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A tutte quelle persone che hanno inserito Lagharta tra le
storie preferite.
Perchè questo è il capitolo che più mi
sono divertita a scrivere.
E spero che per voi sia altrettanto divertente leggerlo ^^
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CAPITOLO 23
Un bicchiere di
troppo
Quando Colonna
salutò Mahel e
Lagharta, ripartiti per il loro viaggio di salvezza, nel suo cuore si
agitò una tempesta di ansia incontrollabile.
Mahel aveva riportato le
parole di Vie
al guerriero, e si erano incamminati verso il Tempio di Pietra. Prima
di lasciarli partire, Colonna aveva guardato attentamente la ragazza,
scorgendo nei suoi occhi la luce di un sentimento che non capiva.
Vedendola così tormentata, anzi, vedendoli così
tormentati, aveva
preferito non intromettersi. Era rimasta sul Portone del Tempio,
guardandoli allontanare. Inerte.
Non era questione che
competesse ad
una semplice Sacerdotessa, dedita alla Dea per tutta la vita. Li
aveva lasciati partire, restando però con il rimorso di non
aver
fatto nulla.
-Insieme se la caveranno-
disse
improvvisamente accanto a lei Emerald, con voce gentile -Hanno tutto
quello che serve per portare a termine i loro doveri-
Colonna annuì e
prese a guardare ai
suoi piedi -Non sono doveri solo loro...-
Emerald si permise di
toccare la mano
di Colonna, con una riverenza che questa non si sarebbe mai aspettata
-Somma Sacerdotessa...i doveri gravano su tutta quanta Gaia. Ne siamo
conscie sin dalla notte dei tempi. La Leggenda ha portato una spada a
doppio taglio sulla testa di questo mondo e di quello di Mahel,
costringendoci a cercare la salvezza in una persona sulle cui legge
divine di Gaia non abbiano effetto. E purtroppo Vie ha scelto Mahel-
Emerald si interruppe, ricordando con tenerezza il tepore emanato
dalla giovane -Qualsiasi fosse stata la scelta di Vie, sarebbe stato
un sacrificio ingiusto...-
Colonna annuì,
mentre un mesto
sorriso si dipingeva sulle sue labbra -Ce la faranno. Mahel
è al
fianco di Lagharta. E Lagharta è al fianco di Mahel-
Annuirono nello stesso
istante,
perdendo gli occhi all'orizzonte dove il profilo dei giovani ormai si
era perso.
Dentro al cuore un cupo
pensiero e
tanta speranza che tutto finisse per il meglio.
-Lagharta...secondo te
quanto tempo ci
vorrà per arrivare al Tempio di Pietra?- chiese
più tardi Mahel,
quando ormai furono abbastanza lontani dal Tempio da poterne pensare
con affetto -Quattro giorni?-
Lagharta le rivolse lo
sguardo,
vedendola impacciata nel camminare sopra le rocce, ridacchiando quasi
soddisfatto che quello sforzo di equilibrio la frenasse dal parlare a
vanvera -Più o meno. Dobbiamo tornare al crocevia e prendere
l'altra
direzione...-
Mahel annuì e
inciampò, atterrando
tra le braccia possenti e muscolose del guerriero. Alzò lo
sguardo
preoccupata, sapeva che sarebbe arrivata a breve una ramanzina
speciale, ma quando incontrò quegli occhi blu li vide
sorridenti e
luminosi. Bellissimi.
-Non so se essere stupito
della tua
grazia o esserne infastidito- ridacchiò lui, rimettendola
dritta e
parlandogli come ad una bambina -Cerca di posare la pianta del piede
bene a terra. Altrimenti continuerai a farti le discese rotolando-
Mahel annuì
-È che tutte queste
irregolarità mi rendono inquieta...- disse Mahel, cercando
con gli
occhi Saluss ovunque -Saluss...?-
Una fioca luce rosata
uscì dalla
spada ben assicurata sulle spalle del guerriero, il sorriso brillante
dipinto sulle piccole labbra -Dimmi Mahel-
Gli occhi di Mahel
divennero umidi e
lucidi, quasi come stesse per scoppiare a piangere -Aiuuutooo-
mugugnò a quel punto, facendo scoppiare a ridere entrambi.
E dentro al suo cuore anche
Mahel
rise.
Di una risata
così cristallina e
dolce che non credeva di esserne capace.
Guardava quelle due figure
davanti a
sé e rideva, della sua incapacità di adattamento
e delle sue scarse
doti atletiche. Ma quelle persone davanti a lei, nonostante tutto, le
volevano bene. E anche lei ne voleva loro.
