Capitolo
1
Verde/Incontro
I
ciliegi in fiore ondeggiavano leggeri al vento, riempiendo l'aria del
loro profumo. Petali danzanti volarono lungo il viale, posandosi
giocosi sui capelli delle bambine che ridevano felici, danzando sotto
quella deliziosa e profumata pioggia rosa. I bambini erano allegri e
ottimisti, quasi non sembrava che stessero recandosi, come ogni
mattina, a scuola, per l'ennesima estenuante giornata di studi.
Le piccole
uniformi verde smeraldo erano in contrasto con la strada bianca, ma si
armonizzavano alla perfezione col colore dei dolci fiori rosa.
-Ciao Noriaki.-
una bambina trotterellò accanto ad un suo coetaneo.
-Ciao.- rispose
lui, allegro.
Aveva circa otto
anni, i capelli rosa erano corti, fatta eccezione per un lungo ciuffo
soffice che gli ricadeva sul lato destro del viso. Gli occhi smeraldini
erano vivaci e spontanei e i suoi modi di fare eleganti e composti, ma
non eccessivamente, attiravano le attenzioni delle compagnette,
nonostante la giovane età di otto anni. A giocare a suo
favore stava anche il cognome da nobile, Kakyoin, che lo rendeva
automaticamente il principe azzurro desiderato da tutte.
Ovviamente questa
sua posizione di privilegiato non era gradita a molti, specie bambini
gelosi della sua classe. E si sa, i bambini spesso sono peggiori degli
adulti, proprio perché non discernendo il bene dal male,
ritengo le loro cattive azioni niente più che uno scherzo di
cattivo gusto.
E fu proprio uno
stupido scherzo compiuto da piccoli gelosi a portare Noriaki Kakyoin a
chiudersi nella solitudine e nella malinconia.
Finite le
lezioni, i bambini si riversarono nel cortile della scuola, pronti a
incamminarsi verso casa.
Un gruppetto di
cinque però si riunì per un altro motivo.
Rimasero in
attesa del loro obbiettivo per qualche minuto e, quando questo
comparve, gli impedirono la fuga circondandolo.
-Ciao, Noriaki.-
disse maliziosamente quello più cicciottello.
Il bambino dai
capelli rosa lo guardò, leggermente sorpreso. Non aveva mai
parlato con quel bambino, ma sapeva che si trattava del piccolo
teppista della scuola, nonostante avesse solo nove anni, aveva menato
un compagno di dodici. Era meglio evitare di sgarrare nei suoi
confronti.
-Ciao.- rispose
educatamente.
Gli altri quattro
ridacchiarono divertiti.
-Marin, la
campana è già suonata.- esclamò una
bambina bionda rivolta alla sua amichetta, che camminava per i corridoi
come smarrita, in cerca di qualcosa o di qualcuno.
-Non trovo
Noriaki. A pranzo mi ha promesso che tornavamo a casa insieme.- disse
la mora, la stessa bambina che ogni mattina salutava Noriaki con lo
stesso tono allegro e dolce.
La bionda ci
pensò un attimo, ma poi rispose che non l'aveva visto.
All'uscita, nel
cortile, videro un folto gruppo di bambini riunito in cerchio.
-Si stanno
picchiando!- esclamò qualcuno
-Jiro Akiyama sta
pestando uno di terza!- disse qualcun altro.
La piccola mora
fu colta da uno strano presentimento e cominciò a farsi
largo tra la piccola folla.
Come il suo
piccolo cuore le aveva predetto sussultando nefasto, in mezzo a quella
cerchia c'era il suo amichetto del cuore.
Noriaki si
reggeva a malapena, col sangue che colava dal naso, circondato da
cinque bambini.
Jiro Akiyama, il
teppista cicciottello, era pronto a dargli un altro colpo.
Ma i professori
dov'erano quando c'era bisogno di loro?
