Precious Wonder
Titolo: Precious
Wonder
Autore: My
Pride
Fandom: Sengoku
Basara
Characters: Sanada
Yukimura, Date Masamune
Tipologia: Flash
Fiction
Genere: Generale,
Slice of life, What if?
Avvertimenti: Slash
ad interpretazione personale
Rating: Verde
/ Giallo
Prompt: 12°
Argomento: Tempo › Passato
SENGOKU
BASARA © 2005CAPCOM. All Rights Reserved.
Separazione:
le spighe
dell’orzo
tormentate fra le dita.
[ Haiku,
Matsuo
Basho ]
Una piccola e solitaria figura,
saltellando divertita, attraversava i viali di quella
cittadina a
sguardo
chino, così da poter vedere dove metteva i piedi. Stava
giocando da solo, ma la
cosa sembrava non importargli: un bel sorriso divertito gli si era
dipinto
sulle labbra, accentuando il taglio dei suoi occhi. I lunghi capelli
castani,
legati in tre basse code, spiccavano armoniosamente fra le pieghe del
kimono rosso
che indossava; il viso era parzialmente nascosto da qualche ciuffo
più corto
che gli ricadeva sul davanti, infastidendogli talvolta gli occhi, ma
non
sembrava farci caso più di tanto. Era concentrato soltanto
sul suo gioco, e fu
con un certo disagio che si guardò intorno quando si
girò.
«Maestro?»
chiamò lievemente,
venendo
sorpassato da una donna con un bel kimono dai ricami floreali. La
seguì con lo
sguardo, tornando poi a gettarsi occhiate alle spalle. Quanto si era
spinto
lontano? Non avrebbe saputo come tornare indietro per raggiungere la
locanda in
cui alloggiavano, e la cosa lo spaventò. Era la prima volta
che si ritrovava a
vagare da solo, per di più in un villaggio in cui non
conosceva nessuno. Provò dunque
a ritornare sui propri passi, trovando le strade tutte uguali. Eppure
prima non
erano così, ne era certo.
Cercò di non farsi
prendere dal
panico, sapendo in effetti che non sarebbe servito a niente, e trasse
un lungo
sospiro, guardandosi intorno ancora una volta. Il suo maestro sarebbe
stato
orgoglioso di lui, se l’avesse visto affrontare quella
situazione come un uomo
e non come il bambino che era. Però si sarebbe anche
arrabbiato, visto che si
era allontanato senza permesso. Decise dunque di sedersi per terra,
poco
lontano da una delle tante bancarelle dei mercanti che adombravano la
via
principale, come se attendesse che qualcuno andasse a prenderlo.
Girovagare da
solo non avrebbe di certo giovato alla situazione, e gli era sempre
stato
insegnato di aspettare pazientemente se qualcosa andava storto.
«Ti
sei perso?» domandò una voce, e alzando lo sguardo
vide un ragazzino che
reggeva una busta più grande di lui fra le braccia. Poteva
avere più o meno la
sua stessa età, ma lo sguardo che gli rivolgeva sembrava
essere quello di un
uomo. I corti capelli castani si muovevano placidamente alla lieve
brezza che
si era alzata e che gli solleticava anche le vesti, d’un bel
blu scuro che
faceva risaltare in maniera strepitosa le sue pupille.
Lui l’osservò,
probabilmente
sbalordito, ritrovandosi poi a scuotere così energicamente
la testa da
risultare ben poco credibile. Difatti il nuovo arrivato
corrugò di poco la
fronte e sbuffò ilare, sedendosi accanto a lui prima di
aprire di poco la busta
che aveva con sé. «Questo ti tirerà
su», disse, frugando un po’ all’interno
prima di tirar fuori un daifuku e porgerlo all’altro con un
sorriso. «Tieni, è
buono».
Sorrise di rimando, afferrandolo prima
di rivolgergli un cenno di ringraziamento del capo. Diede un morso
nello stesso
istante in cui lo fece anche l’altro, che aveva recuperato a
sua volta una di
quelle squisitezze. «Mi chiamo Masamune»,
esordì poi dopo aver inghiottito un
bel boccone.
