Perchè ti amo, ti amo da morire

di alichino
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PERCHE’ TI AMO, TI AMO DA MORIRE
 

 

Dean non si era mai trovato così banale. Ma ogni volta che si beava di quell’affezione che gli attanagliava il cuore e lo stomaco –con una forza che non avrebbe dovuto essere possibile –si scopriva stupidamente soddisfatto, stupidamente scontato nelle sue reazioni. E si stupiva ancor di più quando realizzava di poter scorgere anche in Castiel la sua stessa irrequietezza, i suoi stessi moti, le sue ansie, lo stesso senso di soddisfazione. Non sapeva dare un nome a tutta quella condizione, o forse non desiderava trovargliene uno, dal momento che –anche se non sapeva bene perché –gli sarebbe parso di banalizzarla ulteriormente.

- E’ complicato. –La voce di Cass lo raggiunse in mezzo al dipanarsi dei suoi pensieri.

Lui fece un verso intontito, non capendo a cosa si riferisse l’angelo. Questi, dal canto suo, non accennò a spostare il suo sguardo da Dean. Non ne aveva motivo. Da tempo, l’uomo era gran parte di ciò che vedeva, di ciò che voleva vedere.

- Cosa, Cass?

L’angelo sospirò, costringendosi ad alzare gli occhi al cielo, per poi abbassarli nuovamente su Dean, solo un poco più lucidi, un poco più distratti, un poco più spaventati.

L’uomo, dal canto suo, cominciava a capire a cosa si stesse riferendo Castiel.

Abbozzò un sorriso ironico, che probabilmente gli sarebbe tastato molto più amaro in bocca, se non fosse stato per quell’unica consapevolezza terrificante che gli era sorta da dentro, facendosi strada lenta ma perentoria nella confusa ovvietà del suo stato.

Quella consapevolezza che –per un lungo glorioso istante –l’aveva quasi convinto a dire all’angelo che gli stava di fronte con un’espressione stoica in volto:

-Ti amo. Ti amo da morire.

 

FIN





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