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Opera di Dikar 93! ^^
IL
SOSIA!
Capitolo 1°:
l'incontro
Era
pomeriggio, Hermione stava dormendo su un divano della Sala Comune di Grifondoro.
Un ragazzo dai capelli corvini gli passò accanto. Cercò di non fare rumore ma
la sfiorò con la veste e cadde a terra qualcosa che attirò la sua attenzione.
Era la GiraTempo. Con quell'oggetto avrebbe potuto rivedere i suoi genitori e
tante persone che non poteva c'erano più...Toccò la clessidra - Ma che strano...questo
piccolo oggetto mi può permettere di vedere persone che non vedo quasi da
secoli...però se lo faccio sono più che sicuro che Hermione si
arrabbierebbe...ma cosa importa? Contano di più loro...ma cosa dici, Harry!
Hermione viene prima di tutto. Però...sono solo...sedici anni...- immerso nei
suoi pensieri, fece girare la clessidra molte volte, ed ecco che la GiraTempo
entrò in funzione, ancora appesa al collo della ragazza. Hermione dormiva, però
a volte si stroppicciava gli occhi. Finché non caddero a terra, allora lei si
svegliò, si guardò intorno con aria confusa, per poi biascicare: - Cosa è
successo? Perché siamo nel giardino di Hogwarts? - chiese Hermione guardando la
grande scuola che avevano davanti. - Nell'era di mio padre e mia madre,
suppongo...- disse Harry, cercando di capire dove fossero finiti. - cosa?
HARRY! MA COSA CREDI? CHE TUO PADRE DIRA': "OH GUARDA, SEI UGUALE A
ME"? UFFA, TI AVRO' DETTO TANTE VOLTE CHE NON DEVI NEANCHE TOCCARE LA
GIRATEMPO! - Urlò furiosa Hermione - COSA C'E' DI MALE NEL VOLER RIVEDERE DELLE
PERSONE CHE SONO MORTE? Ma è inutile parlarne con te, tu non puoi e non potrai
mai capire, in fondo nessuno mi può capire...tutti mi dicono "Buongiorno
signor Potter " Tutte le volte che sentono il mio nome fanno dei versetti
sorpresi, quando mi vedono sembra che hanno visto un alieno. PERCHE' NON
CAPISCONO CHE NON E' DIVERTENTE ESSERE SEMPRE ADORATO DA TUTTI SOLO PERCHE' SONO
SCAMPATO A VOLDEMORT? PERCHE'? COSA CREDONO, CHE SIA BELLO ESSERE SOLI E FAMOSI
PER QUALCOSA CHE HA UCCISO I MIEI GENITORI?-
Hermione
aveva gli occhi lucidi e abbracciò Harry, tremante di rabbia. Poi disse, la
voce tremula: - Hai ragione, non potrò mai capirti ma...perdonami-
-
D'accordo- sussurrò, e ricambio l'abbraccio. - Ma...adesso vieni! Ormai le
lezioni prima di pranzo dovrebbero essere quasi finite, e gli studenti si dirigeranno
nella Sala Grande- disse. Prese Hermione per un braccio e incominciò a correre
per le scale, ma si fermò davanti alla Signora Grassa - Ah...ehm...suppongo che
devo dirle la parola...- disse Harry - Parola d'ordine?- chiese la Signora Grassa,
interrompendolo. "Ecco appunto!" pensò Harry afflitto - MALANDRINI?-
disse convinta Hermione - Prego...- disse loro il dipinto, spostandosi per farli
passare.
Entrarono
nella Sala Comune di Grifondoro - Come hai fatto a indovinarla? Sai sempre
tutto?- chiese Harry sorpreso - Ho pensato a tuo padre, a Lupin, a Sirius
e a Minus. Senti, come farai a presentarti davanti a tuo padre con il cognome di
Potter? Sicuramente sarà sorpreso nel vedere la vostra assurda somiglianza...-
chiese Hermione - Sceglierò un cognome adatto! Vediamo...Potterson? A me sembra
perfetto!- disse convinto e tranquillo Harry - Ma...Harry, Potter e Potterson
sono...sono...quasi uguali!- disse Hermione invano, perché Harry non
l'ascoltava.
La Sala
Comune di Grifondoro era molto diversa dall'epoca di Harry e Hermione: i divani
invece di tre avevano un solo cuscino, le pareti non erano dipinte ma ricoperte
con carta da parati rossa e oro (l'unica cosa dipinta era lo stemma della casa,
piccolo e in mezzo al muro), il tavolo e le sedie erano di un legno meno
pregiato e un po' mangiati dal tempo, non c'erano molti quadri e altri decori,
ma la sala era ricoperta di fogli, foglietti, bigliettini e per terra c'erano
molti libri e quaderni, la maggior parte di pozioni, e su di essi a volte -molte
volte- si intravedevano i nomi dei Malandrini. Il pavimento era tutto di legno
con qualche tappeto che lo ricopriva.
