Lucy
era a casa. Stranamente, era sola. Natsu non era lì a fare
flessioni o a mangiare a sbafo dal suo frigo, riempito con fatica con i
suoi
risparmi, e Happy non era ancora entrato per la sua solita razione di
pesce.
Sospirò
pesantemente, lasciandosi cadere a peso morto sul lettone, e
si mise a fissare il soffitto della camera. Forse, quel pomeriggio,
sarebbe
riuscita a riposarsi da sola, in pace. In silenzio.
Da
quanto tempo era che non stava da sola? Giorni, mesi, anni.. sembrava
una vita che quel rompi-timpani di un Salamander era entrato a sconvolgerle l'universo.
Ridacchiò e si girò
di lato, pensando a quando aveva conosciuto Natsu, quando lui l'aveva
salvata
dallo Charm di quello stupido mago che commerciava schiave.
Lo
sguardo passò inconsciamente a sotto il letto, da dove
sbucava il
manico della sua chitarra. Fedele chitarra. Forse era l'unica cosa
intelligente
che aveva fatto per lei suo padre, farle imparare a suonare la chitarra
acustica.
L'afferrò
velocemente e si sedette composta sul letto, cominciando a
strimpellare note senza una logica precisa.
Che
ci faceva
lì? I suoi piedi l'avevano portato in quel posto. O forse
era arrivato davanti
alla sua porta prestando ascolto ai consigli di Natsu, quell'idiota dal
cervello infuocato. Sbuffò e si passò una mano
tra i capelli corvini. Ormai era
lì, no? tanto valeva bussare ed entrare.
Si
osservò un
attimo e si battè una mano sulla fronte, esasperato: forse,
era meglio trovare
i pantaloni e la maglia prima di presentarsi a casa sua.
In
qualche modo, Lucy sapeva che avrebbe dovuto ringraziare Natsu per
averle fatto scoprire un mondo così pieno di vita.
Però sapeva benissimo che
lui era a conoscenza di tutto quanto, quindi non c'era motivo
perchè lei si
affrettasse a farglielo capire.
Il
suo pensiero passò immediatamente a lui.
Lui. Maledetto
lui. Capelli neri e occhi dello stesso colore, profondi e irrequieti
come un
oceano in tempesta. Da quando l'aveva conosciuto aveva capito che
avrebbe
dovuto fare qualcosa per lui. Sentiva che quel nero così
lucente poteva
brillare se solo lei si fosse messa d'impegno.
E
lo stava facendo, dannazione.
Si
sciolse i capelli biondi e lasciò che cadessero sulle sue
spalle.
Mentre
cercava di far brillare la luce negli occhi di Gray, ci era
cascata. Si era innamorata? In realtà
credeva che fosse esagerato
parlare d'amore a quell'età, soprattutto se si parlava di
Gray, un ragazzo che
appena doveva praticare la magia si svestiva rimanendo in mutande.
Però se non
era amore cos'era? Tutte le volte che lo vedeva sentiva che il cuore le
batteva
all'impazzata, forte, troppo forte, tanto che sospettava che Gray lo
sentisse e
ridesse di lei. Poi, arrivava Natsu e le distoglieva l'attenzione da
lui
facendola arrabbiare per qualcosa, e riusciva di nuovo a connettere i
neuroni.
-Stupida,
Lucy.- si disse, ridacchiando di se stessa. Si rese conto
di stare stringendo un po' troppo forte il manico della chitarra,
così lo
lasciò libero. -Scusa, Ollie.- sussurrò,
abbracciando la chitarra. Sì, le aveva
dato un nome, perchè quando era piccola aveva l'abitudine di
dare nomi ad
oggetti inanimati per sentirli vivi, vicini, caldi.
-Sai, Ollie? Credo
proprio di essere inguaiata fino al midollo.- rise e, appena si
calmò, cominciò
a canticchiare, suonando quello strumento tanto amico.
You
don't want me, no
You
don't need me
Lucy
cantava?
Com'era successo? Come aveva potuto non accorgersene? Gray
spalancò gli occhi e
chiuse la mano a pigno, appoggiandola lentamente sulla porta. Non
poteva
interromperla mentre cantava, sarebbe stato un atto irrispettoso nei
suoi
confronti. E poi, sì, era estremamente curioso di sentire
quella canzone così
dolce e così tranquilla da non rappresentare neanche la sua
indole ribelle.
Like
I
want you, no
Like
I
need you
Chissà
a chi si
riferiva con quella canzone? Un pensiero gli balenò in
mente, unico, solo,
crudele. Natsu? Poteva essere per quell'idiota?
