Spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler
spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler
spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler
spoiler SPOILER ok? Post-finale, il che implica spoiler spoiler
spoiler spoooooiler per il culmine narrativo di tuuutta la baracca,
baby. Procedere a proprio rischio e pericolo!
Scritta per la prima metà della
citazione qui sotto @ COW-T, e perché sono in fissa marcia
con Ghost
Trick e Sissel e Jowd e Cabanelaaaaaaaw.
Sognerà gatti neri nella notte
La maledizione
degli
uomini
è che essi
dimenticano.
Specie quelli che, per
troppo zelo
e un'esplosione,
alla resa dei conti
restano al palo.
(Excalibur, più o
meno)
Sissel osservò il volto di Jowd
perdere ogni colore, prosciugato dalla cornetta del telefono che
reggeva appena fra le mani.
Ricordava, dal futuro che avevano
riscritto, come la disperazione sapesse strisciare e incollarsi sui
tratti bonari dell'ispettore, ma non l'aveva mai vista calare
così
di colpo a trasfigurarlo: sembrava un morto e Sissel non aveva dubbi
che all'altro capo della cornetta ne avrebbe trovato uno. Si
stirò
sul divano, attendendo indizi, un segnale, qualsiasi cosa, ma Jowd
annuiva lento alla voce dell'apparecchio senza dare cenno di prestare
realmente attenzione alla comunicazione né alla stanza che
lo
circondava. Sissel saltò sulla televisione e da
lì sulla scrivania,
miagolando e zampettando in circolo prima di accoccolarsi con
studiata nonchalance di fianco al telefono. Prima di essere
abbastanza lucido da recepire il messaggio implicito e concentrarsi
su di lui come se fosse l'unico punto fermo della sua
realtà, Jowd
stava accarezzando un gatto morto. Lo spirito stava già
viaggiando
lungo la rete di cavi che connetteva la città.
La cabina telefonica da cui l'agente
aveva effettuato la chiamata non dava sul luogo dell'incidente
–
era quasi isolata, 'quasi' essendo più che sufficiente per
un
fantasma esperto e fiducioso nelle proprie risorse. Terminò
il suo
tragitto in un cono di segnalazione posato dalla stradale. Di fronte
a lui, il corpo di Cabanela giaceva riverso in posizione innaturale,
gettato in mezzo alla strada da un impatto violento. Sentì i
poliziotti parlare di rapinatori, una fuga in macchina.
Non tutti i nostri mali vengono da
Temsik...
Sissel rifletté sulle circostanze,
trovando la tonda immobilità del cono d'aiuto alla
concentrazione.
Non tanto per l'incidente in sé, che avrebbe avuto modo di
osservare
in prima persona di lì a poco, quanto per
l'opportunità che
comportava. Cabanela che aveva dato tutto per il caso del
manipolatore e si era dovuto fermare a un passo dalla sua
conclusione, Cabanela che non ricordava nulla di quegli eventi,
l'amico scoperto troppo tardi per cui Sissel doveva limitarsi a
essere un gattino (per quanto un gattino con un inspiegabile tempismo
nel miagolare alle battute più insopportabili). Qualcuno con
cui
parlare. Lo faccio o non lo faccio,
contò sulle strisce del
cono, sapendo già in cuor suo quale sarebbe stata la scelta
più
giusta. E sapendo che doveva agire in fretta.
Si distese verso il nucleo brillante
dell'anima di Cabanela, che dormiva ancora ignara degli eventi. Le
tirò una zampata che voleva sembrare un coppino e ci si
strusciò
col naso, augurando un buon riposo a quel matto incosciente. E che si
sistemasse il cappotto: così strappato e impolverato per
terra non
rendeva giustizia al suo ideale di bianco immacolato.
Voltò la clessidra.
Fu un lavoro pulito al primo colpo.
Tornò all'altezza della cabina telefonica in tempo per
offrirsi un
passaggio sulla macchina dei malviventi e tirò con tutte le
sue
forze il freno a mano, provocando una derapata che passò a
pochi
metri da Cabanela prima di concludersi nel fango del vicino parco.
Quando il detective finì di far aggraziatamente roteare la
pistola e
la puntò, si trovò a mirare una strada deserta.
Prima lo stile, poi la sicurezza,
eh?, pensò sconsolato rivolto all'anima ancora
dormiente. Cerca
di non insegnarlo a Lynne, almeno.
Tempo di tornare a un nuovo presente.
“Ho ricevuto una telefonata
stamattina”, disse Jowd reggendo ancora in mano una tazza
fumante
di caffè. La appoggiò per terra e si
accoccolò di fronte a Sissel,
il quale resistette dignitosamente all'impulso di trattare il suo
amico e padrone di casa come qualunque gatto approccerebbe una grossa
palla di flanella verde. Si sedette impettito ad ascoltare
dedicandogli tutta la sua attenzione, pur avanzando sensate ipotesi
sulla direzione che quella conversazione avrebbe intrapreso.