-Smettila!- gli
gridò lei mettendosi tra lui e Noriaki -Non vale! Siete
cinque contro uno!-
-E levati!-
grugnì spingendola in disparte e facendole perdere
l'equilibrio.
La piccola cadde
terra, sbucciandosi le mani e le ginocchia.
E fu allora che
Kakyoin vide rosso.
Anzi, verde.
Tutti rimasero
sorpresi nel vedere il piccolo scagliarsi contro il più
grande. Ma ancora di più nel vedere che nessuno cercava di
fermarlo. Nemmeno Akiyama, che si prese una scarica di pugni sul viso e
cadde in terra. Sembrava che una forza invisibile trattenesse i piccoli
aggressori.
Ma Noriaki la
vide bene quella forza.
Era minuta e
sembrava quasi un bambino umano travestito, per la notte di Halloween,
da uomo anfibio. La pelle verde scura, era viscida, attraversata da
numerose venature smeraldine. Dal corpo partivano numerosi tentacoli
che si avvolgevano intorno ai corpi degli altri bambini.
Il tronco, le
gambe, tutte le parti del corpo della creatura sembravano formate da
quei tentacoli o comunque da spire verdi viscide tenute insieme da
delle protezioni marroncine che gli coprivano la bocca come una
maschera, il capo, la fronte, le spalle, le braccia, le gambe e
l'addome.
Non ne aveva
paura.
Sentiva che
quella era l'unica persona della quale si potesse fidare.
-Non fraintenda
signora.- disse la preside -So benissimo che suo figlio si è
solo difeso, volevo semplicemente informarla.-
-Ma certo. La
ringrazio.- la signora Kakyoin si alzò e fece un rispettoso
inchino all'anziana donna che dirigeva la scuola elementare del figlio.
Uscì
fuori dall'ufficio, dove Kakyoin l'attendeva, un po' livido e
ammaccato, ma con lo spirito più integro e il morale alto.
La
sua manina stringeva quella verde del nuovo amico.
Fine
Capitolo 1
Cosa dire di questo?! Mi è appena tornata la JoJo mania e
cosa ti ritrovo sul pc?! Questa cosa sul mio Kakyoin. Allora, questa
cosetta qui non è nulla di impegnativo. La scrissi per il
contest "I Cinque Sensi"
indetto
da kiara_chan. Era un contest/torneo, e questa fic è stata
scritta per la seconda fase. Non l'ho spuntata, purtroppo. Ma capisco
bene il perché. Non usando il programma che uso ora, facevo
le correzioni da me medesima, perciò ho trovato parecchi
errori che mi erano sfuggiti. Per non parlare di tante altre cose. Ecco
comunque, per correttezza il responso. E' passato diverso tempo. In
realtà ho pensato che non era il caso di pubblicare una
storia che mi aveva fatto prendere una cantonata. Ma a pensarci ora
a mente fredda. Perché no? U_U E'
piuttosto vecchiotta. In questo periodo con le pulizie all'hard disk
sto trovando davvero di tutto.
Noticina: La bimba, Marin. Beh confesso che è una specie di
me stessa XD La rivedrete in un altra fic Jojesca , se riesco
a scriverci un incipit decente. Gli incipt sono un dramma O_____O
Nota: ora la fic dovrebbe essere corretta, ma prima non lo era, quindi
purtroppo le critiche ci stan tutte XD
Poi: Sul passato di Noriaki si sa poco nel maga, solo che era chiuso
perché avendo lo stand non si apriva con gli altri, che
adora i videogiochi e che i genitori temono sia fuggito di casa e che
viaggiando in Egitto ha incontrato Dio. Il resto è pura
licenza poetica. U_U
Ah, giusto, il tema del round era la VISTA U_U baciiiiii!!
5^ Classificata
Giudizio
di kiara_chan
Grammatica: 7,5
Vi sono alcuni errori, soprattutto ripetizioni o parole che stonano
nella frase. Per il resto la lettura è abbastanza
scorrevole, lievemente ostacolata dagli improvvisi balzi temporali. Per
il resto ho trovato un miglioramento dello stile rispetto al primo
round. Un piccolo consiglio: per staccare le sequenze basta un
asterisco, troppi risultano un po’ eccessivi.