Poteva davvero
essere per lui?
Si
allontanò
leggermente dalla porta e diede un pugno sul muro di fianco a lui,
crepandolo.
Non aveva speranze, dopotutto come poteva anche solo pensare di poter
competere
con Natsu. Lui almeno faceva vedere i suoi sentimenti, in un modo
impetuoso ed
estremo, ma almeno sembrava un essere umano.
Gray
invece
preferiva tenersi le cose dentro, come per poterli congelare con il suo
ghiaccio.
And
I want you in my life
And
I need you in my life
Mentre
cantava, Lucy non pensava a nulla. Si faceva solo trasportare
dai ricordi, dalla prima volta che aveva conosciuto Gray, alle prime
parole, ai
primi sguardi, al suo primo "Vieni con noi in missione, Lucy?", a
tutti i suoi sorrisi, il contatto fugace tra le loro mani quando le
erano
caduti dei fogli e lui l'aveva aiutata a riprenderli.
Poche
cose, ma estremamente significative per lei.
Poi
pensò un attimo. Lui era Gray. Non era un ragazzo normale,
probabilmente non immaginava neanche che a lei piacesse, e sicuramente
avrebbe
voluto un'altra ragazza al suo fianco. Magari Lluvia, più
simile a lui in
quanto usava anche lei l'acqua e aveva i suoi stessi occhi tristi. Si
convinse
che sì, Lluvia era la ragazza giusta per Gray e non c'erano
altre possibilità.
You
can't see me, no
Like
I see you
Se
solo lui potesse vedersi con gli occhi di Lucy, acquisterebbe un
po' d'amor proprio. In realtà era per lui quella canzone, ma
non aveva mai il
coraggio di fargliela sentire. Anche perchè non erano quasi
mai solo loro due,
ma c'erano praticamente sempre Happy e Natsu a fare tanto di quel
rumore che si
doveva urlare per farsi sentire. E quando c'erano Natsu e Gray nella
stessa
stanza, si finiva per litigare, e la stanza veniva distrutta. Era
così che
funzionava, con quei due.
I
can’t have you, no
Like
you have me
In
quel momento
la rabbia che provava normalmente verso Natsu cresceva a dismisura,
facendogli
venire voglia di tornare in strada, andarlo a prendere in gilda e
pestarlo fino
a quando lui non si fosse scorticato le nocche. Ma qualcosa lo
tratteneva, lo
faceva rimanere immobile davanti alla porta marrone chiaro di casa di
Lucy.
Qualcosa, probabilmente la sua voce
lo persuadeva dolcemente a stare calmo e ad ascoltare attentamente.
Pensò
che se
solo Natsu avesse saputo dei sentimenti di Lucy, non se la sarebbe mai
lasciata
scappare. Era ovvio. Lui avrebbe potuto difenderla da tutto e tutti,
lui era il
Dragon Slayer di fuoco, non un semplice mago del ghiaccio.
-Maledetto.-
sussurrò a denti stretti, riconoscendo che anche quella
volta Natsu aveva
vinto.
And
I want you in my life
And
I need you in my life
Forse
avrebbe dovuto parlare con Gray e mettere in chiaro i
suoi sentimenti. Sapeva che sarebbe stata una specie di missione
suicida, ma
poco le importava. Oramai lui le aveva preso il cuore e se
n’era impossessato.
Aveva piantato le tende nel bel mezzo e non lasciava spazio ad altre
persone,
che dovevano spintonare per avere degli angolini.
-Forse
avevi ragione papà, sono proprio una stupida.-
sbuffò
finendo di suonare la chitarra.
-Non
lo dire più!-
Lucy
rimase immobile mentre la porta cadeva proprio davanti
a lei, scoprendo Gray a torso nudo.
-Gray,
i vestiti!- lo rimproverò divertita, sentendo le
guance arrossire sempre di più.
-Oh,
giusto.- il ragazzo si rimise in fretta la camicia e
sorrise imbarazzato.-Scusa per la porta.-
-Non
fa niente.-Lucy rise ancora e si fece da parte, facendo
spazio all’amico per sedersi di fianco a lei.
-Sai
Lucy, canti davvero bene!- si complimentò non riuscendo
però a nascondere una nota di tristezza nella voce.
-Mi
hai sentita allora?- la ragazza arrossì ancora di
più.
Quindi lui aveva sentito la sua canzone. Chissà se aveva
capito che era per
lui.. magari aveva frainteso. Dopotutto sapeva che i maschi erano
propensi a
non capire al volo le cose.
