppo forte.
“Eh sì… proprio come il gattino…”
Fu allora che Ed esplose.
No… forse non completamente come
il gattino.