-Unforgettable-
I pensieri
di Oomori sulla sua collega Towa.
« Oomori-san?
» mi sentii chiamare da Rion-chan, mentre mi fermavo a
guardarmi indietro ancora una volta ed iniziavo a svestirmi
dall’uniforme da hostess. « Quel
foulard… » disse, indicando il leggero tessuto
ricamato che usavo come fiocco fermacapelli, [...].
« Te ne sei
accorta, Rion-chan? » mi sorpresi, guardandola nei suoi
grandi occhi.
[ SPOILER!
- Shoujo-ai - Towa x Oomori ( implicita),
Oomori + Rion]
FanFiction partecipante alla Challenge "The COW-T - Settima settimana"
indetta su maridichallenge
Rispondo
all'iniziativa indetta dal « Collection of Starlight
»: The
Fandom Show
-Titolo: Unforgettable
-Autore:
XShade-Shinra
-Manga:
Cage of Eden (Eden
no Ori)
-Pairing: Towa
x Oomori (implicita)
-Genere:
Introspettivo, Malinconico, Romantico/Sentimentale
-Rating:
Verde/Giallo
-Warning:
Missing Moment, Shoujo-ai,
Retelling, SPOILER!
-Capitoli:
One-Shot
-Prompt: "La maledizione degli uomini
è che essi dimenticano." (dal Film Excalibur) (COW-T); Flash-fiction
(tra 500 e 1000 parole) - Romantico - G (General) - Missing Moment -
Coppia Yuri - PG Adulto - Ringkomposition (The Fandom
Show)
-Disclaimer:
Tutti i personaggi
di questa storia sono maggiorenni e comunque non esistono/non sono
esistiti realmente, come d’altronde i fatti in essa narrati.
Inoltre questi personaggi non mi appartengono (purtroppo...), ma sono
proprietà dei relativi autori; questa storia è
stata
scritta senza alcuno scopo di lucro ma solo per puro divertimento.
- Unforgettable -
« Oomori-san? » mi sentii chiamare da
Rion-chan,
mentre mi fermavo a guardarmi indietro ancora una volta ed iniziavo a
svestirmi dall’uniforme da hostess. « Quel
foulard… » disse, indicando il leggero tessuto
ricamato che usavo come
fiocco fermacapelli, il quale recava ancora una macchia di sangue
rappreso.
« Te ne sei accorta, Rion-chan? » mi
sorpresi, guardandola nei suoi grandi occhi.
« Sì, prima portavi quello
chiaro… »
rispose in un sussurro. Solo un’altra femmina avrebbe potuto
notarlo, effettivamente; e nel nostro gruppo c’era solo
lei… se si escludeva Naisho-chan.
Sorridendo appena lo sciolsi, piegandolo con minuzia, fino a renderlo
un piccolo rettangolo, e poggiandolo su una pietra dalla superficie
liscia lì vicino – dove già avevo
posato la gonna
–, perdendomi nel mare dei ricordi, profondo, vasto e
pullulante
di mostri come quello che ci circondava, tagliandoci fuori dal nostro
mondo.
Avevo deciso di diventare assistente di volo solo per poterti rivedere,
Towa-senpai…
Ora mi piacciono i ragazzi – o almeno credo…
–, ma
il primo amore non si scorda mai e questo mi ha permesso di andare
avanti nonostante gli ostacoli che mi sono sempre trovata davanti
– tra cui aver fallito il test di ammissione per sedici volte
di
seguito, cosa che non ti ho mai rivelato per paura di deluderti.
Volevo rincontrarti e abbracciarti di nuovo, sentire il calore della
tua pelle e il buonissimo profumo che non avevi mai cambiato in tanti
anni da quando ti conoscevo.
Quando ci siamo abbracciate in aeroporto mi è quasi sembrato
un
sogno, ma se potessi tornare indietro avrei preferito non poterti mai
più incontrare, piuttosto che vedere il tuo corpo freddo
come la
morte, nella profondità di quella caverna dove quegli uomini
ti
hanno mancato di rispetto e ti hanno tolto la vita.
Eppure Mina-chan mi aveva raccontato che ti eri fatta in quattro per
loro in quel lustro di giorni nei quali eri rimasta in
quell’assortito gruppo formato da diciassette uomini, tre
yakuza
e una “ragazzina”.
Da quando avevamo saputo la verità sulla tua morte non avevo
mai
smesso di chiedermi il perché del loro insano gesto, folle e
bestiale.
Probabilmente non si ricordavano quanto ti fossi data da fare
sull’aereo per loro e quanto hai lavorato una volta che
abbandonaste il nostro mezzo di trasporto con un biglietto di sola
andata per l’inferno, facendo non solo la tua parte, ma
alleggerendo anche il lavoro agli altri, sorridendo gentile e portando
la serenità grazie al tuo candido spirito –
nonostante la
strana espressione che avevi in volto, che nascondeva il tuo animo
nobile. Infatti da quando eri spirata era scoppiato veramente il panico
là, e tutto in quel gruppo di adulti aveva iniziato pian
piano a
diventare sempre più pazzo e terrificante, a causa della
follia
di Kariino-san e degli altri uomini lì presenti.
La maledizione degli uomini è che essi dimenticano, ma io
sono
una donna e, come tale, non ti avrei mai dimenticata, Towa-senpai.
Mai.
Non avrei scordato in nessuna occasione quello che eri stata per me e
quanto il mio cuore continuasse a battere veloce al solo tuo ricordo.
Forse non saresti stata l’unico amore che avrei avuto in vita
– sempre che Sengoku-kun fosse riuscito a trovare un modo per
farci uscire da quell’orribile posto –, ma avresti
continuato a possedere una fetta importante del mio cuore per sempre.
Il tuo odore sul foulard che Mina-chan ci aveva fatto trovare stava
scomparendo velocemente, e presto non ne sarebbe rimasto nemmeno il
fantasma, ma volevo portare con me quel prezioso cimelio, nonostante mi
avessi già regalato il tuo di scorta, che tenevo ad ornarmi
il
colletto della camicia da quando eravamo partiti in quello viaggio che
ci aveva fatte atterrare su quest’isola e che ci divise per
sempre…
« E’ l’altro foulard di
Towa-senpai »
risposi finalmente a Rion-chan sorridendo. « Così
anche
lei riuscirà a tornare a casa, insieme a me…
» un
ragionamento stupido e da perfetta idiota, ma che non avevo potuto fare
a meno di pensare quando, mentre gli altri miei preziosi amici
smuovevano la terra per farle una tomba lontano dagli animali feroci
che abitavano l’isola, ti avevo fissato al collo quella
leggera
stola per poi sfilartela nuovamente per poterla tenerla con me, come un
altro tuo tangibile ricordo. Avevo scelto di fissarlo ai capelli in
ricordo delle tue mani che me li accarezzavano e mi facevano stare
bene, quando eravamo ancora studentesse e mai niente e nessuno ci aveva
divise.
« Sì » mi rispose invece lei,
con un caldo
sorriso sulle labbra, come se riuscisse a capire e condividesse il mio
pensiero. « Ora dovrai sforzarti di andare avanti e tornare a
casa, con tutti noi, anche per lei, Oomori-san »
sussurrò
voltandosi verso l’accampamento che ci eravamo lasciati alle
spalle e dove ti avevamo dato la degna sepoltura che meritavi, in
contrapposizione con la morte che avevi ingiustamente trovato su
quest’isola macchiata di rosso, come il tuo foulard.
§Owari§
XShade-Shinra
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