A TIME JUMP
DISCLAIMER: Supernatural ed i suoi personaggi non mi appartengono. Mi appartiene, invece, il personaggio di
Allison Carter. Questa storia è stata scritta senza scopo di lucro.
Ho scritto questa storia ispirata da un episodio di X-Files (lo giuro!!
Il 6x03-Triangle in particolare). Fatemi sapere cosa ne pensate!
A TIME JUMP
Era notte fonda lungo l'interstatale 70; una notte serena e tranqilla
con il cielo che sfoggiava milioni di stelle scintillanti. Le uniche
due auto lungo quel tratto di strada che costeggia il Kansas River a
ovest di Topeka erano la Chevrolet Impala con a bordo Sam e Dean
Winchester seguita dalla Pontiac Firebird di Allison Carter che
trainava un rimorchio sul quale due cavalli stavano beatamente
riposando.
All'interno della prima vettura i due fratelli Winchester erano in fibrillazione:
-Sam, dobbiamo riuscire a prendere quella pistola! Sai cosa vorrebe
dire riaverla?- Non lasciò il tempo a Sam di rispondere, ma
continuò euforico: -Te lo dico io cosa significherebbe.
Significherebbe poter eliminare un sacco di figli di puttana molto
più velocemente e senza troppi problemi!- Attese qualche secondo
incerto se continuare o meno poi decise per la prima opzione: - e
senza...costringere quei disgraziati di esseri umani
posseduti...a...vomirarli....con...conseguenze...disastrose..per tutti...-
Era vero che da quando Allison si era unita a loro Sam era
cambiato e con lui, Dean ne era convinto, anche i suoi poteri. Non
sapeva perchè,
ma era così. Forse perchè lei gli dava una maggiore
serenità, o forse perchè i loro poteri erano in qualche
modo in sintonia, sulla stessa frequenza. Comunque fosse, Dean era
quasi sicuro che ora Sam avrebbe potuto usare i
suoi poteri tranquillamente, senza bisogno di sangue di demone.
Appunto..."quasi sicuro", e quel "quasi" gli pesava sul cuore come un
carico da cento. Per questo motivo preferiva non rischiare di
ritrovarsi nuovamente con un
fratello assuefatto al sangue di demone. Quando ci pensava, le urla e
gli strepiti di Sam rinchiuso nel bunker a prova di demone a casa di
Bobby gli risuanavano ancora nelle orecchie. Anche se Castiel gli
avesse detto e ridetto che quello non era completamente Sam, quelle urla
lo annientavano dentro, letteralmente; gli frantumavano l'anima oltre
ogni possibile limite di sopportazione umana. Nonostante avesse
sempre fatto tutto quello che era in suo potere per impedire a
Sam di trovarsi in quella dannata situazione, non sempre riusciva a
controllare tutto e, quando succedeva, lui avrebbe sempre preferito
essere morto piuttosto che vedere suo fratello in quelle condizioni.
Quello e nessun altro era il motivo per il quale riprendersi
la Colt era diventato il suo chiodo fisso da diverso tempo, la sua
unica ossessione.
Sam, sbuffando, decise saggiamente di soprassedere all'ultima
affermazione di Dean:
-Lo so, lo so...ma calmati non sappiamo
neanche esattamente dove andare a cercarla.-
-Ma Bobby, cos'ha detto di preciso?- chiese Dean, contento di non
dover litigare per l'ennesima volta relativamente ai poteri di Sam e
all'uso che lui ne aveva fatto in passato e potrebbe ancora farne.
Sam, con pazienza, mise al corrente suo
fratello circa le telefonate che aveva avuto con Bobby durante la sera...per la milionesima volta:
-Ha avuto una soffiata da una cacciatrice di Kansas City, una certa
Dana Shepard. Secondo le sue informazioni la Colt sarebbe nelle mani di
un gruppo di demoni barricati all'interno del parco sul Clinton Lake a
sud est di Topeka. Solo che la zona è molto vasta. In ogni caso
dovrebbe chiamare da un momento all'altro per darci informazioni
più precise.-
Nel frattempo nella vettura che seguiva l'Impala di Sam e Dean, Allison
stava guidando da otto ore di seguito e stava morendo dal sonno.
