Thoughts

di rrrossi
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                                                    Thoughts         

Tanya strinse più forte tra le mani la costosa carta intarsiata da fini lineamenti e ghirigori immaginari, mentre i gli occhi continuano a saettarle su quelle poche righe che in qualche attimo, erano stato capaci di distruggerle l’anima.

Una sensazione sconvolgente, mai provata, inattesa.                                                                      
Un qualcosa di sensazionale, capace di farti provare le emozioni più sfuggevoli, più effimere.  
Emozioni che possono sembrare di poco conto, ma che in realtà fanno più male di un qualsiasi assalto fisico.
                                                                                                                                                      
Era una fitta lancinante alla bocca dello  stomaco.                                                                                                                                                                         Un senso di vuoto nel cuore raggelante.. Come se mille spilli glielo stessero trafiggendo.                                                                                
Un opprimente bisogno d’aria, impellente voglia di spaccare qualcosa, di far male a qualcuno, farlo soffrire come soffri tu.                                                                                 
Voglia di urlare, di liberarsi da quel peso enorme che si porta nel cuore, voglia di far sapere al mondo intero quanto la vita faccia schifo, gridare quanto l’amore possa annientare una persona, fino ad annullarla completamente.


Perché lui si sarebbe sposato. Con un’altra. Con l’amore della sua vita. Si sarebbe dimenticato di lei, avrebbe trovato per sempre la sua luce, il suo angelo custode, il suo sole a rischiaragli quella che lui reputava una notte muta, sorda, oscura e senza stelle. Un qualcuno a cui affidare la propria vita, qualcuno da amare fino all’eternità, qualcuno di cui non poter fare a meno perché importante, indispensabile, per la sopravvivenza dell’individuo stesso.

Aveva trovato l’amore. Quello vero, quello decantato in tante opere famosissime, quello che non potrebbe mai svanire perché parte del proprio essere.

E lei non c’entrava nulla. Chi era lei per lui? Nessuno. Bella, soltanto Bella, contava per lui. E Dio solo sa quanto lei aveva invidiato quella ragazzina umana così follemente innamorata, maledettamente fortunata. Perché Edward era un ragazzo dal cuore d’oro, d’altri tempi, col rispetto per le donne e le tradizioni. Un perfetto gentiluomo del novecento, più unico che raro nel suo genere ormai estinto. Già lo immaginava Tanya, perfetto ed impeccabile nel suo smoking nero, la luce fioca dell’alba a rendere ancora più etereo e brillante quel viso dai lineamenti tanto affascinanti, su cui sarebbe sicuramente stato stampato un sorriso radioso, abbagliante ed innamorato.Un sorriso che non avrebbe mai rivolto a lei. I suoi occhi ambrati sarebbero stati solo per la sua sposa, le sue premure rivolte solo ad Isabella. Molte volte si era chiesta cosa quella piccola umana aveva più di lei, un’aitante e bellissima vampira. Non era riuscita però a darsi una risposta sufficientemente adeguata, le numerose volte che quella domanda le era passata per la testa. Ma in quel momento, con quella partecipazione tra le mani, aveva capito. Le era apparso chiaro come il sole.                                                                               

Lei, era semplicemente Bella. L’anima gemella di Edward.                                          

Lo stesso Edward che da tempo cercava di far innamorare, lo stesso Edward bello ed irraggiungibile che centinaia di volte aveva provato a sedurre. Lo stesso Edward, che amava con tutta se stessa.                                                              

Lo stesso che lei avrebbe continuato ad amare in eterno, ed a cui augurava tutta la felicità di questo mondo.                                                                                            
Perché se lui era felice, lei era felice.                                                                                 
Perché lo amava davvero, e davvero così tanto, che era disposta a far soccombere se stessa ed il suo cuore, stampandosi sul viso un sorriso finto che sarebbe divenuto autentico solo quando avrebbe finalmente visto la luce della gioia splendere negli occhi del suo amato.      
Lei lo voleva felice.                                                                                                           
E se Isabella era la sua felicità, a lei andava bene così.                                                  
Avrebbe continuato ad amarlo in silenzio, da lontano, con una piccola fiammella di speranza accesa nel suo cuore; Una speranza che avrebbe continuato a coltivare … La speranza di poter essere anche lei felice un giorno, esattamente come Edward. 

 
 
 
 
  

 





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