Tantissimo.
Saluss si
avvicinò a Lagharta e gli
prese le dita della mano, posandole sopra la fronte di Mahel. La
tenue e rilassante aura rosata avvolse la ragazza, che si
rilassò
all'istante sotto i benefici effluvi di quel tepore -Questo
perchè...?-
Saluss ridacchiò
maliziosa,
portandosi un dito alle labbra -Segreto!-
Lagharta lasciò
scivolare le dita via
dalla fronte della giovane, che adesso appariva rilassata e distesa.
Le sue piccole mani si erano avvicinate al punto in cui il guerriero
l'aveva sfiorata e le gote si stavano colorando di un rosso timido.
Era così tenera
in quel momento, che
il gesto di Lagharta fu dettato dalla naturalità della
situazione.
Le prese la mano,
dolcemente,
facendole sentire che era al sicuro.
-Tranquilla. Tienimi la
mano, vedrò
di non farti cadere-
Lagharta prese a camminare,
sotto lo
sguardo assolutamente stupito della giovane. I suoi passi si erano
abbreviati, sia di ritmo che di lunghezza, così che la
ragazza
potesse reggere il passo. Come un fratello, anzi no...come un
fidanzato.
Il rossore sulle guance
della ragazza
si fece più vivo, anche se ringraziò il cielo che
Lagharta non
potesse vederla. Camminò seguendo i passi della persona
davanti a
lei, osservando per la prima volta la sua schiena e sorridendo nel
vederla.
La sicurezza che era
davanti a lei,
sapeva di non poterla trovare da nessun'altra parte al mondo.
Quando iniziò a
scendere la sera,
cercarono a lungo un posto per passare la notte. Tenendole la mano,
così aveva notato Lagharta, la loro marcia era
più spedita e forse
avrebbero impiegato meno di quattro giorni per arrivare al Tempio di
Pietra.
Non sapeva se esserne
contento o meno,
visto che Vie le aveva parlato di prova.
Trovato un posto dove
dormire, la cena
fu la loro più immediata preoccupazione.
E che preoccupazione.
All'entrata di Mahel nella
sala da
pranzo della taverna che avevano scovato, tutti gli occhi dei
commensali si voltarono verso di lei. Il chiacchiericcio
cessò
immediatamente, lasciando spazio a sospiri di ammirazione e a piccole
frasi immerse nel silenzio.
“Com'è
bella...”
“Una
Sacerdotessa? Guarda com'è magra!”
“Sarà
un'emissaria della Dea? I suoi capelli sono scuri, al contrario delle
Sacerdotesse...”
“Hai
visto com'è tenera quando arrossisce...?”
Mahel sembrava imbarazzata
a quei
commenti, mentre Lagharta ne rideva quasi divertito.
Trovarono un tavolo vicino
ad una
grande finestra e Mahel si sedette accanto a Lagharta più
vicina al
muro, nella speranza che il guerriero la coprisse.
Vana speranza la sua...
Il padrone della locanda si
avvicinò
loro sorridendo, e anche un poco emozionato.
Era alto e possente, non
grasso quanto
enorme di costituzione, pieno di muscoli ben visibili attraverso le
maniche corte della sua maglia. Sopra un grembiule bianco, appena
sporco per il duro lavoro della giornata. Il volto era severo ma dal
sorriso caloroso. Completamente calvo ma con una barba talmente folta
da sembrare finta.
Vedendo Mahel
iniziò a declamare le
specialità della casa così velocemente che questa
non riuscì
neanche a stare dietro le sue parole -Lagharta...non ho capito
nulla...-
-Tranquilla- le rispose
lui, tossendo
educatamente -Siamo molto...stupiti della gran varietà che
avete a
disposizione. Ma ci chiedevamo se avete qualcosa di caldo, va bene
qualsiasi cosa- indicò Mahel accanto a lui, che cercava di
nascondersi più che poteva -La mia compagna è
stanca e vorrebbe
solo riposare-
L'uomo sorrise, strizzando
l'occhio a
Lagharta -Siete molto fortunato, signore. Avete una compagna che non
solo è bellissima ma è anche un'emissaria di Vie.
Avete tutta la
mia invidia- disse malizioso, notando il rossore sulle guance della
ragazza diventare ancora più marcato -Vi potro due zuppe del
viaggiatore. Gradite del vino?-
-Si, grazie- rispose
Lagharta senza
indugiare, ma Mahel lo fermò e borbottò -No,
aspetti...ecco...a me
andrebbe bene anche solo dell'acqua-
L'uomo sorrise ed
annuì,
rassicurandola, per poi scomparire dietro al bancone.
