Quello che rimane

di Cucuzza2
(/viewuser.php?uid=108997)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Sono una preside, ma sono triste di esserlo.
Perché il mio predecessore era assai più meritevole di me.
E anche il predecessore del mio predecessore lo era.
 
Non mi sento all’altezza di questo ruolo.
Non mi sento all’altezza di questo ufficio.
Non ho spostato un solo soprammobile, né aggiunto nulla.
Non me ne sono sentita degna.
 
Mentre lavoro non faccio che girarmi a guardare i quadri.
Qualcuno di loro ammicca, altri sonnecchiano, altri fingono di non accorgersi di me, altri commentano a voce alta.
Però due di loro sono sempre pronti ad ascoltarmi.
Ed allora io mi vergogno ancora di più.
Mi sforzo di non guardare, di non girarmi.
Invano. 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=673629