Gray
annuì e la guardò negli occhi, sorridendo
debolmente. –Dovresti
fargliela sentire.- le consigliò, sempre più cupo
in viso.
-A
chi? La persona che mi piace non capirebbe mai.- lei si
mise una mano tra i capelli e li legò in una coda alta,
disordinata.
-Secondo
me sa già qualcosa.-
Lucy
scattò in piedi ed arretrò di qualche passo,
terrorizzata. Benchè avesse sperato, qualche secondo prima,
che lui avesse
capito che era stata scritta appositamente per lui, ora aveva paura
delle
conseguenze. Ne era terrorizzata. –COSA??- urlò
infatti, diventando
completamente rossa, senza lasciare neanche un centimetro della pelle
al colore
naturale.
-Calma,
calma.. io non ho detto niente a Natsu.- ridacchiò
nervosamente il ragazzo, balzando anche lui in piedi, in imbarazzo. Ma
che cosa
cavolo gli stava succedendo? Come mai riusciva così bene a
far trasparire il
suo imbarazzo? Di solito lo nascondeva sotto il suo viso impassibile,
sforzandosi al massimo. Ora era tutto vano. Se voleva almeno avere un
dialogo
normale con Lucy, doveva fare qualcosa in modo che quel lieve rossore
sparisse
dalle sue guance, abituate ad essere pallide e fredde.
-Natsu…?-
Lucy fece due più due. Gray non aveva capito
assolutamente niente, e questo la fece ridere. Cominciò e
sembrò non smettere
più, tanto che il ragazzo si spaventò e non poco,
visto che ad un certo punto
cadde a terra e si rotolò.
-Si
può sapere che fai??- berciò, cercando di tirarla
su e
darle un’aria composta.
-Oh,
Gray, sei proprio tonto.- gli riferì la bionda,
continuando a ridere. –Vuoi sentire il resto della canzone?-
chiese d’impulso,
recuperando la chitarra da per terra. Probabilmente sperava che capisse
che
quella canzone non era per Natsu.
Ooooooh,
ohhhh, ohhhhhhhhhhhhh
And
oooooh, ohhhh, ohhhhhhhhhhhhh
Ooooooh,
ohhhh, ohhhhhhhhhhhhh
Gray
tornò a sedersi sul letto, con la strana sensazione che
gli stava sfuggendo qualcosa. Qualcosa di importante, a giudicare da
come lo
guardava Lucy, sembrava che lei avesse capito tutto. Ma cosa
c’era che non gli
tornava? Non era mai stato bravo nei ragionamenti, a lui piaceva di
più agire,
ed in questo era molto simile al suo antagonista per eccellenza.
You
can’t feel me, no
Like
I feel you
Non
capisce ancora..
pensò disperatamente Lucy, mentre cantava tranquilla,
appoggiata allo stipite tra la cucina e il salotto.
Se
avesse avuto il carattere del suo migliore amico,
sicuramente tutta quella stupida ed imbarazzante situazione non sarebbe
mai
creata, lei avrebbe detto tutto a Gray semplicemente baciandolo e
avrebbero
litigato poi.
Si
lasciò nascere un piccolo sorriso sulle labbra, che
lasciò ancora più sconvolto Gray.
I
can’t steal you, no
Like
you stole me
No,
non capiva. Gray non capiva.lucy aveva detto che quella
canzone non era per Natsu. E allora per chi era? Elfman?
Rabbrividì al solo
pensiero. Loki? I brividi provati pensando ad Elfaman non furono niente
a
confronto.
Per
chi poteva essere? Lucy era abbastanza timida, non aveva
legato con molte persone, o almeno non come con lui, Natsu e gli altri
due.
Sentiva
che qualcosa puzzava, che stava perdendo un passaggio,
ma non riusciva proprio a capire dove e che cosa potesse essere.
And
I want you in my life
And
I need you in my life
Forza,
Gray..
pensò di nuovo con forza la ragazza, temendo che finita la
canzone avrebbero dovuto parlare. Parlare dei suoi sentimenti,
perché
sicuramente Gray non ricambiava. Era sicura di questo, tanto che non
aveva
neanche mai provato a flirtare con lui. Aveva la sensazione che se
anche ci
avesse provato, lui l’avrebbe snobbata immediatamente e il
loro rapporto si
sarebbe sciolto come neve al sole.
Lalalalala,
lalalalaaa
Lalalalala,
lalalalaaa
Era
finita. Il tempo per fargli capire che quella
stramaledettissima canzone era dedicata a lui era finito. Non aveva
altre
opportunità che parlargli chiaramente, come non aveva mai
fatto con nessuno.
