9^Capitolo: Heles è mia e di
nessun’altra.
Come
prevedibile, la domanda che Emily aveva posto a Milena dopo il concerto
di
cinque giorni prima aveva dato diversi spunti ai giornalisti per trarre
le loro
conclusioni affrettate e alzare una coltre di pettegolezzi veramente
irritante.
Irritante almeno per Heles che non era abituata a dare scandalo senza
motivo, e
senza fondamenta visto che, fino a prova contraria, in pubblico non
avevano mai
dato spettacolo lei e Milena. Per la prima volta forse, aveva
l’impulso di
spaccare la faccia a Emily.
“Hel
hai per
caso scoperto il civico dove abita la tua ex?” le chiese
Milena mentre
pranzavano, la ragazza dai capelli verde acqua aveva infatti deciso di
parlare
una volta per tutte con Emily a quattr’occhi da donna a
donna, lasciando da
parte tutti i mass media che si inventavano le cose come sempre.
Probabilmente
se riusciva a parlarle senza Heles in mezzo riusciva anche ad andarci
d’accordo. Forse. Non era certa però che la
ragazza fosse in grado di portare
avanti un discorso serio senza sparare qualche scemata,e visto che la gravidanza la
rendeva piuttosto
lunatica, Milena non era certa di riuscire a mantenere il sangue freddo
per
molto .
“Si
me lo
sono fatto dare, comunque preferirei accompagnarti, non vorrei che la
situazione tra voi due sole degenerasse, sai negli ultimi tempi sei al
quanto
irascibile” le rispose Heles.
“Heles
sinceramente la tua presenza mi sarebbe più
d’impaccio che altro, visto che
sembra che quando c’è Emily il tuo cervello fonde
completamente, e non riesci
neanche ad allontanarla da te” rispose
secca.”Peccato che io non ti ho mai
fatto quest’effetto” concluse la ragazza alzandosi
dalla tavola per
sparecchiare.
“Amo
e dai
come la fai lunga ti ho già detto un milione di volte da
quando siamo qui che a
me interessi solamente te, fidati di me una volta tanto. Ti pare
così
difficile?”
“Sai
qual è
la verità Heles? Che a parlare siamo tutti bravi, alla
fine però sono le scelte che ci distinguono e ci rendono
realmente quello che siamo.....”
Disse l’altra
guardandola fredda dritto negli occhi. Quello sguardo metteva
soggezione ad
Heles, anche se la motociclista avrebbe volentieri dato un schiaffo
dritto nel
faccino della sua bella compagna, era veramente troppo. Nessuno le
aveva detto
che valeva meno di zero senza subirne le conseguenze, e ora lo aveva
fatto
Milena. Decise tuttavia di non replicare, perché se avesse
dato voce ai suoi
pensieri, era perfettamente conscia di fare male alla sua compagna
più che con
uno schiaffo stampato in pieno volto. Conosceva Milena abbastanza da
sapere
dove colpirla più a fondo con le parole, questo lo sapeva
benissimo, fu per
questo che si limitò ad alzarsi per mettere i piatti nel
lavandino prima di
lasciarle un biglietto con l’indirizzo di Emily sopra al
tavolo per poi
dirigersi verso la sala.
Milena
dal
canto suo si mise a lavare i piatti, pensando intanto a come iniziare
il
discorso con Emily, se avesse fatto l’amica, non sarebbe mai
stata più falsa in
tutto il resto della sua vita, la giornalista la poteva considerare in
un sacco
di modi tranne che come un’amica, quello era poco ma chiaro.
Anche aggredirla
però non le sembrava proprio il caso.
Dopo
aver
finito di lavare i piatti Milena trovò il biglietto di Heles
con l’indirizzo di
casa della giornalista lo prese prima di dirigersi in camera sua per
finirsi di
preparare, optò per un vestito blu elettrico aderente nel
corpino ma con la
gonna piuttosto larga anche se non era molto lunga e raggiungeva a
stento il
ginocchio della ragazza, poi prese una borsa bianca e uscì
diretta verso casa
di Emily, in teoria stando all’orario che la giornalista si
era premurata di
dire a Heles, quest’ultima doveva essere in casa. Questa cosa
puzzava a Milena,
non riusciva a capire come mai Emily era così desiderosa di
vederla da dare a
Heles addirittura l’orario in cui si trovava in casa, doveva
essere pronta a
tutto, da una come lei non ci si poteva aspettare mai qualcosa di buono.