Lagharta rideva contenuto,
sentendo lo
sguardo di Mahel bruciargli contro. Pensava che fosse per via del
vino. Ma quando alzò lo sguardo capì che forse
non era dovuto solo
a quello -Che cosa c'è?-
Mahel sibilò
qualcosa a mezza voce,
ma Lagharta non riuscì a sentirla -Cosa?-
Mahel si nascose gli occhi
dietro le
mani, desiderando di avere accanto a sé Saluss, adesso
addormentata
dentro la spada -...gna...-
-Gna? Cosa vuol dire gna?-
Mahel scoprì gli
occhi completamente
distrutta dall'imbarazzo, avvicinandoglisi alle orecchie e
sussurrando -Cosa vuol dire che sono la tua compagna...?-
Lagharta la
guardò per qualche
secondo, prima di rendersi conto di ciò che aveva detto. O
meglio,
di come lei lo avesse preso. Scoppiò a ridere senza ritegno,
goidendosi la faccia di Mahel completamente persa in quell'ambiente
che non le competeva.
-Che cosa...cosa stai
ridendo?- chiese
Mahel, facendosi piccola piccola sopra la sua sedia -Non ridere
così!-
-Ma cosa pensavi che
dicessi? È ovvio
che sei una mia compagna di viaggio. Se poi l'oste l'ha preso come
una “compagna di vita” non è mica colpa
mia!-
Mahel nascose di nuovo gli
occhi tra
le mani, mentre Lagharta continuava a ridere.
Meditò
vendetta.
Quando l'oste
portò loro le zuppe e
la brocca di vino, Mahel si avvinghiò al braccio di Lagharta
e
sorrise maliziosa verso l'uomo, parlando languida -La ringrazio
molto. Dall'odore sembra delizioso, è stato davvero gentile-
Lagharta guardò
verso Mahel quasi
timoroso del suo comportamento, vedendola rivolgersi a lui con uno
sguardo curioso.
Sorridendo, come ad aver
capito cosa
intendesse fare, le afferrò la vita, pronto a giocare con
lei ai
novelli sposi pur di non cedere al ricatto morale della giovane.
L'avrebbe fatta vergognare
di aver
provato a metterlo in imbarazzo.
L'oste arrossì
vedendo l'affiatamento
tra i due. Era davvero molto invidioso di quel giovane bellissimo,
dagli occhi blu intensi, stretto a quella bellezza esotica, dai
lineamenti divini ma passionali. Si congedò con un mezzo
sorriso e
sparì.
Per tutta la sera, Mahel
tentò di
imboccare Lagharta e di versargli il vino, come una vera moglie,
accogliendo su di sé gli sguardi incuriositi e gelosi dei
commensali
della locanda.
Ma quando bevve dal calice
davanti al
suo piatto e sentì un sapore forte invadergli la bocca, non
potè
rovinare l'atmosfera sputando ma fu costretta a bere.
Vino.
-Hai scambiato i
bicchieri?- chiese
sottovoce Mahel guardando verso Lagharta, che rideva minaccioso -Hai
scambiato i bicchieri?!-
-Se non la smetti di fare
la civetta
ti infilo in gola tutta la brocca, stupida- sussurrò a bassa
voce il
guerriero, cercando di apparire dolce e affettuoso.
Ma Mahel iniziò
a strizzare gli
occhi, prendendo la brocca e versandosi vino nel bicchiere
-Lagharta...tu sai cosa vuol dire la parola
“astemio”?- chiese
ridendo maligna.
Lagharta la
guardò e increspò le
sopracciglia, scuotendo la testa -No-
Buttando giù un
altro sorso di vino,
la ragazza prese a ridacchiare convinta -Lo scoprirai fra poco-
Dopo alcuni
bicchieri, Lagharta
ancora non aveva idea della causa a cui aveva dato inizio.
Quando Mahel
posò la testa al muro
accanto a lei, chiudendo gli occhi e iniziando a respirare
regolarmente, Lagharta credette che in fondo poteva sopportarlo.
Non sapeva cosa voleva dire
“astemio”
ma da quel che vedeva non era pericoloso.
L'oste tornò
dopo poco a pulire il
tavolo e si offrì di portare la giovane in camera. Ma
Lagharta,
sempre avvalendosi della scusa della “compagna”, la
prese in
spalla e la portò a letto. La buttò sul materasso
e cercò di
coprirla con il lenzuolo, ma Mahel aprì gli occhi.
Improvvisamente.