Le uniche due
cose che la tenevano sveglia in quel momento erano la voce di Eddie
Vedder
e la musica dei Pearl Jam che pompavano a tutto volume attraverso le
casse dell'impianto stereo. Erano passate solo poche settimane da
quando si era unita ai fratelli Winchester ed aveva
già accumulato un debito di sonno molto più grande del
debito pubblico di tutti gli Stati Uniti d'America messi insieme. In
effetti non ci aveva messo molto a
capire come mai Dean e Sam ascoltassero praticamente solo musica
"pesante": con qualunque altro genere musicale sarebbe stato
impossibile stare svegli così tante ore di seguito come facevano
loro quando andavano a caccia. E lei era stata subito d'accordo con
loro: in certi momenti, come quello, l'unico modo per non addormentarsi
era sparare del buon e sano rock attraverso le casse dell'autoradio
sfruttando tutti i watt di cui queste erano capaci. Tuttavia Allison
condivideva con Dean
solo la passione musicale per la classe del rock dei Led Zeppelin;
rispetto al metallo pesante dei Black Sabbath e dei Metallica, lei
prediligeva ancora una volta la classe del rock dei Garbage, dei Deep
Purple e, ovviamente, dei Pearl Jam, senza disdegnare qualche rara
incursione nel grunge insieme ai Nirvana e agli Alice In Chains.
I tre ragazzi erano in piedi da più di
24 ore, ma Allison sapeva che avrebbe dovuto tenere duro ancora per molto,
perchè lo scopo del loro viaggio verso Topeka non era recuperare
una pistola qualunque, ma "la pistola": la Colt che fu costruita
nel 1835 da Samuel in persona e che era in grado di uccidere praticamente qualunque
cosa. Dean le aveva spiegato bene il valore di quell'arma, ne sembrava
addirittura ossessionato. Mentre questi pensieri le attraversavano
la mente di Allison, il suo cellulare squillò facendole fare un salto
sul sedile della macchina:
-Oh, accidenti Sam mi hai spaventata a morte!- rispose stizzita.
Normalmente era una ragazza dolce e paziente, ma il sonno la poteva
trasformare in un mostro.
-Scusa. Ascolta ho appena sentito Bobby. Dice che i demoni che hanno la
Colt si sono impossessati di una serie di capanni della guardia
forestale nella parte nord-est del parco. Ci stiamo
dirigendo lì, in questo momento!- la aggoirnò Sam.
-Ok, vi seguo!- disse Allison tranquillamente, sorvolando sul fatto che
le sembrava quasi che l'Impala davanti a lei prendesse la forma di un
meraviglioso e morbido letto a baldacchino.
-Ci vediamo là- rispose Sam riagganciando. Poi rivolgendosi a Dean disse:
-Non sarà per niente facile! Bobby dice che saranno almeno una
dozzina!- Era stanco anche lui e preoccupato per di più, aveva
la sensazione che Dean pensasse solo a riprendersi la Colt senza
considerare i pericoli che avrebbero dovuto affrontare: loro erano in
tre ed Allison aveva poca esperienza. Combattere una dozzina di demoni
infuriati sarebbe stato tutt'altro che facile, soprattutto in considerazione del fatto che la Colt ce l'avevano i cattivi.
Pensieroso, Sam gettò un'occhiata fuori dal finestrino della
macchina e, quasi gli venne un infarto quando vide Castiel sul ciglio
della strada. Con il suo inseparabile impermeabile e l'inconfondibile
espressione impassibile del volto, lo stava fissando negli occhi.
Sobbalzando sul
sedile Sam disse:
-Ma che diav...- non fece in tempo a terminare la frase che un bagliore
accecante invase l'abitacolo dell'Impala cosringendolo a chiudere gli
occhi. Le sensazioni che ebbe dopo, furono nell'ordine: un freddo
terrificante che gli penetrava fino nelle ossa, una serie di colpi che
gli arrivavano da ogni direzione e terra, tanta terra, terra da ogni
parte.
Quando la luce accecante di qualche secondo prima glielo permise, Sam
finalmente riuscì ad aprire gli occhi e si ritrovò lungo
disteso su una strada di terra battuta ricoperto di polvere e ammaccato
in ogni centimetro del suo corpo. Con fatica si mise a sedere,
sputò tutta la terra che aveva in bocca e disse:
-Ehy, ma dove sono finito? Ma dov'è finito l'asfalto? Qui c'era una strada un secondo
fa! Ma cosa sta....- fu interrotto dal rumore di zoccoli di
cavalli e di una carrozza. Nelle ultime settimane, grazie ad Allison,
era diventato un'esperto in materia di rumore di zoccoli di cavalli, e
quelli che si stavano avvicinando velocemente erano decisamente quattro
cavalli al galoppo. Rivolse lo
sguardo in alto, dietro di sè, e vide che due
grosse lanterne stavano puntando dritte su di lui.