Milena
arrivò ben presto in fondo alla salita che portava al loro
residence e aprì con
la chiave il cancello riservato ai pedoni, affianco a quello
telecomandato per
gli autoveicoli, stando alle indicazioni presenti sul biglietto la
giornalista
doveva abitare poco lontano dalla salita dove alloggiava. O almeno
così sperava
perché non aveva assolutamente voglia di andare a sbattersi
per trovare una
persona così.
Per
fortuna
però dopo neanche cinquanta metri arrivò al
civico indicato nel biglietto e
leggendo i cognomi sul citofono trovò facilmente quello che
corrispondeva
all’alloggio di Emily, in fin dei conti era l’unico
cognome giapponese in tutta
la palazzina che contava solamente otto interni distribuiti su due
piani. Suono
decisa il campanello, forse tenendo il tasto premuto più del
normale,
crogiolandosi nel fatto che la
giornalista stesse dormendo e che magari così facendo
sarebbe caduta giù dal
letto e beccandosi un colpo in testa fosse colpita da
un’improvvisa amnesia.
Purtroppo la voce che giunse dal citofono fu allegra e piuttosto
sveglia,
troppo distante da quella che avrebbe avuto una persona nello stato che
la
violinista aveva appena finito di immaginare. Dopo aver tirato un
sospiro per
ricordarsi mentalmente che doveva mantenere i nervi ben saldi, primo
perché si
trattava di una giornalista e quindi conoscendo la razza avrebbe
sicuramente
rigirato qualsiasi cosa a suo favore mettendolo sui giornali, e non
necessariamente avrebbe descritto come fossero andate in
realtà le cose;
secondo perché se solo le fossero saltati sarebbe venuta
alle mani, cosa che
sinceramente non le apparteneva affatto. Quella che ricorreva alle mani
era
Heles, non lei.
L’appartamento
dove viveva Emily era un monolocale, piuttosto piccolo ma grazioso,
Milena
doveva ammetterlo: quell’appartamento in quanto a pace e
graziosità non
rispecchiava per nulla al mondo la sua proprietaria. Seconda cosa di
cui era
sicura la guerriera di Nettuno.
“Permesso”
si limitò a dire mentre entrava, certo che Emily era anche
maleducata, ma
nessuno le aveva insegnato che gli ospiti si devono attendere sulla
porta di
casa?
“Si
vieni
pure, cara sono contenta che hai deciso di fare una chiacchierata con
me…ho
giusto un paio di foto da farti vedere e credimi penso proprio che ti
interesseranno” rispose la giornalista che fu scorta dalla
violinista nella
sala seduta sul divano di colore rosso, orribile, mentre teneva tra le
braccia
una cartellina che sembrava colma di foto o simili.
“Senti
sinceramente delle foto non mi interessa, volevo solo dirti da persona
civile
prima che mi scappi la pazienza di stare lontana da Heles, stiamo
insieme da
cinque anni io e lei non si tratta di una storiella di pochi mesi, e
solo dio
sa quanto io e lei siamo legate. E se vuoi posso dimostrartelo subito,
quanto
scommettiamo che so più cose io su di lei che te che dici di
essere stata una
fidanzata con i fiocchi?” partì a raffica Milena
senza neanche chiedere un come
stai di cortesia, in fin dei conti che le importava?
“Questo
legame così forte come dici io non lo vedo affatto,
altrimenti Heles non
impiegherebbe più di un secondo a mandarmi a quel paese,
cosa che non mi
sbaglio non ha fatto…ragion per cui cosa ti fa credere di
essere l’unica donna
che fa parte della sua vita?” chiese di rimando Emily, e
purtroppo aveva
ragione, Heles in fin dei conti fino a quel momento l’aveva
rassicurata con le parole, non con i fatti e non poteva dare torto a Emily. Quelle parole
erano
incredibilmente vere, e ammetterlo le faceva tremendamente
male.”Come
sospettavo il gatto a perso la lingua” continuò
Emily vedendo che Milena non
sapeva cosa rispondere. “Prima che la recuperi
però, cara la mia violinista, ti
pregherei di leggere questo articolo che uscirà su mia
richiesta su uno dei
giornali dei prossimi giorni, almeno che tu non ti decidi a farti da
parte e
lasciare Heles alla sottoscritta” concluse Emily passandole
un articolo che a
prima vista sembrava scritto con Word e in cima al quale svettava il
titolo in
grassetto:
“Musicista
per lavoro, garante della
giustizia per hobby: Sailor Neptune alias Milena Kaioh
Chi
non
conosce le misteriose paladine della legge che sembrano proteggere la
capitale
nipponica da strane creature che sembrano piombare sulla cittadina a
periodi
alterni?