«Yukimura», rispose
l’altro ragazzino,
gettandogli un’altra occhiata per osservarlo di sottecchi.
Non sapeva esattamente
perché, ma in quel momento si sentiva quasi al sicuro. Forse
perché non era più
solo in un villaggio sconosciuto. «Grazie per il
daifuku».
Masamune sorrise. «Ne ho tanti
altri, se vuoi», gli disse, ma Yukimura scosse il capo,
cercando di declinare cortesemente
quell’offerta senza risultare scortese. Stava però
per chiedergli come mai si
trovasse lì da solo quando una voce squillante
richiamò l’attenzione di
entrambi, e si voltarono quasi in simultanea nella direzione da cui
proveniva. Due
uomini grandi e grossi, uno dei quali era conosciuto da Yukimura,
stavano
venendo loro in contro, correndo trafelati.
«Vi abbiamo cercato
dappertutto,
Masamune-dono», soffiò via uno di loro, come se
quella corsa gli avesse portato
via tutto il fiato che possedeva. Ma molto più probabilmente
era stata colpa
della paura, che si scorgeva perfettamente sui lineamenti marcati del
suo viso.
Senza prestare attenzione
all’aria
palesemente annoiata che si era dipinta sul volto di quel ragazzo,
Masamune,
continuò poi la sua tiritera come se fossero presenti solo
entrambi, accennando
delle scuse in direzione degli altri due quando sembrò
ricordarsi d’improvviso
anche della loro presenza. Tra scuse e convenevoli si allontanarono,
lasciandoli finalmente soli.
«È ora di tornare
anche per noi,
Yukimura-sama», esordì l’altro uomo,
abbassando lo sguardo per osservare con
attenzione il bambino. Sembrava non volerlo perdere d’occhio
nemmeno per un
attimo, quasi temesse di vederlo scomparire da un momento
all’altro. «Il Maestro
Takeda era preoccupato».
Yukimura si limitò ad annuire
senza rispondere, corrugando di poco le sopracciglia come se fosse
contrariato.
Con gli occhi seguì Masamune mentre spariva di gran lena in
mezzo alla folla in
compagnia dell’uomo che era venuto a prenderlo, sentendosi
d’improvviso troppo
solo nonostante la sua scorta e la miriade di persone che lo
attorniavano.
Abbassò però ben presto lo sguardo, osservando
quel daifuku che gli era stato
appena regalato da quel ragazzino stesso.
Sorrise. Gli sarebbe tanto
piaciuto incontrarlo ancora, un giorno.
_Note conclusive (e
inconcludenti) dell'autrice
Ecco, lo sapevo.
Alla fine non sono riuscita a
resistere e ho scritto un’altra storia su Sengoku Basara in
attesa di poter
postare quella che sta partecipando allo
“Sfigafandom”.
Era da un po’ di tempo che
avevo in mente un’idea del genere, e credo che si sia capito
fin troppo bene
perché io abbia deciso di concluderla così.
E’ difatti fin troppo ovvio che
Yuki incontrerà nuovamente Masa, quando diventerà
più grande, ma si
ricorderanno di quel pochissimo tempo passato insieme come se fossero
normalissimi amici? Chissà.
Ho poi scritto vagamente
Slash, certo, però non c’è nemmeno
l’ombra di una possibile relazione fra i
due. In fin dei conti, per quanto possa essere malata di Slash / Yaoi,
loro qui
sono soltanto dei ragazzini che non hanno ancora compiuto nemmeno
undici anni,
quindi diciamo che l’ho segnato solo a puro scopo
dimostrativo.
Ah... il titolo è tratto da
una serie di doujinshi di IDEA/Houseki Hime, per l’appunto
“Precious Wonder”, e
il Prompt che ho usato è Passato proprio perché
gli eventi si svolgono
nell’infanzia dei due protagonisti.
E’ una stupida What if senza
tante pretese, ma spero vi sia piaciuta. ♥
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