Lagharta scosse la testa e
cercò di
coprirla, ridendo -Non ci vedo nulla di pericoloso in quello che stai
facendo, sai principessina...?-
Mahel sorrise languida a
quelle
parole, allungando la mano verso la guancia del guerriero. Lagharta
la guardò confuso e le prese la mano, posandola sopra il
materasso
-Ora dormi. Mi sembra che tu non sia poi così lucida...-
Mahel però gli
afferrò il polso,
delicatamente, salendo verso l'avambraccio e la spalla. Fece leva
appena fu sull'osso e si tirò a sedere, costringendo
Lagharta a
sedersi a sua volta per guardarla negli occhi -Non mi sento molto
bene...-
Lagharta sbuffò,
toccandole la fronte
-Hai bevuto troppo...e ancora non ho capito cosa voglia dire
“astemio”-
-Che non bevo niente che
sia vagamente
alcolico- rispose la ragazza, buttando la testa al petto del ragazzo
-Santo cielo, mi sento così strana...-
Lagharta le
carezzò la schiena, nel
tentativo di farla sentire meglio -Credi che così possa
andar bene?-
-Non lo so...- rispose
Mahel,
abbracciandolo forte e strusciando il volto contro il petto
-Lagharta...tu credi che io sia carina come diceva l'oste...?-
Lagharta trattenne il
respiro, non
credeva che mai una simile domanda sarebbe uscita fuori dalle labbra
di quella ragazza -Eh?-
Mahel alzò lo
sguardo, supplichevole,
speranzoso -Non sono carina...? Sono proprio così brutta,
eh?-
chiese con la voce rotta, gli occhi lucidi prossimi al pianto.
Lagharta sbuffò
e la baciò sulla
fronte, cercando di essere clemente con quella ragazzina tra le sue
braccia che era tutto fuorchè lucida -Si Mahel. Sei carina-
-Davvero?- chiese lei
aggrappandosi
forte al petto del guerriero -Davvero davvero?-
-Si, Mahel. Sei carina. Sei
molto
carina- concluse sorridendo, nella speranza che si sarebbe
addormentata presto, così da permettergli di dormire a sua
volta.
Ma qualcosa...di imprevedibile...
Mahel si
strusciò con il viso sul
petto di Lagharta, contenta, mugugnando parole senza senso. Poi
alzò
il volto, guardando Lagharta negli occhi. Gli carezzò le
guance con
le mani, sorridendo. Anche lui sorrise, assecondandola.
E poi successe.
La ragazza
avvicinò le sue labbra a
quelle del guerriero, premendole dolcemente. Lasciò
scivolare le
mani attorno al suo collo, fino ad arrivare ai capelli, tirandolo un
poco verso di lei, avvicinandosi con il corpo a lui.
Lagharta rimase impietrito.
La sentì
allontanarsi dalle sue
labbra e sorridere, per poi cadere all'indietro. Cotta.
Respirava normalmente, i
capelli
sparsi disordinatamente sul letto, alcuni che si avvolgevano attorno
alle braccia e i polsi di Lagharta.
Ancora terribilmente
scosso, immobile,
nella stessa posizione in cui lei lo aveva baciato.
***
Ecco qua. Avrei voluto pubblicare ieri, ma i miei aggiornamenti sono un
pò irregolari. Mi stanco facilmente, perciò non
riesco ad essere diligente come vorrei. Spero che potrete scusarmi...
Comunque sia, questo capitolo è in assoluto il
più DIVERTENTE che io abbia mai scritto. Ho riso come una
pazza immaginandomi la scena dentro alla taverna o quella della camera.
E ancora adesso rido per l'assoluta imprevedibilità della
mia figliocca un pò ingenua.
La adoro <3
Grazie a tutti coloro che hanno letto e recensito lo scorso capitolo.
Credo di aver risposto a tutti, se così non fosse
segnalatemelo che provvederò a farlo. NOTA: non ho risposto
alle recensioni del capitolo 21 in quanto sono stata molto lenta tra
gli aggiornamenti e mi avete preceduto nel recensire. Ho preferito
farlo una volta sola, anche per privata comodità ^^
Grazie anche alle 49
persone che hanno inserito Lagharta tra le preferite, le 70 che l'hanno
inserita tra le seguite e le 17
che l'hanno inserita tra quelle da ricordare. Ovviamente, anche se
ultimamente non l'ho scritto, grazie anche a tutti coloro che leggono
soltanto <3
Grazie della vostra cortesia e gentilezza ^^ spero di potervi
ringraziare nuovamente al prossimo aggiornamento.
Con affetto e devozione,
Selenite =)
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