“Era Cabanela. Mi ha, come dire”,
si schiarì la voce, “raccontaaaaato
di una notte molto
particolare. Non insulterò la nostra intelligenza
chiedendoti se hai
qualcosa a che fare con biciclette che si muovono da sole, porte
animate e sterzate inverosimili. Spiegami solo questo:
perché sei
rimasto zitto?”
Sferzò la coda. L'altro si chinò fino
a guardarlo negli occhi. Sissel sapeva apprezzare la dedizione alla
cortesia che imponeva a quell'uomo grande e grosso di parlargli da
pari, ma finiva per riuscire a studiarlo fin troppo bene. Erano i
momenti in cui rimpiangeva un paio di occhiali da sole.
“Ti brucia così tanto che non
ricordi che non vuoi mostrarti”, propose. Non era una
domanda.
Poche cose lo erano, con Jowd, e si appuntò mentalmente di
aggiungere al loro codice privato un equivalente di Ti hanno
fatto
detective per un motivo. Si limitò a continuare a
fissarlo, poi
miagolò, per dire che c'era dell'altro. Jowd alzò
un sopracciglio.
“Non sarebbe stato giusto neanche per
lui... potevi evitargli una cicatrice e l'hai fatto. Ma sei arrivato
dopo la sua morte. Non puoi cancellarla del tutto.”
Una zampata per terra. Negazione. Più
zampate.
“Finché non ci fa il callo?”
Scoppiò a ridere. “Sì, suppongo che tu
abbia ragione. Non
dovrebbe essere un ricordo conscio, se non verrà rinforzato.
Chissà
che non finisca per fargli da freno per certe esibizioni... nah,
fatico a crederci.”
Rise ancora. Benedetto uomo, era
contagioso: accennò delle fusa.
“Per sicurezza, potrei confinarlo per
un po' in ufficio con una scusa.”
Fusa più enfatiche.
“Siamo il tuo paradiso privato,
vero?”, gli chiese d'improvviso ore dopo, alzando gli occhi
dai
documenti che stava compilando. “Nessuno qui ha il diritto di
morire, con te vigile. Sai che ti dico, Sissel? Un giorno mi
butterò
davanti al primo proiettile che mi capiterà a tiro e
potrò
ringraziarti come si deve. E prima ancora gli parleremo.
Promesso.”
Note:
Cabanelaaaaaaaaaaaaaaaa... prossima
volta ruolo più centrale e più vivo, promesso
>_<
RIMETTO QUALUNQUE BOIATA ALL'ASSENZA DI
UNO SCRIPT, mandare a memoria anche solo i punti salienti di un'opera
di Shu Takumi è un'impresa pari al farsi un giro di montagne
russe
con due litri di succo d'ananas in pancia. Ciò premesso, se
:ho:
detto boiate e me le fate notare mi fate un grosso favore, si
può
sempre editare.
@ riassunto orrendo: l'avrei detto in
sei modi diversi, ma gli altri cinque erano spoiler, ergo.
@ situazione: Sissel, Yomiel, Missile (ma dieci anni prima era
già nato? Sembra così giovane... misteri) e Jowd
sono gli unici che portano ricordo della precedente timeline. Sissel
viene adottato da Jowd. Sissel non può parlare e nessuno ha
un nucleo tramite cui possa comunicare, ma Jowd sa che Sissel capisce.
Secondo me hanno sviluppato un codice per cui Jowd parla normalmente e
Sissel risponde a segni. O possiede la tastiera del computer e
sostanzialmente chatta, dopo un breve periodo passato a imparare a
leggere. Insomma, sono ometti pieni di risorse, in qualche modo si
capiranno.
@ gattosità di Sissel: ho cercato di
avvicinarmi il più possibile a quello che conosciamo nel
gioco come
carattere... ma visto che pare stargli bene essere un gatto mi piace
pensare che abbia fatto suoi molti comportamenti felini.
@ dinamica dell'incidente: i rapinatori
avevano preso sufficiente vantaggio su Cabanela da arrivare alla loro
auto, mettere in moto e andargli contro.
@ quanto ricorda della morte uno che
non si era risvegliato mentre Sissel la preveniva: vedasi le prime
due morti di Lynne :)
@ Jowd: adoro quest'uomo, ma mi resta
un po' un mistero. Sembra lui o ho sbagliato tutto? Come speech
pattern mi pare tenda al conciso e diretto, direbbe di tutto su se
stesso ma non sugli altri, tende a buttare in ridere senza
però
sdrammatizzare (al contrario, a volte agghiaccia XD), intuitivo,
pronto, appallottolato...?
@ titolo: il soggetto è Cabanela, che
non ricorderà gli eventi di quella notte ma il suo
subconscio
potrebbe farglieli rivivere in sogno o cose così.
Spero che vi sia piaciuta e di non aver inaugurato una sezione con uno
strazio^^ Spero di aggiungerne presto almeno un altro paio.
|