Chi
di noi
non ha mai fantasticato su chi potessero essere queste ragazze nella
loro vita
normale, quando una volta dismesse le vesti di combattenti devono
affrontare le
battaglie più o meno difficili di tutti i giorni?
Dopo
un’attenta analisi la nostra reporter Emily Saito
è giunta alla
conclusione che una delle paladine della giustizia la cui celebre fama
è giunta
fino in Europa, altro che non è che l’astro
nascente della Musica Giapponese
Milena Kaioh. L’ipotesi della nostra reporter e validamente
sostenuta da alcune
sue ricerche, che dimostrano come negli anni passati durante la
comparsa di
questi strani esseri in Giappone, seguita dalla comparsa delle
guerriere
Sailor, in un modo o nell’altro la Kaioh era presente, vuoi
per spettacoli o
solamente perché era in giro con le amiche. Qui di seguito
potrete constatare
con i vostri occhi ciò che la nostra abile giornalista
sostiene..”
Sotto
alla
didascalia vi erano una serie di foto di eventi che Milena conosceva
fin troppo
bene, risalivano quasi tutte a circa sei anni prima quando erano alle
prese con
“L’esercito del Silenzio” , una foto la
ritraeva durante un concerto che aveva
tenuto con Heles a casa di un ricco mecenate, alla fine del quale lei
aveva
ballato con Marzio mentre Heles aveva ballato con Banny, presenti alla
festa
perché quest’ultima era per gli studenti
Universitari, tra i quali spiccava
proprio Marzio. Un’altra ancora le ritraeva durante una gara
durante la festa
degli innamorati dove avevano deciso di partecipare per divertirsi, e
alla
quale avevano partecipato pure Mina e Ubaldo, che dopo il loro ritiro
avevano
vinto la gara. Un’altra ancora invece risaliva a circa tre
anni prima quando
aveva suonato per la prima volta con i Three Lights poco prima di
combattere
con Galaxia e anche li vi era stato un attacco da parte dei demoni. Non
c’era
ombra di dubbio, Emily era arrivata a colpire nel segno, e ora Milena
non
sapeva come tirarsi fuori da quella schifosa situazione.
“Be
non dici
niente? Almeno qualche complimento potresti pure farmelo, ho perso non
sai
quanto tempo a riunire tutti i tasselli e potresti almeno ringraziarmi
sai..”
le continuò a dire Emily quasi beffeggiandola.
“Be
potrebbero anche non essere esatte le tue conclusioni, in fondo
potrebbe
trattarsi di pure e semplici coincidenze non trovi? E poi sicuramente
da me non
avrai nessun grazie in tutta la tua miserabile vita” rispose
fredda Milena.
“Ah
ah ah
ah…coincidenze? Ma a chi la vuoi dare a bere? Sono una
ragazza piena di risorse
e tutte, ripeto, tutte mi hanno portato a quella conclusione che vedi
sulla
bozza dell’articolo, anzi se vuoi ho anche altre
foto” le rispose Emily
soddisfatta. Avvertiva chiaramente che Milena stava barcollando e tutto
ciò
confermava le sue ipotesi rivelando quanto fossero azzeccate. Perfetto
si
disse. Mentre un sorriso beffardo le si stampava sul volto.
“Sai
cos’è
Emily? Che pecchi così tanto di presunzione che pensi che tu
sei l’unica ad
essere una persona piena di risorse, e questo cara mia può
ritorcersi contro di
te sai?” le rispose Milena senza tradire nessuna emozione,
improvvisamente
aveva visto una via d’uscita da quella situazione, e per
metterla in atto
avrebbe dovuto chiamare Sidia appena fosse tornata a casa.