Cercò di alzarsi il più in fretta possibile, ma fu
comunque colpito da una grossa carrozza e scaraventato a diversi metri
di distanza.
Sam non riusciva a credere a quello che stava succedendo: un momento
prima era di fianco a suo fratello in macchina e il momento dopo si
ritrovava
tutto dolorante disteso su una strada sterrata e per poco una carrozza
del 1800 non lo metteva sotto! Il suo cervello cominciò a
lavorare febbrilmente per capire cosa c'entrasse Castiel in tutta quell'assurda situazione.
Se questi avvenimenti lo avevano lasciato incredulo, ciò che avvenne dopo lo lasciò letteralmente sbigottito.
Sam notò che la carroza non era sola, ma era seguita da una
nutrita scorta di uomini e donne a cavallo tutti con pantaloni e
giacche scure e cravattine e merletti attorno al collo: in totale
saranno stati una
decina.
Evidentemente il cocchiere si era accorto di aver urtato
qualcosa, perchè la carrozza si fermò, e dopo pochi
istanti ne scese un uomo che gli si avvicinò con passo deciso.
D'istinto Sam mise una mano nella tasca della giacca e l'altra alla cintura dei pantaloni:
mentalmente ringraziò almeno un milione di volte suo padre che
gli aveva insegnato a stare sempre in campana e, quindi, a non andare
mai in giro disarmato e sfornito di sale.
Più quell'uomo si avvicinava, più Sam si convinse di
conoscerlo. Rimase di pietra quando gli si parò davanti un Bobby
vestito di tutto punto, con tanto di giacca scura e cravattino al
collo. A quella vista Sam si tranquillizzò e cominciò:
-Oh Bobby, meno male! Cos'è...-
L'uomo che aveva di fronte, però, non era in vena di convenevoli:
-Senti ragazzo, non so come fai a sapere il mio nome, non ti ho mai visto in vita
mia...- lo squadrò da capo a piedi con occhi diffidenti,
poi continuò: -non so chi sia il tuo sarto e, sinceramente non
lo voglio neanche sapere, ma sono convinto che la fatina verde(1) ti abbia
preso un po' la mano questa sera, eh?-
Detto questo, l'uomo identico a Bobby, e che a quanto pareva
condivideva con il cacciatore anche il nome, fece per ritornare verso
la
carrozza ma, vedendo che Sam rimaneva immobile, gli disse:
-Senti se non fosse per la signora sulla carrozza, io ti avrei lasciato qui! Allora ti muovi!?-
Chidendosi se stasse facendo la cosa giusta, Sam s'incamminò
verso la carrozza dietro...dietro il cocchiere....sì,
pensò, quello doveva essere il cocchiere. Ma, Bobby?
Una volta raggiunta la
carrozza, il tizio che Sam pensava fosse Bobby lo esortò a
salire senza pensare troppo alle buone maniere.
Una volta dentro vide che l'abitacolo era occupato da quattro persone:
tre donne ed un uomo, ma non tre donne ed un uomo qualunque. Sulla
carrozza c'erano Ellen dallo sguardo minaccioso ed
armata di fucile, Pamela Barnes tranquillamente seduta accanto al finestrino,
Allison e suo fratello Dean.
Come lo vide entrare, Allison afferrò una piccola borsa, si alzò in piedi e gli andò
incontro.
Sam, contento come una pascqua, le disse:
-Oh, Ally, meno male!-
Poi, senza pensarci, ma come se fosse un gesto
automatico, l'abbracciò e le diede un bacio. Tuttavia si
rese subito conto
che qualcosa non andava: lei aveva serrato le labbra, era rigida e non
stava rispondendo per niente nè al suo bacio, nè al suo
abbraccio.
Ebbe la conferma che quelle che aveva davanti non erano le persone che lui credeva che fossero, quando sentì un pugno
potente stamparsi sulla sua faccia; arrivò talmente forte ed
inaspettato che Sam dovette chinarsi per far smettere la sua testa di
girare. Quando il mondo intorno a lui si fermò, guardò
nella direzione da dove era arrivato il pugno e vide un Dean imbufalito e anch'egli vestito elegantemente con un completo scuro
e un nastro legato attorno al collo. Con un tono tutt'altro che
amichevole gli disse:
-Senti, tieni le mani a posto. Tu sei qui solo perchè mia moglie, che per inciso si chiama Rachel,
è più caritatevole di quello che io vorrei, quindi se non
vuoi che ti butti fuori a calci siediti e stai tranquillo, va bene!?-
mentre parlava indicava Allison di fianco a lui.