Originalità: 7
La storia si presenta dapprima originale, poiché tratta del
tema dell’ “amico immaginario”, se
così si può definire ciò che
Hierophant Green rappresenta per Noriaki. Ho apprezzato come tu abbia
interpretato il senso del concorso, la vista, adattandolo alla
particolarità del protagonista, ovvero essere
l’unico capace di vedere il suo amico e tutto ciò
che ne consegue (l’isolamento, i genitori preoccupati). Poi,
però, la storia dal terzo capitolo circa riprende la trama
del manga così fedelmente che si perde sia il tema
originario legato alla vista, sia l’originalità
iniziale che viene soffocata dalla vita di Noriaki.
Caratterizzazione: 8
Nonostante conosca poco questo personaggio e basandomi solo sulle
informazioni raccolte, ritengo tu abbia caratterizzato molto bene
Noriaki, approfondendo ogni suo aspetto (la causa della sua
introspezione, la sua passione per i videogiochi, il suo altruismo).
Inoltre la storia è incentrata proprio su tale personaggio e
sulla sua introspezione, resa e sviluppata piuttosto bene. Anche i
personaggi secondari, per esempio Jotaro, mi sono parsi per
caratterizzati.
Attinenza al tema dato: 6,5
La storia risulta attinente al tema solo in determinati punti
all’inizio. Mi riferisco ai momenti in cui Noriaki si accorge
di essere l’unico capace di vedere il suo amico immaginario.
Come detto in precedenza, ho apprezzato questa interpretazione della
vista, sviluppata però in maniera molto limitata
poiché si ritrova solo nei capitoli iniziali. Durante il
resto della storia, non ho ritrovato elementi attinenti al tema
assegnato, se non l’immagine di Hierophant Green poco prima
della morte di Noriaki, che si ricollega alla caratteristica dello
Stand di presentare un aspetto diverso a seconda dell’umore
del “padrone” descritta nei primi capitoli.
Complesso: 7
Nonostante le varie pecche riguardanti l’attinenza e
l’originalità, la storia comunque risulta
piacevole e carina, forse troppo attinente alla storia del manga negli
ultimi capitoli. A mio parere sarebbe stato meglio incentrare la storia
sull’infanzia di Noriaki e ampliare ciò che viene
descritto nei primi capitoli, poiché l’idea
è buona.
Totale: 36
Giudizio di
_ALE2_
Grammatica: 8
Ho notato delle parole ripetute e qualche erroretto prettamente di
distrazione. Una cosa che non mi è piaciuta è
stata la scelta del lessico, che ogni tanto risulta un po’
mancare, rispetto al livello interpretativo alto della fan fiction. Ho
apprezzato gli stacchi temporali e la divisione in capitoli, soltanto
gli asterischi a volte distanziavano troppo un capitolo
dall’altro.
Originalità: 7
La storia si presenta dapprima veramente particolare (il tema della
vista incentrato in quello che è una sorta di amico
immaginario, un amico visto solo dal protagonista), poi però
perde di incisività, si stacca quasi totalmente dal tema
della vista.
Caratterizzazione: 8
Mi sono documentata non conoscendo l’opera originale e credo
che la caratterizzazione sia stata quasi perfetta, la passione per i
videogiochi del protagonista, il suo dramma dato il suo isolamento e
tante altre sfaccettature. L’introspezione del personaggio
è profonda e alla fine della fan fiction si ha
un’idea precisa del carattere di Noriaki.
Attinenza al tema dato: 7
Il tema, come ho già detto, è ben incentrato
nella prima parte della storia ma poi si perde quasi del tutto, se non
nella descrizione dello Stand.
Complesso: 7.5
Storia ben sviluppata, che pecca soltanto nell’attinenza al
tema proposto.
Totale: 37.5
Totale: 36.75
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