-Capito
per chi è?- tentò comunque.
Gray
scosse la testa. –Non è per Natsu.- Lucy
annuì. –E non
è neanche per Elfman o Loki, sarebbe disgustoso.- Lucy
ridacchiò, ma annuì.
–Non capisco Lu, non capisco proprio.- si lasciò
cadere sul letto e si mise le
mani dietro alla testa, sbuffando sonoramente.
-Sei
adorabile.- commentò, sedendoglisi di fianco, composta.
-Ha
parlato.- sussurrò lui, pentendosi immediatamente di non
avere il coraggio di alzare un po’ più la voce, in
modo da farsi sentire chiaramente.
-Ti
do qualche indizio, va bene? Sempre se ti interessa!- si
corresse immediatamente la ragazza. Aveva deciso da sola che a Gray
interessava
sapere chi le piacesse. Arrossì violentemente.
-CERTO!!-
Gray balzò immediatamente seduto e la guardò come
un cucciolo che stava per ricevere il cibo.
-Ok,
dunque.. è freddo.-
sperò che con quell’indizio lo capisse subito, ma
le sue aspettative vennero
infrante.
-Mistogun?-
-Per
carità, non ho neanche idea di che faccia abbia.-
ridacchiò Lucy, mettendosi elegantemente una mano davanti
alla bocca. –Ha gli
occhi scuri e i capelli scuri..- Gray fece per dire qualcosa, ma lei
gli fece
cenno di tacere. -È stato uno dei primi che ho conosciuto in
Gilda…- il suo
cuore cominciò ad accelerare il battito. –Ha un
sorriso estremamente caldo,
nonostante il fatto che sia freddo, come ho detto prima.- bum, bum, bum, bum. Lucy si trattenne
dalmettersi una mano sul
cuore, tanto la spaventava l’idea che lui potesse sentirlo.
–Ha sempre una
persona con cui litigare e non ascolta mai quello che dico.
È testardo,
insofferente, ma mi piace talmente tanto che potrei morire..-
-Sai
una cosa? Io continuo a non arrivarci.- Gray sospirò e
la prese per le spalle, fissandola intensamente negli occhi.
–Ma non mi
importa, perché chiunque sia lo batterò e tu
sarai mia.- decise, per poi
premere forte le labbra contro quelle della ragazza. Effettivamente non
gli
importava più di chi fosse il segreto amato della sua bella
Lucy, tanto lui
l’avrebbe battuto. Non aveva più ascoltato gli
indizi da quando aveva proposto
Mistogun come possibile candidato; infatti si era concentrato sulle
labbra di
lei, che si muovevano eleganti.
Quando
quel bacio finì, la strinse forte a sé, cercando
di
controllare che la temperatura del suo corpo non fosse troppo fredda
per lei.
-Gray..-
Lucy alzò la testa e gli sorrise, avendo le lacrime
che le rigavano le guance arrossate. –Sei un idiota.-decise,
ridendo forte. Lo
strinse e lo fece stenderes sul letto, per appoggiarsi alla sua spalla
e farsi
abbracciare. –Vuoi sapere chi è che devi battere
per conquistare il mio cuore?-
gli chiese lei, maliziosamente. Ora non aveva più paura,
perché Gray ricambiava
i suoi sentimenti.
-Mh?-
la invitò a parlare lui, immaginandosi già uo
scotro
contro una persona nera e con un grosso punto interrogativo sulla
schiena.
-Te
stesso.- Lucy ridacchiò e lo guardò negli occhi,
con il
suo solito sorriso che avrebbe sciolto ancheil più freddo e
duro degli iceberg.
Gray,
solo in quel momento capì che la canzone non era che
per lui. Non c’erano terzi da combattere e sconfiggere per
conquistare il suo
cuore, perché lui ce l’aveva già.
–Perché non me l’hai detto prima?- le
chiese,
curioso.
-Perché
non l’hai fatto tu?- lo provocò lei, facendolo
arrossire
leggermente. –Esattamente per quello.- rise e
tornò ad appoggiarsi, anche se
sotto al suo orecchio non c’era più la camicia.
–Gray.. devi perdere
l’abitudine di svestirti.- gli dettò, pur
rimanendo accoccolata lì.
-Scusami!!-
si scusò ridendo lui, stringendola di più e
dandole un bacio sulla testa, per poi sorridere.
E
chi l’avrebbe mai detto, il lavoro di Ur per cancellare la
sua oscurità sarebbe stato concluso da una novellina
pasticciona.
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