Se non ci provi non lo potrai mai sapere.

di heyclaudia
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Sono passati esattamente otto giorni e non le piace più ora Mia può cantarlo, gridarlo, ballarlo. “Andrea non mi piaci più”. Si sente più libera, senza un peso addosso, o meglio senza dolore. Quella grande ferita aperta, che solo lei vedeva ora è chiusa, basta perdere tempo dietro ad un ventenne che pensa solo al calcio. Ha sedici anni Mia, tutta una vita davanti si spera, non vuole perder tempo dietro a qualcuno che non è affatto per lei. 
 
La seconda superiore è un bel traguardo, ti fa fermare a riflettere. Pensi : “cavolo il primo anno è andato” e subito dopo “l’anno prossimo già nel triennio”. Diciamocelo chiaro e tondo, la cosa che tutti aspettano sono le gite scolastiche o meglio chiamate dai professori le uscite didattiche, che ricordano sempre che non sono gite intese come avventure ma è qualcosa per il futuro, soliti finti moralisti. Alle superiori però l’attesa della gita, almeno nella scuola di Mia, è qualcosa di strano in positivo ovviamente. La curiosità degli studenti con cui la proprio classe verrà abbinata è ricorrente, tutti sperano di essere accoppiati con classi dove risiede chi piace, le amiche, quel bel ragazzo che si è visto l’altro giorno. Mia non ha mai avuto quest’ansia , fino all’altro ieri. Esatto tutto ha inizio lunedì 28 marzo. Che brutto giorno il 28, ma che bel mese marzo; però c’è l’8 in 28 che è un bel numero e 8 meno 2 fa 6. 2 e 6 ho appena scoperto quando è nato il 26, questo si che è un bel numero.

Sia Daniele che Gianluca sono nati il 26, solo con cinque anni di differenza. 




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