Enchanted 1° versione

di Eireen
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Enchanted - Prologo Sud della Francia Agosto 1478

Doveva correre, scappare il più lontano possibile. Doveva trovare un posto in cui nascondersi, se l'avessero presa sarebbe stata la fine, tutti gli sforzi compiuti fino a quel momento sarebbero stati vani, anni di ricerche e di duro lavoro sarebbero andati in fumo.
Doveva sbrigarsi, alle sue spalle sentiva i latrati dei cani e le urla degli uomini che le davano la caccia. Aveva bisogno solo di un po' di tempo per un'ultima magia,poi poteva andare in contro al suo destino.
Con la coda dell'occhio notò un vecchio mulino. Sì, come nascondiglio poteva andare bene.
Richiese un ulteriore sforzo alle sue gambe per poter correre più veloce e raggiunse il mulino in meno di un minuto.
Purtroppo era una struttura vecchia e la serratura era arruginita e la maniglia non si mosse di un centimetro. Si spostò di qualche centimetrò e fissò la porta intensamente – Aperio! - Si sentì uno scricchiolio e la porta finalmente si socchiuse.
La ragazza si infilò all'interno e sigillò la porta alle sue spalle così avrebbe guodagnato un po' di tempo.
Salì le scale e si intanò al piano più alto del mulino. Tirò fuori il sacchetto dove teneva il Grimoire, i gessetti e le candele e iniziò i preparativi per l'incantesimo.
-Dividiamoci in due gruppi! Voi continuate a cercarla per i campi noi controlliamo il mulino!-
Eloise alzò la testa di scatto. Ci avevano messo meno tempo di quello che si aspettava. Cominciarono a tremarle le mani, entrò nel cerchio e lo chiuse alle sue spalle sparese i petali di violetta ai suoi piedi e potè cominciare il rito. Estrasse la catenella con la pietra di luna era l'unico oggetto di sua proprietà che poteva usare come contenitore.
La portà cominciò a scricchiolare sotto ai pesanti colpi dell'ariete. Grazie alla magia poteva resistere ancora un po' ma non avrebbe tenuto a lungo.
Consapevole che l'ora della sua fine si stava inesorabilmente avvicinando Eloise accellerò il ritmo della cantilena per finire l'incantesimo, ma le si spezzò la voce, le frasi interrotte dai singhiozzi le calde lacrime salmastre le finivano sulle labbra e giù lungo il mento finchè le gocce non si staccavano dal suo viso per finire sul Grimoire sbavando l'inchiostro e rendendo illeggibili le parole.
Non voleva morire, ma doveva cedere la sua vita affinchè si potesse compiere il destino o l'umanità era destinata a morire in un futuro così lontano da quella notte.
Al piano di sottò si sentì la porta andare in frantumi e i passi delle guardie che entravano nel mulino.
Quando l'incantesimo fu completato il ciondolo emanò una lieve luce lillà e Eloise vi ripose al suo interno il Grimoire, una lettera chiusa col sigillo dell'ordine e infine vi legò la sua anima in modo che quando la prescelta avrebbe trovato il ciondolo Eloise avrebbe potuto guidarla sulla via giusta ma fino ad allora sarebbe stata relegata in un limbo ne viva ne morta senza un corpo fisico e senza essere morta, tutto questo la spaventava ma era necessario. Con un sospiro fece il suo ultimo incantesimo affinchè la pietra di luna andasse nelle mani dell'antenata della ragazza predestinata in modo che gli fosse tramandato di generazione in generazione.
I passi degli uomini si facevano sempre più chiari mentre salivano su per le scale ed Eloise vide il ciondolo scomparire poco a poco dalle sue mani.
Sfinita si accasciò a terra la fronte imperlata dal sudore per lo sforzo di aver usato tutta la sua magia, sentiva le forze abbandonarla a poco a poco, il battito debole del suo cuore che si affievoliva ado ogni secondo che passava le rimbombava nelle orecchie e quando infine i suoi aguzzini entrarono nella stanza in cui si era nascosta trovarono solo il corpo di una ragazza, un guscio vuoto, morto. La sua anima legata ormai a quella piccola pietra quasi insignificante, che avrebbe cambiato il destino di tutta l'umanità.










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