La
campanella segnò la fine delle lezioni e quindi l'ora di pranzo. Dopo pochi
minuti i Malandrini irruppero nella Sala. Sirius, incrociò lo sguardo di Harry.
Guardò prima lui e poi James, poi incominciò a chiamare terrorizzato James
ripetutamente finche non si girò e disse irritato: - Che vuoi Sirius? Hai visto
un alieno forse?-. - S-Si- affermò lui con un filo di voce che ricordava Ron
quando avvistava un enorme ragno. James si volse e vide Harry, poi disse: -
Ma...che...scherzo é mai questo?- guardò interrogativo gli altri Malandrini
che gli risposero scrollando le spalle. Pensò a chi poteva essere stato. -
Qualcuno di grande intelligenza...che mi odia...- disse, concentrato. Gli altri
tre Malandrini si limitarono a fare cenni di assenso col capo. - Non c'è
dubbio...EVANS!- uscì dalla Sala mentre il resto del gruppo dei Malandrini
urlava a squarciagola uno dei loro motti: - DAI, DAI, DAI, DAI CHE CE LA FAI!
VAI, VAI, VAI, MALANDRINO VAI!-
James
scese le scale che rischiavano di frantumarsi a causa dei suoi pesanti passi
rabbiosi. Lily, che era a metà della rampa, fece un sospiro annoiato e disse: -
Che vuoi, Potter?-. - VOGLIO SOLO SAPERE COME HAI FATTO A CREARE UNA MIA
COPIA, CHE INCANTESIMO HAI USATO?- gli urlò forte James. - Copia? Non
capisco...- disse velocemente Lily. - Vieni con me- disse lui risoluto. - Cosa?-
gridò lei, tentando di divincolarsi. James l'aveva presa per un braccio e
condotta nella Sala Comune dove si trovavano Harry e Hermione, circondati dai
Malandrini incuriositi, che si allontanarono subito quando videro Lily staccarsi
dalla presa di James e avvicinarsi a Harry. - Ah, io questa volta non c'entro.
Non sarei stata così stupida da mettere il colore dei miei occhi al posto del
tuo- disse, dopo averlo scrutato attentamente.
- Qui
non ci sono copie di nessuno, tanto meno alieni! Ok? Io sono Hermione Granger e
lui è Harry...Potterson- disse Hermione.
- Harry?
E' un nome che mi è sempre piaciuto! E a te, Evans? Potrebbe essere nostro
figlio!- disse James, con un aria da maniaco.
Il
cuscino del divano lo colpi dritto in faccia. - NON SCHERZARE! Io non farei mai
dei figli con un cafone maniaco come te! CAPITO?- disse Lily, mentre cercava di
evitare il bacio che James voleva dargli a tutti i costi. Tirò un altro
cuscino, e questa volta lo colpì da un'altra parte, una parte molto, molto
delicata per il genere maschile, e lui ricadde dritto a terra.
Hermione
era preoccupata, e non per la sanità mentale di James, ma per Harry, seduto per
terra, mentre si guardava le scarpe.
*****
NOTE DELL'AUTRICE...
Allora...eccomi qua con un
cortissimo primo capitolo! Vi prometto che gli altri capitoli saranno più
lunghi! ç__ç
Se vi piace recensite! Voglio
soprattutto aiuti grammaticali, anche se ho il mio fidato Beta-Reader, Strega
91, e mi vanno bene anche commenti negativi ma con una motivazione! Siate
sinceri!
- GRAZIE PER AVER LETTO QUESTO
PRIMO CAPITOLO!^^
- GRAZIE, se fate commenti
negativi o meno, PER ESSERE STATI SINCERI!^^
Bye bye my friends! Dikar
93
*****
Note del
Beta-Reader
Salve! Io sono
Strega 91, Beta-Reader nonché sorella di quell'essere che si fa chiamare Dikar
93! Questa é la sua prima long-fanfiction, spero vi piaccia ^^. Comunque,
anch'io ho scritto una fanfiction, che presto sarà seguita da altre; sarei
lieta di conoscere il vostro parere a riguardo (non farti pubblicità! è0é!
Strega spiaccica Dikar con un martellone gigante, e quella si lamenta
dolorante). Detto questo, vi lascio e vi aspetto al prossimo capitolo, che va
solamente corretto e ripulito dagli innumerevoli errori di quella sgrammaticata
di mia sorella (Dikar prova istinti omicidi verso Strega, che comincia a correre
mentre l'altra la insegue con il martello di prima)!
Ciao
ciao! HI HI HI!
Strega
91
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