Quel gesto
lasciò Sam di stucco: voleva dire che Allison era sua moglie?
Sam
era sconvolto, non capiva più niente, tuttavia pensò
fosse meglio seguire il consiglio che gli avevano dato, quindi, senza
fiatare si
sedette dove
gli era stato indicato e cominciò a studiare la situazione.
Decise che la cosa migliore da fare fosse tenere d'occhio le persone che
occupavano l'abitacolo di quella carrozza:
Ellen lo stava fissando con molta diffidenza e puntandogli il fucile
addosso; Pamela, invece, lo ingorava completamente mentre se ne stava
tranquillamente seduta vicino al
finestrino e osservava il paesaggio fuori da esso; Dean e Allison,
cioè Rachel,
stavano seduti vicini e confabulavano sottovoce. Dai loro gesti, Sam
capì che stavano discutendo e che non erano
affatto d'accordo, qualunque fosse l'argomento.
Lo stomaco di
Sam fece una capriola mentre guardava Allison così "intima" con
un uomo identico a suo fratello, anche se ormai aveva capito che nessuno
era quello che
Sam pensava. Si sistemò leggermente sul sedile in modo da
avvicinarsi più che poteva ai due davanti a lui senza destare sospetti, ma
contemporaneamente carpire qualcosa della loro discussione. In
quel momento era lui a parlare:
-Rachel, ti rendi conto che non possiamo permetterci cose di questo
tipo? Abbiamo tirato su dalla strada questo tipo strano...dannazione ti
ricordi cosa dobbiamo consegnare a Lawrence?- dal tono di voce era
chiaro che quell'uomo era non solo preoccupato e nervoso, ma anche in collera.
Lei gli rispose:
-Samuel non potevamo lasciarlo lì dopo averlo quasi ucciso! E se
fosse stato ferito gravemente? Avanti, abbiamo una scorta sufficiente
che ci protegge e siamo quasi arrivati! E poi sono convinta che sia una
persona buona, guarda i suoi occhi, non sono cattivi!- Poi assumendo un
tono di voce ed un'espressione del viso quasi offesi terminò: -E
poi non venire a dirmi, per favore, che non mi ricordo quello che
stiamo trasportando perchè sono mesi che sembri un fantasma a
causa di
quest'arma!-
Sam notò che, mentre lei pronunciava quelle parole, lui cercava
nervosamente di nascondere sotto il sedile sopra cui era seduto una
valigetta.
-Non mi fido! Dovevamo aspettare! E' troppo presto per fare la
consegna!- sentenziò l'uomo che doveva chiamarsi Samuel.
Rachel rispose al marito come scandalizzata:
-Samuel sei impazzito? Dobbiamo mandare avanti l'altro progetto!!
L'abbiamo già rimandato troppe volte! Fra poco inizierà
la bella stagione che è l'ideale per lavorare in Wyoming! Non
possiamo farlo d'inverno! E poi non possiamo tenere con noi l'arma!
Sarebbe come lasciare la chiave nella serratura di una cassaforte!! I
Campbell e i Carter sono famiglie fidate! Faranno buon uso della
pistola! Andrà tutto bene! Vuoi rilassarti per favore?- concluse evidentemente esausta.
Quella lavata di capo al marito mise fine alla discussione.
A quel punto i pensieri di Sam si concentrarono più che altro
nel mettere insieme i dati, che aveva recepito ascoltando i due davanti
a lui, come tasselli di un pazzle. Un'idea assurda gli
attraversò
il cervello sovracarico di informazioni:
"Allora mi trovo in una
carrozza che sarà del 1800 più meno" pensava guardandosi
intorno nell'abitacolo "Con me c'è un uomo che evidentemente si
chiama Samuel e che sta trasportando un'arma...un'arma...non grande se
è veramente all'interno di quella valigetta che nasconde sotto
il sedile."
Ebbe una folgorazione: "Dannazione...Samuel...pistola....la Colt! Merda,
allora
sono finito nel 1835 insieme a Samuel Colt che ha la faccia di mio
fratello e che sta trasportando la pistola per consegnarla alla mia
famiglia e a quella di Allison! E come se non bastasse è sposato
con questa Rachel che ha la faccia di Allison!"
Ora Sam era
veramente sconvolto!
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