“Io
te l’ho
detto Milena, e te lo ripeto: O ti fai da parte con Heles , oppure
questo
articolo farà la sua comparsa entro due, massimo tre giorni
sul giornale per
cui lavoro; e sarà solo il primo di tanti problemi ti ho
avvisata”
“oh…sto
tremando di paura!Se ti posso dare un consiglio non sottovalutare
troppo le
persone che ti stanno davanti, in fondo tu non mi conosci,
così come io non
conosco te” rispose tagliente Milena alzandosi per andarsene
perché in fondo
non aveva nient’altro da dire. Le minacce di Emily non le
facevano ne caldo ne
freddo e per quanto riguarda l’articolo che avrebbe rivelato
la vera identità
di Sailor Neptune al Giappone e all’Europa, avrebbe dovuto
aspettare solamente
la Domenica successiva, in modo che tutti la vedessero suonare al
Teatro, per
il resto ne era sicura, appena avrebbe spiegato la sua idea alle sue
compagne loro
ci avrebbero messo un secondo per metterla in atto. Un sorriso
compiaciuto le
si dipinse sul viso.
“Be
Emily io
posso anche togliere il disturbo, non abbiamo più niente da
dirci, anche perché
sembra che tu non capisca quando devi farti da parte in una relazione,
e questo
per una ragazza di 23 anni, o 22 non so quanto tu abbia non penso ti
faccia
onore. Sembri una ragazzina di quindici anni in piena tempesta
ormonale, che si
getterebbe su qualsiasi cosa le consenta di avere una relazione. Sei
veramente un
insulto alle ragazze che hanno un po’ di
serietà”
“E
una di
queste ragazze saresti te? Ah ah egocentrica al massimo sei”
rispose Emily per
niente toccata dal fatto che praticamente Milena le avesse dato della
troia con
stile, o forse non era abbastanza intelligente da leggere tra le righe,
pensò
la violinista, mentre si alzava per dirigersi verso l’entrata
dell’appartamento. Ora veramente la guerra era aperta, e
Milena avrebbe messo
in campo anima e corpo per tenere stretta accanto a se Heles,
soprattutto per
il loro bambino di cui la guerriera di Urano ignorava ancora
l’esistenza. Forse
Sidia non aveva tutti i torti, forse avrebbe dovuto dirglielo, ma era
anche
vero che era al quanto in certa sulla cosa giusta da fare,
l’insicurezza di
quando era adolescente ancora non l’aveva abbandonata e
spesso e volentieri le
tornava a far visita; e lei ancora non aveva ancora capito come
debellarla del
tutto. Non riusciva proprio a farsi meno pensieri e contorcimenti
mentali,
eppure doveva assolutamente smetterla di farli, in fondo Heles
l’amava come lei
amava la guerriera dei venti, il loro era un amore che aveva viaggiato
attraverso i secoli, e questo Emily lo ignorava. E forse era proprio su
questo
che la guerriera dei mari doveva fare leva, ecco perché
forse dire ad Heles del
loro bambino era la cosa giusta da fare, ma come doveva dirglielo?
“Buona
giornata Emily” disse alla giornalista prima di chiudersi la
porta a presso.
Mille
possibili ipotesi affioravano nella mente della violinista su come dire
ad
Heles che presto sarebbe diventata
“papà”, e questa volta non era una
bambina
adottata che avrebbe fatto capolinea nelle loro vite come aveva fatto
Ottavia
pochi anni addietro. Questa volta era loro, aveva metà del
DNA di ciascuna di
loro due, forse per questo era così difficile dirglielo? E
come l’avrebbe
presa?
La
cosa
migliore forse era dirglielo senza tanti giri di parole, o forse era
meglio girarci
intorno? Quanti dubbi. Doveva anche pensare a come mettere fuori gioco
Emily
definitivamente e sperava con tutto il suo cuore che la giornalista
compiesse
un passo falso prima o poi, in modo da incastrarla davanti a tutti
senza che
lei possa dire non è vero. Erano d’avvero troppi
pensieri, e aveva fin troppo
bisogno di riposarsi perché iniziava ad avere dei giramenti
di testa, che anche
se erano sintomi collegabili alla gravidanza, erano da sempre anche dei
sintomi
che la colpivano quando era stanca, e nell’ultimo periodo
vuoi per i concerti,
vuoi per il pericolo Emily e vuoi appunto per la scoperta di aspettare
un
bambino; lo stress e la stanchezza erano aumentati notevolmente.
Note
dell'Autrice: Ecco qui un nuovo capitolo,
Emily si rivela molto più astuta di quanto ci si aspettava.
Rigranzio le recensitrici, ufficialmente la fanfic è
arrivata con il capitolo scorso a quota 36 recensioni contro le 29 di
"Unite per l'Eternità" grazie a tutte =)
|