odv
NDA: In tutta sincerità, quando ho
cominciato a lavorare a questa raccolta, il mio primo pensiero è
andato a chi, come dice il signor Dufayel, ha avuto la forza di
scontrarsi con la vita: non solo compiendo gesta di straordinario
eroismo, ma anche nella quotidianità.
Accettare
un rifiuto, affrontare una verità, avere fare il primo passo dopo un
litigio; tutte queste cose richiedono una buona dose di coraggio.
Molto di più ne serve per continuare
a
vivere quando sembra che non ci sia limite al peggio, o per rimanere
fedele ai propri principi anche quando non sembra la scelta più
vantaggiosa.
Appena prima di mettermi a scrivere,
però, mi sono venuti in mente quelli che non l'hanno avuto, questo
coraggio; forse perché per ogni cuor di leone c'è qualcuno dalle
ossa di vetro.
Una volta ho letto in un libro che in
un teschio bianco si possono trovare tutti i colori dell'iride.
Perciò, anche io ho deciso di trovare le “sfumature” di colore
nelle “ossa” dei personaggi, il difetto che determina la loro
debolezza sotto forma di colore
Termino questa lunga nota barbosa
augurando una buona lettura.
NDA2:
questa fanfic ha partecipato al contest "Le fabuleux destin
d'Amélie Poulain" indetto da aGNeSNaPe sul forum di EFP
classificandosi seconda (su tre XD). Ringrazio la giudice, celerissima
e precisa, per il giudizio, che inserirò al termine della
raccolta. Vi lascio con la prima delle cinque drabble. A presto con la
prossima.
Ossa
di Vetro
“Mia piccola Amélie, lei non
ha le ossa di vetro. Lei può scontrarsi con la vita. Se lei si
lascia scappare questa occasione con il tempo sarà il suo cuore che
diventerà secco e fragile come il mio scheletro. Perciò si
lanci, accidenti a lei!”
-
Rosso.
“ «
Mandò a cercarmi un uomo che mi aveva molto amato, anche se io avevo
disdegnato le sue profferte. Sapeva che non avrebbe smesso di
cercarmi finché non mi avesse trovato». […] « Lui mi trovò
nella foresta dove mi nascondevo. Quando mi rifiutai di tornare qui
con lui, divenne violento. Era sempre stato un uomo collerico, il
Barone. Furioso per il mio rifiuto, geloso della mia libertà, mi
pugnalò. […] Quando capì quello che aveva fatto, fu preso dal
rimorso. Usò l'arma che mi aveva rubato la vita per uccidersi. Dopo
tutti questi secoli, porta ancora le catene come atto di
contrizione... e ne ha ben donde. » ”
Harry Potter E I Doni
Della Morte
Rosso.
Quel viso. Quegli occhi,
quel fuoco... quanta, la tua brama.
Rosso.
L'hai inseguita in capo
al mondo. Tanto anelavi ad averla.
Rosso.
Tuttavia, lei ti ha
respinto. Lei, così fiera e orgogliosa.
Lei, che ti ha logorato
l'anima.
Rosso.
Avresti dovuto lasciarla
libera. Rispettare il suo volere.
Accettare
il suo rifiuto.
Una
volta di più.
Rosso.
Impossibile.
Doveva appartenere a te e
a nessun altro, la fanciulla le cui spoglie giacciono nella pozza di
sangue scarlatto. L'ombra che ti osserva col disdegno che sempre ti
ha riservato.
Neppure
nella morte può rinunciare a lei, il Barone. Immerge lentamente la
lama nel proprio petto: la seguirà ovunque, persino nell'eterna
non-vita.
[110 parole]
Note: Il rosso è il
colore dell'aggressività, un istinto a cui il Barone Sanguinario
cede facilmente. E' anche il simbolo della passionalità, che per lui
diventa una debolezza: non riesce ad accettare il rifiuto di Helena
e, piuttosto che perderla, la uccide, suicidandosi a sua volta. A
volte serve più coraggio per rinunciare a qualcosa, piuttosto che
continuare a desiderarla, un coraggio che il Barone non ha. Cosa che
paga con l'eterno disprezzo della ragazza.
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